utilizzata nei casi di paternità controversa. A tale scopo gli AA. hanno studiato il gene HLA-DQB1 con un sistema ad alta risoluzione, in tre casi di
, risulta essere il gene mitocondriale COI. Considerando le mosche appartenenti alla famiglia dei Calliphoridae, risulta che le sequenze del gene COI
pazienti con EP, il gene wild-type della protombina è stato amplificato in 40 casi e 4 (10%) dei 40 campioni analizzati sono risultati portatori, in
inumiditi con succo d’arancio. Lasciate che lo zucchero fonda, poi aggiungete un litro di buon vino rosso (occorre un vino forte e gene roso), il succo
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nelle arti, che corrisponde a un dipresso alla laurea in filosofia come si dà nelle Università germaniche, ed ebbe fra noi il Gené nella Università di
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Una distinzione proposta da alcuni autori americani tra i termini «fattore» e «gene» sarà più comprensibile in seguito. Essa consiglia di usare il
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rappresentato da una unità, da un gene suo proprio nell’idioplasma: esso è piuttosto un indice di una determinata costituzione genotipica, cioè di un
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come si è detto, e che possiamo indicare con i numeri I, II, III, IV. Se il gene che determina la forma normale delle ali è localizzato nel cromosoma
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Il gene «occhi bianchi», benché portato da un sol cromosoma, nel maschio si rende manifesto perché il cromosoma Y non porta l’allelomorfo normale. In
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1° incrocio. - Maschio occhi bianchi x femmina normale Il gene «occhi bianchi», benché portato da un sol cromosoma, nel maschio si rende manifesto
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figli maschi normali e femmine portatrici del gene «occhi bianchi» in uno solo dei cromosomi X, cioè eterozigote per quel carattere. Poiché lo
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femmine, si può riconoscere se veramente metà sono normali e metà eterozigote, cioè conduttrici del gene «occhi bianchi». I risultati dello sperimento
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chiara. I cromosomi X portatori del gene per il daltonismo sono indicati con tratto più forte e con un punto. In G1 e G2 sono indicate le qualità dei
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faceva prevedere. Il gene «vermilion» si comporta proprio come il gene «occhi bianchi», secondo i principî dell’eredità associata al sesso: perciò
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comportamento e la posizione (cfr. pag. 184), di quel gene e quindi del suo allolomorfo, «occhi di colore normale»: là dove compare un’anomalìa, un individuo
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Se si incrociano, per esempio, due razze di Drosophila, una con corpo di color nero, carattere determinato da un gene black (b) (diverso dal gene per
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queste risulta, per esempio, che, nel primo gruppo (cromosoma X) il gene yellow è ad un estremo, white è alla distanza di 1,5 unità da yellow
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Stabilita una carta cromosomica come quella rappresentata in Fig. 52, diviene facile trovare la posizione di ogni altro gene il cui locus sia ancora
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Un’altra induzione che si può fare da questi esperimenti è relativa all’allelomorfismo multiplo. Quando un gene possiede più di un allelomorfo, è
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in modo inconfutabile che il gene eyeless ha sede nel cromosoma IV, e con lui naturalmente vi risiedono quelli che gli si rivelano associati (bent
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sinistra la trasposizione «A», a destra la trasposizione «B» : da uno dei due cromosomi (D) della coppia II un grosso pezzo (F), che contiene il gene tk
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sé importanza genetica, ma indica soltanto il luogo ove risiede il gene. La composizione chimica delle strie cromatiche dei cromosomi giganti è
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un gene principale; ed è certo che variando il complesso dei modificatori, può variare sensibilmente il risultato.
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Si sogliono distinguere tre tipi principali di mutazioni: 1) le mutazioni di un sol gene, o fattore, (mutazioni geniche, o fattoriali) che non sono
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ricordare che il carattere che si prende come indice dell’azione del gene, non è che uno dei suoi effetti, quello che è più facilmente osservabile. In
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’iride, ecc., una lacuna non indifferente rimane ancora aperta nella nostra conoscenza, ed è precisamente come quell’unità ereditaria — il gene dell
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ne sono alcuni che si manifestano nel 100 % dei casi, altri il cui effetto si manifesta, con molto minore frequenza. Il gene recessivo vti in
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di varie intensità. Si parla allora di «espressività» (Timoféeff-Ressovsky). Anche questa può variare per uno stesso gene, in funzione, oltre che dell
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effetti sensibili sulla frequenza di manifestazione (penetranza) sulla intensità (espressività) di un carattere e sul campo d’azione di un gene.
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In questi ultimi anni si è dimostrato che anche la posizione di un gene nel genoma può avere una notevole importanza sulla sua azione. È stato dato a
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il gene Bar possono subire lo scambio, ma la rottura avviene in uno al di qua, nell’altro al di là nel gene Bar, così che uno dei due cromosomi che
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Il Dobzhansky ha interpretato questa mutazione baroid come un semplice effetto di posizione: il gene Bar in seguito alla trasposizione, viene a
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che, nel corso dello sviluppo, conducono dal gene (potenza) al carattere (atto); e in molti casi si è visto come i processi dell’attuazione di varî
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distribuzioni geografiche) sono talvolta riconducibili a differenze d’un sol gene, più spesso a differenze di parecchi geni; 2) molto spesso non è la
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) alla perdita di un gene, e alla diffusione totale del suo allelomorfo. E l’allelomorfo che s’impone, in ciascuna popolazione, è determinato soltanto dal
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I caratteri «grigio» e «albino» sono determinati da particelle, i geni, trasmesse dalle cellule sessuali, o gameti. Se si indica con A il gene del
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stesso gene, nel qual caso si ha la tipica segregazione mendeliana, e il carattere
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Tale variabilità può, per effetto della dominanza, rimanere nascosta, anche per parecchie generazioni. Nell’eterozigote il gene per l’albinismo
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Questo modo particolare di eredità è dovuto al fatto che il gene dell’emofilia è localizzato nei cromosomi sessuali, o cromosomi X, i quali hanno una
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. In molti, forse in tutti, gli stati allelici di ogni gene sono più di uno, fino a qualche diecina.
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singoli geni, con una frequenza bassissima, dell’ordine (per ciascun gene e per ogni generazione), da 1/105 a 1/108, cioè di uno su cento mila a uno su
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Un gene qualsiasi, A, può passare ad uno stato allelico, a, per un processo che, in omaggio alla scoperta del De Vries su Oenothera, cui abbiamo
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Questa scoperta aprì la via ad una serie di indagini sul processo di mutazione e sulla natura e la struttura del gene, che diedero risultati
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della struttura del gene e dei processi che determinano le mutazioni, confermando e precisando i concetti fondamentali della geneticaI principî della
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categorie: geniche - e sono quelle di cui abbiamo parlato: passaggio di un singolo gene da uno ad un altro stato allelico; cromosomiche cioè variazioni
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Il gene è un segmento della molecola di DNA, che consta all’incirca di 1500 nucleotidi. L’informazione genetica è data dalla combinazione delle
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Queste nozioni sulla struttura del gene, che abbiamo riassunto in forma molto schematica, illuminano innanzitutto sulla natura del processo di
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diverse, si può riconoscere la presenza di differenti alleli del rispettivo gene. Questa indagine è stata fatta soprattutto grazie all’analisi degli
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dell’alfabeto. In sostanza, la natura, creato nel corso dell’evoluzione un gene capace di fare una certa cosa, per esempio una proteina, ha conservato
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esattamente quel gene che gli conferisce la proprietà desiderata: un gusto migliore, una maggior produzione, la capacità di difendersi da malattie e da insetti
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