negli Usa durante la prima guerra mondiale costituì un secondo apporto (dopo quello di cui abbiamo detto dell’«Armory Show») di potenti influssi
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ribadendo i seguenti punti: 1) con la fine della seconda guerra mondiale e il passaggio negli Usa di molte personalità artistiche europee, ebbe inizio un
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medaglie d’onore. Tutti gli fanno festa, tutti lo invidiano e desiderano la gloria della guerra. Il quadro sarà benissimo dipinto. — Invece l’inglese
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Tutto questo però non poteva durare a lungo, e Manzoni levò tra noi il primo grido di guerra contro i pedanti, stendendo la mano ad Alfieri, a
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, ed in quest’aspra battaglia fu utile ogni cosa che potè divenire arme di guerra, e della pittura bisognò mostrare il lato opposto a quello che
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Il Radeau de la Méduse, esposto dal Géricault nel 1819, fu come il primo segnale di guerra. Una zattera, costruita cogli avanzi della Medusa, dai
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processo che del resto alcune categorie di artisti quelli dediti a specialità come il ritratto, il vedutismo topografico e il reportage di guerra o di
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rappresentante Ulisse nella reggia d’Alcinoo che piange, udendo Femia cantare le vicende della guerra troiana; e il quadro del martirio di Santa Irene
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Si può asserire che fino circa alla fine della seconda guerra mondiale, se pure vi erano stati vari sintomi dell’intenzione di attirare lo spettatore
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del cileno Alfredo Jaar sulla guerra e i mali della globalizzazione, ai ritratti pittorici della sudafricana Marlene Dumas sull’idea di razza e
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aspetti salienti della guerra fredda; in particolare, Frances Stonor Saunders ha ricostruito come siano stati letteralmente usati come un’arma artisti
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razziali e culturali, la guerra, la convivenza forzata di più culture. Un autore esemplare in questo senso, il cui lavoro riesce a unire pathos e
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labirintici, dove il visitatore viene forzatamente a contatto con vetri rotti, armi, immagini di popoli in guerra, a esponenti di minoranze etniche come gli
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Leggendo le lettere che si scambiarono Albert Einstein e Sigmund Freud dal 1932 sull’inevitabilità della guerra, si ha la sensazione che non si viva
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degli esempi più emblematici è Manifestazione interventista (1914) di Carlo Carrà, dove l’esortazione ad andare in guerra si trasforma in un vortice di
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del borgo produttivo. Nei Comuni si stava scoprendo che il lavoro generava danaro ben più della guerra e che il denaro accumulato generava nuovo lavoro
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con la carabina nelle trincee della Grande guerra, è ferito, ma nulla traspare nell’estetica totale del suo scrivere: s’interessa alla metafisica del
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estetico. Ma l’Austria imperiai regia ben più gloriosa fine ebbe da vivere prima della sua implosione nella prima guerra mondiale. La sensazione d’un
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Guglielmo di Prussia, Otto von Bismark e il generale von Molte, rispettivamente il mandante, lo stratega politico e l’esecutore della guerra di Sedan che
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già stabilito a Parigi; dopo la guerra del 1870 aprì un commercio regolare con il Giappone. La Maison Bing profuse tutto il necessario nel campo dell
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arte politica per preparare lo sciopero generale del Primo maggio in difesa della pace, ovviamente con un occhio rivolto alla guerra civile spagnola
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guerra civile e poi console a Cipro, Luigi Palma di Cesnola. Lo sviluppo ulteriore delle due istituzioni avvenne per donazioni da parte di cittadini
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, rimasti vivi anche durante la guerra, per merito della rivista Histonium.
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che lavora, le condizioni di vita sono più grame, assai più difficili. Il problema degli alloggi qui drammatico, a causa della guerra, laggiù è da
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, provvisoriamente, sull’altare, come ha dimostrato lo Spezzaferro: già nel museo di Berlino, distrutto durante l’ultima guerra) fu accusato dalla critica
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non si accontenta più di opporre la cultura settentrionale alla cultura romana, porta la guerra nel campo avversario. I manieristi imitano Michelangiolo
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1936, quando cominciò in Spagna, patria dell’artista, la guerra civile: il pittore si dichiarò subito a fianco dei repubblicani e fu, anzi, nominato da
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Noi non siamo del tutto persuasi che il pittore Hans Hartung (tedesco, antifascista, passato ai francesi democratici durante la guerra, mutilato a
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Poi la guerra mondiale disperse il gruppo che aveva preso il nome dallo studio di Picasso «Le Bateau-Lavoir». Braque, dopo tre anni di trincea, due
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operarono i primi maestri astratti potesse avere una ragione di essere anche oggi, dopo una seconda guerra mondiale; ma dinanzi alla mostra
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ragazzo seduto su un prato d’autunno, o il salto della corda dei fanciulli dentro una guerra che non si vede, sommaria, eppure incombente come nei
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fumetti; come pure la donna in nero, personaggio di un coro di madri smisurato al tempo della guerra, somiglia alle donne dei minatori del 1948.
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nostra e la amoralità di De Pisis c’è di mezzo almeno una guerra, si deve però aggiungere che anche la amoralità di De Pisis è un fatto positivo per lo
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Ci voleva una guerra spaventosa e il nostro riscatto dal fascismo, lento, faticosissimo, ma non per questo meno completo e cosciente, per giungere
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usando misure, materia e tecniche «di prima della guerra» è un segno di serietà, anche se questa «prudenza», questa diffidenza per lo sperimentale
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solitario per forza era perpetuamente rivissuta con la pivi fantasiosa delle nostalgie una vita di prima della guerra, fuori della nostra Penisola, in un
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Italia, in fatto di arte, da quello immediatamente dopo la guerra. Ché dovrebbe parere piú verosimile e conseguente, se mai, un’altra ipotesi — la
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guerra; tuttavia il movimento ci fu, ricco di mostre di gruppo importanti e di polemiche, e stette a segnare, piuttosto che la comune tendenza
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È vero, si, egli razionalmente si è fatto una idea dei perché della guerra, sa che i buoni e i poveri non la vogliono e basterebbe il quadro «No» a
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che neppure se ne accorge, ma per gli altri membri della famiglia — una sorta di provocazione. Ma come! La Germania è in guerra con l’Europa, l’elmo
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Ma nel cuore di Kurt, in piena guerra mondiale era nata la pace: non che questo sentimento fosse poi tanto raro, essendo anzi condiviso dalla
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bandiere dei propri paesi per superare gli anni della guerra senza ludibrio: ed Hans Richter, che capitò dalla Germania a Zurigo centro primario del
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fece veramente tutto: aviatore nella prima guerra mondiale, si dette alla pittura teroica» configurando svariatissime immagini di Apollo e di semidei
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di Stato, non lasciò mai la Germania anche nei duri anni della guerra e dovette per quasi un decennio fare una vita semi clandestina, lavorando senza
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, riscaldati o rifreddi, ad impossibile commento di calembours di guerra, per opera principalissima della signora Geerda Wegener, del signor Georges
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guerra si mise a dipingere battaglie. Ne fece molte: — una zuffa a Solferino; il passaggio dell’artiglieria da Castiglione delle Stiviere e gli Zuavi
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; l'Allegoria della Pace — donna con due putti sulle ginocchia, e arcolaio e agnelletto e cane allegro e due buoi nel fondo; l’Allegoria della Guerra
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Fino agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale pittura e scultura erano ancora legate — sia pure attraverso a un tenue cordone
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, Magnelli, Pillet) e gli italiani (che già prima della guerra avevano esposto nelle sale del Milione) Soldati, Reggiani, Rho, Radice, Munari
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seconda guerra. In quell’epoca infatti trionfavano in Europa e al di là dell’Atlantico gli epigoni del cubismo, del futurismo e del surrealismo, e gli
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