straniero e gli uccelli che rigano il cielo sopra le mura sono un disegno di china, e i miei passi che battono le lastre in pendio sono una marcia tra
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ferita profondava una via. Ai lati dell'angolo delle porte, bianche cariatidi di un cielo artificiale sognavano il viso poggiato alla palma. Ella
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di fuoco delle lampade inquiete e trivellare l'atmosfera carica di luci orgiastiche: ora addolcite: nel già morto cielo dolci e rosate, alleggerite di
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del cielo serale Dentro il vico marino in alto sale,... dentro il vico ché rosse in alto sale Marino l'ali rosse dei fanali Rabescavano l'ombra
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gettate in cataste da una legge violenta verso il cielo, pacificate dalla natura prima che le aveva coperte di verdi selve, purificate poi da uno spirito
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voglio la tristezza delle rose morte all'inizio della primavera per farne una corona alle mie bende. Il mio cortile con un po' di cielo, con poche
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: con le mani non ti potea scaldare, con la voce non ti potea svegliare. Come da lungi nel plumbeo mare che si fonde col cielo vela bianca non più in mare
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brivido invernale e il dubbio cielo e i nembi oscuri che al novello amore han fatto schermo della terra antica dispersi a un tratto, al sol ride la terra
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l'oscurità. - Per ora a bordo non è lavorare che inerte pende la vela e il vento tace sul mare e il mar è a specchio del cielo Per ora - a bordo non è
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nel fango si educò di un cataletto, nulla udiste venir lungo lo stelo, verso i petali schiusi, e verso il cielo? O fior, centuplicatemi l'olezzo
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tuo petto è un corsaletto dei vecchi dì colla malìa nascosa; o bella donna di latte e di rosa. O bella donna che sembri uno stelo mietuto in cielo
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domestico cielo cui della pioggia il velo imperla la beltà! Le gonne allor bisbigliano come selvette in maggio, e se il capo ti aggravano nuvole di passaggio
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. uando il mesto tramonto empie di lunghe striscie d'oro il cielo e la campagna di confusi suoni; quando la danza del leggiadro stelo, sommessamente, dice
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vegliate... - E noi, noi le vergini dal cielo invocate! - Rammenti ?...Rammenti ?... la seggiola io sono, la seggiola bella, più bella di un trono, in
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vi schianta senza dir: perdona. Vino d'Italia, itale donne, e cielo tutto bufere, tutto nebbia e gelo! Pure è italiano... dunque gridiam che è di un
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vangelo; d'un volo il benedetto animo blando andò a posarsi in cielo, e il vescovo narrò ch'egli è perduto perché cantava il dì dello Statuto. Se cantava
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Perchè sei pallido o mio bambino? Perchè il tuo lucido occhio azzurrino, su cui di un dubbio non scese il velo, infaticabile s'affisa in cielo? Non
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versi e gli amori! Oblìa gli amici che han lo scherno in viso; non è un mar di amicizia il mio sorriso? Oblìa, poeta, il mondo, e il cielo oblìa; la
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Ella era nuda come un fior d'Iddio liberamente nei campi sbucciato; però pel ballo si adornava, ed io le stava allato. Creature del cielo, angeli
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seguirmi vi faccio divieto; or sulla terra, e presto sotto terra, e presto in cielo...me lo ha detto il vino, e il vin non erra! - Vattene a casa
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incenerir le cose; dimenticar le fisime delle superbe scuole, e i pulpiti, e le stole!... Poi quando stanca è l'anima, povera spia del cielo che fruga
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dan lezioni di teologia; qui dalla bocca di un maestro istesso parlan del cielo amore e poesia. Lasciate la memoria e la speranza, lasciatele qui fuori
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Ecco una landa solitaria e bella come la speme di un morente. Il cielo è di un vivido azzurro e senza velo; contadina che spigoli sul prato, né carro
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il corpo morì! Ve' che notte, che venti, che gelo, ve' che cenere al tuo focolar! Oh non pensa ai misteri del cielo, corri invece una donna a cercar
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Nato pel cielo, e tutto in quello assorto, spirto in esilio sulla nostra mota - spirto creato per fulgere - e morto come un ilota! Anima invasa da
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riconsiglia. Scendi, nuova canzon, vieni e diventa la carezza materna al capezzale! Allontana la sfinge che spaventa, fatti color di cielo e metti l'ale
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, fulgido come i cherubi felici, tutto il cielo eran le vergini, tutto il mondo eran gli amici! Corse ai monti e sull'Oceano, fantasie di pellegrino
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fascino di arcana ebbrezza avvinti, si curvavano, quasi invitando umilmente; il cielo era sereno, limpido, trasparente, la farfalla volava, e volava, e
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abbatton torri e quercie e campanili, il cielo è tutto un rabesco di fili, costumi e tipi perdonsi, presto la moda viaggierà in vapore; ammireranno i
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