comandati dal sergente Manuel, stava parlando con il capitano Squacqueras. "Non avrò mai il coraggio di confessare a mio padre che ho avuto fra le mani
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l'uomo e i passeri videro tutto: raccolse l'uccello morto, levò dal becco il boccone, lo riaccomodò sulla trappola e dispose questa di nuovo sotto la neve
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In pochi giorni cominciò a muovere l'ala, a uscire dal cespuglio, a fare i primi voli. Salita su un piccolo gelso apri le ali, gonfiò le piume e si
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incanto, accompagnata prima dal ronzare dei martinetti poi da un rumore sordo, la nave cominciò a muoversi, a calare verso l'acqua: a poco a poco
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, si levi anch'esso dal suo letto. Quella parte del cielo dicesi Levante o Mattino. Il sole allora illumina le facciate delle case rivolte verso di essa
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formate dalla solitudine, dal mirare le care e misteriose stelle di notte, dal conoscere le albe, i meriggi, i tramonti, parole significative di Dio che è
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notte che vi nacque Gesù; l'Angelo che consola Gesù nell'orto di Getsèmani; l'altro, bellissimo e bianco, che lo annunzia risorto dal sepolcro. E gli
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ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male; e così sia. - È una preghiera tanto facile, che la capisce anche un bambino
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, alle tentazioni che ci vengon dal diavolo, dai cattivi compagni e dalle cose pericolose della vita. Insomma, saper comandare a sè stessi, che è la cosa
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dal sepolcro, con le mani e i piedi fasciati dalle bende, e con la faccia avvolta in un pannolino, così come era stato Seppellito, secondo l'uso degli
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I Milanesi non si lasciarono disanimare dal fuoco dei fucili e dei cannoni austriaci: quando caddero i primi generosi, un solo, alto, terribile grido
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bersaglieri, i baldi soldati dal pittoresco cappello piumato, che Alessandro La Marmora aveva costituito nel 1836. Gli Austriaci furono cacciati
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una lontana città del Portogallo, Oporto. Si spense colà, consunto dal dolore, il 28 luglio 1849. Carlo Alberto, col suo sublime sacrificio, aveva
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Cavour aiutò largamente quanti dalla Lombardia e dal Veneto cercavano rifugio nelle terre del Regno; e nello stesso tempo raddoppiò di alacrità nei
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ne ebbe notizia e, nella notte dal 5 al 6 maggio 1860, allo scoglio di Quarto, presso Genova, s'imbarcò su due navi, il Piemonte e il Lombardo, con
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altri avrebbe ricevuto l'urto nemico. I nostri soldati, incoraggiati dal contegno del principe, accolsero con una tempesta di palle e con una siepe
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una piccola città, Casamicciola, era stata rasa al suolo da un terribile terremoto. A Napoli, flagellata dal colera, Umberto I visitò gli ospedali, si
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di ricacciare il nemico dal Veneto, e di riportare il tricolore vittorioso nelle terre da redimere. Se ne accorsero gli Austriaci nel giugno 1918
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saltare in aria le navi austriache e rastrellò quelle seminate dal nemico; protesse dalle insidie dei sommergibili i convogli italiani ed alleati che
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, sopraffatto dal numero, cade nelle mani degli Austriaci. Riconosciuto, processato come colpevole di alto tradimento, fu condannato a morte. Due giorni
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offrivano di nuovo la vita all' Italia per salvarla dai suoi nemici interni. La lotta fu infatti cruenta. Il sacro suolo della Patria fu bagnato dal
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festoso di un cane che aveva riconosciuto il ragazzo, balzò dal letto e con il fucile uscì di casa. Vide Guccio, lo afferrò, lo trascinò nel tinello
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mai capito nulla - si sentiva dire dal più grosso, Fafòn. - Io ho capito sempre come dieci di te - rispondeva Minghin. - E allora - domandò Fafòn
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VILE IMBOSCATA Nella notte dal 22 al 23 aprile individui ignoti hanno fatto irruzione nel vecchio capannone del club nautico, che da anni è la sede
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ed ampio parco privato. Villa Felice è un posto attrezzato per vivere, non per isolarsi dal mondo. Ma può diventare ancora più efficiente e più a
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corpo, e riparano meglio dal freddo, dal caldo, e dall'umido. Cambia la camicia il più spesso che puoi; e muta anche spesso la biancheria del letto
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Quercia e ho visto le orme di Tit, che era appena partito quando sono arrivata io. Se volete sapere chi è Tit, dovete leggere bene tutta la storia, dal
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ficcato gli occhi addosso. Hanno percorso con gli sguardi la sua personcina stenta, il suo visetto magro, ammonito dal sole. E poi che ridacchiare del
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dall'altra si erano incontrate. Infine a Lucia era arrivata dal suo soldato una bambola e il regalo era stato subito ricambiato con un fazzoletto
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, maschi e femmine, si esibiscono nell'arena agli ordini del direttore sportivo, gridati dal megàfono. Le squadre si alternano, si succedono con ritmo
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notturni, piante, bambini la ammiravano. I bimbi dicevano - Pare una stella. La lucciola pensò allora di essere davvero una stella caduta dal firmamento e
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Quando pregheremo Il buon fanciullo prega il mattino, quando si alza dal letto. Allora tutto si risveglia attorno a lui, e tutto dice la sua parola
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rimettiamo ai nostri debitori, e non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Così sia.
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e di grazie per i benefici che ci vengono dal sole, dalla luna, dagli animali, dalle piante, dai fiori, dall'acqua, dall'aria, da tutte le creature
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grande consolazione e riconoscenza, volevano colmare di doni il giovane dal quale avevano ricevuto tanti benefici. Ma allora l'Arcangelo Raffaele - che
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rubicondo. I bambini comprano i palloni colorati e camminano, fieri, guardando il globetto splendente trattenuto dal filo al loro ditino. Il vento dà
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più alto. Ha la mania di crescere, l'ometto. Ogni mattina strappa dal blocco del calendario, appeso accanto al suo lettino, il foglietto del giorno che
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incominceranno a cadere. Le mattine sono nebbiose, l'aria al tramonto rabbrusca. La sera scende in fretta. I bambini, sorpresi dal buio mentre giocano
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dormito per il timore di far tardi. Di solito si fatica a tirarli giù dal letto. Oggi, appena la mamma ha acceso la luce in cucina, sono comparsi belli e
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casa resta al buio. Anna si rifugia nelle braccia della mamma. Una luce tremula avanza dal corridoio, si allarga sull'uscio a vetri. Che sarà? È la cuoca
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Sentendosi morir veramente, preso un crocifisso, gli uscì dal cuore un cantico religioso pietosissimo, che lasciò meravigliati e commossi tutti
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qui delle pedate. — Son forse le vostre. — Ah! son le mie? — La strega afferrava una mazza di ferro e: — Di dove vieni? Vengo dal mulino. — Basta, per
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accorto che gli era stato rubato l' anello, ed era uscito dal palazzo reale, piangendo la sua sventura. Fuori le porte della città avea trovato la
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cosa volete che vi porti dal viaggio? - La maggiore disse: - Io voglio un vestito di broccato color di rosa. - La mezzana disse: - Io voglio un vestito
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la neve col collarino nero, una da levante e l'altra da ponente. Esse si posano su un ramo basso di querce, a pochi passi dal Reuccio, e una dice
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, vedendo che si preparava per il viaggio, gli disse: - Padre mio, per il bene che mi volete, dovete farmi un piacere: andate dal Re e ditegli che io
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prima che facesse giorno, soltanto a patto che sarebbe tornato. Il terzo giorno il nipote era di nuovo dal Duca zio a pregarlo e scongiurarlo di
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Il Reuccio si desta e vuol correre a spron battuto alla Reggia per chiedere al padre il consenso al suo matrimonio. Di fatti, va dal Re e gli espone
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spalle! Se potessi cacciar dal Palazzo Reale quella smorfiosa di mia sorella !... - e le pareva già di vedersi tornata una bella ragazza, bella
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Reginuzza non solo si fece amare dal marito e dal suocero, ma anche da tutto il popolo. Soltanto la Regina l'odiava a morte, e tanto più prese a odiarla
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