... Quando, Melodiosamente D'alto sale, il vento come bianca finse una visione di grazia Come dalla vicenda infaticabile De le nuvole e de le stelle dentro
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Dov' era una volta il tennis, nel piccolo rettangolo difeso dalla massicciata su cui dominano i pini selvatici, cresce ora la gramigna e raspano i
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poco intorno la notte era discesa. Scossi via la pigrizia. – Dalla lampada accesa Piovve un raccolto lume sulle pagine mute Che aspettavano il frutto
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pauroso, questa che va a picchiar tutte le porte e ai morti dalla nascita il riposo finge nel tempo eterno e tenebroso, ma la giovane morte che sorride
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Ma un vento lieto giù dalla montagna invade la natura senza luce che per pioggia e per nebbia si dissolve e delle nubi oscure la continua trama
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rinuncia ai vani aspetti della vita, e nel deserto sarai tranquillo: dalla tua rinuncia rifulgerà il tuo atto vittorioso, sarà il tuo porto». E sentii la
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cresce in una sola vita. Ahi, non c'è mare cui presso o lontano varia sponda non gravi, e vario vento non tolga dalla solitaria pace, mare non è che
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buoni spiriti qualche preghiera nuova, e il vecchio giogo smova che ceppo al bardo fu... Pregate - il bardo sanguina, ma, se nell'alto sale, dalla
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chioma dalla negra tinta: forse vi intreccia mammole a quest'ora qualche beltà nel gineceo discinta. Ed io che le avea fatto una canzone alla povera
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poeta, e son gelosa! Son gelosa de' tuoi vaghi dolori delle tue belle vendemmie di fiori, sono gelosa della fantasia che ti dilunga dalla soglia mia
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macilento... Lo urtai: la stoffa che lo mascherava si aperse al vento, e, come un filo che trovò la cruna, un raggio uscì dalla sua falda bruna; io gridai
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dalla base San Luca: - son ritornati i barbari? Povera Italia eunuca! A chi scrisse la bibbia guastar l'appartamento... o artisti del trecento
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tremola forse la grande aurora... dalla profonda gora la farfalla uscirà! Musa, quel dì la lapide peserà sul poeta: ma tu, prona al mio tumulo, di serti e
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stesso, né son parole inutili i sibili e i sussurri che van pei campi azzurri. Oh seguitarli in estasi, fra stelle e nebulose; dalla region dei fulmini
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cavalieri: una truppa di guerrieri che la morte insiem colpì! Ecco vergini e matrone dalla nobile sembianza, che di sguardi malinconici intersecano la stanza
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in città. Dal dazio, ove scroccarono, tremando, la dogana, poi che i vietati viveri levár dalla sottana, le scaltre serve corrono al ganzo servitore
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, passando innanzi a una chiesetta bianca il povero berretto scordò levarsi dalla testa stanca; forse mettendo il ruvido piè gocciolante a bordo, scordò l'un
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, al profumo, al candor li sceglieremo, e ghirlande faremo! E l'aura che verrà dalla foresta, sia risonante o mesta, non sarà, come i femminili accenti
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colle carezze si van dicendo " io t'amo! ", cullati dalla calma e dall'oblio... Chi non m'intende non intende Iddio. Quanti veglian solinghi! e, mentre
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