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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

516994
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Prima di procedere allo studio delle lenti, a cui è specialmente destinata l'ottica del fotografo, sarà utile che ci fermiamo ancora a considerare

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-convessa, c lente convesso-concava-convergente, detta anche menisco-convergente, la cui superficie convessa ha un raggio minore della concava. Le lenti

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lenti del diametro di 3 pollici (grandezza comunemente usata da' fotografi, e che corrisponde a circa 8 centimetri), il cui foco sia di 9 pollici

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incisi sul vetro, la superficie cilindrica sopra cui la carta si applica; questi quadretti si producono identicamente sopra tutte le immagini».

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colla massima quantità di luce possibile, oltre cui vi è poco a sperare che si possano fare altri progressi notevoli.

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lentezza a produrre una impressione per la minore intensità di luce che concentrano sulla immagine, della grandezza dell'immagine per cui si deve

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questo riflette la luce sul condensatore B, da cui la luce viene concentrata sull’oggetto trasparente posto in V. Avanti a questo oggetto, che è

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°; ed un piano che divida per metà quest’angolo deve essere parallelo ai piani in cui si pose le due immagini, e perpendicolare al piano in cui vengono

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una lente, la cui lunghezza focale sia di circa 23 centimetri.

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Da ciò si scorge chiaramente che la combinazione chimica deve venire distinta da quel congiungimento di corpi designato col nome di miscuglio, in cui

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loro particolari proprietà, e secondo le circostanze in cui essi si trovano.

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in cui rimangono insensibili ai nostri sensi grossolani, sotto il dominio della forza chimica. Sottraendo, neutralizzando, in qualche maniera

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Il modo con cui un corpo decompone o viene decomposto da un altro corpo che gli viene a contatto ci somministra una dimostrazione anche più evidente

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circostanze in cui essi vengono tra di loro in contatto.

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esercita il corpo con cui si combina.

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dominerà ancora fra di essi un’affinità chimica, che li costringerà ad unirsi insieme, e dare luogo ad una combinazione chimica, in cui l’acido debole

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Niente è più facile che il trovare queste quantità, essendo conosciute quelle con cui si combinano i corpi semplici. Imperocchè l’equivalente chimico

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In tutte le combinazioni in cui entrano questi due corpi composti, la soda cioè e l’acido solforico, conservano sempre il loro equivalente

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chimica tra i due corpi per cui si produce 72 parti di solfato di soda; il qual numero 72 è naturalmente l’espressione di 1

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Il lettore può farsi un’idea del vantaggio che offre allo studio della chimica una nomenclatura così ben ideata, così esatta, con cui si evita ogni

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., per cui il legno, l’olio, il gas luce si trasformano in altri più semplici prodotti, in acqua, in acido carbonico, ecc.

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L’aria si manifesta al chimico principalmente per l’ossigeno che contiene, per cui essa mantiene la combustione nei corpi accesi, alimenta la

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produce il così detto cautschouc vulcanizzato, di cui si fanno tubi e mille altri oggetti.

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Il cianuro di potassio è d’ordinario molto impuro, contiene quasi sempre del carbonato di potassa, è molto solubile nell’acqua in cui col tempo si

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Il procedimento conosciuto col nome di fotografia su albumina è quello, per cui si viene a produrre prove negative sopra lastre di vetro rivestite di

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comparativi fanno vedere che coll’aggiunta di esso si può ottenere un’immagine in uno spazio di tempo in cui, col solo ioduro di potassio, non si potrebbe

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La lastra albuminata, da cui venne tolta l'albumina eccedente, si porta a seccare spontaneamente al sicuro dalla polvere in una cassetta apposita

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sotto un tal rapporto mi sembra superi tutti gli altri mezzi adoperati. Il modo di agire del sapone non è solamente chimico, per cui il dissimile si

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, eccettuati i casi in cui i difetti si possano far cadere nel cielo della prova.

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cassetta a incanalature che serve a custodirla, ripararla dalla polvere sino al momento di inserirla nel telaio con cui portarla nella camera oscura.

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Il procedimento comunemente conosciuto col nome di fotografia su collodio è quello per cui si viene a produrre prove negative sopra lastre di vetro

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. Ora è poco lungo, poco fibroso, per cui facilmente si rompe. Ora è corto e non ha apparenza fibrosa e filamentosa, ma polverosa.

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bene avere una piccola provvista di questo collodio denso, di cui si conosca il contenuto, che sia p. e. preparato con

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in esso. L'etere comune contiene sempre una notevole quantità di alcool, da cui è difficile liberarlo, epperciò esso scioglie spesso assai bene la

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98 per 100, come è l’alcool assoluto del commercio, il cui peso specifico è 0,805. L’alcool poco concentrato, che contiene una notevole quantità di

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tempo della trasformazione del collodio varierà colla temperatura, colla luce, a cui il collodio si espone, coll’affinità delle sostanze impiegate, ecc.

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piccola quantità di ioduro, per cui le prove che esso produce sono monotone, senza vigore di tinte.

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o minore, con cui il collodio si lascia stendere senza troppo presto evaporarsi, lasciando delle onde ammonticchiate di collodio, e dallo spessore

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L’acidificazione del bagno sensibilizzatore, di cui abbiamo parlato più sopra, può anche spesso derivare dall’uso di un collodio vecchio di color

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Si può dunque sempre formare una tabella che, data la distanza presso cui si fa l’immagine visualmente nitida, insegna di quanti millimetri bisogna

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, essa deve dunque essere sul vetro sopra la retta Aob’. Similmente l’immagine di CD deve essere sopra Cod’ che passa pel punto C in cui CD taglia il piano

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curva, nel cui centro di curvatura si trovi la camera oscura.

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, produce una immagine negativa, in cui il deposito di argento ha un’apparenza cristallina.

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La prova che è lavata si pone a seccare inclinata contro ad un muro in modo che l’angolo più basso sia ancora quello da cui si fece partire il

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manipolazioni or ora descritte, per cui basterà accennarle per farci tosto comprendere dal lettore, che abbia imparato a conoscere il modo di produrre

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alla cui redazione presero parte eminenti scrittori, come il signor M. A. Gaudin, il signor E. Lacàn, ecc.

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sensibile, non è cosa indifferente l'ordine con cui debbono venir applicate le due soluzioni di cloruro di sodio, e di nitrato d'argento.

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L’esperienza insegnerà in poco tempo al principiante quale sia l'intensità, a cui conviene portar l’immagine, qual conto si debba tenere dell’azione

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nei casi in cui il negativo è egli stesso con contrasti troppo pronunciati, non solo il difetto non si corregge, ma viene ancora accresciuto.

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dissolvente del cloruro d’argento, epperciò esso è la sostanza a cui generalmente si ricorre nella fissazione delle prove positive.

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