alla scienza di dimostrare o confutare l’esistenza di Dio? Come la scienza, la pittura ha in sé la propria verità: applicata a indagare e rivelarne un
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fenomeni profondi e fenomeni di superficie. Una siffatta distinzione sarebbe, dal punto di vista religioso, un peccato d’orgoglio: se Dio è la causa di
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si erge, tanto più invade la dimensione di Dio: si crede solo e non s’avvede che Dio non soltanto d’ogni parte lo stringe, ma lo riempie di sé. Nella
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, benchè lo possa nascondere, l'umano artifizio, nè pretendere di confonderlo con le cose create da Dio. E a questo proposito soleva ripetere sovente il gran
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Dio liberi il mondo dalla strana genia di artisti educati alla scuola di quelle massime depravate! perocchè quale istruzione o diletto si riceverebbe
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potenza di Dio, e la misteriosa varietà delle sue creazioni. Anco nel ristretto numero delle nostre famiglie riscontriamo gli esempi più parlanti di questo
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da quello la figura che volevano eseguire? Ma santo Dio, bisogna non capire o non voler capire nulla in arte! Se omai è stabilito che l'artista per
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magico uccello, per un Dio caduto, e trascurandone le vere caratteristiche tecniche. Purtroppo la stessa critica - ed è qui una parte della sua colpa
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Dopo aver visto i quadri del Gérôme, vien fatto di chiedere: è questa veramente tutta l’arte, tutta la vita? L'effetto generale è il dio a cui egli
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, che sono però volti a dimostrare anche la superiorità della Nuova Legge di Cristo, basata sull’amore, rispetto all’Antica Alleanza stipulata tra Dio e
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spoglie per evitare distrazioni ai fedeli, che dovevano concentrarsi nel loro rapporto con Dio e seguire con attenta devozione le cerimonie liturgiche
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carità, che ministrando il pane dell’intelletto educa alla patria una generazione novella! E a lei cosa celeste, divinamente risponde la Fiducia in Dio
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concepire Dio come una «sostanza che non può avere alcuna grandezza»: sostanza senza grandezza è qualità senza quantità mensurabile. Non cozza dunque contro
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furono combattute sanguinosissime guerre. L’eresia monofisita, origine dell’iconoclastia, sosteneva la natura unicamente divina di Dio, quindi la sua non
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Szépmüvészeti Múzeum. Dio a essere padrone dell'universo, all’uomo dei giorni nostri, privo di certezze e angosciato dalla propria fragilità biologica
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sileno Marsia lo trovò, imparò a suonarlo e con grande presunzione ritenne di poter sfidare Apollo, dio della musica, in una gara musicale. La sconfitta
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definitivamente al suo persecutore chiede a suo padre, il dio fluviale Peneo, di metterla in salvo e per questo viene trasformata in un albero d’alloro
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Vertumno, dio delle stagioni si invaghì della ninfa Pomona, che però non era interessata all’amore ma soltanto alla cura dei giardini. Vertumno
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conteggiare il numero dei giri compiuti dalle bighe) nel Circo Massimo, ma anche rappresentando la statua del dio Conso, a cui erano dedicati i giochi
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, secondo il quale le tonalità musicali percepite dai sensi farebbero riferimento a Dio. Bisogna inoltre ricordare che, dal Medioevo in poi, alla musica
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nei dipinti di Rembrandt, evocando il disfacimento della materia ma anche l’origine dell’uomo, il fango che Dio ha impastato per dare vita alla sua
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sposa del Cristo, ossia l’unione della Chiesa con Dio; il libro chiuso e il libro aperto, simboli del Vecchio e del Nuovo Testamento.
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Chiesa romana e latina, quelle fondative almeno, erano greche e dove l’arte musiva e parietale rappresentava un Dio Padre Pantocratore, una Maria
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considerava “giullare di Dio”, quella più recente lo scopre mistico. Lui esalta il pathos della sofferenza, di quell’umanità già intuita più di un secolo
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’ira, alla gola ovviamente, che dei vizi è il primo gradino. Ma appena si torna a leggere i classici, Dioniso torna trionfante. Rinasce il dio greco
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fiducia in Dio; Ribera, con i suoi filosofi-straccioni, riabilita il brutto per dimostrare il valore della vera saggezza che spregia i beni mondani
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guida celeste. Se si può giungere alla salvezza anche vivendo la vita del mondo, Dio deve assistere con le sue grazie a tutti gli atti dell'esistenza
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: istruire il popolo e confermarlo nella fede, mostrargli i doni largiti da Dio agli uomini, edificarlo con la visione dei miracoli, spingerlo a
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anche per essi viene il momento della morte, in cui dovranno rendere conto a Dio dell'autorità che, per suo mandato, hanno esercitato in terra. L'uscita
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Il tema dell'umile o del povero eletto da Dio e così investito di una nobiltà superiore ad ogni gerarchia umana è un tema evangelico; ma anche il
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L’interesse sociale che domina il secolo, la rinuncia a identificare Dio nella natura e a dedurre da essa i principi della vita intellettiva e morale
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umanità e Dio, questa mediazione sensoria e perfino sensuale ora che si nega ogni tipo di mediazione spirituale e si diffida perfino delle scritture
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uomini accresce la gloria, il prestigio di Dio sulla terra. Per questo il Barocco diventa presto uno stile e passa dalla sfera dell’arte a quella del
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della fede, stimolasse il sentimento religioso, quasi suggerendo ai fedeli l’atteggiamento da assumere, di compunta devozione verso Dio e di umiltà
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non crede, come il Correggio, che il sentimento naturale, esaltandosi, diventi amor di Dio; ma crede che l’amor di Dio riflettendosi sui sentimenti
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mostrare Dio nel cielo, sarà per respingere l’idea, che il Caravaggio aveva affermato, della presenza di Dio nel mondo, nella coscienza degli uomini
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rivelazione; contempla Dio nel mondo e si sente salvo. Il Borromini è come chi prega, invoca la grazia: sa perché prega, è pieno di fervore, ma non sa se la
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dovrebb'essere più attenta anche per le città, dove se - Dio non voglia! - un'indicazione è superflua od errata, la giornata non è perduta; mentre chi
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, altri ancora; mio dio, che triste fatica!
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vi dice di Fattori e un polverio bianco di Signorini; e, mio Dio, persino un chiazzare facilone di celeste e di rosa e d'oro chiacchiera ancora di
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contemporanea, lì tra gli antichi edifizii e nella pace della esistenza veneziana, non domina sul passato. E Dio disperda il disegno dell’exprefetto
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i Cesari nella pompa dell’arte. Magari Dio! ma non basterebbero neanche i miliardi, come non basta la vastità delie misure. Vedete codesto palazzo
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, le chiese basilicali o gotiche o lombarde, codesta teoria, Dio volendo, è scomparsa. Oramai si capisce che nessuna età, nessun paese, nessun popolo
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allogazioni e ha cominciato trionfalmente la via dell’arte. Dio non voglia che, nel mettersi allo studio ed al lavoro ordinato, l’istinto naturale
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ruffiana, di donna che partorisce. Un altro Cesare, Caligola, dopo essersi proclamato Dio, si acconciava, oltre che da Giove e da Apollo, anche da
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proprie spalle il piccolo Bacco paffutello, monellino scherzoso inghirlandato di pampini, che tira forte l’orecchio al selvatico Dio boschereccio
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orchestre. E la composizione? È disordinata e bizzarra. E il disegno? Santo Dio, è in molte parti scorretto. Ma non ci fastidite, per carità, con queste
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S’è taciuto di tanti e dei buoni in questa corsa fra settecento tele colorate; ma non si ha, lode a Dio, l’ufficio di classificare, nè di premiare
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minuzia. In fatti, Dio e gli Editori volendo, si compiranno queste ricerche, per quanto si può compiere un lavoro intorno ad una materia, la quale si
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suoi limiti. Il terribilismo, il gigantismo di Michelangelo fanno sentire la forza dell’arte e la forza di Dio. Esiste anche un contropotere, che è il
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