Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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splendida scatola di tinte, e mi ha detto : - Tieni: tu che  hai  tanta disposizione per il disegno, ti potrai esercitare
quel miserabile! - esclamò Yanez, indignato. - Udiamo:  hai  mai offeso qualche capo dayako? Quei tagliatori di teste
avesse pensato a vendicare Suyodhana dopo undici anni? - Tu  hai  provata la tenacia ed hai pure provato l'odio implacabile
Suyodhana dopo undici anni? - Tu hai provata la tenacia ed  hai  pure provato l'odio implacabile di quegli assassini. Tu sei
tu, ma mi pare che tu ti trovi in una non bella condizione.  Hai  perdute tutte le fattorie? - Le hanno saccheggiate e poi
colonizzare queste coste e incivilire questi barbari. - E  hai  fatto un buco nell'acqua, - disse Yanez, ridendo. -
lontano colpo di cannone gli aveva interrotta la frase. -  Hai  udito? - esclamò, balzando in piedi in preda ad una
di giorni e anche più... - Meglio! - ho detto io. - O che  hai  piacer a star male? - ha esclamato il professore sorpreso.
venisse; è la contessa Alvaro, ma sotto al suo balcone,  hai  sentito alitare la tenera canzone; è l'idol tuo, ma ruggono
... - No, patre, è nera di capelli - disse il soldato. -  Hai  ragione, sono una gran bestia. L'amore mi fa dire
le nostre donne ed i nostri figli, sono brava gente! -  Hai  finito? - Non mi manca che di trovare un cordaio e più
a dormire. Sono due notti che non chiudiamo occhio. -  Hai  imitato un po' troppo il soldato. - Può darsi, mio
non l'avrei forse trovata nemmeno da un cordaio. - Quanto  hai  stimata l'altezza della torre? - Non più di trenta metri,
di mia moglie, mio gentleman. - Sarà migliore di quella che  hai  offerta a noi? - Oh, sì, mio gentleman. Tutta la mobilia
- Foi, patre, dubitare di me? - rispose il giovane. -  Hai  veduta la cameriera della bionda miss? - Non afer potuto,
con me. Mio fratello Wolf a guardia della scala. - Gli  hai  pagato da fumare a quel bravo ragazzo? - Prendi questo
così, sarà stata la fatica e un po' di eccitazione....  Hai  però gli occhi un poco cerchiati.... - soggiunse
alla poveretta, così stranamente eccitata e cattiva. -  Hai  fatto per ridere, non è vero? Dimmi che fu solo un cattivo
che mi stava proprio di fronte.... E tu, tu, povero amore,  hai  tanto sofferto? Hai creduto che io non ti amassi più, che
di fronte.... E tu, tu, povero amore, hai tanto sofferto?  Hai  creduto che io non ti amassi più, che ti dimenticassi per
più buona, più cara di te!... Cattiva che sei!... Non  hai  veduto come son tornato ansioso dei tuoi baci? - soggiunse
in cui, se anche perdi una sillaba o una parola, non  hai  difficoltà ad interpolarla inconsciamente, o ad indovinarla
dal quaderno alla lavagna ed al viso dell' insegnante. Se  hai  gli occhiali bifocali va ancora abbastanza bene; se non li
per cui il fenomeno della parola o del concetto che  hai  "sulla punta della lingua" si fa più raro. Ma incidere il
disse: - Sei un sudicione e un malvagio. Sudicione perché  hai  sporcato il muro, e malvagio perché offendi le persone che
le persone che cercano di farti del bene correggendoti. Chi  hai  voluto indicare come tiranni? Sentiamo... - Uno è Federigo
le traccie, accorse. - Eccomi, sergente, gli disse. -  Hai  esaminato bene le traccie? - gli domandò Bhârata. - Sì, e
farlo parlare. Quell'uomo ne saprà quanto Negapatnan. -  Hai  ragione. Il capitano si rimise a guardare verso la jungla.
di quegli uomini! - esclamò Tremal-Naik. - E perché no? Tu  hai  vissuto molto tempo fra i boschi. - Non è vero. - Eppure mi
tinta più cupa e i lineamenti gli si erano alterati. - Che  hai  da dire? - dimandò il capitano Macpherson, con accento
capitano, e giacché è in vena di parlare, stuzzichiamolo. -  Hai  ragione. Olà, Saranguy ... - Saranguy! - interruppe
stato mai tu nella jungla nera? Tanto peggio per te; non  hai  visto nulla di bello. Oh che stupido che sei, che stupido!
frenandosi a gran pena. - Ah! tu sei Tremal-Naik? E perché  hai  cangiato nome? - Per allontanare ogni sospetto. Non sai che
sua moglie; che cosa importa a te? Chi è costui al quale  hai  concesso il diritto di turbare tutta la tua esistenza? E
delitto, quando già da tre anni, dal giorno in cui  hai  assistito al processo, il dubbio ti è penetrato nel cuore?
al processo, il dubbio ti è penetrato nel cuore? Che cosa  hai  fatto in questi tre anni? Hai lasciato che la monca
penetrato nel cuore? Che cosa hai fatto in questi tre anni?  Hai  lasciato che la monca giustizia umana procedesse per la sua
che la monca giustizia umana procedesse per la sua vita;  hai  alzato le spalle, dicendoti che queste cose non ti
tratto sei stato preso dalla febbre di scoprire la verità;  hai  voluto, tu, solo senza aiuti, senza incoraggiamenti,
la Trottolina che parla! Disse il Re al tornitore: - Tu  hai  promesso di fare al Reuccio una Trottolina che parla, e
Reuccio dovrebbe parlare; il tornitore l'ha fatta e tu gli  hai  messo la lingua di ferro; gliel'hai messa male. Se domani
della campagna romana, - diceva Attilio ad Orazio - ne  hai  già vedute molte, ma questa pugna che stiamo digerendo sta
carità, sicuro! Si tratta del bene dei poveri, sicuro! Tu  hai  detto a qualcuno che il signor Antonio Maccagno..."
nella storpiatura del nome un suo gusto particolare. "Tu  hai  detto che il signor Maccagno, tuo padrone, ha preso una
che la notte prima del funerale, presente cadavere, tu  hai  aiutato il sor Antonino..." "Tognino!" ribadì l'altro, che
O le voci che corrono son false e tu, il mio buon Pietro,  hai  il dovere di dimostrare che son false e che quello che hai
hai il dovere di dimostrare che son false e che quello che  hai  potuto dire a terze persone è egualmente falso: o le voci
don Giosuè dava una ruvida scossa al suo uomo. "Che cosa  hai  detto al Mornigani? non sai che ti hanno visto col lume in
del compagno. - Aghur, - disse il maharatto, sgomentato. -  Hai  udito nulla questa notte? - Assolutamente nulla. - Nemmeno
adunque? - Aghur, - disse Manciadi con accento strano. -  Hai  paura della morte? - Se ho paura della morte? ... Perché mi
- Devo strangolarlo? Ho il mio laccio. - Andiamo adagio.  Hai  eseguito quanto ti ordinai? - Sì, figlio delle sacre acque
Ti crederà e correrà a cercarlo; comprendi il resto. -  Hai  altro da dirmi? - Più nulla. - E strangolato che abbia
colla carabina sulle ginocchia, la futura vittima. -  Hai  veduto l'elefante? - gli chiese Aghur. - Non ancora, ma ho
Aghur. Il bengalese non rispose e continuò a guardarlo. -  Hai  scoperto qualche cosa di strano? - Sì, - rispose Manciadi.
o amato, o pasciuto, o protetto dal profeta, Alzor! Tu  hai  Dio, il denaro, la donna, la spada, la vittoria. Preghi
Alzor. - Io parlerò! Tu sei potente, o Alzor! Osanna! Ma tu  hai  fallato se credi di resistere nel piano alla colleganza dei
armati: credette sì e no: e disse: - Vuoi altri patti?. -  Hai  tu ancelle? - sospirò il montanaro, quasi emettendo un
- Non ascolto! Ma supplico! - gemette il montanaro: - Tu  hai  ancelle: cerca il seno più ardente, e, fammi somma carità,
oro. - T'offro guerra breve e tesori. - Cristiano, ciò che  hai  detto è conforme a verità? - Interroga il profeta. - Il
ragazzino alto poco più d'un soldo di cacio? oggi che non  hai  nemmeno la forza di reggere in mano il fioretto? ... "
è finita." "È tutta questa la scherma?" "Per la tua età, ne  hai  imparata anche troppa e te ne avanza". Dopo quella lezione
una vecchia, colla conocchia e col fuso: - Perché mi  hai  tu chiamata? - Ti ho chiamata per le mie figliuole. -
Non giova a nulla. Il Principe mi ha detto: "Se questo che  hai  nel seno morrà anche lui, guai a te!". Son certa, babbo
il gatto risuscitò. - Ah, scellerata! - urlò il Principe. -  Hai  tolto la Sorte ai nostri figliuoli! E in quel momento di
ragionare. Se un cane ti corre incontro per morderti e tu  hai  paura, che fai? Chiudi gli occhi, rimani lì impalato, e il
che i mobili e l'aria non possono farti male: di che cosa  hai  paura dunque? - Di nulla ... Ma ... ho paura! - confessava
Avviciniamoci. Dov'è più l'animale, il mostro? E tu  hai  avuto paura, quantunque io sia con te. I tronchi, che male
la prova. - Capisci? Ora tu sai che quello è il sasso che  hai  visto da vicino; eppure, da qui, torna a sembrare un uo- mo
lembo della parete aprirsi ed entrare degli uomini. - E non  hai  fatto fuoco? - Mi è mancato il tempo; un momento dopo
il banchetto - disse Rokoff. - Prima di addormentarti non  hai  notato alcun che di straordinario? - Assolutamente nulla. -
alcun che di straordinario? - Assolutamente nulla. - Non  hai  avvertito alcun odore? - Non mi parve. - Devono aver
là ci fosse un vuoto. - È strano! - disse. - Eppure tu li  hai  veduti entrare per di qui? - Sì, me lo ricordo. - E non
- E vi siete svegliati nella vostra stanza? Oh! - Ci  hai  ben veduti uscire. - È vero - disse il cinese, il cui
consiglio, ma Tremal- Naik non gliene lasciò il tempo. - Se  hai  paura, sbarca, - gli disse. - Io e la tigre andremo
un corpo che s'inabissa, rispose al primo urto. - Padrone,  hai  udito? - chiese Kammamuri. - Sì, qualcuno si è gettato in
con voce soffocata Tremal-Naik. - Una parola ancora.  Hai  udito il ramsinga? - No. - Hai veduto Huka? - Sì, accanto
- Una parola ancora. Hai udito il ramsinga? - No. -  Hai  veduto Huka? - Sì, accanto al falò. - Sai dove si brucierà
disse Kammamuri. - Gl'indiani sono tutti nel sotterraneo. -  Hai  paura a seguirmi? - No, padrone, rispose con ferma voce il
E tu, birichino, ti ci divertivi, eh? Chi sa quanto  hai  riso!... Sfido! mi ci sarei divertita anche io!... - E mi
concertato qualcosa per te. Tu non puoi rimaner qui:  hai  bisogno di far vita nuova. Il dottore t'ha trovato un posto
ogni cosa ... Beppe fatto più ardito scoteva il capo. - Non  hai  più confidenza nel tuo vecchio amico ... di' su cosa hai da
hai più confidenza nel tuo vecchio amico ... di' su cosa  hai  da far qui .... di' su, - e gli figgeva con inquietudine i
Non rispose nessuno. - Fiammolina, fiammolina azzurra, mi  hai  dunque ingannata? E tornò a picchiare per la terza volta.
da più parti i guardiani. - Ah, scellerata! Che cosa  hai  fatto? Hai macchiato la biancheria della famiglia reale!
parti i guardiani. - Ah, scellerata! Che cosa hai fatto?  Hai  macchiato la biancheria della famiglia reale! Tentò di
mezza viva e mezza morta, al cospetto del Re. - Perché  hai  tu fatto questo? - Maestà, perdonatemi. Io non sapevo ...
uscì dalla sala. - Scellerata! Scellerata! Che malia  hai  tu fatta al Reuccio? - Ti faremo bruciar viva, se non
volte al giorno, se la faceva condurre. - Carbonella,  hai  riflettuto? Vuoi disfare la malia? - Ma che malia, Maestà?
Maestà? La trista malia è la disgrazia che mi perseguita. -  Hai  tempo un altro giorno. Rifletti bene, Carbonella. E
fu condotta di nuovo alla presenza del Re. - Carbonella,  hai  riflettuto? Vuoi disfare la malia? - Ma che malia, Maestà!
La trista malia ... Il Re non la fece finir di parlare: -  Hai  tempo poche ore, Carbonella; sarai bruciata viva domani. Il
al Reuccio, e a tutte le persone di Corte. - Carbonella,  hai  riflettuto? Vuoi disfare la malia? - Ma che malia, Maestà!
io; ti regalerò un vestito; la tua mamma te lo adatterà.  Hai  la mamma? - No. - È morta? - Chi lo sa? - Sua madre è in
lo stupore di miss Elsa a quella risposta. - Poverino!  Hai  il padre però. - È in prigione anche lui, per omicidio, e
E vi andrebbe di mezzo la signorina. Non gli dirai niente,  hai  capito? - continuò rivolto al ragazzo - se no, ti darò
le braccia al collo. - Romano! Tutto, tutto perduto! -  Hai  perduto beni terreni. Dio ti darà in cambio beni eterni, fu
brilla d'infinito entusiasmo. ? Sono felice! esclama. ?  Hai  trovato? - Quanto cercava. La terra sospirata dai miei
stralunata verso di me; poi al colmo dell'ira gridò: -  Hai  capito che devi rispondere, eh? Pezzo di canaglia! - Ma io
parlato... Ah, credevi di farla liscia, eh? Sei tu che ci  hai  messo il collegio in rivoluzione fin dal primo momento che
che te lo ridica anche un'altra volta non far complimenti,  hai  capito? - E dètti in una risata; ma era un riso sforzato,
- Egli mi guardò sospettoso. - Lo so che sei stato tu che  hai  detto al signor Stanislao che io l'altra notte ero uscito
E appunto per questo io ti voglio ringraziare, perché mi  hai  fatto proprio un piacere... - Ma io... - Non capisci che io
- Egli mi guardò non ancora rassicurato. - Ora giacché mi  hai  fatto questo piacere, me ne devi fare un altro. Senti...
io mi prenderò la tua in memoria del gran servizio che mi  hai  reso. Vogliamo fare a baratto? Vediamo se ti sta bene! - E
che cosa è accaduto?" egli disse. "È accaduto ... che tu  hai  mentito!" "Io?" "Sì" replicò Eugenia con forza "hai
è buona, incapace d'odiare una persona come te, che non le  hai  fatto niente di male. Dovrei dire lo stesso per conto mio,
tuo cuore è invasato da sentimenti che non intendo. Oh! Tu  hai  paura di lei. Non negarlo. Hai paura!" "Paura di mia
che non intendo. Oh! Tu hai paura di lei. Non negarlo.  Hai  paura!" "Paura di mia madre?" "Sì! Sì! Sì!" Patrizio rimase
Ti sarebbe piaciuto che l'anima non fosse immortale!  Hai  tolto la vita a una creatura umana, hai fatto morire in
fosse immortale! Hai tolto la vita a una creatura umana,  hai  fatto morire in carcere un innocente, e volevi goderti in
pace la vita quasi non avessi operato niente di male! Ma lo  hai  visto: c'è stato sempre qualcuno che ha tenuto sveglio in
al tuo cuore il rimorso, non ostante tutto quel che tu  hai  fatto per turarti gli orecchi e non sentirne la voce. E
Ah! Ah! E vorresti continuare ad ingannare il mondo, come  hai  ingannato la giustizia umana! ... Hai scacciato di casa tua
il mondo, come hai ingannato la giustizia umana! ...  Hai  scacciato di casa tua il Cristo, che t'importunava col
"la volpe non mi fa paura." "Guarda un po' quanto coraggio  hai  messo fuori tutt'a un tratto: o chi te l'ha prestato?",
rivelazione. - Tu non puoi denunziarmi ... Non  hai  prove, non mi hai visto, non sai come il fatto sia accaduto
- Tu non puoi denunziarmi ... Non hai prove, non mi  hai  visto, non sai come il fatto sia accaduto ... Nessuno lo sa
Non lo aveva voluto lei? ... Ebbene ... Sono sette anni ...  Hai  tu avuto rimorso del primo passerotto ammazzato la prima
gelosissimo, mi ammazza se sa che io amo Giorgio. - E non  hai  paura? - Ho paura, certo; se non avessi paura che gusto ci
me ne vado, debbo impostare questo bigliettino per Giorgio.  Hai  un francobollo da un soldo? - Come vuoi che io lo abbia?
vuoi che io lo abbia? Non scrivo mai. - Scommetto che non  hai  neppure la carta da scrivere? - Ne ha Toto, nel suo studio,
- Insomma - conchiuse Bedini - è vero o non è vero che tu  hai  fatto tacitamente la corte alla signorina Amelia? - Io? Io,
lei, ma per un'altra persona? - Chi sa che aria contrita  hai  preso parlando! La signora Carlotta ti ha visto frenare a
della tua sorte. Sono convinte che tu soffri, che non  hai  pace, che non dormi piú, che non ridi piú, col pensiero
mossa di disappunto. - Ti dispiace? - fece il Bedini. - Se  hai  fretta ... - Sí, ho fretta di parlarti, di consultarti ...
... - Precauzione oratorie? - Come vorresti chiamarle?  Hai  voluto fare, al tuo solito, il misterioso, ma non ci sei
distrattamente le pagine, senza neppure guardarle. -  Hai  fatto presto! - gli disse. - Senti! ... Se è vero ... -
vero ... - balbettò Bedini. - Che cosa? - Se è vero che tu  hai  moglie e figli ... - Io? - Al tuo paese. - Io? ... -
che non ho? ... Semplicemente? Naturalmente? ... Bedini! Tu  hai  voluto mettermi alla prova! Indovino? Di'? Hai voluto
Bedini! Tu hai voluto mettermi alla prova! Indovino? Di'?  Hai  voluto convincerti se amo davvero Amelia ... - Non
amo davvero Amelia ... - Non fantasticare; niente affatto.  Hai  moglie - e brutta da vergognartene - e figli ... secondo la
ti impedisce di fare una grande sciocchezza. Suggestione,  hai  detto. Dunque la tua volontà non c'entra punto; il tuo
Sento già le mie gambe che gridano vendetta in cielo. Tu  hai  tutti i diritti d'avere la tua famiglia: è naturale, non
Tu potresti andare a Milano sabato per la piazza , e quando  hai  sbrigate le tue faccende, se non hai proprio il coraggio di
la piazza , e quando hai sbrigate le tue faccende, se non  hai  proprio il coraggio di vedere Demetrio, provi a sentire
poveri diavoli che attendono da due ore la colazione! - Tu  hai  sempre il tuo umor nero, amico Rousseau; - disse un giovane
giusto far conoscere ai lettori il serio aiuto che tu mi  hai  dato. Tuo ROBERTO SACCHETTI
mi piacciono le tragedie. ALFREDO: Le tragedie? O dove le  hai  viste tu, le tragedie? IDA: Povero figliolo, se l'è
le tragedie? IDA: Povero figliolo, se l'è sognate! GINO:  Hai  sentito, Bettina? E' voglion dire che le tragedie me le
come te? IDA ( risentita ): Non cominciare, Alfredo! Tu  hai  sempre il vizio di offendere!... ALFREDO ( ridendo ): Mi
a prudere... GINO ( scherzando ): Che paura che mi  hai  fatto!... Ora non parlo più. Scusa, Bettina: ma la cena non
atto? ALFREDO: Povero figlio! Bisogna proprio dire che non  hai  nemmeno l'ombra del genio drammatico! O non capisci che se
poco sulla giustizia de gli uomini! ... - E troppo presto  hai  cominciato a disperare soggiunse amorevolmente il levita. -
ora come sempre quelli della ragione e della legalità. Non  hai  tu nulla da rimproverare a te stesso? Sei tu disceso nella
nella tua coscienza per investigarne le pieghe più occulte?  Hai  chiamato a rassegna le tue azioni dal giorno in cui la
ora ad affliggere il tuo spirito; poiché a nessun dovere  hai  mancato verso la patria, verso la società e verso le leggi,
della tua donna, se ti è cara la tua onoratezza, se non  hai  ripudiata quella fede religiosa che grida alla coscienza:
certe lance dalle lame dentellate e molto lunghe. "Li  hai  finalmente lasciati?" chiese il capo. "Sì," rispose
marchese ed i suoi compagni." "È fedele quell'arabo che mi  hai  mandato? Se il marchese, che pare sia ricchissimo, lo
"Nascosto in un luogo sicuro." "Tu menti!" "E perché?" "Tu  hai  ucciso qualcuno. Dov'è Tasili? Dove sono i beduini?" "Tutti
la strage della missione Flatters! ... "Allora tu  hai  tradito anche mio fratello ed il marchese!" gridò Esther,
non a tutti è data l'audacia delle cose fortissime.  Hai  parlato con Imilda stamattina? - No. - No? - Ha domandato
che dico! E tu m'avresti dato il paradiso! Ma se già mi  hai  condannata, questo è troppo strazio: e lo spezzarmi così è
di là avessero supplicato coll'ardore delle fiamme! E tu  hai  pensato ad essi? Oh i morti ora si levano ferocemente ad
in fatto di amore tu ami soltanto i duetti. Se è vero, non  hai  torto. Come si sta bene qui! Mi par di essere uno studente
è una delle poche ipocrisie che rispetto. Vieni, se  hai  coraggio, a sentirtele dire sul muso. Oreste. A Fasma
Sai? Mi sono accorto in questa lontananza che tu mi  hai  avvezzato male, molto male; e quando uno è avvezzato male!
e alle risate dei monelli di strada?" "Dimmi, Veronica, che  hai  saputo per caso qualche cosa? ... " "Di che?" "Meno male:
per caso qualche cosa? ... " "Di che?" "Meno male: non  hai  saputo nulla! ... Dicevi dunque?" "Dicevo che i ragazzacci
amata eternamente? Che cosa v’è d’eterno in noi? Non  hai  tu sorriso degli affidamenti superbi? Poni una mano sulla
se anche tu volessi, non potresti, intendi? lasciarmi. Tu  hai  dimenticato un momento quel che sono stata per te;
sono stata per te; ricordati, vedrai se ho ragione! Tu mi  hai  detto, colle tue labbra, che io sola t’ho compreso, io sola
io ho visto le tue lacrime, io ho pianto con te. Tu  hai  voluto riscattare col tuo sangue il mio pianto; ora,
a questa passione e andarne superbo. Quante volte mi  hai  fatto giurare che io non avrei mai avuto secreti per te!
ti piacerà… No; tu non farai questo!… Ascolta ancora. Se tu  hai  riacquistata la tua fede unicamente per me, io, sola fra
in nome di Dio, dell’amor nostro, di tutto quel che  hai  di più caro al mondo, pei tuoi stessi dolori che io ho
- Oh caro! Oh caro! Ah che gioia, che grande gioia mi  hai  recata, ragazzo mio!... Oh che grata sorpresa!... Parla,
di domandarmi: - E quanto tempo è durata la cura? E quando  hai  cominciato a sentire il miglioramento? E quante inalazioni
è finito - ripetei - tutto è finito! Non è vero Clara?  Hai  deciso di sposarlo. La sua visita ti ha scossa. Che cosa ti
per provare il suo amore: ecco sciolto l'enigma; e quando  hai  visto che la bella impresa ha avuto buon fine, metti alla
ami, il tuo Lorenzo? Ah, ho visto, sai, il ritratto che gli  hai  regalato: un bel ritratto, apposta per lui, con un abito
- Lo amo, ricordalo bene! Lo amo, e mi darò a lui.  Hai  voluto udire questo dalla mia bocca? Ebbene, sì, lo amo,
sì, lo amo, l'ho richiamato a Firenze, e mi darò a lui!  Hai  voluto bere questo veleno? Ascolta ancora dunque: lo amo,
sempre rifiutato! Ma non rifiuto ora: ora sarai mia. Mia,  hai  capito? Mia, devi essere, prima che di lui! Ella volgeva
cui stavano i lumi. - Mia, devi essere! - continuai. - Lo  hai  promesso cento volte: ora voglio che tu mantenga la tua
tutta schiettezza. Nelle tue ascensioni fuori di torno, tu  hai  condotto delle persone sospette alla volante stazionata da
domande che sono per indirizzarti: Nell'ultima tua calata,  hai  tu deposto in Milano qualcuno degli abitatori della Nave? -
ritratti tu puoi riconoscere anche l'altro individuo che  hai  deposto in città nell'ultima tua calata. Il Bigino sfogliò
di tua conoscenza? - Ho detto di no! - Bigino! ... Tu  hai  parlato di una persona seria ... interessante ... Non
"Non le dirò più." "Raccontami dunque la verità. Com'è che  hai  perduta la coda?" Pipì, invece di rispondere, cominciò a
terrazza e di saltare giù nell'orto." "È proprio vero che  hai  fatto questa scommessa?" disse allora lo zio, rivolgendosi