Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 IL  MERLO E LA CANAPA C'era una volta un merlo nero nero, con
misere a ridere e gli diedero del pazzo. Dopo pochi giorni  il  germoglio della canapa spuntò e le pianticelle crebbero. In
della canapa spuntò e le pianticelle crebbero. In maggio  il  campo era tutto una selva fittissima di asticciuole alte e
tutto una selva fittissima di asticciuole alte e sottili:  il  canapaio era fatto. Il pigliamosche aveva fabbricato il
di asticciuole alte e sottili: il canapaio era fatto.  Il  pigliamosche aveva fabbricato il nido nel bel mezzo,
il canapaio era fatto. Il pigliamosche aveva fabbricato  il  nido nel bel mezzo, legandolo a quattro steli, e trillava
e trillava allegramente una canzoncina arruffata. Allora  il  merlo si mise di nuovo a correre pei dintorni, chiamando
La canapa giunse a maturazione. Ai primi di settembre  il  contadino la tagliò, ne fece delle mannelle, le portò al
canapa fermentò, infrollì, si cosse. Quando ne fu tratta,  il  tiglio, staccato dal canapule, appariva nudo e bianco, come
furono sciorinate, ritte come piccole tende di soldati.  Il  merlo, seduto sulla frasca, cantava: - Poveri noi! Ma gli
infransero i canapuli. Le gramolatrici le maciullarono,  il  canapino le pettinò, e le filatrici ne fecero il capecchio
il canapino le pettinò, e le filatrici ne fecero  il  capecchio alla conocchia e filarono dell'accia. La
e filarono dell'accia. La tessitrice fece la tela:  il  canapino ne torse il filo. E il merlo, seduto sulla frasca,
La tessitrice fece la tela: il canapino ne torse  il  filo. E il merlo, seduto sulla frasca, cantava: - Ci siamo!
La tessitrice fece la tela: il canapino ne torse il filo. E  il  merlo, seduto sulla frasca, cantava: - Ci siamo! Ci siamo!
ai capannelli, e dappertutto erano reti, e reti, e reti. E  il  merlo, seduto su una frasca, cantava: - È finita! Gli
- ahi troppo tardi! - di quel mattino di marzo, in cui  il  merlo li aveva chiamati per distruggere i semi di canapa.
allo spiedo, ma chiuso in una gabbia: e lì dentro passò  il  tempo a zufolare e cantare. Ma se l'avessero ascoltato!
Ad alimentare le piante coltivate,  il  terreno ci rimette del proprio, e bisogna restituirglielo:
fertilità del terreno, si fa coi concimi. Lo stallatico è  il  migliore fra i concimi, il più economico e di più facile
fa coi concimi. Lo stallatico è il migliore fra i concimi,  il  più economico e di più facile applicazione; onde importa
e di più facile applicazione; onde importa moltissimo  il  curarne la produzione, e la conservazione. Purtroppo, la
Purtroppo, la più parte dei coltivatori spreca  il  letame in modo veramente deplorevole. Si lascia che l'urina
deplorevole. Si lascia che l'urina si disperda; che  il  sole lo essichi; che la pioggia lo dilavi; che l'aria lo
si vogliono produttive, e feraci, non si deve lesinare  il  concime. Anche qui si avvera il proverbio: Chi più spende,
non si deve lesinare il concime. Anche qui si avvera  il  proverbio: Chi più spende, meno spende.
 IL  MERLO E IL PASSERO Un Merlo disse al Passero: - Guarda che
MERLO E  IL  PASSERO Un Merlo disse al Passero: - Guarda che quando
ch'è assai meglio per te.... - E Passero rispose: - E se  il  sasso lo avesse già in tasca? Io mi fido poco, perciò sta'
via senza aspettare che si chini per terra. - Si dice che  il  passero sia più furbo del merlo.
 IL  MINISTRO DEL RE Capitò un giorno a passare da quelle parti
Desiderio ch'era molto triste, e gli domandò: - Che hai?  Il  fanciullo rispose:
mamma di Giulio è vedova, e lavora tutto  il  giorno per mantenere il figliuolo. Ma questi non è
di Giulio è vedova, e lavora tutto il giorno per mantenere  il  figliuolo. Ma questi non è riconoscente. Appena uscito
saperne di studiare e non vuol prendere esmpio da Lucio,  il  suo vicino di banco. Che cattivo ragazzo!
 IL  FABBRO Nei giorni di vacanza, ora che campi riposano velati
dalle prime nebbie, Mario va giù alla gora, da Giacomo,  il  fabbro. Ogni volta che torna a casa ha imparato qualche
di nuovo e lo racconta. Suo padre è contento che non passi  il  tempo soltanto a giocare. Mario sa tirare il mantice per
che non passi il tempo soltanto a giocare. Mario sa tirare  il  mantice per aumentare la fiamma, attizza il carbone sotto
Mario sa tirare il mantice per aumentare la fiamma, attizza  il  carbone sotto la gran cappa di zinco, per mettere sul fuoco
carbone sotto la gran cappa di zinco, per mettere sul fuoco  il  ferro ad arroventarsi. Quando questo è ammollito dal
NUOVO COMPAGNO DI GIOCHI Mario seguì  il  babbo nei suoi andirivieni per la piazza; potè così
alla sua mamma. Mario ne adocchiò uno, che gli parve  il  più grazioso e irrequieto del gregge: esso sembrava un
e irrequieto del gregge: esso sembrava un balocco vivo.  Il  ragazzo però non pensava ai balocchi, pensava invece che
poi tirò la giacca al padre e gli indicò la bestiola: ma  il  babbo sulle prime non capí il desiderio del figliolo e
e gli indicò la bestiola: ma il babbo sulle prime non capí  il  desiderio del figliolo e s'occupò d'altro. Mario, dopo un
d'altro. Mario, dopo un po', tornò alla carica, e allora  il  babbo sorridendo gli domandò: - Ti piacerebbe vero! Se gli
vero! Se gli affari andran bene.... - Si vede che  il  babbo doveva aver concluso una buona giornata, perchè sul
sul tramonto Mario tornava al suo paese tirandosi dietro  il  capretto. Ma il capretto ogni tanto voleva fermarsi a
Mario tornava al suo paese tirandosi dietro il capretto. Ma  il  capretto ogni tanto voleva fermarsi a brucare un po' d'erba
 Il  Regno dell'Avvenire Le immense sale del Palazzo Azzurro,
di soppiatto, insinuandosi fra le colonne del primo piano.  Il  loro arrivo provoca una certa agitazione fra i Bambini
con curiosità). MYTYL Dov'è lo Zucchero? E la Gatta e  il  buon Pane dove sono?... LA LUCE Non possono entrare qua
conoscerebbero l'avvenire e non obbedirebbero TYLTYL E  il  Cane?... LA LUCE È meglio che anch'esso ignori ciò che
col dito la veste del Bambino). Che cos'è questo?...  IL  BAMBINO (toccando alla sua volta gravemente, col dito il
IL BAMBINO (toccando alla sua volta gravemente, col dito  il  cappello di Tyltyl) E codesto?... TYLTYL Questo?... È il
il cappello di Tyltyl) E codesto?... TYLTYL Questo?... È  il  mio cappello.... Tu non l'hai, il cappello?... IL BAMBINO
TYLTYL Questo?... È il mio cappello.... Tu non l'hai,  il  cappello?... IL BAMBINO No: a che cosa serve?... TYLTYL
È il mio cappello.... Tu non l'hai, il cappello?...  IL  BAMBINO No: a che cosa serve?... TYLTYL Serre a dire
a dire buongiorno.... E poi anche per quando fa freddo.....  IL  BAMBINO Che cosa vuol dire, far freddo?... TYLTYL Quando si
di qua e di là, così... (Si sbraccia vigorosamente).  IL  BAMBINO Ci fa freddo, sulla Terra?... TYLTYL Sì, qualche
Terra?... TYLTYL Sì, qualche volta, l'inverno, quando manca  il  fuoco.... IL BAMBINO Perchè manca il fuoco?... TYLTYL
Sì, qualche volta, l'inverno, quando manca il fuoco....  IL  BAMBINO Perchè manca il fuoco?... TYLTYL Perchè costa caro,
quando manca il fuoco.... IL BAMBINO Perchè manca  il  fuoco?... TYLTYL Perchè costa caro, e ci vuole molto denaro
caro, e ci vuole molto denaro per comprare la legna....  IL  BAMBINO Che cos'è il denaro?... TYLTYL Quella cosa che
molto denaro per comprare la legna.... IL BAMBINO Che cos'è  il  denaro?... TYLTYL Quella cosa che serve a pagare.... IL
il denaro?... TYLTYL Quella cosa che serve a pagare....  IL  BAMBINO Ah!... TYLTYL C'è della gente che ne ha, e della
C'è della gente che ne ha, e della gente che non ne ha....  IL  BAMBINO Perchè?... TYLTYL Perchè non tutti sono ricchi....
sono ricchi.... E tu, sei ricco?... Quanti anni hai?...  IL  BAMBINO Sto per nascere.... Nascerò fra dodici anni....
nascere?... TYLTYL Oh sì!...è una cosa tanto divertente!...  IL  BAMBINO Come hai fatto, tu, a nascere?... TYLTYL Non mi
TYLTYL Non mi ricordo più.... è passato tanto tempo!...  IL  BAMBINO Dicono che sia così bello, il Mondo; che sieno così
tanto tempo!... IL BAMBINO Dicono che sia così bello,  il  Mondo; che sieno così belli i Viventi!... TYLTYL Sì, non
quelli che non ne hanno possono guardare gli altri .....  IL  BAMBINO Dicono che le mamme ci aspettano dietro la
le mamme!... Anche le nonnine; ma muoiono troppo presto....  IL  BAMBINO Muoiono?... Che cosa vuol dire?... TYLTYL Vuol dire
dire che una bella sera se ne vanno, e non tornano più....  IL  BAMBINO Perchè?... TYLTYL Che lo so, io?... Forse perchè
TYLTYL Che lo so, io?... Forse perchè sono tristi....  IL  BAMBINO E la tua, se n'è andata via anch'essa?... TYLTYL La
se n'è andata via anch'essa?... TYLTYL La mia nonnina?...  IL  BAMBINO La tua mamma, oppure la tua nonna, che ne so,
prima: è un gran peccato.... La mia era, tanto buona....  IL  BAMBINO Che cosa c'è nei tuoi occhi?... Delle perle?...
tuoi occhi?... Delle perle?... TYLTYL Non sono perle....  IL  BAMBINO Che cosa, sono, allora?... TYLTYL Non è nulla, è
è nulla, è tutto questo azzurro che un poco mi abbaglia....  IL  BAMBINO Come si chiamano?... TYLTYL Che cosa?... IL BAMBINO
IL BAMBINO Come si chiamano?... TYLTYL Che cosa?...  IL  BAMBINO Quelle cose che ti scendono dagli occhi?... TYLTYL
occhi?... TYLTYL Non è nulla, ti dico, un po' d'acqua....  IL  BAMBINO Come mai viene fuori dagli occhi?... TYLTYL Così,
fuori dagli occhi?... TYLTYL Così, quando si piange....  IL  BAMBINO Che cosa vuol dire piangere?... TYLTYL Non ho mica
Ma anche se avessi pianto sarebbe lo stesso....  IL  BAMBINO Dimmi, si piange molto, sulla Terra?.... TYLTYL I
sono le bambine che piangono.... Ma qui non si piange?...  IL  BAMBINO Ma.... non so.... TYLTYL Vedrai, imparerai anche tu
cosa fai con codeste grandi ali azzurre?... Ci giuochi?...  IL  BAMBINO Queste, dici?... Servono per l'invenzione che farò
TYLTYL Quale invenzione?... Hai inventato qualche cosa?...  IL  BAMBINO Ma come, non lo sapevi?... Quando sarò sulla Terra,
TYLTYL È una cosa buona da mangiare?... E fa rumore?...  IL  BAMBINO No, non si sente nulla.... TYLTYL Peccato!... IL
IL BAMBINO No, non si sente nulla.... TYLTYL Peccato!...  IL  BAMBINO Ci lavoro intorno tutti i giorni.... È quasi
Vuoi vederla?... TYLTYL Sì, fammela vedere.... Dov'è ?  IL  BAMBINO La puoi vedere anche di qua: fra quelle due UN
mia invenzione, vuoi vederla?... TYLTYL Sì: che cos'è?....  IL  SECONDO BAMBINO sono i trentatrè rimedi per prolungare la
curioso, non è vero?... QUARTO BAMBINO (tirando Tyltyl per  il  braccio) Vieni a vedere la mia macchina che vola per l'aria
e di turchesi). UN PICCOLO BAMBINO AZZURRO (curvo sotto  il  peso di colossali margherite azzurre) Guarda i miei
fiori sono?... Non ne ho mai visti, di codesti fiori....  IL  PICCOLO BAMBINO AZZURRO Sono margherite!... TYLTYL Non è
Sono tanto grandi che si direbbero delle ruote....  IL  PICCOLO BAMBINO AZZURRO E che profumo!... TYLTYL
TYLTYL (odorandole) È una cosa straordinaria!...  IL  PICCOLO BAMBINO AZZURRO Quando ci sarò io, al mondo,
al mondo, saranno tutte così.... TYLTYL Quando ci sarai?...  IL  PICCOLO BAMBINO AZZURRO Fra cinquantatrè anni, quattro mesi
chicchi più grossi delle pere). UNO DEI BAMBINI CHE PORTANO  IL  GRAPPOLO E della mia frutta, che te ne pare?... TYLTYL Un
frutta, che te ne pare?... TYLTYL Un grappolo di pere!...  IL  BAMBINO Ma no, è uva.... non vedi?... Quando avrò
Quando avrò trent'anni, sarà tutta così.... Ho scoperto  il  modo di ottenerla.... UN ALTRO BAMBINO (schiacciato sotto
modo di ottenerla.... UN ALTRO BAMBINO (schiacciato sotto  il  peso di una cesta di mele azzurre grosse come poponi) E io
dunque!... Guarda le mie mele!... TYLTYL Ma sono poponi!...  IL  BAMBINO No, no!... Sono mele, e delle meno belle.... Quando
Quando sarò al mondo io, saranno tutte così.... Ho trovato  il  sistema!... UN ALTRO BAMBINO (trascinando una carriola
dici dei miei piccoli poponi?... TYLTYL Ma sono zucche!..  IL  BAMBINO DAI POPONI Quando sarò sulla Terra io, i poponi
i poponi saranno tutti belli grossi come questi!... Sarò  il  giardiniere del Re dei nove Pianeti.... TYLTYL Il Re dei
Sarò il giardiniere del Re dei nove Pianeti.... TYLTYL  Il  Re dei nove Pianeti?... Dov'è?... IL RE DEI NOVE PIANETI
Pianeti.... TYLTYL Il Re dei nove Pianeti?... Dov'è?...  IL  RE DEI NOVE PIANETI (avanzandosi con fierezza. Dimostra
storte). Eccolo!.... TYLTYL Come?... Così piccino?...  IL  RE DEI NOVE PIANETI (con accento grave e sentenzioso)
Quello che farò sarà grande!... TYLTYL Che cosa farai?...  IL  RE DEI NOVE PIANETI Fonderò la Confederazione generale dei
dei Pianeti solari. TYLTYL (interdetto) Ah, davvero,?...  IL  RE DEI NOVE PIANETI Ne faranno parte tutti, ad eccezione di
BAMBINO AZZURRO Vedi quell'altra laggiù?... TYLTYL Quale?  IL  BAMBINO Quel piccino che dorme ai piedi di quella
che dorme ai piedi di quella colonna.... TYLTYL Ebbene?...  IL  BAMBINO Egli porterà sulla Terra la pura gioia.... TYLTYL
porterà sulla Terra la pura gioia.... TYLTYL Come farà?...  IL  BAMBINO Portando con sè delle idee che nessuno ha avuto
che si ficca le dita nel naso, che cosa farà, lui?...  IL  BAMBINO A lui spetta il còmpito di scoprire il fuoco capace
nel naso, che cosa farà, lui?... IL BAMBINO A lui spetta  il  còmpito di scoprire il fuoco capace di riscaldare la Terra
lui?... IL BAMBINO A lui spetta il còmpito di scoprire  il  fuoco capace di riscaldare la Terra quando il Sole
di scoprire il fuoco capace di riscaldare la Terra quando  il  Sole incomincerà a impallidire.... TYLTYL E quei due laggiù
baciandosi continuamente, sono forse fratello e sorella?...  IL  BAMBINO No, no.... Come sono buffi!.. Sono gli Amanti....
buffi!.. Sono gli Amanti.... TYLTYL Che cosa vuol dire?...  IL  BAMBINO Non lo so.... Li chiama così il Tempo, per
cosa vuol dire?... IL BAMBINO Non lo so.... Li chiama così  il  Tempo, per burletta.... Non fanno altro tutto il giorno che
così il Tempo, per burletta.... Non fanno altro tutto  il  giorno che guardarsi negli occhi, baciarsi e dirsi
negli occhi, baciarsi e dirsi addio.... TYLTYL Perchè?...  IL  BAMBINO Perché pare che non potranno andar via di qua tutti
TYLTYL E chi è quel piccina tutto roseo che si succhia  il  pollice, serio serio? IL BAMBINO Dicono ch'egli dovrà
piccina tutto roseo che si succhia il pollice, serio serio?  IL  BAMBINO Dicono ch'egli dovrà cancellare l'Ingiustizia dal
dovrà cancellare l'Ingiustizia dal Mondo.... TYLTYL Ah!....  IL  BAMBINO Pare che sia una cosa difficilissima.... TYLTYL E
che cammina come se non ci vedesse?... È cieco, forse?...  IL  BAMBINO Non ancora; diventerà.... Guardalo bene si dice che
debba vincere la Morte.... TYLTYL Che cosa vuol dire?...  IL  BAMBINO Non lo se esattamente: ma pare che sia una cosa
che dormono - quanti, quanti! - non fanno niente?...  IL  BAMBINO Pensano a qualche cosa.... TYLTYL A che cosa?... IL
IL BAMBINO Pensano a qualche cosa.... TYLTYL A che cosa?...  IL  BAMBINO Non lo sanno ancora; ma debbono portare qualche
uscire di qui a mani vuote.... TYLTYL Gli lo proibisce?...  IL  BAMBINO Il Tempo, che sta di guardia alla porta.... Vedrai
qui a mani vuote.... TYLTYL Gli lo proibisce?... IL BAMBINO  Il  Tempo, che sta di guardia alla porta.... Vedrai quando,
Buongiorno, Tyltyl!... TYLTYL O bella!... Come fa a sapere  il  mio nome?... IL BAMBINO (abbracciando Tyltyl e Mytyl con
TYLTYL O bella!... Come fa a sapere il mio nome?...  IL  BAMBINO (abbracciando Tyltyl e Mytyl con effusione)
anche tu, Mytyl.... Non è punto strano che io conosca  il  tuo nome, poichè sono destinato a diventare il tuo
io conosca il tuo nome, poichè sono destinato a diventare  il  tuo fratellino..... Me l'hanno detto or ora, che eri
pronto.... TYLTYL Come?... Verrai a stare a casa nostra?  IL  BAMBINO Sì, l'anno prossimo, la domenica, delle Palme....
Non ci si sta mica male.... La mamma è così buona!...  IL  BAMBINO E il cibo, com'è?... TYLTYL Secondo.... Ci sonò dei
si sta mica male.... La mamma è così buona!... IL BAMBINO E  il  cibo, com'è?... TYLTYL Secondo.... Ci sonò dei giorni in
cui ci danno perfino dei dolci; non è vero, Mytyl?... MYTYL  Il  giorno di Capo d'anno e per la festa nazionale.... Li fa la
costì nel sacco?... Ci porti qualche cosa in regalo?...  IL  BAMBINO (con fierezza) Porto tre malattie: la scarlattina,
Porto tre malattie: la scarlattina, la tosse convulsa e  il  morbillo.... TYLTYL Oh, allora, se non hai niente di meglio
niente di meglio da portarci.... E dopo, che cosa farai?...  IL  BAMBINO Dopo?... Me ne andrò via di nuovo.... TYLTYL Vale
nuovo.... TYLTYL Vale proprio la pena di venire, allora....  IL  BAMBINO Sta forse in noi di scegliere?... (A questo punto
da una luce più intensa). TYLTYL Che cos'è?... UN BAMBINO E  il  Tempo!... Sta per aprire le porte!... (Un vasto movimento
Come faranno a discendere?... Ci sono delle scale?...  IL  BAMBINO Ora vedrai.... Il Tempo sta per tirare il
Ci sono delle scale?... IL BAMBINO Ora vedrai....  Il  Tempo sta per tirare il paletto.... TYLTYL Chi è il
scale?... IL BAMBINO Ora vedrai.... Il Tempo sta per tirare  il  paletto.... TYLTYL Chi è il Tempo?... IL BAMBINO E un
Il Tempo sta per tirare il paletto.... TYLTYL Chi è  il  Tempo?... IL BAMBINO E un vecchio che viene a chiamare
sta per tirare il paletto.... TYLTYL Chi è il Tempo?...  IL  BAMBINO E un vecchio che viene a chiamare quelli che devono
chiamare quelli che devono partire.... TYLTYL È cattivo?...  IL  BAMBINO No, ma è sordo a ogni preghiera.... Si ha un bel
tutti quelli che vorrebbero partire, se non è  il  loro turno.... TYLTYL Sono contenti di andar Via?... IL
è il loro turno.... TYLTYL Sono contenti di andar Via?...  IL  BAMBINO Chi restai non è contento; ma chi parte è
rosso e verde penetra nella sala; e sulla soglia appare  il  Tempo, un vecchio alto dalla barba fluente, armato della
a una specie di riva formata dai rosei vapori dell'Aurora).  IL  TEMPO (sulla soglia) Sono pronti i bambini per i quali
accorrendo da ogni parte) Eccoci!... Eccoci!... Eccoci!...  IL  TEMPO (con voce burbera, ai bambini che sfilano dinanzi a
lo sapete.... (Respingendo uno dei bambini). Non è ancora  il  tuo turno!... Torna indietro, torna domani.... E non tocca
I BAMBINI AZZURRI Egli non vuoi andarsene, signore....  IL  TEMPO Come?... Non vuole?... E dove crede di essere questo
Non si ammettono reclami: non abbiamo tempio da perdere....  IL  PICCINO (sospinto dagli altri) No, no!... Non Voglio andar
preferisco non nascere!... Preferisco restar qui!...  IL  TEMPO Non si tratta di volere o non volere.... Quando l'ora
(facendosi avanti) Oh lasciatemi passare!... Prenderò io  il  sino posto!... Dicono che i miei genitori sono vecchi e mi
miei genitori sono vecchi e mi aspettano da tanto tempo!...  IL  TEMPO Niente affatto.... L'ora è l'ora e il tempo è il
tanto tempo!... IL TEMPO Niente affatto.... L'ora è l'ora e  il  tempo è il tempo. A dar retta a voi, non si finirebbe
IL TEMPO Niente affatto.... L'ora è l'ora e il tempo è  il  tempo. A dar retta a voi, non si finirebbe più.... L'uno
fuori.... Ora avete fretta di andarvene; ma giunto che sia  il  vostro turno, avrete paura e vi trarrete indietro....
bruscamente indietro). Ebbene, che fai? Che cosa c'è?...  IL  BAMBINO Ho dimenticato la scatola che contiene i due
due delitti che dovrò commettere.... UN ALTRO BAMBINO E io,  il  pentolino con dentro l'idea per illuminare le folle....
E io ho dimenticato l'innesto della mia pera più bella!...  IL  TEMPO Presto, correte a prenderli.... Non avete che
pallidi in volto per la disperazione si avanzano verso  il  Tempo e s'inginocchiano ai suoi piedi). IL PRIMO BAMBINO
avanzano verso il Tempo e s'inginocchiano ai suoi piedi).  IL  PRIMO BAMBINO Signor Tempo, mi lasci partire con lui!... IL
IL PRIMO BAMBINO Signor Tempo, mi lasci partire con lui!...  IL  SECONDO BAMBINO Signor Tempo, mi lasci restare qui con
BAMBINO Signor Tempo, mi lasci restare qui con lei!...  IL  TEMPO impossibile!... Non ci restano più che
Non ci restano più che trecentonovantaquattro secondi.....  IL  PRIMO BAMBINO Preferisco non nascere affatto!... IL TEMPO
IL PRIMO BAMBINO Preferisco non nascere affatto!...  IL  TEMPO La scelta non sta in voi.... IL SECONDO BAMBINO (con
nascere affatto!... IL TEMPO La scelta non sta in voi....  IL  SECONDO BAMBINO (con accento supplichevole) Signor Tempo,
supplichevole) Signor Tempo, arriverò troppo tardi!...  IL  PRIMO BAMBINO Quando essa scenderà sulla Terra, io non ci
Quando essa scenderà sulla Terra, io non ci sarò più!...  IL  SECONDO BAMBINO Non lo vedrò più!... IL PRIMO BAMBINO
non ci sarò più!... IL SECONDO BAMBINO Non lo vedrò più!...  IL  PRIMO BAMBINO Saremo soli, nel mondo!... IL TEMPO Questo
vedrò più!... IL PRIMO BAMBINO Saremo soli, nel mondo!...  IL  TEMPO Questo non mi riguarda.... Andate a reclamare presso
impartite.... (Afferrando uno dei bambini). Vieni!....  IL  PRIMO BAMBINO (dibattendosi) No, no, no!... Deve venire
(dibattendosi) No, no, no!... Deve venire anche lei!...  IL  SECONDO BAMBINO (aggrappandosi alle vesti del primo)
alle vesti del primo) Lasciatelo qui!... Lasciatelo qui!...  IL  TEMPO Ma che cos'è questa storia?... Si tratta di andare a
non mica a morire.... o dunque? (Trascinando con sè  il  primo bambino). Vieni, ti dica! IL SECONDO BAMBINO
(Trascinando con sè il primo bambino). Vieni, ti dica!  IL  SECONDO BAMBINO (tendendo disperatamente le braccia verso
Un segno!... Dàmmi un segno!... Un segno per ritrovarti!...  IL  PRIMO BAMBINO Ti amerò sempre!.... IL SECONDO BAMBINO Io
per ritrovarti!... IL PRIMO BAMBINO Ti amerò sempre!....  IL  SECONDO BAMBINO Io sarò la più triste di tutte!... Mi
segno!... (Cade a terra e rimane stesa al suolo, immobile).  IL  TEMPO Perchè non sperare che un giorno...? E ora, siamo
- Hai preso tutto quel che ti occorre?... Annunzia laggiù  il  mio pensiero!... - Hai preso il nuovo carburatore ?... -
occorre?... Annunzia laggiù il mio pensiero!... - Hai preso  il  nuovo carburatore ?... - Parla dei miei poponi!... - Non
ogni modo, tenta!... - Procura di farci sapere se è bello,  il  Mondo! Ti verrò incontro - Io nascerò sopra un Trono!...
incontro - Io nascerò sopra un Trono!... ecc., ecc.» ).  IL  TEMPO (agitando le chiavi e la falce) Basta! Bastal...
cantano così.... Si direbbero altre voci.... LA LUCE Sì, è  il  canto delle Madri che vanno loro incontro.... (Il Tempo
nella sala, e scorge a un tratto Tyltyl, Mytyl e la Luce).  IL  TEMPO (stupefatto e furibondo) Che cosa fate qui?... Chi
Ho preso l'Uccellino Azzurro.... Lo tengo nascosto sotto  il  mio mantello.... Scappiamo.... Gira il Diamante, così
tengo nascosto sotto il mio mantello.... Scappiamo.... Gira  il  Diamante, così perderà le nostre tracce.... (Sgusciano via
 Il  cucù, grosso come una tortorella, si rimpiatta tra i rami e
a nasconderello. Gli sciocchi dicono che chi sente gridare  il  cuculo e può far sonare in tasca qualche moneta, avrà
della primavera è la primula, che in certi paesi si chiama  il  fiore chiave, il fiore che apre la porta agli altri fiori;
è la primula, che in certi paesi si chiama il fiore chiave,  il  fiore che apre la porta agli altri fiori; o anche si
tremendo. Già le saette sul Cornocchio hanno dei guizzi e  il  tuono lontano lontano, brontola a più non posso. Tutti
lontano, brontola a più non posso. Tutti ammucchiano  il  grano. - Sarebbe un peccato - dice Nazzareno, il capoccia -
il grano. - Sarebbe un peccato - dice Nazzareno,  il  capoccia - che si bagnasse, ora che ha avuto tre giorni di
fanciulle, spazzando, seguono gli uomini nell'adunare tutto  il  grano nel capannone. I più piccoli, non potendo aiutare,
I più piccoli, non potendo aiutare, pensano di far venire  il  sole con canti e strilli e si mettono in cerchio da una
 IL  BACIO DEL MARE
 Il  Carnevale comincia sempre il 7 gennaio ma in campagna chi
Il Carnevale comincia sempre  il  7 gennaio ma in campagna chi s'accorge del Carnevale?
per l'occasione. Gli altri si accontentano di mettersi  il  grembiule della mamma o qualche vestitaccio vecchio che dà
e i più grandicelli ridono, mentre le mamme impazzano per  il  disordine e il chiasso che si fa per la casa.
ridono, mentre le mamme impazzano per il disordine e  il  chiasso che si fa per la casa.
di fiori di tiglio, e quello di fiori di sambuco, promuove  il  sudore. La camomilla, ed il sambuco, adoperati per
di fiori di sambuco, promuove il sudore. La camomilla, ed  il  sambuco, adoperati per impiastri, calmano le infiammazioni.
L'infuso di fiori di malva è una buona bevanda ammollitiva.  Il  decotto di foglie serve per clisteri, e, adoperato per uso
cotte nel vino, servono benissimo a medicare le piaghe.  Il  decotto di dulcamara, e quello di gramigna, promuovono il
Il decotto di dulcamara, e quello di gramigna, promuovono  il  sudore, e depurano il sangue. L'infuso di fiori, e di
e quello di gramigna, promuovono il sudore, e depurano  il  sangue. L'infuso di fiori, e di foglie d'assenzio giova pei
per gli abitanti delle risaie, e di luoghi insalubri.  Il  decotto di foglie di noce è un buon vermifugo, e rinforza i
Come materie concimanti, supplementari allo stallatico,  il  regno minerale somministra la calce, la marna, le ceneri,
somministra la calce, la marna, le ceneri, la fuliggine,  il  gesso, ecc. Il regno vegetale dà i residui di raccolte, e
la calce, la marna, le ceneri, la fuliggine, il gesso, ecc.  Il  regno vegetale dà i residui di raccolte, e di industrie
e di industrie agrarie, e gli ingrassi verdi, o sovesci.  Il  regno animale fornisce il guano, la pollina, il cessino, le
e gli ingrassi verdi, o sovesci. Il regno animale fornisce  il  guano, la pollina, il cessino, le ossa, ecc. Il coltivatore
o sovesci. Il regno animale fornisce il guano, la pollina,  il  cessino, le ossa, ecc. Il coltivatore intelligente non
fornisce il guano, la pollina, il cessino, le ossa, ecc.  Il  coltivatore intelligente non rifugge dalla spesa del
quante materie fertilizzanti vi si trovano; governa bene  il  letame; lo applica con giudizio alle terre; fa composte pei
per i campi. Con tali industrie verifica in se stesso  il  proverbio: Agricoltore sollecito non fu mai povero. Ed io
e quanto sta sul terreno; se la rugiada è copiosa; se  il  paese è esposto alle brine, ai venti, alla grandine. 2.
dunque bene l'andamento delle stagioni, ma senza voler fare  il  profeta. Saresti uno sciocco, se, per indovinare il tempo,
fare il profeta. Saresti uno sciocco, se, per indovinare  il  tempo, guardassi come fa il gatto a lavarsi il muso.
uno sciocco, se, per indovinare il tempo, guardassi come fa  il  gatto a lavarsi il muso. Neppure sarebbe da savio il
indovinare il tempo, guardassi come fa il gatto a lavarsi  il  muso. Neppure sarebbe da savio il consultare l'almanacco,
fa il gatto a lavarsi il muso. Neppure sarebbe da savio  il  consultare l'almanacco, per cercarvi se la luna ha le
ha mai dimostrato che, a tagliare le piante in luna nuova,  il  legno più prontamente si tarli? Che il vino rimanga
in luna nuova, il legno più prontamente si tarli? Che  il  vino rimanga torbido, se non si travasa in luna vecchia?
DOMANDE: 1. Quali conoscenze devi avere del clima? 2.  Il  clima si indovina, o si osserva? È vero che la luna gobba,
o si osserva? È vero che la luna gobba, o tonda ti predice  il  tempo bello, o brutto? - È proprio necessario guardar la
luna per seminare, piantare, tagliare gli alberi, travasare  il  vino, ecc.? - Chi guarda la luna prima di fare i lavori,
NOVEMBRE  Il  4 novembre a Villa Castelli si è inaugurata una lapide, che
della scuola s'inclinavano e tutti i presenti facevano  il  saluto romano. Mario, che era in fila coi suoi compagni
compagni proprio davanti alla lapide, si sentíva stringere  il  cuore e aveva voglia di piangere! Questa volta il pianto
stringere il cuore e aveva voglia di piangere! Questa volta  il  pianto gli sarebbe stato dolce.
 IL  SOGNO DI SEMPRONELLA
teneva in una gabbia quattro bellissime tortore selvatiche  Il  Santo gli domandò dove si recasse con quelle povere
dove si recasse con quelle povere bestiole, e saputo che  il  ragazzo le portava a vendere al paese, gli disse con voce
con voce angelica : -Puoi darle a me, per amor di Dio?—  Il  ragazzo non seppe dir di no a quella dolce implorazione e
voliate libere nel cielo: andate pure! - E in così dire  il  Santo aprì la gabbia alle bestiole che volarono felici pel
aprì la gabbia alle bestiole che volarono felici pel cielo.  Il  ragazzo non seppe pronunziar parola e guardò estasiato San
 IL  FIUME Il fiume corre placido in fondo alla valle. Esso
FIUME  Il  fiume corre placido in fondo alla valle. Esso porta ogni
paesi, le canzoni che raccoglie nel suo cammino. Di notte  il  fiume chiacchiera sottovoce coi i pioppi e con le canne che
 IL  GIORNO DEI MORTI Due novembre, giorno dei morti. La gente
DEI MORTI Due novembre, giorno dei morti. La gente va verso  il  camposanto. Le donne sono vestite di panni neri, gli uomini
migliori. Ognuno va a fare una visita ai poveri morti.  Il  camposanto è adorno di crisantemi; intorno alle croci si
sono spogliati i giardini per ornare la dimora dei morti;  il  camposanto sembra un giardino fiorito. Là, sotto terra,
un lanternino o una candelina sulla fossa dei propri cari.  Il  camposanto risplende di lumini come di stelle.
notevole risparmio di tempo, e di spesa. Perciò esso è  il  re degli strumenti agricoli; e merita uno studio accurato.
ferro che, tirato dagli animali, grattava superficialmente  il  terreno. Qesti aratri grattaterra sono ancora usati,
i buoni aratri, adoperati oggidì dai coltivatori che sanno  il  mestiere, eccoli come sono (fig.7): In essi tu distingui
In essi tu distingui tre parti principali, tutte in ferro:  il  coltro, il vomere, e l'orecchio. Il coltro è un lungo
distingui tre parti principali, tutte in ferro: il coltro,  il  vomere, e l'orecchio. Il coltro è un lungo coltello,
tutte in ferro: il coltro, il vomere, e l'orecchio.  Il  coltro è un lungo coltello, inclinato verso la punta
al vomere, che lo segue, e si avanza sulla medesima linea.  Il  vomere è un pezzo di ferro tagliente, appuntato in forma di
principali di un buon aratro? - Che cos'è, e che cosa fa  il  coltro? - Il vomere? - L'orecchio?
di un buon aratro? - Che cos'è, e che cosa fa il coltro? -  Il  vomere? - L'orecchio?
 Il  babbo di Mario ha appeso nella cucina un calendario
d'ottobre non dormono più. Santa Teresa allodole a distesa.  Il  proverbio che più gli piace è il secondo.
Teresa allodole a distesa. Il proverbio che più gli piace è  il  secondo.
- Quanti anni hai ? - Che lo so? - O  il  babbo dov'è? - Che lo so? - Perchè ti hanno messo nome Ida?
dubitarne neanche un momento. E poi tutta la personcina ha  il  fare della bambina che vuoi saper tutto. Guardatela! La si
in ogni luogo, con la zazzerina che le copre le orecchie e  il  vestitino rosso bucchero. Eccola dietro l'uscio di Rosa che
a saltellini. Dopo poco la vedi che fa «coccù» dietro  il  pozzo o sotto il carro del Ceccarirni.
Dopo poco la vedi che fa «coccù» dietro il pozzo o sotto  il  carro del Ceccarirni.
sulla via della fortuna. La pigrizia trova tutto difficile;  il  lavoro rende tutto facile. La pigrizia cammina adagio, e la
è lucente; quella che non si usa si copre di ruggine: così  il  corpo col lavoro si fortifica, nell'ozio si logora.
L'ozio fa al corpo, ed all'anima, ancora peggio che  il  riposo all'acqua, e la ruggine al ferro. L'ozio è il padre
che il riposo all'acqua, e la ruggine al ferro. L'ozio è  il  padre d'ogni brutto vizio: il lavoro è guida alla virtù.
la ruggine al ferro. L'ozio è il padre d'ogni brutto vizio:  il  lavoro è guida alla virtù. L'ozio avvilisce l'uomo: il
il lavoro è guida alla virtù. L'ozio avvilisce l'uomo:  il  lavoro lo fa stimato da tutti. Ascolta, giovinetta, i buoni
i buoni consigli di Carlambrogio: e anche tu proverai che  il  lavoro è gioia, è salute, è ricchezza.
 il  prossimo come te stessa. Il tuo affetto non si deve
il prossimo come te stessa.  Il  tuo affetto non si deve limitare alla famiglia. Fuori di
amar te, e tu devi amare tutti gli uomini, e fare ad essi  il  maggior bene che puoi. Così vuole il Signore. Dio disse a
uomini, e fare ad essi il maggior bene che puoi. Così vuole  il  Signore. Dio disse a tutti gli uomini:Amatevi l'un l'altro
faccia agli altri ciò che non vorrebbe a lui venisse fatto.  Il  Signore vuole da noi anche più: Gesù Cristo disse a tutti
degli altri, e ve ne compenserò, chiamandovi a possedere  il  regno de' cieli. Perchè noi potessimo eseguire il suo
possedere il regno de' cieli. Perchè noi potessimo eseguire  il  suo comando, Iddio ci ha fatto il cuore capace di un amore
noi potessimo eseguire il suo comando, Iddio ci ha fatto  il  cuore capace di un amore infinito: Egli infuse nell'anima
e a Dio. Giovinetta, accogli nel tuo cuore la carità: ama  il  prossimo come te stessa. Questo amore ti darà le più dolci
le più dolci consolazioni nella vita presente, e ti prepara  il  premio nella vita futura.
senza arrossire. - Credo che bisognerà andare a cercare  il  medico, - aggiunge Francesco in tono grave. - Forse vi è
la lingua. È buona. Volete andare a letto? - Vorrei  il  medico. - Questo mette terribilmente in pensiero Maria. Ci
prima d' indurre i ragazzi, quando sono malati, a vedere  il  medico. Bisogna che Alano si senta davvero male perchè lo
lui stesso. - Andate a dire a Leonia di correre a cercare  il  dottore, - dice sottovoce a Francesco. - Via, cuoricino
calda ai piedi. Chiude gli occhi e comincia a temere un po'  il  seguito dell'avventura. Se il dottore lo trovasse davvero
e comincia a temere un po' il seguito dell'avventura. Se  il  dottore lo trovasse davvero ammalato? Se lo forzasse a
nelle loro mani, e Alano si sente davvero malato quando  il  medico arriva. - Come, - dice il dottore - malato con
davvero malato quando il medico arriva. - Come, - dice  il  dottore - malato con quell'aspetto, con quelle guance
con quelle guance rosee, quelle mani fresche, e  il  polso così regolare? Tu scherzi, ragazzo mio. - Alano
al dottore. - Non è niente, non è niente, - dichiara  il  dottore. - Non hai preso nulla stamattina? - «Il latte, »
latte, » sta per dire Maria, ma Francesco non gliene lascia  il  tempo. - Niente, - egli dice vivamente. - Ha detto « puah
- Niente, - egli dice vivamente. - Ha detto « puah », e  il  suo latte l'abbiamo bevuto noi. - Bene! Allora bisogna
Posso alzarmi? - Se vuoi, sì.... Ma se ti piace fare  il  pigro e restare un po' a letto.... - Il dottore, dopo avere
Ma se ti piace fare il pigro e restare un po' a letto.... -  Il  dottore, dopo avere ordinato una breve ricetta, se ne va,
(il gatto). - Mamma senti quante cose ho imparato.  Il  nostro cane Tom è un quadrupede; i canarini sono bipedi e
(un'oca) - Ih, che nomi difficili! - esclamò Antonino,  il  fratellino di Enzo. - Ma perchè ora dài quei brutti nomi
brutti nomi alle bestie? - A Enzo non parve vero di fare  il  sapiente con un rettile (la lucertole) Tonino, che era più
- La mamma sorrise e fu contenta della bravura di Enzo. Ma  il  piccolo Tonino non aveva capito l'ultimo perchè.
portici, balaustrate, ecc. (La Gatta, lo Zucchero e  il  Fuoco entrano dal fondo a destra, vestiti in gran lusso.
un vestito di seta metà bianco e metà celeste pallido, e  il  Fuoco, che ha, in capo un pennacchietto multicolore, un
un lungo mantello rosso foderato d'oro. Attraversano  il  vestibolo e si collocano davanti alla scena, a destra, dove
sulla nostra situazione.... Ci siamo tutti?... Lo ZUCCHERO  Il  Cane esce in questo momento dalla guardaroba della Fata....
Cane esce in questo momento dalla guardaroba della Fata....  IL  Fuoco Come diavolo si è vestito?... LA GATTA Si è messo la
com' è bella!... (Il Cane e l'Acqua si uniscono al gruppo).  IL  CANE (saltellando) Eccoci qua! Eccoci qua!... Come siamo
Oro, oro vero, sapete!... LA GATTA (all'Acqua) È forse  il  vestito «color del tempo» di Pelle d'Asino?... Mi pare di
L'ACQUA Sì, mi stava meglio di qualunque altro....  IL  Fuoco (fra sè) Non ha preso con sè l'ombrello.... L' ACQUA
con sè l'ombrello.... L' ACQUA Che cosa avete detto?...  IL  Fuoco Nulla, nulla... L' ACQUA Mi pareva che parlaste di un
Abbiamo ben altro e di meglio da fare.... Non manca più che  il  Pane. Dove sarà?... IL CANE Non la finiva più di far storie
meglio da fare.... Non manca più che il Pane. Dove sarà?...  IL  CANE Non la finiva più di far storie nello scegliere il suo
IL CANE Non la finiva più di far storie nello scegliere  il  suo costume.... IL Fuoco Vale la pena davvero, con
finiva più di far storie nello scegliere il suo costume....  IL  Fuoco Vale la pena davvero, con quell'aria idiota, e quel
la pena davvero, con quell'aria idiota, e quel pancione!...  IL  CANE Finalmente si è deciso per un costume alla turca,
scimitarra e turbante.... LA GATTA Eccolo!... Si è messo  il  più bel vestito di Barbablu.... (Entra il Pane, nel costume
Si è messo il più bel vestito di Barbablu.... (Entra  il  Pane, nel costume ora descritto. Il vestito di seta si
di Barbablu.... (Entra il Pane, nel costume ora descritto.  Il  vestito di seta si chiude a fatica sul ventre enorme. Tiene
sinistra regge la gabbia destinata all'Uccellino Azzurro).  IL  PANE (pavoneggiandosi) Dunque?... Che ve ne pare?... IL
IL PANE (pavoneggiandosi) Dunque?... Che ve ne pare?...  IL  CANE (saltellando intorno al Pane) Com'è bello! Com'è
bello!... LA GATTA (al Pane) I bambini sono vestiti?...  IL  PANE Sì. Il signorino Tyltyl si è messa la giubba rossa, le
LA GATTA (al Pane) I bambini sono vestiti?... IL PANE Sì.  Il  signorino Tyltyl si è messa la giubba rossa, le calze
e i calzoncini celesti di Puccettino. La signorina, Mytil,  il  vestito di Grethel e le babbucce di Cenerentola.... Ma la
è stata di vestire la Luce !... LA GATTA Perchè?...  IL  PANE Perchè la Fata diceva che, così bella come era, si
che se non si vestiva mi sarei rifiutato di uscir con lei.  IL  Fuoco Bisognava comprarle un paralume!... LA GATTA E la
paralume!... LA GATTA E la Fata, che cosa ha risposto?...  IL  PANE Mi ha dato delle bastonate sulla testa e sul
E allora?... MAURICE MAETERLINK. - L'Uccellino Azzurro. 4  IL  PANE Allora, mi son lasciato subito persuadere. Ma
persuadere. Ma all'ultimo momento la Luce si è decisa per  il  vestito «color di luna» che era in fondo al cofano che
d'Asino.... LA GATTA Via! Abbiamo chiacchierato abbastanza;  il  tempo stringe.... Si tratta del nostro avvenire.... Avete
fine della nostra esistenza.... Bisogna dunque prolungarlo  il  più possibile e con ogni mezzo.... Ma non basta dobbiamo
sorte della nostra razza e al destino dei nostri figli....  IL  PANE Bene! Bene!... La Gatta ha ragione!... LA GATTA
Azzurro, a costo anche della vita dei bambini....  IL  CANE (indignato) Che cosa dice?... Ripetile, che non ho
Che cosa dice?... Ripetile, che non ho sentito bene!  IL  PANE Silenzio!... Non avete la parola!... Presiedo io
Non avete la parola!... Presiedo io l'Assemblea....  IL  Fuoco Chi vi ha nominato Presidente?... L'ACQUA (al Fuoco)
(al Fuoco) Silenzio!... Di che cosa v'immischiate?...  IL  Fuoco Io faccio il mio dovere.... Non voglio osservazioni
Di che cosa v'immischiate?... IL Fuoco Io faccio  il  mio dovere.... Non voglio osservazioni da voi.... Lo
metterci d'accordo sulle decisioni da prendere....  IL  PANE Sono interamente del parere dello Zucchero e della
interamente del parere dello Zucchero e della Gatta....  IL  CANE Che sciocchezze!... L'Uomo è l'Uomo, e basta! ...
vita, per la morte, tutto per l'Uomo!... L'Uomo è dio!...  IL  PANE Sono in tutto d'accordo col Cane. LA GATTA (al Cane)
LA GATTA (al Cane) Ma bisogna dare delle buone ragioni....  IL  CANE Non ci sono ragioni! Amo l'Uomo, e basta!... E se
un certo punto di vista avete ragione tutti e due.... C'è  il  prò e il contro.... IL PANE Sono interamente d'accordo con
punto di vista avete ragione tutti e due.... C'è il prò e  il  contro.... IL PANE Sono interamente d'accordo con lo
avete ragione tutti e due.... C'è il prò e il contro....  IL  PANE Sono interamente d'accordo con lo Zucchero!... LA
Zucchero, vittime di una tirannia senza, nome?... Ricordate  il  tempo in cui, prima della venuta del despota, potevamo
vagabondare sulla faccia della, Terra?... L'Acqua e  il  Fuoco erano i soli padroni del mondo; e ora, guardate come
Li esortavo a compiere coscienziosamente e coraggiosamente  il  loro dovere. Ma il Cane purtroppo m'interrompeva sempre....
coscienziosamente e coraggiosamente il loro dovere. Ma  il  Cane purtroppo m'interrompeva sempre.... IL CANE Che cosa
loro dovere. Ma il Cane purtroppo m'interrompeva sempre....  IL  CANE Che cosa dice?... Aspetta, aspetta!... (sta per
A cuccia, Tylô!... Bada: se osi un'altra volta sola di....  IL  CANE Mio piccolo dio, tu non sai; è lei che.... TYLTYL
TYLTYL (minaccioso) Zitto!.. LA FATA Via, finiamola!...  Il  Pane, stasera, consegnerà la gabbia a Tyltyl....
conviene cercare anche là... Ebbene, Pane, dov'è la gabbia?  IL  PANE (con solennità) Un momento, prego, signora Fata....
fame!... TYLTYL Anch'io!... LA FATA (al Pane) Apri un pro'  il  tuo vestito alla Turca, e dài loro una fetta del tuo buon
dài loro una fetta del tuo buon ventre.... (Il Pane si apre  il  vestito, sfodera la scimitarra, e taglia dal suo pancione
al Diamante, vedrai fra poco che i morti dei quali serbiamo  il  ricordo vivono felici come se non fossero morti.... TYLTYL
sulla soglia del Paese del Ricordo. Appena avrai girato  il  Diamante, vedrai un cartello attaccato al tronco di un
se tardaste.... A rivederci presto.... (Chiamando la Gatta,  il  Cane, la Luce, ecc.). Passate di qua, voi.... E i bambini
 IL  GIORNO DI NATALE Questo Natale non c'è neve, anzi splende
GIORNO DI NATALE Questo Natale non c'è neve, anzi splende  il  sole, ma il sole è pallido pallido e non scioglie il gelo
NATALE Questo Natale non c'è neve, anzi splende il sole, ma  il  sole è pallido pallido e non scioglie il gelo per terra. In
il sole, ma il sole è pallido pallido e non scioglie  il  gelo per terra. In tutte le cascine di Villa Castelli si
appena giunte a fioritura, piante appositamente coltivate.  Il  sovescio è una pratica eccellente, economica, possibile
o spossate; necessaria dovunque scarseggiano i prati, e  il  bestiame; dove questo non vive alla stalla; perciò
alla stalla; perciò utilissima nei paesi meridionali. 2.  Il  sovescio si fa con piante le quali si nutrono più
natura del terreno. Si preferisce nei paesi meridionali  il  lupino bianco, ed anche il grano saraceno, che cresce pur
preferisce nei paesi meridionali il lupino bianco, ed anche  il  grano saraceno, che cresce pur bene nei settentrionali, ma
ma vuole terre leggere. Nelle forti si sovesciano  il  trifoglio, le veccie, le fave, ecc. La seminagione si fa
e giunte a fioritura, si sotterrano. DOMANDE: 1. Che cosa è  il  sovescio? - A quali terre giova? 2. Con quali piante si fa?
Maestro Saverio si mise in capo la berretta rossa, impugnò  il  bastone e disse a Sempronio e a Sempronella: - Questa
e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto.  Il  musco baciava loro i piedi, le erbe abbracciavano le
del cielo. Gli uccellini curiosavano e cantavano  il  meglio che sapevano, saltellavano e svolazzavano vispi sui
Pensavano ai fiori per quali è sempre una festa quando  il  sole li tocca, e li scuote il venticello. Il maestro,
è sempre una festa quando il sole li tocca, e li scuote  il  venticello. Il maestro, disteso anch'egli sull'erba, con la
festa quando il sole li tocca, e li scuote il venticello.  Il  maestro, disteso anch'egli sull'erba, con la lunga barba
barba bianca, li guardava contento. Si sentiva cantare  il  cucù.
ad una grande organizzazione nazionale che prende  il  nome dall'eroico Genovese dove si esercitano il corpo e lo
che prende il nome dall'eroico Genovese dove si esercitano  il  corpo e lo spirito per diventare valorosi soldati e bravi
tamburi tutti fanno l'evviva e li salutano stendendo  il  braccio destro. Gli scolaretti di Villa Castelli vorrebbero
gli uomini grandi che sono quelli della Milizia e hanno  il  fucile. Il babbo di Mario è iscritto alla Milizia ,e si
grandi che sono quelli della Milizia e hanno il fucile.  Il  babbo di Mario è iscritto alla Milizia ,e si vede che deve
,e si vede che deve essere molto coraggioso, perchè quando  il  fiume diede di fuori si buttò a nuoto, salvando una bambina
Se l'aratro è ben costrutto, e  il  coltivatore sa maneggiarlo bene, il lavoro riesce anche ben
è ben costrutto, e il coltivatore sa maneggiarlo bene,  il  lavoro riesce anche ben fatto; cioè i solchi dritti,
1. Havvi una sola forma di aratri? - Quale deve scegliere  il  coltivatore? - Quali condizioni di costruzione deve
 Il  babbo. Il signor Guglielmo gradì molto la letterina e il
Il babbo.  Il  signor Guglielmo gradì molto la letterina e il pensiero
Il babbo. Il signor Guglielmo gradì molto la letterina e  il  pensiero gentile dei suoi figliolini. Li baciò con affetto
troppo tempo fra andare e tornare. - È vero, - disse  il  Ministro, - la scuola è molto lontana. Se ne fabbricassimo
dice che imparare a leggere e a scrivere è un perdere  il  tempo. E io non posso disubbidire a mio padre. - Tu sei un
a mio padre. - Tu sei un figliolo ubbidiente, - esclamò  il  Ministro. - Ma lascia fare a me: troverò il modo di
- esclamò il Ministro. - Ma lascia fare a me: troverò  il  modo di renderti contento. Lo salutò e se ne andò.
 IL  GIGANTE ZUCCA Che sole su l'aia! Che giornata afosa! Appena
dire tante cose: la speranza di mangiarne in abbondanza,  il  sapore squisito che allora gusteranno.... Ecco: Mario e
allora gusteranno.... Ecco: Mario e Sèrafo siedono lungo  il  ciglio della strada all'ombra, di una vecchia querce: si
Ia storia del Gigante Zucca: io penso che fosse invece  il  Gigante Popone. Senti, Mario. Un tempo, presso un paese
Popone. Senti, Mario. Un tempo, presso un paese come  il  nostro, ma in un castello alto alto e scuro scuro, abitava
in un campicello c'era, un contadino col suo figlioletto.  Il  raccolto era scarso, il campo squallido, e i due poveretti
un contadino col suo figlioletto. Il raccolto era scarso,  il  campo squallido, e i due poveretti molto tristi: mentre
mentre cercavano di radunare la poca roba, èccoti comparire  il  Gigante Zucca. Che cos'era mai la siepe per lui? Con un
passo la scavalca e subito corre con la bocca aperta verso  il  contadinello per prenderlo e forse mangiarlo. Il povero
verso il contadinello per prenderlo e forse mangiarlo.  Il  povero padre tutto atterrito che fa? Non aveva altro in
forza gettò quella nella bocca aperta del Gigante Zucca.  Il  Gigante straluna gli occhi, fa ancora tre o quattro passi,
a gambe levate, precipita a, terra morto soffocato. Ma  il  contadino per prudenza aspettò tutto un giorno a tornare al
tutto un giorno a tornare al campo e solo quando vide che  il  Gigante era ancora là disteso e che qualche uccellino gli
uccellino gli volava intorno tranquillo, osò avvicinarsi.  Il  Gigante era proprio morto. Ma per sicurezza il contadino
avvicinarsi. Il Gigante era proprio morto. Ma per sicurezza  il  contadino gli taglio' la testa e fece per portarla in un
pesante che gli cadde di braccio e andò in tanti pezzi.  Il  contadino non ci pensò più e sparse la terra su tutto. A
la terra su tutto. A primavera, che è, che non è, in tutto  il  campo spunta un'erba nuova: a giugno cominciano ad uscire
teste di gigante che diventano grandi ogni giorno di più.  Il  povero contadino si chiuse in casa con la moglie e il
più. Il povero contadino si chiuse in casa con la moglie e  il  figlio. Chissà che strage avrebbero fatto tanti giganti! Ma
mercato a vendere la capretta che era loro rimasta. Vanno e  il  loro figlioletto resta solo. Che fame aveva! e in casa non
la roncola e via al campo. Qui si fa coraggio: prende per  il  ciuffo verde una testa di gigante e la stacca: poi corre in
di un bel color giallo oro, con tanti semini più chiari.  Il  bambino si fa ancor più coraggio: stacca una fetta di
capra così stenta. Quando vedono... che cosa? Che ha fatto  il  loro figliolo? Diventan disperati. Ora sì, che morirà! Ma
loro figliolo? Diventan disperati. Ora sì, che morirà! Ma  il  bambino non si sente niente affatto male, anzi invita babbo
contadini, padre, madre e bambino. La giornata era calda,  il  figlio del Re assetato, e mai nessun altro frutto gli parve
rispondere e si guardavano l'un l'altro. Si fece avanti  il  contadino padre, il quale disse: - Si chiamali teste di
guardavano l'un l'altro. Si fece avanti il contadino padre,  il  quale disse: - Si chiamali teste di gigante - e raccontò il
il quale disse: - Si chiamali teste di gigante - e raccontò  il  perchè del nome. Allora il Principe, figlio del Re, levò la
teste di gigante - e raccontò il perchè del nome. Allora  il  Principe, figlio del Re, levò la spada dal fodero e in
gli cedesse quelle piante da Mettere nel suo frutteto.  Il  Conte della Zucca fu felicissimo d'accontetarlo e mai si
finita, ma nè Sèrafo nè Mario san decidere se fosse proprio  il  Gigante Zucca o il Gigante Popone.
nè Mario san decidere se fosse proprio il Gigante Zucca o  il  Gigante Popone.
delle belle nuvole. Entrano: Tyltyl, Mytyl, la Luce,  il  Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e
nuvole. Entrano: Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta,  il  Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE
Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta, il Pane,  il  Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE Credo che
Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e  il  Latte). LA LUCE Credo che questa volta riusciremo
soltanto da una specie di vapore o di sottile velario che  il  vento che soffia dalle alture della Giustizia o dal fondo
più pericolosi e più cattivi delle maggiori Sventure....  IL  PANE Mi viene un' idea.... Se sono così pericolosi e
i bambini nel caso che fossero costretti a fuggire?...  IL  CANE Ma che! Ma che!... Io voglio andare dovunque vanno i
nè dei vigliacchi (guardando la Gatta) nè dei traditori....  IL  Fuoco Io ci vado!... Dicono; che sia una cosa
che sia una cosa divertente.... Non si fa che ballare..  IL  PANE E anche mangiare?... L'ACQUA (gemendo) Non ho mai
L'ACQUA (gemendo) Non ho mai conosciuto neppure  il  più piccolo Piacere!... Voglio vederne finalmente uno!...
Nessuno vi chiede la vostra opinione.... Decido io....  Il  Cane, il Pane e lo Zucchero accompagneranno i bambini.
vi chiede la vostra opinione.... Decido io.... Il Cane,  il  Pane e lo Zucchero accompagneranno i bambini. L'Acqua non
entrerà perchè è troppo fredda; e non vi entrerà neppure  il  Fuoco, che è troppo turbolento. Consiglio vivamente il
il Fuoco, che è troppo turbolento. Consiglio vivamente  il  Latte a restar fuori della porta, perchè è troppo
in quanto alla Gatta, farà quello che vorrà....  IL  CANE Ha paura!... LA GATTA Andrò a salutare, passando,
Piaceri. Pochi sopporterebbero la mia vista.... Ma ho qui  il  fitto velo col quale mi copro quando vado a trovare la
meno belli o i più grandi.... (Si alza la tela e si scopre  il  nono Quadro).
terra solitaria e ridente, che  il  lago da ambo i lati abbraccia col suo limpido specchio, o
perenne e rallegrato da un misto digradar di sparsi colori,  il  verde delle rive ancora erbose, il rosso e il gialliccio
di sparsi colori, il verde delle rive ancora erbose,  il  rosso e il gialliccio delle foglie che cominciano ad
colori, il verde delle rive ancora erbose, il rosso e  il  gialliccio delle foglie che cominciano ad appassire, il
e il gialliccio delle foglie che cominciano ad appassire,  il  cupo del pino, dell' elce e dell' abete, e il roseo degli
ad appassire, il cupo del pino, dell' elce e dell' abete, e  il  roseo degli odorosi ciclamini che tutto l'anno rivestono la
delle lunghe prove e della tradita fatica, quando, fra  il  rumore del mondo e l'angustia del futuro, volgeremo
al tempo che prometteva felicità, allora ci sarà dolce  il  tornare, almeno col cuore, a riposarci in que' luoghi, dove
terra, ogni albero, ogni cespuglio; dove ne pare meno amaro  il  ricordarsi del dolore sofferto. L' oscura sorte d'Angiola
La dimestichezza nata fra lei e le due damigelle,  il  rivedersi tutt'i giorni, la concordia de' pensieri e de'
con loro in Inghilterra. Avrei dovuto dirvi prima, che  il  vecchio lord, al cader dell' autunno, stanco della lunga
bel dì, fece a suo padre molte carezze e una preghiera; e  il  lord, colto in buon momento, acconsentì. Non occorre dirlo,
più ragione in contrario. - Oh l' amar molto è la gioia e  il  martirio delle povere madri! Il più serio fu, quando
l' amar molto è la gioia e il martirio delle povere madri!  Il  più serio fu, quando bisognò scriverne al vicecurato. Maria
scriverne al vicecurato. Maria sapeva i pensieri, sapeva  il  cuore di suo fratello; dubitava che quella, partenza così
scrivere e suggellar quella lettera, tremava, nè sapeva  il  perchè. Ma bisognò farlo; sua madre non aveva posta altra
aveva posta altra condizione, tranne questa, che vi fosse  il  consenso di don Carlo. Chi si pigliò la briga di portar la
e seguitando i sentieri lungo la montagna, viaggiò tutto  il  giorno, per arrivare innanzi sera alla lontana parrocchia.
sera alla lontana parrocchia. Più d' una volta falli  il  cammino, e gli fu forza tornar indietro, rifare lunghi
della sua povera cavalcatura. Già da parecchie ore  il  cavallo andava di buon portante o di galoppo su per quelle
passo sui grossi ciottoli di que' sentieri franati: ma  il  giovin cavaliere non pareva mai stanco di tener piede in
in ista fra. Soltanto egli lasciava, a quando a quando, che  il  cavallo continuasse di passo la via, e intanto gli
continuasse di passo la via, e intanto gli accarezzava  il  collo e la criniera. A mezzo del cammino, scese di sella, e
sella, e fermossi per breve tempo in un deserto casolare,  il  quale d'osteria non aveva che l'insegna; un tugurio. dalla
collocato in fondo di solitaria valle. Condusse egli stesso  il  suo cavallo in un canto della corte, innanzi a una
di vino acido; e pure l'ostessa ne aspettò un pezzo  il  complimento. Era una giovine e tarchiata valligiana, la
fosse piú usa a guardare, con due occhi grigi e furbi,  il  bel muso d'un contrabbandiere a lume di luna, che non la
capegli biondi d'un giovinotto inglese innamorato. Ripigliò  il  cammino, e lungo la strada, la sua fantasia, seguendo
i gruppi d' alberi, i casali, i dirupi e le frane,  il  ruscello e il torrente, la piccola pianura e la greggia col
d' alberi, i casali, i dirupi e le frane, il ruscello e  il  torrente, la piccola pianura e la greggia col mandriano, il
il torrente, la piccola pianura e la greggia col mandriano,  il  paesetto e il cimitero, tutto pareva fuggirgli dinanzi,
piccola pianura e la greggia col mandriano, il paesetto e  il  cimitero, tutto pareva fuggirgli dinanzi, come fosse nel
fosse nel paese delle visioni. Una sola meditazione nutriva  il  suo cuore; nè quel pensiero era mai così forte, come quando
d'una piccola lucerna. Al vedere l'inaspettato visitatore,  il  prete s'alzò, e, fattosegli incontro, sorrise; poi, senza
senza parlare, gli strinse con molto affetto la mano; ma  il  suo volto era pallido, malinconico il sorriso; lo stesso
affetto la mano; ma il suo volto era pallido, malinconico  il  sorriso; lo stesso suo andare aveva qualche cosa di penoso
andare aveva qualche cosa di penoso e d'incerto. « Siate  il  benvenuto, amico mio! Dunque non l' avete dimenticato il
il benvenuto, amico mio! Dunque non l' avete dimenticato  il  povero prete? Nella mia solitudine, la vostra venuta è una
la vostra venuta è una benedizione. Oh credetelo!  il  mio cuore ve n'è riconoscente. » « Mio buon Carlo, tocca a
Milano.... Le mie sorelle anch'esse ve ne pregano. » disse  il  prete, maravigliando e cadendo d'improvviso in gravi
d'improvviso in gravi pensieri. Indi aperse lentamente  il  foglio, lo lesse attento, e ripiegatolo l' intascò. Il
il foglio, lo lesse attento, e ripiegatolo l' intascò.  Il  giovine lo riguardava, in atto di serio esitare. Indi a
lo riguardava, in atto di serio esitare. Indi a poco  il  prete gli domandò: « Quando contate di partire? » «
dunque, avrete la mia risposta per Maria. » E ciò detto,  il  prete mutò discorso, nè più parlò di sua madre, nè di sua
ricolto e senza decime, metteva a dura e continua prova  il  ministero dell'uom del Signore, chiamandolo a tutte l' ore
tutte l' ore dov' era bisogno di consolazione, dove stavano  il  pianto e la fame. Ma fattasi l'ora tarda: « Pensiamo a voi;
che abbia perduta la strada. Se v' accontentate, vi cedo  il  mio letto; già lo sapete, siete sotto il tetto d'un povero
vi cedo il mio letto; già lo sapete, siete sotto  il  tetto d'un povero romito.... » Ma negando l'altro in ogni
» Ma negando l'altro in ogni maniera: « Bene, » soggiunse  il  prete, « il mio Bernardo (è un buon cristiano di questi
l'altro in ogni maniera: « Bene, » soggiunse il prete, «  il  mio Bernardo (è un buon cristiano di questi monti che
e dopo qualche tempo s' accorgeva che nella stanza vicina  il  prete era pur desto; poiché la lucerna mandava ancora, per
la lucerna mandava ancora, per alcune fessure dell'uscio,  il  sottile suo raggio. Dapprima non gli giungeva all'orecchio
giungeva all'orecchio nè voce nè respiro; poi intese come  il  muover lento e grave d'un passo che misurasse chetamente la
e grave d'un passo che misurasse chetamente la stanza.  Il  giovine si traeva sotto le coltri, cercando dormire, ma
passò un' ora, ne passò un' altra: e sempre sentiva  il  prete andare e venire su e giù lentamente per la camera.
uno strepito, come lo scricchiolar d'una seggiola sotto  il  peso di persona che sopra vi s' abbandoni; in quella, gli
involontario turbamento Arnoldo ricevette la lettera che  il  vicecurato aveva scritta in risposta a quella di Maria.
quella di Maria. Quando, preso commiato e salito in sella,  il  giovine ripetè un saluto, il prete gli s'avvicinò, e
commiato e salito in sella, il giovine ripetè un saluto,  il  prete gli s'avvicinò, e strettagli forte la destra: «
la destra: « Arnoldo, » disse « voi siete un uomo onesto, e  il  cuor vostro è buono e generoso. Voi siete abbastanza
abbastanza felice, ma io non ho più nessuno quaggiù!...  Il  futuro c' incalza e trascina, Dio solamente lo conosce: se
Ma non ti scordar mai, sorella, chi tu sia! Conserva  il  tuo cuore; pensa che un cuore come il tuo è una gemma, la
chi tu sia! Conserva il tuo cuore; pensa che un cuore come  il  tuo è una gemma, la quale, perduta una volta, non si
di trovare ancora nella tua povera casa, sotto  il  cielo che il Signore t'ha dato, quegli stessi pensieri e
di trovare ancora nella tua povera casa, sotto il cielo che  il  Signore t'ha dato, quegli stessi pensieri e quella stessa
oh! non abbandonare, te ne scongiuro, la tua povertà e  il  silenzio dell'oscurità nella quale sei nata. Addio, mia
dell'oscurità nella quale sei nata. Addio, mia sorella! Che  il  Signore t'accompagni! « CARLO » Caterina pianse nel leggere
come una penitenza. La buona madre anch'essa, venuto  il  momento di staccarsi dalla sua Maria, sentì un segreto
e le tornarono in mente le parole che ripeteva un tempo  il  suo pover uomo, quando la signora contessa volle tenere con
via quelle parole, come un tristo pensiero. Nel tragittare  il  lago, per raggiungere le carrozze del lord, le quali
tempo di quel tragitto, un giovane barcaiuolo accompagnava  il  lento batter del remo nell' acqua cori una semplice canzone
semplice canzone del suo paese, su andar della seguente:  IL  COMMIATO. CANZONE DEL BARCAIUOLO.
luogo alla brina, o la impedisce. Quindi giova, o fa danno.  Il  vento porta anche semi di piante cattive, e talvolta ne
come gli alberi son deformati. Sembra che tutti fuggano  il  vento. Ogni pianta allunga i rami dalla parte contraria a
e si allungano in direzione contraria; vanno cioè contro  il  vento; cercano di abbrancarsi al terreno, per meglio
terreno, per meglio resistere alla bufèra. In riva al mare  il  vento muove le arene, e in taluni luoghi le spinge, sulle
attecchiscono nelle nude sabbie, e resistono al vento. 3.  Il  sapere quale vento domina in un dato luogo, e quale forza
vi resistono senza danno. DOMANDE: 1. Che cosa porta con sè  il  vento? - Il vento fa bene, o male alle piante? - Quando
senza danno. DOMANDE: 1. Che cosa porta con sè il vento? -  Il  vento fa bene, o male alle piante? - Quando giova? - Quando
piante? - Quando giova? - Quando fa danno? 2. Che cosa fa  il  vento in riva al mare? - Che cosa sono le dune? - Come si
dune? - Come si possono fermare le dune? 3. Giova conoscere  il  vento che domina in un dato luogo? - A che giova?
governo degli animali.  Il  governo della stalla è pur una delle principali tue cure.
li sa ricavare: e li ricava chi conosce l'arte di nutrire  il  bestiame. Ma quest'arte pochi la sanno, e niuno cerca di
a mantenerlo vivo, e con ciò si crede di aver fatto tutto  il  da farsi. Non si capisce che lo scarso nutrimento finisce
va a danno della borsa. Malgrado la scarsità dei foraggi,  il  bestiame potrebbe nutrirsi assai meglio, con ciò che
potrebbe nutrirsi assai meglio, con ciò che fornisce  il  podere, se si curasse un po' più quel che ora si perde,
Come si sciupa  il  letame. 1. Molti coltivatori si credono di conoscere a
1. Molti coltivatori si credono di conoscere a fondo  il  mestiere, ma coi fatti dimostrano di non saperlo. Basta
di non saperlo. Basta guardare come in generale si trascura  il  letame, che pure è una vera ricchezza del podere. L'urina è
Sono pochissimi i coltivatori, i quali pensino a ridurre  il  pavimento delle stalle a piano inclinato, terminante in un
di lettiera, e si ottiene un concime assai migliore. 2.  Il  letame tolto dalla stalla si getta alla rinfusa in un punto
si getta alla rinfusa in un punto dell'aia, di solito,  il  più basso ed avvallato; non si comprime; l'acqua piovana lo
ed avvallato; non si comprime; l'acqua piovana lo dilava;  il  sugo nero, che è la parte migliore del letame, scorre via
l'aria lo penetra in ogni parte, e lo fa ammuffire;  il  sole lo essica, e gli fa svaporare il meglio che ha, cioè
e lo fa ammuffire; il sole lo essica, e gli fa svaporare  il  meglio che ha, cioè le sostanze ammoniacali. 3. Nè qui
- Come si può raccogliere? 2. Dove, e come si dispone  il  letame tolto dalla stalla? 3. Come si applica alle terre?
- Andiamo a trovare compare Festo, e così si vede  il  mulino! - Andiamo, io non ho mai visitato un mulino, -
visitato un mulino, - salta su Sempronella - e chi sa che  il  mulinaro non mi dia un po' di crusca per le mie galline.
seguitelo e sarete al mulino. - Grazie, buona donna. Ecco  il  sentiero che volge a destra. Semipronio e sempronella si
- Che bel sentiero! - esclama Sempronio. Di fatto,  il  sentiero che corre all'ingiù verso il fondo della valle, è
Sempronio. Di fatto, il sentiero che corre all'ingiù verso  il  fondo della valle, è circondato di alti castagni, di noci,
che riga i prati e scompare giù in fondo tra le piante. -  Il  mulino non deve essere molto lontano. - Eccolo là! -
non deve essere molto lontano. - Eccolo là! - esclama poi  il  fanciullo, accennando una casupola chiusa e silenziosa, con
con una gran ruota nera che gira a uno dei suoi fianchi. È  il  mulino davvero. Viene fuori un cane e abbaia. Poi
davvero. Viene fuori un cane e abbaia. Poi s'affaccia  il  mulinaro tutto impolverato dí bianco. - Compare Festo, buon
tutto impolverato dí bianco. - Compare Festo, buon giorno!  Il  maestro vi
avevano mai veduto un frutteto. Immaginate la loro letizia  il  giorno in cui maestro Saverio li condusse a visitare quello
signore amico suo, che abitava poco fuori del villaggio. -  Il  signor Cominetti - narrava il maestro cammin facendo -
poco fuori del villaggio. - Il signor Cominetti - narrava  il  maestro cammin facendo - accudisce lui stesso alle sue
al sipario (Entrano Tyltyl, Mytyl, la Luce,  il  Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e
sipario (Entrano Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta,  il  Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE
Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta, il Pane,  il  Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE La Fata
Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e  il  Latte). LA LUCE La Fata Beriluna m'ha scritto per
semplice. A mezzanotte, per non disturbarli troppo, girerai  il  Diamante. Li vedremo uscire di sotterra; oppure scorgeremo
questo nostro appello non li incomoderà.... TYLTYL Perchè  il  Pane, lo Zucchero e il Latte sono così pallidi e
non li incomoderà.... TYLTYL Perchè il Pane, lo Zucchero e  il  Latte sono così pallidi e silenziosi?... IL LATTE
lo Zucchero e il Latte sono così pallidi e silenziosi?...  IL  LATTE (barcollando) Sento che sto lì lì per andare a
a Tyltyl) Non badarci.... Hanno paura dei morti....  IL  Fuoco (saltellando qua e là) Io no, non ho paura!... Sono
TYLTYL E Tylô, perchè trema?... Ha paura anche lui?...  IL  CANE (battendo i denti) Io?... Io non tremo!... Io non ho
troppa paura, e questi, temo, non si condurrebbero bene....  Il  Fuoco soprattutto vorrebbe, come un tempo, bruciare tutti i
con Mytyl.... TYLTYL Non potrebbe restare con noi Tylô?...  IL  CANE Sì, Sì ! Io resto qui, io resto qui!... Voglio
Fata è perentorio; del resto non hai nulla da temere....  IL  CANE Bene, bene, in ogni modo, se saranno cattivi, basterà
soli in mezzo alla scena. Si alza la tela, lasciando vedere  il  settimo quadro).
Vegetazione. Nutrizione dall'aria. 1. Finito  il  germogliamento, la pianta si nutre da sè, nel terreno e
Con la respirazione le foglie somministrano principalmente  il  carbonio, sostanza importantissima, che forma quasi da sola
sostanza importantissima, che forma quasi da sola tutto  il  corpo della pianta. Esse lo prendono dall'aria, in seno
materie animali e vegetali. Or bene, le foglie, durante  il  giorno, assorbono, per le loro boccucce, una grande
e carbonio; rimandano nell'aria l'ossigeno; e ritengono  il  carbonio, e lo trasmettono a tutte le parti della pianta.
e ne fanno un altro agli animali, perchè tolgono all'aria  il  gaz acido carbonico, e vi sostituiscono ossigeno,
di giorno, ossia sotto l'azione della luce. Di notte fanno  il  contrario. Continuano bensì a respirare gaz acido
gaz acido carbonico, e a scomporlo; ma invece di ritenere  il  carbonio e mettere in libertà l'ossigeno, si tengono
invece di purificarla. Quindi capisci come sia pericoloso  il  lasciar vasi di fiori, durante la notte, nelle camere
la notte, nelle camere abitate e chiuse. DOMANDE: 1. Dopo  il  germogliamento come si nutre la pianta? - Quali funzioni
alla pianta per mezzo della respirazione? - Dove prendono  il  carbonio? - Che cosa è l'acido carbonico? - Come si trova
pieghevoli a qualunque abitudine si voglia loro imporre. È  il  cattivo trattamento che li rende maligni, caparbi,
che i cattivi trattamenti li fan dimagrare, e deperire.  Il  bue da lavoro, così paziente, non pare più quello; diventa
più quello; diventa indocile, e vendicativo. Peggio ancora  il  cavallo, il mulo, e l'asino. Fin le vacche mettono odio a
diventa indocile, e vendicativo. Peggio ancora il cavallo,  il  mulo, e l'asino. Fin le vacche mettono odio a chi le
Fin le vacche mettono odio a chi le maltratta, e trovano  il  momento a vendicarsi. I tori son docili con le buone
buone maniere; malmenati, diventano furiosi, e terribili.  Il  buon coltivatore non affatica troppo gli animali, non li
li fa obbedienti alla sua voce, senza bisogno di pùngolo.  Il  nutrire gli animali più di frusta che di fieno, il
pùngolo. Il nutrire gli animali più di frusta che di fieno,  il  caricarli di un peso soverchio, il volerli costringere, a
di frusta che di fieno, il caricarli di un peso soverchio,  il  volerli costringere, a furia di bastonate, a fare più che
sudore da ogni parte, non si regge quasi più sulle gambe; e  il  carrettiere lo tempesta di botte; lo studia qua e là, nelle
per poco; poi accasciata, mezzo morta, stramazza a terra, e  il  suo aguzzino, con rabbia feroce, la martella di botte, di
bestiame; e si riconosce molto vantaggiosa, ed economica.  Il  foraggio trinciato, e mescolato con radici di barbabietole,
tini di legno coperchiati. In questi tini si introduce  il  vapore dell'acqua bollente, per mezzo di un tubo
di un tubo comunicante con una caldaia, e cuoce prontamente  il  foraggio. Le preparazioni degli alimenti, fin qui
non sono nè costose, nè difficili a farsi. Neppure manca  il  tempo a ciò; perchè d'inverno il lavoro non ammazza il
a farsi. Neppure manca il tempo a ciò; perchè d'inverno  il  lavoro non ammazza il coltivatore. Il vantaggio che se ne
il tempo a ciò; perchè d'inverno il lavoro non ammazza  il  coltivatore. Il vantaggio che se ne ricava è manifesto.
ciò; perchè d'inverno il lavoro non ammazza il coltivatore.  Il  vantaggio che se ne ricava è manifesto. Dunque metti in
birichino di Tonino aveva  il  brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se vi
gliene capitò una che non si aspettava. Era quasi finito  il  pranzo, quando Tonino volle correre in cucina per vedere se
pranzo, quando Tonino volle correre in cucina per vedere se  il  pasticciere aveva portato un certo dolce di cui aveva
in quel momento la donna di servizio aveva messo in tavola  il  famoso dolce. La mamma lo tagliò e tutti si servirono. E
che intanto aspettava impaziente vicino alla porta di casa  il  pasticciere, ebbe la sua parte nel piatto. Siccome Tonino
ebbe la sua parte nel piatto. Siccome Tonino non c'era,  il  gatto pensò di far le sue veci a tavola. Piano piano ghermì
stanza da pranzo di Bebè, la bambola, facevano da banchi.  Il  babbo aveva dato una bella lavagnetta e il gesso. i banchi
da banchi. Il babbo aveva dato una bella lavagnetta e  il  gesso. i banchi Mancavano i cartelloni con le illustrazioni
Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta, la penna e  il  calamaio. un cartellone,il registro; i libri; il calamaio
la penna e il calamaio. un cartellone,il registro; i libri;  il  calamaio Incominciò la lezione. Ma ben presto la bidella si
a un anno. Allora l'Emilia e la Maria pensarono di prendere  il  loro libro di lettura e di leggere insieme un bel racconto.
 IL  GIORNO DEL RIPOSO I nostri due ragazzi tornarono da compare
giorno dopo, un pomeriggio. Scendendo la valle udirono  il  noto rumore del ruscello che scorreva per la china, ma,
- Non abbiamo pensato che oggi è domenica, e anche  il  mulinaro riposa. Dolenti essi stavano per andarsene, quando
essi stavano per andarsene, quando abbaiò loro incontro  il  cane, e poco dipoi comparve compare Festo, tendendo le
Tutto vestito a festa, con una cravatta azzurra sotto  il  mento, un largo cappello calcato sulla fronte, egli era più
ci vuole. Fa bene al corpo, fa bene all'anima. Io chiudo  il  mulino, e dò la via all'acqua: quella non si ferma mai, non