Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lei

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gran dolore che lo aveva atterrato e che sarebbe toccato a  lei  di far dimenticare!... La scossa prodotta dal lamentevole
donna che non mi vuole; che mi odia anche nel figliol suo.  Lei  sola è giusta: perchè io sono indegno di amare: lei sola è
suo. Lei sola è giusta: perchè io sono indegno di amare:  lei  sola è quella che mi fa del bene, perchè mi richiama a me
avrebbe voluto gli alimenti, che sono nella legge!...  Lei  no, invece; perchè la rispetta, perchè le vuol bene
- gli domandò il Giudice Istruttore bruscamente. - Ma,  lei  capisce bene.... Traviato da cattivi consigli.... - Lo
E le trombe? Le trombe le ha fornite lei.... - Fornite!...  Lei  sa come vanno queste cose.... Il Presidente.... non lo
anticipa la spesa.... - Il Bracco, quel sellaio.... -  Lei  deve figurarsi.... - Lei capisce! Lei sa! Lei deve
- Il Bracco, quel sellaio.... - Lei deve figurarsi.... -  Lei  capisce! Lei sa! Lei deve figurarsi! Ma io non capisco, non
quel sellaio.... - Lei deve figurarsi.... - Lei capisce!  Lei  sa! Lei deve figurarsi! Ma io non capisco, non so, non
sellaio.... - Lei deve figurarsi.... - Lei capisce! Lei sa!  Lei  deve figurarsi! Ma io non capisco, non so, non voglio
si metteva a cantare sotto la mia finestra per far dispetto  lei  che s'era maritata con un altro. Tanto è vero che l' amore
al petto: e ora si dispera e piange come una vite tagliata.  Lei  ha ragione, poveraccia, ma io non so come fare a
poveraccia, ma io non so come fare a consolarla. Se  lei  signoria fosse contento, avrei pensato a una cosa..... Il
ci devo portare i buoi grassi alla fiera, e col permesso dì  lei  Signoria, pigliare una bastardina all'ospedale. Che ne dice
confonderle in modo, da credere che questa fosse quella che  lei  aveva messo al mondo. Aveva una spina in cuore però ed era
campi a far I'erba, zappare e cavare i rapi, non erano per  lei  che si stancava presto, e lo stare ferma al sole le faceva
facevano tante carezze, le davano di così bei ninnoli, che  lei  conservava come reliquie, si animava; il visino pallido le
stati i vestiti goffi e rozzi, si sarebbe detto che anche  lei  fosse una signorina, tanto pareva là nella sua cornice. Un
tuo bene? - Allora, se dite davvero, lasciatemi in pace. Ma  lei  non l'accusava, lo compativa. La colpa di quella disgrazia
a noia. Però, invece di irritarlo, i maltrattamenti di  lei  lo rendevano sempre più umile. - Io mi voglio far piccolo
ragazzinaccio cominciava a non potersi più tollerare! E  lei  glie lo diceva in faccia, lo mandava via, lo bistrattava. -
io... Al finir della messa, come la folla si disperdeva e  lei  scendeva in piazza, Alfio le andava dietro, supplicando. -
sono più geloso, non voglio sapere di Rosario Cerbini, se  lei  torna quella di prima. - Che posso farci! - Ma perchè?
disperata. - Ti trovo, finalmente... sei tu... Anna...  Lei  tentava di respingerlo, di evitare i baci; ma i suoi sforzi
buon'anima, che se n'era andato in Paradiso, lasciando  lei  e le figliuole in un mare di guai. Non aveva mai fatto
quell'animaccia storta di don Basilio Cuti. Ora toccava a  lei  agire da uomo: sollecitare gli avvocati, dare schiarimenti
chi sa dove aveva il capo nel momento che stava impastando  lei  e suo marito! Avrebbe dovuto dare i calzoni a lei e la
lei e suo marito! Avrebbe dovuto dare i calzoni a  lei  e la gonna a lui, e allora le cose di famiglia sarebbero
qualcuno le diceva: - Fate una transazione; sarà meglio! -  lei  agitava violentemente le mani e la testa, socchiudendo gli
- Non voleva lasciar spogliare le tre povere orfane. Finchè  lei  aveva fiato, avrebbe dato filo da torcere a quel brigante
Quando c'è il miele le mosche accorrono a torme. E così  lei  farebbe la gran vendetta! La gran vendetta era quella di
a vivere da signora in casa sua? Non si rassegnava anche  lei  a portare addosso quegli stracci stinti, lei che aveva
anche lei a portare addosso quegli stracci stinti,  lei  che aveva avuto vesti di lana e di seta, e le dita piene di
ore e ore alla finestra di cucina, suonando il flauto; e  lei  non c'era caso che si affacciasse o che gli dèsse
non si era scoraggiato dopo tanto tempo, donna Mita correva  lei  al balcone appena sentiva ie prime note dell'eterno Gran
sarebbero tornati a splendere agli orecchi e alle dita di  lei  e delle figlluole? Ora le toccava qualche volta andare da
brodo e dell'arrosto. Aveva dovuto mettere il sale lei, e  lei  far cuocere bene l'arrosto. - Non ne fanno una diritta
tarì, che non abbia capelli in testa. Intendeva di dire che  lei  aveva ottenuto il gratuito patrocinio e che non le
lei, moglie di don Paolo Cuti, figlia del dottore Rinaldi,  lei  non si sarebbe prestata, mai, a legittimare quel disonore!
rallegrarsi perchè lo sapeva in pericolo di vita. No,  lei  non desiderava la morte di nessuno. - Se il Signore lo leva
il Signore però voleva levarlo via da questo mondo, poteva  lei  forse dirgli: Signore, lasciatelo stare qui? Doveva lei dar
lei forse dirgli: Signore, lasciatelo stare qui? Doveva  lei  dar consigli a chi sa benissimo quel che fa e che è il
diventata turca, com'ella diceva: Non c' erano più, per  lei  nè Madonna, nè santi. Aveva pregato, aveva fatto dire tre
questo un galantuomo, e che c'era una bella distanza fra  lei  e lui, quantunque suo genero. Gli teneva broncio
- No, Bella Madre!.. io non ci ho messo mano, è stata  lei  - diceva, tentando di liberare il suo braccio che quello
che alla vista degli occhi... Glie lo dite, perchè?.. Se  lei  mi vuol bene ancora un poco, non m'importa più di Rosario
Non sapeva decidersi intorno alla professione da dargli....  Lei  ne avrebbe fatto volentieri un prete, canonico, poi
e le parolacce che voleva fargli rispondere le borbottò  lei  tutta la giornata, bevendosi le lagrime, mordendosi le
meraviglie. Alla fine, quando diventò grande, venne anche a  lei  il desiderio di tutte quelle cose nuove ed attraenti. O che
interdetta. - Non ci aveva mai pensato..... no, no....  lei  non era fatta per stare al servizio, era troppo giovine,
e sposare un contadino con le bullette nelle scarpe;  lei  che forse era figlia di qualche signore e che aveva tanto
e ruba un litro d'olio: è facile, questa ladroneria, perché  lei  e le sorelle, quando la madre e la serva sono occupate in
per sprecarlo col gioco e con le donne, e divide anche  lei  le monete: metà alla casa, metà alla gloria. E vero che poi
quella che si stira più in fretta, che non avrebbe data a  lei  o all'Appollonia una briga inutile. Le sembrava che la sua
lui contento non doveva essere la sua parte di felicità per  lei  stessa? Era dunque felice appieno. Ma perchè non aveva mai
ella non lo capiva, se un estraneo si era avvicinato a  lei  senza infonderle il brivido della creazione, perchè ella
valere l'altro, non l'amante. L'amante restava ancora per  lei  il giovinetto imberbe che aveva sospirato sotto le sue
In paese invece dicevano che si erano proprio annusati:  lei  era figliola di un ladro, e lui aveva il precetto delle
insieme: Bista saliva sulla scala con l'abbacchio, e  lei  di sotto a raccattar le castagne che cascavano, pigliando
- Non abbiate paura, che non sarà niente; gli diceva  lei  per tranquillarlo; ma in cuor suo si struggeva. Dopo che
sarebbe - venuto. Bista dovette andarsene a lavorare e  lei  provò un grande sgomento nel trovarsi sola in quella
rinvoltò ben bene nei vestiti e nel suo cappotto, senza che  lei  facesse resistenza, più di là che di qua, se la caricò
ogni giorno vostre notizie: non so come ringraziarla...  Lei  vi vuoi bene, lana! Non coloro che vi han soffiato negli
volentieri con la mamma; anche il teatro, che prima era per  lei  un premio per quando era stata buona, non le interessava
tutto l'affetto della bambina era dedicato a lei; per  lei  le ore migliori della giornata, quelle della ricreazione e
le più ricordevoli di tutta la vita, lunga e noiosa; per  lei  i trionfi in mezzo a una società di bambine che la
in mezzo a una società di bambine che la desideravano; per  lei  tutte le glorie, tutte le consolazioni. Adesso, in vece,
lo baciava più spesso e più volentieri. E pensare che a  lei  non aveva mai dato un bacio, la Marietta! Che cosa erano i
alla Trisuzza e a Tinu Mèndola quella partaccia fatta più a  lei  che non al padrone. Lei aveva fantasticato che uno di quei
quella partaccia fatta più a lei che non al padrone.  Lei  aveva fantasticato che uno di quei giorni avrebbe potuto
è minorenne; questa è la disgrazia, brigadiere! - E allora?  Lei  capisce, noi non possiamo mescolarci dei fatti altrui
- Lasci andare; non se ne occupi!... A meno che  lei  non abbia interesse di riaverla in casa.... È una bella
prendesse di grembo il bambino già di nuovo addormentato e  lei  rimase accanto al fuoco. Le serve avevano ciascuna la sua
di sangue che la impressionavano sinistramente. Ma anche  lei  non era molto curiosa, e considerava talmente vana e di
sogno o realtà - che anche il bambino si stringa contro di  lei  e finalmente parli. - Chi è? Quel santo cieco? - le mormora
dovere; ma capiva che la padrona, prima di andarsene anche  lei  a letto, era entrata con quella scusa per vedere il
modo alla sua sventura. Strana cosa, però, quella notte  lei  stessa ne parlava, con voce velata, come uno che s'è appena
parve di averla imbarcata sull'Atlantico. In fondo anche  lei  si sentiva smarrita. Dove andava? Che voleva? Come
che tutto il paesaggio si movesse per la sorpresa di veder  lei  a muoversi, ad andare verso una nuova vita. A misura che si
sul cielo una specie di arcobaleno: forse un miraggio: a  lei  parve lieto auspicio. E la prima persona che vide, quando
orientali. La guardò come se la conoscesse, e anche a  lei  parve di averlo già veduto in qualche posto: dove? non
quel nome e quel cognome, e salutava, fra il rispetto per  lei  e la beffa per la sua chiassosa ospite. Avrebbe voluto
e quasi triste, che si confondeva con un rumore lontano, da  lei  non ancora mai bene inteso, che le pareva quello del pino
ingannare il tempo. Appena arrivava il duca di Santa Cita,  lei  se lo faceva seder di fronte e gli proponeva di fare una
le importava se, vincendo, vinceva i suoi propri denari;  lei  non sapeva far altro che giuocare, ed aspettava
col barone Ferlandi. - Quanti anni ha? - Lui? Trenta. - E  lei  cinquantasette. Padre Agatino e la principessa si
di Dio! - rispose la principessa quando l'avvertirono; ma  lei  si sentiva un po' meglio. Mentre padre Agatino e il
Agatino passò dalla principessa. Dal fondo del suo letto,  lei  volgeva lunghi sguardi nella solitudine dello stanzone, e
una dopo l'altra, con brevissime soste. Gli occhi di  lei  luccicavano, le guancie si accendevano di riflessi di
pagina del Kant, ecco la signora Garacci che viene a mutare  lei  stessa gli asciugamani, e che mi mette a parte delle sue
seggiole, le poltrone; e spolvera, e mi mette a parte anche  lei  delle sue pene per via della mamma che non è mai contenta
che ciabatta! Chi è andata a preferirgli!... - Ma per  lei  ora potete dire che vostro figlio è un uomo! Allora donna
gli dicevano e la voce gli era diventata più forte. Pure  lei  lo avrebbe voluto un po' più allegro. Spesso tornava
Casentino, per un po' di giorni, a raccattar castagne, poi  lei  sarebbe tornata indietro a casa e lui, Bista, avrebbe
- insisteva Salvatore, avvicinandosi, sfiorando le mani di  lei  nella breve contesa. La principessina, sdraiata sopra un
sopra un sedile di ferro, col mandolino quasi più grande di  lei  fra le gambe, strappava le corde una dopo l'altra, come se
- Bontà sua!.. io non merito... - No, no; le assicuro che  lei  suona divinamente. Così potessi avere ancora questa
- Fanny! Fanny! - strillava la bambina. - Dica  lei  cosa potevo fare, senza un aiuto, sola? Rassegnarmi! -
che ripensava a tutto quello che aveva dovuto soffrire,  lei  così buona, lei così degna di miglior sorte. - Ah, se!...
a tutto quello che aveva dovuto soffrire, lei così buona,  lei  così degna di miglior sorte. - Ah, se!... Ma poi,
chiaro, in nome di Dio! Perchè dunque non la sposate? - E  lei  mi vorrà? Agostino partì a ridere, vedendo la faccia lunga
Era, in fine, suo prossimo, un fantoccio come lei, e come  lei  aveva sofferto tanto! Ora i patimenti hanno almeno questo
gli occhi nel buio che le fluttuava d'attorno; alla fine,  lei  pure s'addormentò. Da quel giorno l'amicizia fra il
i segni della verità, ma non mi diceva nulla: forse anche  lei  non osava o non aveva la forza di parlare; o aspettava per
di parlare; o aspettava per orgoglio che ricorressi io a  lei  per aiuto. O forse erano tutte illusioni mie: chi sa mai
le auguravo la morte. Adesso mi sembrava d'essere legato a  lei  e di non potermi più muovere per riguardo suo: o almeno
a singhiozzare, monotonamente, e a chiedere aiuto,  lei  perdette la pazienza. - Infine! L'aiuto è che non devi
- Non mi credi?... Non mi crede più nessuno!...  Lei  non sapeva che fare, dove dar di capo, nel dissesto che
intervenne. - Che cosa cercate? - Cerco la cabala. Allora  lei  si fece un po' rossa in viso, cacciò un braccio sotto
di cinquine. Come padre Agatino ebbe trovati i suoi numeri  lei  vi mise dieci lire e cominciò a star meglio. Infine,
era venduta, i creditori più fastidiosi sodisfatti, e  lei  s'era riservata una porzione della somma, per poterne
continuavano, di fuori, il coro in onore di Cosima: cosí a  lei  sembrava, ma invece di orgoglio ne provava quasi paura.
- Io le domando scusa - tentava nondimeno di insistere - ma  lei  non mi persuaderà che due esseri non si possano
però il giorno che sorgono le contrarietà!... E poi, crede  lei  che l'accordo sia vero, o non è più tosto apparente? Non è
- ripigliò. - Io non commetto una indiscrezione, poichè  lei  non conosce le persone di cui si tratta.... E alzatasi,
mi si opprime.... Senta, dopo tutto è una provvidenza che  lei  mi abbia scritto, che mi abbia offerta l'occasione di
Si diverte dunque a far degli esperimenti in anima vili?  Lei  lo sapeva bene quel che doveva accadere in me, il bisogno
mi suplicò di rivederla; era necessario!... Mi amava! Era  lei  che lo scriveva! era lei che me lo ripeteva, aggiungendo
era necessario!... Mi amava! Era lei che lo scriveva! era  lei  che me lo ripeteva, aggiungendo che un giorno mi avrebbe
colpa? Se mi amava? Se io non avevo altri doveri, e se  lei  non ne aveva più? Poteva esser l'idea del dovere astratto,
ballo del generale, qualche sera dopo, come il fascino di  lei  era irresistibile, io le mormorai: "Ebbene.... a quando la
derise invece con quella fatalità assurda, inverosimile, da  lei  stessa creata? Come mi accecai così; come caddi in tanto
a cui la passione strappa accenti di una grande eloquenza!  Lei  non mi sosterrà, credo, che quest'uomo non sia sincero, che
vita.... - Non è vero che egli ha ragione? Non pare anche a  lei  che sarebbe difficile giustificare la parte avversa, e più
aver fatto un'accurata toletta. Per confessione stessa di  lei  - badi, io non metto una parola di mio - fattasi allo
pensava certo - questa è l'induzione mia, non me l'ha detto  lei  - alla disperazione dell'uomo, allo sconforto mortale a cui
essere in preda; e trovava giusto che egli soffrisse per  lei  e che lei si distraesse così... Egoismo, e del più puro!
in preda; e trovava giusto che egli soffrisse per lei e che  lei  si distraesse così... Egoismo, e del più puro! L'uomo
la carne avanzata. Quando le avevano rubato il marito,  lei  non aveva pianto, non aveva strepitato, non aveva detto
istante ch'io vi vidi, la vostra angelica sembianza...»  Lei  gli aveva risposto, e la Mila, finito il commercio di
scorse l'Angiolina sull'uscio, a discorrere col baronello,  lei  sentì svanire tutta la sua collera e fece a questi ogni
Giacomina si faceva brutta. - Dico, baronello!... Appena  lei  andava fuori, quelli facevano il comodo loro. Dalla
nude, i capelli scomposti. Quello diventava di bragia,  lei  gli tirava la lingua; poi s'inseguivano e sparivano. -
dalla cassetta del comodino. - Questa?... È la laurea...  Lei  fece il gesto di tirargliela addosso. - Sarebbe da
qualunque conoscenza e non far più una visita, era per  lei  un rammarico continuo. Qualcuna delle sue eleganti amiche,
la piccola stava male; perchè tutti allora compativano  lei  come una vittima del destino e l'ammiravano per il suo gran
morì con Camilla, mentre le labbra ormai quasi fredde di  lei  sfioravano per I'ultima volta il visetto di porcellana
all'altro con due altre figlie della vedova.... - Ma  lei  è caduto in un tranello! Bisogna protestare.... Lei.... -
ma essa è indulgente perchè comprende tutto. - Sicchè  lei  soffrirà in pace questa specie di ricatto! - Ormai! Ormai!
un passo nè diceva una parola, e la guardà come fosse  lei  la malata, facendole cenno di rimettersi a sedere. Ella si
piedi, come un vecchio cane lebbroso, e vedeva tutto. E  lei  voleva esser sola, non spiata, non distolta un attimo dal
buttatelo nell'orto, a pascer l'erba; sarà meglio per lui.  Lei  stava zitta, dura: eppure quel pianto cominciava a darle
impressione: le pareva che il bambino la chiamasse, che se  lei  si muoveva, se, come la sera prima, lo prendeva in grembo,
perchè sentiva un odio sordo contro il brigadiere, che per  lei  era uno di quei feroci personaggi che tutti in blocco
Posta a Catania... Domani egli aspetta il suo amico, forse  lei  stesso, che deve venire a prenderlo... in tal caso sarebbe
la Fanny aveva detto: - Chi è questa stracciona? È  lei  che deve servirmi? - Non ti piace? - rispose Salvatore - Il
suoi romanzi; voleva guadagnare una fortuna soltanto perchè  lei  ne disponesse. Fanny metteva ogni sua cura a sfoggiare le
regalati. - Ti stanno così bene! - esclamava suo marito. Ma  lei  non restava mai contenta. - Queste buccole non sono di buon
- andava dicendo, fregandosi le mani. Poi, in primavera,  lei  aveva voluto andare in campagna, come facevano tutti.
piantare il salone e gli affari, pur di contentarla. E poi,  lei  si poteva bene cavare quel capriccio, con le mille lire che
quella povera figliuola non vede anima viva. Con Agostino  lei  stava volentieri; era una vecchia conoscenza e la divertiva
volle che la sua cara Giulia fosse coricata insieme a  lei  e posasse la testolina bionda sul suo guanciale. Perciò la
mentre, con la mano tremante dalla commozione, tirava anche  lei  Io spago che dava la favella alla Giulia. Quella notte
a cavallo, al Monte: ma zitta, eh!» I grandi occhi di  lei  si aprirono, lucenti di gioia e di speranza: e questa
mano in giro indicandole anch'io la mia proprietà; e come  lei  esitava Ie presi il lembo della manica e la tirai
varcare la siepe. Si camminò un po' assieme sull'erba;  lei  guardava attorno curiosa, sebbene non ci fosse nulla di
tornò a irritarmi: io sentivo di scherzare, certamente, ma  lei  con quel riso non ammetteva neppure lo scherzo. Eppure mi
con sè nella sua corsa; mi parve di molinare con  lei  fra l'erba, in un giuoco di lotta selvaggio come quello,