Fig. 26 – Schema dell’incrocio fra due razze di Lathyrus con fiori bianchi. Nella F2 le caselle corrispondenti al fenotipo sono tratteggiate
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La colorazione del pelo e dell’iride dei topi è determinata dall’azione concomitante di cinque fattori Notazione adottata dal Mouse Club americano. :
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Dal nome dell’Aguti, Dasyprocta aguti, rosicante molto diffuso nell’America meridionale, la cui colorazione è considerata come la colorazione tipica
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Fig. 28. - Fig. 28. - Schema dell’incrocio fra Capsella bursa pastoris forma tipica e var. Heegeri (spiegazione nel testo) (da Sinnott e Dunn).
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Anche con questo processo il corpo dell’individuo generatore passa nei figli e conferisce loro direttamente le proprie qualità.
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bianchi e metà normali, ma eterozigote. I risultati numerici dell’esperimento del Morgan diedero buona approssimazione alle previsioni teoriche (Fig
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Nel 1913 uno dei collaboratori del Morgan, C. B. Bridges, ottenne una brillante conferma dell’ipotesi che i geni associati al sesso siano localizzati
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delle combinazioni introdotte, ma si ha una percentuale più o meno grande di rottura dell’associazione, cioè di ricombinazione o scambio (crossing-over o
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dal punto di vista dell’eredità. Anche negli Anfibî, dove la ricerca istologica è irta di particolari difficoltà, gli studi di varî autori
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auspicata risoluzione dell’enigma dell’intercinesi, non debba portare argomenti incompatibili con la teoria.
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Ma le conferme più brillanti della localizzazione e dell’ordine lineare dei geni sono date da quelle aberrazioni che vanno sotto il nome di
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Inoltre, la partenogenesi naturale e sperimentale ci suggerisce alcune considerazioni non prive di interesse, relative al problema dell’eredità. Se l
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accorgimenti per ottenere i gameti dell’una e dell’altra contemporaneamente. Negli animali poi, soprattutto in quelli a fecondazione interna, le dimensioni
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In tutti questi esempî, ed in altri simili, è evidente che il citoplasma dell’uovo risente l’influenza del nucleo con il quale si è
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vitalità dell’organismo e, il più spesso, in senso negativo, cioè debilitandolo, o rendendolo meno fertile; talvolta però anche in senso positivo.
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Fig. 89. - Schema illustrante i vari tipi di mutazioni. A, mutazioni geniche: mutazione dell’allelo dominante A al recessivo a, dell’allelo recessivo
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Un’altra teoria, «meristica» o «particulare» dell’eredità, e l’acquisizione di alcuni altri importanti concetti furono opera del massimo teorico dell
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Le mutazioni cromosomiche poi arrecano ulteriori conferme all’ipotesi dell’ordinamento lineare dei geni lungo i cromosomi.
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dell’embrione nel corno destro, o nel corno sinistro dell’utero (negli animali con utero bifido) dal «prevalere» del seme di un genitore su quello
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così la riprova dell’esattezza dell’interpretazione, in mancanza della conferma citologica. In altri casi la spiegazione che si adatta è diversa, ma
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La teoria cromosomica dell’eredità, e in particolare la sua applicazione alla determinazione del sesso, ha trovato acerrimi oppositori fin dal suo
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(M. è localizzato nel cromosoma Z, e F, probabilmente, nel citoplasma dell’uovo). Quando la differenza tra M e F è positiva e
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Plymouth Rock), a destra, una penna che, durante il periodo iniziale dello sviluppo (formazione dell’apice) ha risentito l'azione dell’ormone femminile
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comparsa dell’estro nelle femmine dei rosicanti, le mestruazioni dei primati, ecc. scompaiono se si asportano gli ovari, e ricompaiono se s’inietta
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Fig. 118. Schema dell’esperimento di costrizione di un uovo di tritone (H. Spemann). A sinistra, costrizione dell’uovo con un laccio di capello, in
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Poiché, d’altra parte si sa che i nuclei di tutti i blastomeri sono provvisti dell’intero assortimento dei geni (e un ingegnoso esperimento del
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Un carattere può poi essere più o meno intenso: gli alleli delle serie white, in D. melanogaster, ad esempio, determinano pigmentazione dell’occhio
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Conviene innanzi tutto domandarci quale sia il valore dell’evoluzionismo. Questo può essere considerato sotto due aspetti - storico e attuale.
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Si deve, a questo proposito, distinguere fra l’evoluzione e le teorie dell’evoluzione, o, se si vuole, fra l’evoluzione e il meccanismo dell
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Oltre a queste, naturalmente, sono ereditarie anche le combinazioni diverse che si producono per effetto dell’ibridazione fra razze o fra specie
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Quindi è certo che le combinazioni forniscono una gamma di variabilità tutt’altro che trascurabile ai fini dell’evoluzione.
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dell’adattamento.
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§ 1. — Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana. — §2 - I gruppisanguigni. La predisposizione ai tumori. — § 3. - Genetica ed Eugenica
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condotta con mezzi tutti speciali e diversi da quelli che possono servire per lo studio dell’eredità negli animali o nelle piante.
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mentre, in assenza dell’agglutinogeno, la goccia di sangue non cambia di aspetto (Fig. 122).
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§ 1. Descrizione. — § 2. Il problema evoluzionistico. — § 3. Le leggi di Galton. — § 4. Analisi genetica della variabilità. — § 5. Azione dell
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– – Dell’ibridismo di specie. I discendenti di una mula feconda. R. B., XXIV, 1938.
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Rosa, D. – Ologenesi. Nuova teoria dell’evoluzione e della distribuzione geografica dei viventi. Firenze, Bemporad, 1917 (trad. franc. di G
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I problemi attuali dell’Agricoltura italiana. Studi raccolti e coordinati da L. Federzoni, Bologna, Zanichelli, 1933.
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Questo semplice esempio illustra schematicamente il meccanismo dell’evoluzione secondo la teoria che la selezione operi sulle piccole variazioni
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risultato positivo, almeno per alcune generazioni. In pratica, i risultati saranno diversi se la sua scelta cade sui rappresentanti dell’una o dell
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battezzate con nomi diversi, e corrispondenti o a diverse stagioni dell’anno o a diverse regioni, non sono altro che l’effetto delle condizioni di
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valore medio, cioè a cadere direttamente nella casella di mezzo. I chiodi rappresentano i molteplici fattori dell’ambiente, che possono influire deviando
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Dopo la pubblicazione dell’Origine delle specie di Darwin (1859), la quale segna l’avvento della teoria dell’evoluzione nella scienza, e che iniziò
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Fig. 17. – Schema dei risultati dell’incrocio fra piselli con semi lisci e piselli con semi grinzosi; sotto a ogni individuo è indicata la formula
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Fig. 18. – Schema dei risultati dell’incrocio fra piselli con semi gialli e lisci e piselli con semi verdi e grinzosi.
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le tre caselle N. 11, 12, 15, al fenotipo con il dominante dell’altra coppia (piselli verdi e tondi);
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La legge dell’indipendenza si estende anche al caso dei tri-ibridi, cioè ad incroci che possono essere rappresentati dalla formula ABC x abc = AaBbCc.
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Fig. 20. – Reincroci degli eterozigoti dell’incrocio precedente: A, col recessivo; B, col dominante (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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Fig. 22. – Schema dell’eredità nei Polli Andalusi: gli eterozigoti hanno piumaggio di colore ardesia (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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