Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'evoluzione

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Montalenti, Giuseppe 50 occorrenze

Oggi, a distanza di quasi un secolo da quello che si può chiamare il periodo eroico dell’evoluzionismo, ora che gli echi delle ardenti polemiche

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Perciò non ci è lecito respingere l’interpretazione evoluzionistica, a meno di non essere a ciò costretti da argomenti di gravissimo peso, che le

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(fig. I). In altri termini, tutti i Vertebrati discenderebbero da un remoto antenato comune diverso da quello che ha dato origine per esempio al

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Se poi ci facciamo a considerare più da vicino alcuni particolari anatomici, osserviamo altri fatti veramente impressionanti. Guardiamo per esempio

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Come spiegare questo e numerosi altri fatti analoghi se non ammettendo che Rettili, Uccelli e Mammiferi si siano originati tutti da un antenato

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Figura 5. Le fenditure branchiali di un embrione (da sinistra a destra) di torpedine (pesce), di rana (anfibio) e di un uomo (mammifero).

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trovano forme alquanto differenti da quelle delle isole vicine e del continente più prossimo s’interpretano facilmente come derivate da un unico

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viventi; ma in seguito, diciamo grosso modo verso la metà dell’era Archeozoica, le condizioni erano tali da consentire la vita.

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Nel periodo Silurico, e poi nel Devonico, verso la metà dell’era Paleozoica, compaiono anche i primi Vertebrati, rappresentati da alcuni pesci con

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Figura 8. Ricostruzione (di W. E. Spradbery) di un paesaggio del Carbonifero (350 milioni di anni da oggi) con felci, equisetacee, selaginelle e

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Figura 9. Una Ammonite, Parapeltoceras annulare, del Giurassico medio (150 milioni di anni da oggi): diametro cm 4,8.

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Figura 10. Lo scheletro e l’impronta delle penne di Archaeopteryx lithographica dal calcare di Solenhofen in Baviera (da Zittel).

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Se consideriamo più da vicino i documenti relativi a qualche gruppo zoologico, un tipo o «phylum», per esempio i Cordati, di cui i Vertebrati

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Figura 12. Un Ittiosauro (rettile marino), Ichtyosaurus acutirostris del Giurassico inferiore dell’Inghilterra (180 milioni di anni da oggi).

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Figura 13. Un Pterosauro (rettile volante), (Peranodon longiceps) del Cretacico superiore del Kansas (100 milioni di anni da oggi): apertura alare di

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di circostanze casuali, consente una prolificità molto più ridotta, quindi una maggiore economia, e migliori garanzie per la conservazione della

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, f) Equus (da Lull).

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Figura 20. Schema della filogenesi dei Canidi e degli Ursidi. I singoli generi sono rappresentati dai crani delle specie più caratteristiche (da

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microorganismi, e non ne avevano tentato una definizione generale. Sapevano che da cavalli nascono sempre cavalli, da cani, gatti, querce o rose, sempre

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Figura 21. Variazioni della geografìa dell’Europa nel corso di 500 milioni di anni (da G. Gamow, Biographie de la Terre).

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mista o intermedia, sui quali si è tanto discusso in passato, che si credette dover spiegare in modo diverso da quello mendeliano, rientrano nel

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Tutta l’opera linneana è pervasa da un senso di pavida ammirazione per la sublime potenza del Creatore:

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che tutti cooperano in varia misura alla espressione del carattere. Relativamente pochi sono i caratteri controllati da una sola coppia genica, come

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Portiamo ad esempio un famoso esperimento eseguito da due autori francesi (Teissier e L’Héritier) sulla Drosophila. Normalmente questo moscerino è

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Ma se, da un lato, la scoperta dell’evoluzione organica, come fatto storico, deve considerarsi come una grande conquista dello spirito umano, non è

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Figura 32. Schema della struttura della molecola di DNA secondo il modello di Watson e Crick (da Montalenti, Introduzione alla genetica, Utet, Torino

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A distanza di sessant’anni non si può non sottoscrivere completamente il giudizio del Giardina e v’è da stupirsi

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3 ) La vita ha avuto origine da reazioni chimiche comuni, cioè riproducibili in laboratorio, mediante un lento processo di evoluzione.

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ultravioletti, si fossero formate molecole organiche. Idee analoghe, un po’ diverse nei particolari, furono esposte in seguito da A. I. Oparin e da J. W

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provata da esperimenti od osservazioni opportune.

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Figura 36. Albero genealogico delle scimmie e degli antropomorfi (da G. A. Harrison e J. S. Werner, 1964).

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Figura 42. Cranio del Pitecantropo comparato a quello del Gorilla (in alto) e a quello dell’uomo (in basso) (da Howells).

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Altri resti di Pitecantropo furono scoperti a Giava da esploratori successivi, fra il 1930 e il 1940.

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Figura 42. Cranio del Pitecantropo comparato a quello del Gorilla (in alto) e a quello dell’uomo (in basso) (da Howells).

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. Visse 8-10 milioni di anni da oggi; era probabilmente diffuso, con specie affini, anche in Africa. Un genere affine, che anche può considerarsi come

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, inoltre la ristampa delle comunicazioni fatte da Darwin e da Wallace alla Linnean Society nel 1858). Traduzione italiana (parziale): Boringhieri, Torino

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’imbatté in un cranio di pecora le cui ossa si erano in parte disarticolate. Gli balenò l’idea che il cranio fosse costituito da un certo numero di

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La prima è rappresentata da varie opere: ricerche sulle cause dei principali fatti fisici (1714), sulla teoria pneumatica

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Ora, se è vero che un animale da lungo tempo domesticato differisce dalla specie selvatica da cui è derivato, e se, in quella specie domestica, si

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Pochi mesi dopo, in luglio, Parigi fu nuovamente sconvolta da una rivoluzione che portò sul trono Luigi Filippo.

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Avevo anche grande affetto e molto rispetto per lo zio Jos, uomo silenzioso e tanto riservato da far quasi paura, che tuttavia qualche volta parlava

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L’importanza di questo viaggio per la formazione del Darwin è molto chiaramente riconosciuta da lui stesso nei suoi appunti autobiografici. Ecco come

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Il lavoro scientifico è stato il principale godimento e l’unica occupazione di tutta la mia vita, e nell’eccitazione che esso mi posso dimenticare

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la loro struttura. La riconosce, ma ne una interpretazione radicalmente diversa da quella tradizionale.

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trovano. Questo adattamento costituisce la così detta sapienza che regna nella natura, e nulla abbiamo da dire contro quest’espressione, purché non sia

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fu accolto in Italia. Un contributo originale alle teorie evoluzionistiche fu recato da un italiano, Daniele Rosa, di cui riparleremo più oltre.

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che all’evoluzionismo furon mosse da una grande autorità: Richard Owen, insigne cultore dell’anatomia comparata. Il terzo giorno delle riunioni era

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di variabilità, e sono subito e totalmente ereditarie, costituiscono la base della variabilità evolutiva invano cercata dal Darwin, dal Weismann e da

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salti», anziché a piccoli, insensibili passi, ebbe una notevole fortuna e fu presa in seria considerazione da molti biologi, pur non essendo essa stessa

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Ma, certo, convertire la preistoria in istoria non è cosa frequente né lavoro da ognuno; e se abbiamo voluto mostrare,

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