Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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governo degli animali. Il governo  della  stalla è pur una delle principali tue cure. Dalla stalla
finisce per essere una malintesa economia, che va a danno  della  borsa. Malgrado la scarsità dei foraggi, il bestiame
nascondere il dispregio de' pochi. » .... « Il problema  della  vita non si risolve mai interamente che nell'estremo punto
per l'umanità. È certo che la virtù e un premio immortale  della  virtù non appajono mai tanto una necessità per l uomo,
tanto una necessità per l uomo, quanto al momento ultimo  della  vita mortale. Questo è l'unico tesoro che non perda il suo
sepolcri, e sull'arche degli estinti: si passi la corteccia  della  cosa, e ciò parrà verissimo per molti riguardi. Le parole
tutto, dopo l'estremo sospiro, quanto ne' travagliati anni  della  vita umana gli fu più caro, più desiato e più sperato. La
e il suo arco, e sospendono sulla di lui fossa i trofei  della  sua vittoria; e lo stesso sciagurato reo di sangue, spesso
lascia scritto il proprio nome sulle luride pareti  della  sua prigione. Poichè la prospettiva della vita, tuttochè
luride pareti della sua prigione. Poichè la prospettiva  della  vita, tuttochè bella e sparsa di fiori, è sempre chiusa da
o l'usurajo? - È vero: una vecchierella che, al rintocco  della  campana da morto in sulla sera, fa piegar le ginocchia alla
sulla coperta d'una lettera d' altrui: mano: era forse  della  sua povera e buona sorella.
d'aprile 18.... Eterno Iddio! abbi compassione  della  mia vita!... Ho ricevuto or ora una lettera di mia sorella.
di noce a cassettoni dell' antica galleria. Benchè il passo  della  fanciulla fosse tremante, e più tremante il suo cuore,
nell' attraversar le due sale che conducevano al gabinetto  della  sconosciuta dama, pure rassicuravasi pensando che la
a guisa di cortine; tutto il gabinetto e il rimanente  della  suppellettile era pure tappezzato di stoffa gialla, a
di succhiare la consueta cioccolata sul dipinto labbro  della  chicchera, e, per una sua vecchia abitudine, ne
egli era in abito talare, seconde suo costume per le visite  della  mattina; delle quali la prima era appunto per la buona
delle quali la prima era appunto per la buona cioccolata  della  marchesa Due lunghe, uguali e scrutatrici occhiate, della
della marchesa Due lunghe, uguali e scrutatrici occhiate,  della  marchesa, vo' dire, e del canonico, furono il primo
spuntata. Ella cercava invano sul volto bianco e arcigno  della  severa dama un ricordo della simpatia e del sorriso della
sul volto bianco e arcigno della severa dama un ricordo  della  simpatia e del sorriso della buon mite contessa, ch'era
della severa dama un ricordo della simpatia e del sorriso  della  buon mite contessa, ch'era stata per lei una seconda madre.
stata per lei una seconda madre. occhi piccoli e bigi  della  marchesa, le sue labbra sottili senza colore, compresse in
braccia fatto arco su la tavola, si chinò all'orecchio  della  marchesa, sfiorando quasi con le labbra i merletti della
della marchesa, sfiorando quasi con le labbra i merletti  della  preziosa cuffia di lei; e le susurrò, in poche parole, non
colpa, ma le leggi, il governo, la religione e la quiete  della  mia coscienza, vogliono così; è impossibile,
seggiolone del seicento, sotto i piè d' uno degli antenati  della  marchesa; uno di que' cinquanta ritratti, con irti
bottega d'una crestaja , una delle cento amicizie antiche  della  signora Giuditta. E si tenne abbastanza fortunata, chè
una parola amorosa, o le avesse chiesto mai il perché  della  sua tristezza. Anche la signora Giuditta, da prima così
a lei fatto; e poi, quel luogo era stato l'ultimo asilo  della  madre sua, innanzi che l'avessero portata via,
intorno, calando a traverso dei piccoli vetri verdognoli  della  finestra inferriata, dava a quell'umide pareti un aspetto
silenzio e l'ora solitaria. E quando, dopo l'assiduo lavoro  della  giornata, ritornava alla tarda sera nell'abbandonata
il Signore allora spirava in quell'anima verginale l'alito  della  rassegnazione e della pace. E poi, ella coricavasi col cuor
in quell'anima verginale l'alito della rassegnazione e  della  pace. E poi, ella coricavasi col cuor libero, con la mente
E l' angelo custode vegliava certamente sopra il capezzale  della  fanciulla. Così dunque Maria aveva passato que' sei mesi. E
sei mesi. E nel giorno de' morti, era venuta su la fossa  della  madre, fra i poveri e i buoni, a portare anch' essa il
fra i poveri e i buoni, a portare anch' essa il tributo  della  sua orazione a quel Dio che benedice il dolore prezioso de'
cosa. Ma ieri gli è capitata bella. In casa di un'amica  della  mamma Corrado, il signorino «Toccatutto», secondo il
secondo il solito, cominciò a curiosare. In un angolo  della  stanza v'era, sopra una mensola , una vaschetta di vetro
COTTURA DEI GAMBERI Tornano a casa i ragazzi con il frutto  della  bella pesca. Maestro Saverio li attende un po'
li attende un po' impazientito, poichè le prime ombre  della  sera sono calate. - Credevo vi foste sperduti. - Oh, no! -
Applicazione  della  marna. 1. Il correttivo più generalmente applicato, e il
variabilissime dell'uno e dell'altra. Spesso vi è unita  della  sabbia, in proporzione anche varia. Quindi, secondo la
si incorpora ad esso. DOMANDE: 1. Qual è la composizione  della  marna? - Quante varietà se ne distinguono? 2. A quali
La lettera di Lucio e  della  Maria. Carissimo babbo, Finalmente quest'anno sappiamo
in alcuni casi la zappa fa miglior lavoro  della  vanga; e ciò accade in terre pietrose, o troppo compatte, o
lavoro fa la zappa? - In quali terre la zappa serve meglio  della  vanga? 4. In quali casi è più conveniente il lavoro di
di mettere il burro, che è rimasto su un angolo  della  tavola, nascosto dal pacchetto del semolino. - Oh, - dice
è il fratellino  della  Maria. Frequenta la prima elementare. Per la via cammina
suono lento e grave della, campana che batte la solenne ora  della  notte Don, don, don.... addio giornate trascorse tanto
 DELLA  LUNA La lana è burlona. Certe sere ella appare rotonda.
d'una seggiola, sul quale batteva in pieno la luce  della  luna. Il panno s'era agitalo quando Sempronella aveva
concimi. L'acqua le discioglie, le prepara alla nutrizione  della  pianta; e questa, con le barboline delle sue radici, le
non ancora proprio alla nutrizione. Esso quindi, pel corpo  della  pianta, ascende ai rami, e si spande nelle foglie. Queste
alla corteccia, e distribuisce il nutrimento a ogni parte  della  pianta. Il succhio nutritivo che entra per le radici, e si
allorchè, migliorata, ne ritorna. Osservasti mai il pianto  della  vite, e l'umore che circola nelle piante a primavera, e
d'india. Aggiungi a queste le foglie del mais (granoturco),  della  barbabietola, della carota, del carcioffo, della rapa, del
queste le foglie del mais (granoturco), della barbabietola,  della  carota, del carcioffo, della rapa, del navone, del
della barbabietola, della carota, del carcioffo,  della  rapa, del navone, del cavolfiore, che il buon coltivatore
importantissima, che forma quasi da sola tutto il corpo  della  pianta. Esse lo prendono dall'aria, in seno alla quale si
e ritengono il carbonio, e lo trasmettono a tutte le parti  della  pianta. In ciò consiste la respirazione. 3. Per essa le
così operano solamente di giorno, ossia sotto l'azione  della  luce. Di notte fanno il contrario. Continuano bensì a
2. Che cosa forniscono le foglie alla pianta per mezzo  della  respirazione? - Dove prendono il carbonio? - Che cosa è
abitano in un antro qui vicino che comunica col giardino  della  Felicità, e ne è separato soltanto da una specie di vapore
o di sottile velario che il vento che soffia dalle alture  della  Giustizia o dal fondo dell'Eternità solleva
cattivi come dite, non sarebbe miglior cosa aspettar fuori  della  porta per essere pronti ad aiutare i bambini nel caso che
vanno i mièi piccoli dèi! Chi ha paura resti pure fuori  della  porta!... Non sappiamo che farci nè dei vigliacchi
turbolento. Consiglio vivamente il Latte a restar fuori  della  porta, perchè è troppo impressionabile; in quanto alla
persona). Non debbo spaventarli nè anche con un solo raggio  della  mia anima: perchè ci sono dei Piaceri che hanno paura e non
piante dotate di virtù medicinali. Essa raccoglie i fiori  della  camomilla, del tiglio, del sambuco, dell'arnica, le foglie
del tiglio, del sambuco, dell'arnica, le foglie di noce,  della  salvia, e del rosmarino; i fiori, e le foglie della malva,
noce, della salvia, e del rosmarino; i fiori, e le foglie  della  malva, dell'assenzio, ecc.; e fàttili seccare, li ripone in
diavolo  della  casa. Una ragazza non è più l'angelo della casa, ma ne
diavolo della casa. Una ragazza non è più l'angelo  della  casa, ma ne diventa il diavolo, se è bugiarda e maligna; Se
l'argilla, o la sabbia, o il calcare, ha le cattive qualità  della  sostanza che vi predomina, e vuol essere corretto con
mescolare, e incorporar bene con la terra del fondo; 3°  Della  spesa, non piccola, del trasporto, dello spandimento, e dei
- Quali difficoltà presenta l'applicazione dell'argilla, e  della  sabbia, come correttivi? - Quando si possono applicare?
bastioni, le sue porte, che ora ti ritraggono qualche idea  della  superba arte romana rimpicciolita da' compassi dell'arte
quelle superbe colonne cadenti di San Lorenzo, unico avanzo  della  nostra grandezza a' migliori giorni di Roma, e più di tutto
vestigie, e signoreggiano, direi quasi, con l'armonia  della  loro maestà vetusta su d'un vasto anfiteatro di case, che
costruì colla ispirazione del comodo, del risparmio e  della  convenienza. Ma non cercare gli avanzi delle nostre glorie
dai secoli, o dispersi dagli uomini. Non aprire i volumi  della  storia, che adesso non è il tempo; essa ha pagine scritte
è la città semplice e colta, generosa e ospitale, la patria  della  bella vita e del buon cuore: Tutto il mondo è paese, dice
colui che per la prima volta abbandona l'aria pura  della  campagna, la solitudine d'una terra ignota, non può trovare
par di trovarti solo e abbandonato in mezzo alla frequenza  della  gente, e ti stanchi di vedere il malcontento in seno della
della gente, e ti stanchi di vedere il malcontento in seno  della  ricchezza: da una parte l'orgoglio e il disprezzo
fra mano, le quali spesseggiando i passi vanno alla messa  della  parrocchia; è l'ozioso che girando a zonzo arresta tutti
che t' ami, alcuno da amare, oh! terrai sempre caro il nome  della  tua città, come quello di tua madre. La famiglia de'
bella e comoda casa, situata in una delle più popolose vie  della  città. La casa apparteneva a una vedova dama, la quale,
germogliamento. Finchè esso dura, la pianticella si nutre  della  sostanza contenuta nel seme. Essa fa come i bambini:
- Come avviene? 2. Come si chiama il primo periodo di vita  della  pianta? - Durante questo periodo la pianta di che cosa si
cantava, ma la voce  della  giovinetta era malinconica e lenta: il suo canto mori sull'
Arnoldo ci senta, se tu canti con una voce patetica al pari  della  sciagura che la tua canzone ricorda?... Oh! vedo che tocca
 della  pelle. La pulizia del corpo è la prima condizione di
dal sudiciume, e dalla sporcizia, che sono nemici insidiosi  della  salute. Per la scorza, o pelle, che ti avviluppa, entrano,
la salute. Ma la nettezza del corpo è anche immagine  della  purezza dell'anima: chi è puro dentro, ama la nettezza
di qualche mancanza. Come fa male il vederle insofferenti  della  correzione! Come fa pena il vederle ingrugnate! Guarda il
testerecce, stizzose, che vi adirate per le correzioni  della  mamma, del babbo, della maestra: imparate dal cane la
che vi adirate per le correzioni della mamma, del babbo,  della  maestra: imparate dal cane la sommessione, e l'obbedienza.
erano molto fracassati. Ippolita mi spiegò che qui ai tempi  della  villa (quella che c'era stata prima del castello) doveva
visti due l'estate scorsa, appesi a testa in giú nel solaio  della  casa di mia nonna, e non mi erano parsi poi tanto
tanto terribili. Un po' buffi, anzi. Cosí dissi, col tono  della  persona sicura di sé, che i pipistrelli di giorno dormono e
l'altro, voltando le spalle al chiaro dell'entrata. I muri  della  galleria erano lustri per l'umidità; infatti anche qui
col coltello, come si dice. Pareva d'essere al centro  della  terra. Abbiamo fatto un altro po' di passi nella nuova
solo alla vita. Aspetta, ora ci guardo. Alzai il raggio  della  pila, muovendola con precauzione qua e là, mentre Ippolita
come un olio, nera come il catrame; il cerchiolino di luce  della  pila ci
più. Il giovine ha bisogno  della  gloria e della felicità, o ne vuole almeno la sembianza!
più. Il giovine ha bisogno della gloria e  della  felicità, o ne vuole almeno la sembianza! Quel giorno era
tutto ciò sfida del pari il pennello del pittore e la magia  della  parola. Non son altro che poveri casali sparsi qua e là,
solitarie ed eleganti, che s' elevano al piede o sul fianco  della  montagna, ricinte di giardini tutti in fiore, adorne di
gotica di **** era aperta, e si vedeva il buon popolo  della  pieve entrarvi frettoloso e divoto, in fila, a gruppi, a
intanto che le campane replicavano ancora l'ultimo tocco  della  messa della domenica. Per le viuzze oscure e chiuse dalle
le campane replicavano ancora l'ultimo tocco della messa  della  domenica. Per le viuzze oscure e chiuse dalle povere
e i giovani del paese andavan facendo qua e là sul sagrato  della  chiesa, fino a che la campana tacesse. Era proprio una
famiglia. Ma quando videro, da lontano, venire alla volta  della  chiesa due donne vestite di nero, tacquero subito, e, con
disparte. Quelle due donne erano madre e figlia; una, curva  della  persona, portava sul volto magro e già rugoso, sebbene non
il zendado d'intorno al sottile suo busto. Non era grande  della  persona, ma snella e graziosa del portamento; e più di
tutto i suoi piccoli piedi, che spiccavano sotto le pieghe  della  nera sottana, rapivano gli occhi. Insomma, c' era in lei
antico che ancor dura nelle nostre campagne. Al cominciar  della  messa, s' inginocchiavano tutti al punto stesso, come i
del virtuoso consiglio, in tutta la divina schiettezza  della  verità. Le sue parole non eran cercate, n'è mandate a
a esempio delle virtù umane, ha rinnovato la faccia  della  terra, rivelavasi nell' umile verità della sua parola; e la
la faccia della terra, rivelavasi nell' umile verità  della  sua parola; e la santità di quella morale che consola e che
di que' contadini, ispirava ne' loro cuori la contentezza  della  pace e della fratellanza - perchè egli ragionava loro d'una
ispirava ne' loro cuori la contentezza della pace e  della  fratellanza - perchè egli ragionava loro d'una giustizia
chiesa; e messosi in un canto, senza che molti s'addassero  della  sua presenza, si rimase con attenta meraviglia, per seguir
ha già mandato le sue prove, se non sia vero che nel tempo  della  disgrazia noi ci ricordiamo della religione, noi sentiamo
sia vero che nel tempo della disgrazia noi ci ricordiamo  della  religione, noi sentiamo il bisogno di credere in essa, e
a gran pena trattenuto, s'udirono scoppiare in un angolo  della  chiesetta. Erano le due donne vestite di nero, le quali
che stanno rinchiusi. Egli mi mandò a predicare il tempo  della  misericordia e il giorno della vendetta, a consolare tutti
mandò a predicare il tempo della misericordia e il giorno  della  vendetta, a consolare tutti quelli che piangono, a dar loro
piangono, a dar loro la corona per la cenere, il balsamo  della  gioia per il lutto, il manto della lode per le sofferte
la cenere, il balsamo della gioia per il lutto, il manto  della  lode per le sofferte angustie. E costoro saranno chiamati i
le sofferte angustie. E costoro saranno chiamati i forti  della  giustizia, la radice della gloria del Signore. Perehè, come
costoro saranno chiamati i forti della giustizia, la radice  della  gloria del Signore. Perehè, come la terra produce i suoi
alla scena di un dolore così schietto e religioso,  della  quale lo aveva fatto testimonio il caso. Pensava alle due
vocabolario hanno reso Roberto Piumini un interprete unico  della  nostra lingua. Gli itinerari complicatissimi nel grande
strani, si comporta come un pittore surrealista o uno  della  Pop Art, perché non si vieta nessuna mescolanza, non si
di scrittore sa che gli piace percorrere le strade  della  Storia, quelle della Fantasia, quelle dei Generi Narrativi.
sa che gli piace percorrere le strade della Storia, quelle  della  Fantasia, quelle dei Generi Narrativi. È da trent'anni un
un altro come lui, o forse non è bene cercarlo nella storia  della  letteratura per l'infanzia. Infatti l'immagine che aiuta
sempre spassoso e sempre civile. La storia meno recente  della  letteratura per l'infanzia è fatta di oneste zie che
per la casa? Abbisogna un abito per lei, o per altri  della  famiglia? Ne fa la compra, se ha il danaro che ci vuole;
a fare un debito, si lega una corda al collo, e dà il capo  della  corda in mano al creditore. Quindi fa qualunque sacrifizio,
malora. Per ciò la buona massaia non fa il passo più lungo  della  gamba, e limita le spese secondo le entrate. Se poi la
- accudisce lui stesso alle sue piante, e una gran parte  della  sua giornata trascorre in mezzo ad esse. Egli s'interessa
e di Mytyl alla ricerca «del gran segreto delle cose e  della  felicità». Ciò non di meno, anche alla, lettura, L'Oiseau
magica di cui musici e scenografi avvolsero gli eroi  della  sua favola, ma ci apre egli stesso, con la semplice lettera
e più pronti ad uscire dalla tetra ed angusta prigione  della  vita materiale e materialista, per abbandonarci
dolori, i nostri vincoli, i nostri limiti, alla ricerca  della  felicità? Non siamo noi tutti, come Mytyl e Tyltyl, sempre
che la vita, brutale e materiale ha assopito in noi la voce  della  poesia, ha chiuso i nostri occhi agli aspetti della
la voce della poesia, ha chiuso i nostri occhi agli aspetti  della  bellezza, ha consumato in una vana ed affannosa lotta
ci sono più vicine, la poesia del creato che è a portata  della  nostra mano, ed anche quando siamo pronti a sognare e ad
la bellezza e lo spirito in ogni cosa. Ogni cosa  della  vita, sembri pure informe o inanimata - egli ci dice invece
Ecco qui nell'Oiseau bleu, personificata l'anima  della  luce, del pane, del fuoco, dell'acqua, degli alberi, degli
la luce sarà. Anche la più tenebrosa e spaventosa porta  della  Notte s'apre, infine, sul più meraviglioso dei giardini,
di luna. Che dite? La morte? Il tenebrore e l'orrore freddo  della  morte? Ma non ci sono morti, non esiste la morte, tutto è
l'altro. - Non ci sono morti!» L'Oiseau bleu è la fiaba  della  realtà che è poetica quanto il sogno e bella quanto il
Eppure questo uccellino azzurro, che è il segreto  della  felicità e delle cose, Tyltyl e Mytyl non lo trovano in
guarda su d' una rimota piazzetta, in una parte lontana  della  città, presso a uno de' nostri abbandonati terraggi. Da un
bistorta, orlata d' un fossato. V' ha ancora pochi angoli  della  nostra bella e ringiovanita Milano, i quali presentano un
fu per non avere il pensiero de' figliuoli e l' impaccio  della  donna, ch' e' soleva chiamare la più spallata mercanzia del
idea di fare un dì o l'altro una grossa eredità, àncora  della  loro speranza. In casa però, il signor Cipriano aveva
spilorcia da far fremere, gli faceva dar conto, ogni dì,  della  croce dell'ultimo quattrino. Nella casa di questo novello
adesso la nostra fanciulla, in qualità di cameriera  della  signora Barbara; la quale, incapricciata che la sua Savina
non voleva più vederla attendere alle meschine cure  della  famiglia. Maria vi stava da un mese. Abbandonata ch' ebbe
Maria vi stava da un mese. Abbandonata ch' ebbe la bottega  della  crestaia, si gettò nelle braccia dell'unica co- noscente
Tutta la casa poi, in quel breve tempo, risentiva già  della  presenza d'una sollecita regolatrice, a cui il buon ordine
voleva meno di tutto l' accorgimento e di tutta la pazienza  della  sorella, a persuaderlo che un uomo della sua qualità, con
tutta la pazienza della sorella, a persuaderlo che un uomo  della  sua qualità, con ventimila lire e più di rendita, doveva
la gioia di Maria era di potersi ritirare nel silenzio  della  sua camera. E allora, rialzata una cortina del balcone che
Si ricordava che nella casa di suo padre, sovra la soglia  della  sua finestra verso il lago, ella soleva una volta educare
del granturco e di altre piante coltivate, dai sermenti  della  vite, da cannucce, da felci, e da altre piante selvatiche e
un ottimo concime le vinacce, la sansa, l'orzo germogliato  della  birra, i residui delle fabbriche di spirito, di zuccaro,
Goffredo Mameli, poeta e guerriero, che mise a servizio  della  nostra Patria il suo braccio e il suo ingegno. Quando
quantunque fosse piccolo, odiava i prepotenti nemici  della  Patria, e un giorno che a Genova, tanti anni fa, gli
terremoto che aveva distrutto tante città, e paesi  della  nostra bella Italia! Povera Ersilia! Ed era tanto buona,
e confusi avevano turbato i pochi, interrotti riposi  della  povera innocente! Era stato il delirio, il primo spavento
Levavasi allora, stringeva tra le sue mani la destra  della  dormente; quella destra era fredda, fredda.... Si chinava
la poveretta cadde all' indietro tramortita sul pavimento  della  chiesa.... E risvegliavasi coperta di freddo sudore, senza
Alla tarda mattina, nel ridestarsi, trovossi fra le braccia  della  buona Elisa. E l' Elisa solamente aveva qualche parola di
stava pregando a un altare, ginocchione sul gradino  della  balaustrata; e il susurrío delle sue orazioni interrompeva
e la luce moribonda del giorno si spargeva appena nell'alto  della  nuda volta. Il vecchio sagrestano, uscito del piccolo coro,
s' intesero indi a poco i rintocchi lenti, malinconici,  della  campana. Era il primo segno della benedizione della sera.
lenti, malinconici, della campana. Era il primo segno  della  benedizione della sera. La giovinetta si collocava in un
della campana. Era il primo segno della benedizione  della  sera. La giovinetta si collocava in un canto, su d' una
pareva anche a lei ricordare che soltanto lassù è il tesoro  della  misericordia e della pace d' ogni cuore. Allora ella fede
che soltanto lassù è il tesoro della misericordia e  della  pace d' ogni cuore. Allora ella fede per inginocchiarsi, ma
profferita dal cuore, col più puro palpito dell'amore e  della  fede; una parola che il labbro non avrebbe potuto
questo mistero, la cui conoscenza adesso sarebbe causa  della  mia e della tua perdita. » Maria non replicò, ma levando il
mistero, la cui conoscenza adesso sarebbe causa della mia e  della  tua perdita. » Maria non replicò, ma levando il capo
pura affezione dell' anima, hai cominciata l' opera pietosa  della  mia conversione; tuo fratello, in quel tempo d'una felice e
» la fanciulla l'interruppe, sostenuta da un' occulta forza  della  sua virtù. « Io benedico il Signore, perchè ha esaudita la
aveva saputo destargli nel cuore, turbato e incerto, uscì  della  chiesa. Maria restava tuttavia inginocchiata. S'udì il
inginocchiata. S'udì il secondo, poi il terzo tocco  della  campana; il sagrestano ricomparve, e accese le lampade e i
loro vita, come la fatica delle braccia. Echeggiò la volta  della  chiesa delle sacre litanie , e il fumo dell' incenso
a Lui fosse piaciuto di mandarle. Poi disse le sue orazioni  della  sera, con quell'ardente affetto, con che le ripeteva ne'
quell'ardente affetto, con che le ripeteva ne' primi anni  della  sua fanciullezza; e non dimenticò il nome della madre
primi anni della sua fanciullezza; e non dimenticò il nome  della  madre lontana, nè l'anima benedetta del padre suo. Una
di questa terra, furono quasi benefica rugiada al cordoglio  della  sua vita debole e combattuta; la sollevarono, e la fecero
combattuta; la sollevarono, e la fecero ritornare alla pace  della  sua mansueta virtù. Quando si rilevò, s'accòrse d'esser
era venuta. - Uscì chetamente, ma appena trovossi in mezzo  della  via, in quell'ora insolita, e intese il noioso frastono ch'
intese il noioso frastono ch' empie le strade al cominciar  della  notte, smarrita tra l' ombre fitte che le pareva di vedere
che poco lontano l'aspettava, appena la scòrse uscire  della  chiesa, le si mise dietro a breve distanza, e la accompagnò
il santo nome di Dio. E perchè? Perchè a Dio siamo debitori  della  vita, e di tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri
ama, e ci fa del bene ogni giorno, ogni ora, ogni istante  della  nostra vita. Giovanetta, adora il Creatore; ringràzialo dei
di scuola, i vicini, i conoscenti, tutti gli uomini  della  terra sono prossimo tuo, sono tuoi fratelli. Tutti gli
un amore infinito: Egli infuse nell'anima nostra la virtù  della  carità. È questa la più bella, la più santa, la più divina
a perdonare, a beneficare. Felice chi ascolta i consigli  della  carità! Egli cammina dritto nella via del bene, e si rende
e verso l'uscita c'è l'attaccapanni. Banchina è contenta  della  sua nuova scuola che le pare più bella d'ogni altro luogo
non si erano mai resi conto, come si rendeva conto lui,  della  loro responsabilità. Quanto a Nicoletta, ha avuto sempre
una mamma che, così le dice il suo cuore, prenderà il posto  della  sua. E il tenero bacio che essa riceve, coricata nel suo
dunque compagno delle fanciulle in codesti loro diporti  della  mattina, e dava la spie- gazione di tutto, meglio che non
Quand' era sola poi, rifletteva allo strano mutamento  della  sua povera sorte; domandava a sè medesima perchè avesse
pronunziar fra loro il nome d'Arnoldo, o sostasse al suono  della  sua voce, a quello de' suoi passi? Lord Leslie intanto,
viene oggi a tedio quel che jeri bramarono. Lo strepito  della  città gli ricordava il tumulto della vita passata, i lunghi
bramarono. Lo strepito della città gli ricordava il tumulto  della  vita passata, i lunghi anni travagliati dalle cure della
della vita passata, i lunghi anni travagliati dalle cure  della  grandezza e dall' inimicizia della sorte. Egli tornò a
travagliati dalle cure della grandezza e dall' inimicizia  della  sorte. Egli tornò a starsene chiuso, soli- tario, a non
a non voler vedere anima viva; e alternava le lunghe ore  della  sua giornata fra il tè, le gazzette inglesi e la
epistolare co' suoi agenti di Londra e coi gentiluomini  della  sua parte. Arnoldo amava passar gran parte del giorno in
trattenutosi pochi dì venne a portar loro fresche novelle  della  patria; e fu il solo che il lord acconsentisse di vedere.
mezzo al piccolo circolo delle due damigelle, d'Arnoldo e  della  nostra fanciulla. Fosse l'aria vivida d' Italia che
rideva per tutti, che non pareva fosse nato al di là  della  Manica; e, com' era stato gran viaggiatore, ripezzava il
era stato gran viaggiatore, ripezzava il suo parlare or  della  lingua nativa, or della nostra, e or della francese.
ripezzava il suo parlare or della lingua nativa, or  della  nostra, e or della francese. All'Elisa, in men di mezz' or,
suo parlare or della lingua nativa, or della nostra, e or  della  francese. All'Elisa, in men di mezz' or, egli aveva
voi è l'aurora; per me il mezzodì; per voi splende il sole  della  bella Italia, per me quello del nord; pure non sono
l'ultimo angelo of our merry England, che mi sorrise prima  della  mia partenza. Essa è sempre più bella, una maga, una
le sue vôte facezie. Maria, nascosta quasi in un canto  della  sala, era stata silenziosa e indifferente per tutta sera;
fantasia ammalata; tremo, e parrai quasi d'avere i brividi  della  febbre. » E mentre con voce fioca diceva queste parole,
è così buono! E come si compiaceva di sedere all'ombra  della  vite, sui nostri scanni di paglia, di parlar con noi, di
gustava tutto l'assenzio che si mesce all' amore. L' idea  della  sua pace perduta, il dubbio e la vergogna, la memoria de'
dubbio e la vergogna, la memoria de' suoi cari, il dolore  della  sua povera sorte, i pensieri di Dio e della sua fede
cari, il dolore della sua povera sorte, i pensieri di Dio e  della  sua fede innocente, e, insieme a questi affanni, anche la
la splendida festa; e per le vie Mute, solitarie  della  città, ritornava a casa, co' pensieri torbidi e
torbidi e malcontenti. L'allegria del ballo, la pompa  della  bellezza, e lo sfoggio dell'onore e dei tesori più non
darsi una stretta al cuore, tanto lo sbigottì l'aspetto  della  fanciulla, immota e giacente come persona morta. S'
con una mano, perchè il chiarore non ferisse gli occhi  della  sopita, stette attento e senza moto a contemplarla. Non
cadrebbe sul mio capo! Ah! perchè mai è tanta la magia  della  bellezza nel dolore? No, io non devo restar qui! O santa
nessuno comparve. Allora chinò il suo viso su quello  della  fanciulla, e la baciò, con un bacio timido, furtivo, quasi
e azzurri, con le ciglia nere. Sono gli occhi e le ciglia  della  mamma. Una volta ho veduto mia sorella piangere (una volta
Essa ha il passo più leggero, la sua voce è più delicata  della  mia, ed ella è tutta più gentile di me. Mia sorella mi
aveva finalmente imparato che bisogna tener conto non solo  della  roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il suo vicino
colla punta del dito indice e del medio, sulla base  della  lingua; ingollando bevande tepide, per esempio, l'infuso di
dei primi sintomi, e già grave si manifestasse il pericolo  della  vita. Nel frattempo che si dànno questi primi soccorsi
fa la buona bestia, e fa pure il buon concime.» Se tu porti  della  segala al mulino, il mugnaio non ti dà farina di grano. Gli
Un bue da lavoro, il quale stia metà del tempo fuori  della  stalla, produce meno d'un terzo del concime di un bue
vacca nutrita continuamente al pascolo ne produce poco più  della  metà di una vacca da latte mantenuta alla stalla. 4. Anche
composte sono il miglior mezzo per sostenere la fertilità  della  terra, in difetto di concime. Esse riescono, al pari del
l'acqua di cucina e di bucato, le acque dei maceratoi  della  canapa, le ceneri vergini, e le lisciviate, i calcinacci,
preferenza ai prati; anzi ben sovente si fanno su un punto  della  loro superficie, stratificando le piote erbose col concime.
ardore politico; e, ceduto il diritto  della  lettura al signor Gaspero, si era rassegnato alla parte
suo vezzo era allora come il termometro infallibile  della  politica del paese. Intanto lo speziale e il dottore
sperimentato di stropicciar le tempie, la fronte e i polsi  della  giovinetta con essenze spiritose, e metteva giù con
trambusto, un frastornío, da risvegliare i sette dormienti  della  leggenda. - E quella gran gara era l'effetto di due sole
che Arnoldo abbandonava Milano, per venire in traccia  della  perduta Ma- ria. Se vi ricorda, appena seppe ch' essa non
vi ricorda, appena seppe ch' essa non era più nella bottega  della  crestaja, nè potè averne in altra guisa novella alcuna, si
aveva dimorato; ma quant' egli fece per trovar traccia  della  giovine orfana, fu tutto vano. Queste ricerche replicate, e
per le rotte strade delle montagne, sfidando l'aspreggiare  della  stagione e la traversia de' venti. Quelle corse selvagge
Allora se ne stava, le ore intere, appoggiato alla finestra  della  sua stanza, guardando il lago, e si sprofondava nella
e gli uomini disegnati da quel gran pittore dell'anima e  della  vita prendevano agli occhi suoi figura e movimento. Mirava
cara tosa. Era la meschina dimora unico avanzo del bene  della  fanciulla; e senza il buon signor Gaspero, il quale aveva
e con lo sguardo fisso, atterrito, immobile, la faccia  della  fanciulla, spiava se in mezzo a' tormenti, con che il
che solo poteva essere consacrato dalla terribile idea  della  morte, v' impresse un lungo ardente bacio, delirando quasi
delle sue, con un tremito leggero, fuggitivo. Era il tornar  della  vita; egli allora, tutto agitato da speranza e da terrore,
era vicino, e fortemente scuotendolo: « Mi rispondete voi  della  sua vita?» domandava con alto sgomento. E quegli, sotto la
e si gettò sopra una seggiola, presso la porta socchiusa  della  cameretta: donde gli giungeva all'orecchio l'affannoso e
Marta stette a vegliare tutta notte presso il capezzale  della  fanciulla. La mattina seguente, sul primo albore, vedevasi
albore, vedevasi il cielo sgomberato del tutto dalle nuvole  della  bufera notturna, e risplendeva uno di que' dolci soli d'
che consolano il cuore degli uomini e la malinconia  della  natura: uno di que' soli che, dopo l' imperversare del
all'intorno, ravvisò la figura amorevole e serena  della  Marta; la quale, seduta da un canto, stava a mirava tra
pianto e patito.... era ancora là, erano tornati i giorni  della  sua fanciullezza.... tutto era stato un sogno, un lungo e
Distolse gli occhi da lui, gittò le braccia al collo  della  Marta, che a lei stava vicina, e tutto nascondendo il viso
posando in atto di compassione la destra sul capo chino  della  giovinetta. Io l'ho amata!... » rispos' egli. ln quel
egli. ln quel mezzo, il medico comparve su l' entrata  della  camera. Maria era ricaduta sui cuscini del letto, in un
Alla vita di quella creatura era allora attaccata la vita  della  sua fede, il coraggio dell'anima sua, tutta la sua speranza
nella sua mente egli aveva rivestita dei più ideali colori  della  virtù, confidò finalmente che il cielo si fosse riaperto
ma sempre in segreto, la Madonna. Talvolta, nel cuor  della  notte, Maria a un tratto balzava esagitata, in mezzo a que'
sul viso, spingeva gli occhi attoniti fra l' ombre  della  camera, poi levava la destra convulsa per additar le
scritto così! Vieni, vedi, questa è quella Madonna a' piè  della  quale giurasti di volermi sempre bene.... T' avvicina,
quasi creduta una di quelle sante giovinette martiri  della  prima età cristiana, le quali, in mezzo a' tormenti,
è troppo compassionevole e piena di pianto. La malattia  della  povera Maria fu lenta, sorda, penosa; più d'una volta essa
ingannò. Venne la primavera, e ben presto la gracile salute  della  nostra giovinetta cominciò a rifiorire. Il silenzio
ogni più leggera commozione, e più di tutto ogni memoria  della  sua vita passata, fanno fede ch' era miglior medico ch'
piangere l' ammalata, avrebbe potuto rovinare il sistema  della  sua cura. Dunque, in tutto quel tempo, Arnoldo era stato
pianticelle. Essa respirava l' aria imbalsamata dai profumi  della  mattina; e il suo viso, alquanto pallido ancora, mostrava
questa gioia di tutta la natura, questa divina bellezza  della  terra e del cielo che vi restituiscono la vita, che
forza di parlarle come devo, in questo momento che deciderà  della  mia vita! » « Dite, Maria! Il farmi felice o infelice per
Arnoldo, non parliam più di me. È di lei che mi preme,  della  sua felicità, del sacrifizio che vorrebbe fare. Ritorni per
la prego col mio cuore, con le mie lagrime!... se ha ancora  della  stima per me, parliamo come fossimo stranieri uno
prima di morire, di lasciarle il suo nome e l'onor  della  famiglia.... E le buone sue sorelle?... e il suo paese che
il cielo di poter mettervi a parte d' ogni contentezza  della  vita, di farvi grande, come siete degna d'essere, più
più freschi, più belli, perché l'uomo ha sempre bisogno  della  bellezza.... Oh mio Dio! quest'angoscia non basta sola a
mondo, gettarmi in questo vortice di cose, nell'ebbrezza  della  passione, nella vita del momento; sì, ridere delle lagrime
che mi vuol dare, non sono fatte per me: questi due anni  della  mia vita non saranno stati altro che un sogno, ma il più
turchini, stupiti e un po' inquieti, si fissano in quelli  della  giovane signora. - Chi è? - si domanda Nicoletta. Essa sa
commossa e l'abbraccia teneramente. Stretta nelle braccia  della  giovane signora, Nicoletta, fiduciosa, racconta la sua
- E Maria, quando ritornerà! - Leonia entra nella camera  della  signora d'Aufran col vassoio, che posa subito,
vassoio, che posa subito, prudentemente, prima di stupirsi  della  presenza della piccola sconosciuta. - Io credo - le spiega
subito, prudentemente, prima di stupirsi della presenza  della  piccola sconosciuta. - Io credo - le spiega la giovane
bambina, Leonia. - Ma questa - dice Leonia - è la figlia  della  povera signora che stava dalla vecchia Duflet. - Sì,
non è sorpresa, perchè conosce la reputazione poco buona  della  mamma Duflet, che è cattiva e interessata. - La povera
che a ciò che le avrebbe fruttato la presenza in casa sua  della  giovane signora. Perciò era diventata furibonda di aver a
salute è un tesoro. Si fa gran conto del danaro,  della  roba, e si cura poco la salute: eppure essa vale assai più.
tua custodia. Pensa infine che la igiene, ossia lo studio  della  conservazione della salute, è una virtù, e insieme un
infine che la igiene, ossia lo studio della conservazione  della  salute, è una virtù, e insieme un dovere impostoci da Dio.
nel dolce suo rapimento veniva a turbarla, l' acuta voce  della  piccola Savina, la quale era inquieta, caparbia, un vero
il contrasto dell'interno dolore con le amare inezie  della  vita. E non aver nessuno a cui svelare i segreti della
della vita. E non aver nessuno a cui svelare i segreti  della  propria pena, nessuno che le dicesse una parola, che le
al sole. Pure, a poco a poco, l' aria dolce e l' ingenuità  della  fanciulla parevano aver fatto breccia perfino nello scabro
in casa fuor delle ore usate, e con un'ariona allegra,  della  quale i suoi debitori del vicinato non avevano, da anni e
libretto, per riposarsi sul leggiadro gruppo di Maria e  della  Savinetta, che stavano poco lungi accanto della tavola,
di Maria e della Savinetta, che stavano poco lungi accanto  della  tavola, l'una a cucire, l'altra a ridere e a ciaramellare.
piccole mani inquiete sul lavorio, e Io schietto abbandono  della  persona, tutto aveva in lei tale magia, che per il signor
poco la vista e ballava la camera intorno, l'aerea figura  della  fanciulla era come l'apparizione d'un bellissimo sogno.
de' bicchieri gli scaldava le vene e i polsi, la presenza  della  vezzosa creatura gli metteva in capo le fantasie de' vent'
dalla signora Barbara. E appoggiati i gomiti alla spalliera  della  seggiola di Maria, contorceva il viso con una smorfia, che
il capo, battendo con le dita il tamburo sull'appoggiatojo  della  scranna. « Oh! per me non ci penso neppure, io sono povera:
carina, buonina.... e se non fosse.... Oh sì, adesso siete  della  famiglia, e vorrei quasi.... capite? Io sono di cuor
dov' è la miseria, come se questa sia la scusa  della  colpa. Ma in quella sera, le si svegliò nell' anima un
che, saltando dall'abbaìno, attraversava il lungo ballatojo  della  casa; poi, qualche povero diavolo, di que' che non han
la saetta. Oh come la fanciulla benedisse il ritorno  della  mattina! Ma gli ultimi giorni del dicembre, sotto l' umida
coperta delle nebbie, nascono così tardi su le tetre vie  della  città, e stillano i brividi della tristezza nel cuore.
tardi su le tetre vie della città, e stillano i brividi  della  tristezza nel cuore. Pure, essa spalancò il balcone, e
credette di tornare alla vita. Quando fece per uscire  della  sua camera, un dubbio inquieto le arrestò ancora il passo;
Poi, per tutto il dì, Maria non si tolse mai dal fianco  della  padrona, schivando sempre, con uno o con altro pretesto,