più a sollevare il peso. Questo ci fa capire che non è possibile il raffronto esatto fra la prima parte della curva e l’ultima. Però anche in queste
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che ha una sensibilità differente di prima. Due sono le condizioni fisiologiche le quali ci rendono insensibili alla fatica. La prima è l'abitudine
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Se ci voltiamo indietro nella storia degli ultimi secoli, vediamo che tutti i popoli sono dominati da una preoccupazione costante, quella di rendere
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. Spesso sfogliando un libro ci accorgiamo di aver letto una parola solamente, quando abbiamo già scorsa la pagina dove è scritta. Oppure nella strada
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temperatura elevata favorisce questa dilatazione dei vasi, ed il sangue circolando sotto una pressione minore ci rende meno atti ad un lavoro intimo del
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, le capsule soprarenali, e di tante altre cose delle quali non sappiamo dir nulla di positivo e ci contentiamo di avvertire chi ascolta, che la verità
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psichici che dopo aver lasciato una traccia nel cervello erano rimasti come assopiti o semispenti. Abbiamo molti fatti i quali ci dimostrano che questo
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analizzati con metodo scientifico. Al mattino ci alziamo e stiamo bene, ma senza che sappiamo dire perchè, ci accorgiamo che non siamo in buona
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del nostro corpo. Noi ci raffreddiamo la notte dormendo, appena ci alziamo al mattino la temperatura aumenta per raggiungere il suo massimo verso le tre
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le immagini ed i fatti che ci presenta la natura. Sono specialmente i poeti, gli artisti e i compositori di musica che hanno bisogno di montarsi, per
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sono il filo di Arianna che ci guida nella ricerca dell'ignoto: per esse la parte più arcana della scienza venne illuminata da un raggio di lace, che
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interruzione. Il punto dove cessò l' anemia è segnato in omega. Bertino, ci disse che egli aveva veduto venir tutto buio, ma che non aveva provato
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pensieri e opere generose. Non ho punto il rimorso di aver blandito le umane lascivie, di aver accarezzato le umane debolezze. «La natura ci ha concesso
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il nostro libero arbitrio ci rende responsabili delle nostre azioni; ma nei lavori della mente la fortuna prevale sulla virtù, e noi non possiamo
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riunisce in sè i piaceri ideali e calmi che ci procurano i beni immobili, e le gioie plastiche e vivaci dei beni mobili. Esso rimane immutato, se noi
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Il sentimento sociale si estrinseca ed esprime in mille modi, dalla stretta di mano al sacrificio del martire; ed essendo sempre grande e nobile, ci
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tanti istrumenti. Le gioie della famiglia solo come il pane e l'acqua che ci servono ogni giorno a sostenere la vita. Spesso non le sappiamo
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alcuni filosofi di meretrice della vita. Per me la speranza è sempre un angelo consolatore, che ci conforta anche quando ci illude, e che ne' suoi
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invincibile di abbandonarsi a questi innocenti piaceri. Per quanto innocente, il dispetto è un'azione immorale, ci procura un piacere che derive da
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di attenzione. La novità e la natura degli oggetti e la nostra predilezione speciale a loro riguardo, ci eccitano a un grado diverso di attenzione o di
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tutte le miserie grandi e piccole che ci assillano sul nostro cammino: il piacere di pensare, anche indipendentemente da qualunque scopo, da qualunque
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dolore, e che non sono ridicole; mentre moltissime, altre ci possono fare sbellicare dalle risa, senza che presentino il menomo segno di deformità. Si può
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stessa forma, lo stesso colore; ma la prima brilla di una luce morale misteriosa che, riflessa nella nostra coscienza, ci commuove ad una purissima
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è così imperioso che, molte volte, noi ci rivolgiamo anche agli oggetti inanimati, parlando e ridendo coi muri, colle piante, coi sassi. Altre volte
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L'avvenire delle nostre gioie è già abbozzato fin dalla nascita, per il solo caso che ci volle maschio o femmina. In ogni modo, nella funzione del
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il corpo tutto gode del moto che gli viene comunicato. La varietà del passo, la natura del suolo e degli oggetti che ci circondano, variano
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prende un gelato, o ci si abbandona a una gioia nella quale si inganna e si tradisce la natura, non si giuoca. Quanta filosofia in questa ingenua
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felicità sempre buona e così poco esigente. Non sempre però le speculazioni arrischiate del desiderio vanno male: qualche volta ci porta a casa gioie
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funzione del sesso, formando il primo anello della catena sociale, ci rende più affettuosi e facili a compatire e a perdonare, mentre la vittoria completa
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i muscoli, e, intenti languidamente a raccogliere una sensazione che ci si offre tanto spontanea, proviamo la voluttà di un piacere che non ci costa
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ci obbliga ad una certa attenzione, come nel thè, che ci presenta un profumo così delicato, da sfuggire ai palati grossolani o distratti. Un piacere
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Per tutti i sensi quello che ci offre i piaceri più scarsi e fugaci è l'olfatto, che nell'uomo sembra quasi un ornamento di puro lusso. Sembra, ho
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diverso gli oggetti che ci stanno vicini. Stando seduti, si muove più spesso il piede, mentre quando siamo diritti ci serviamo il più delle volte della
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l'eco ci interessa così vivamente nel confronto dei due suoni analoghi. Le più grandi gioie però che ci forniscono i rumori non sono le sensazioni per se
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sentimenti, che possono essere ispirati da queste sensazioni. I piaceri puri della vista hanno espressioni molto semplici. Quando un oggetto ci interessa
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che si riferiscono a questo ordine di sensazioni ci sono dati da un colore unico, il quale c'interessa per la sua tinta speciale e per la sua tonalità
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sensibile del nostro corpo. Un senso di vigore e di benessere, ci avverte di questo benefico assorbimento e noi ci troviamo alla soglia di piaceri
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possiamo trovarci nella calma più beata e senza un desiderio al mondo; ma se ad un tratto ci si presenta un magnifico fiore, o ci arriva all'orecchio il
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Di chi son questi versi? Ah! il mio buon Panzacchi! Che farà ora? E qui ci si presenta la visione d'una serata festosa del Circolo degli artisti di
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umano, dei quaii ci serviamo e andiamo alteri, noi siamo poco meno ignoranti dei selvaggi che disprezziamo perchè li ignorano. Eppure non solamente per
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di guardia gridò dal palco di comando - Un piovasco! Dentro tutti! - Ma appena aveva detto l'ultima parola, che uno scroscio d'acqua violentissimo ci
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per Ia prima volta; un'angosciata, che finiva sempre male. D'altra parte, non ci sarebbero stati i personaggi adatti. Perfino il genovese monocolo si
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. Perchè le società non mettevano sui piroscafi il numero prescritto di salvavite? Perchè non ci avevano che dieci lance, che bastavano appena a
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d'albero alla zattera, dalla piroga alla barca a remi, e su su per tutte le forme della nave ingrandite e fortificate dai secoli, ci fermiamo dinanzi a
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incominciata. Ci può aver contribuito quella morte a bordo, il sapere che da due giorni si faceva poco cammino, e un brutto mare somigliante ad una immensa
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Ma qui trovai di peggio. L'afa e il puzzo avevan cacciati tutti su, non ci avevo mai visto tanta gente: era una folla densa dalle cucine fino alla
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dentro quel sentimento che ci vergogniamo tanto di confessare; e m'illudevo di potere tener dietro al suo lento avvicinarsi, senza sospettare che mi
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briachi. E anche alla nostra mensa ci fu festa. Tutti sgranocchiarono come lupi, contenti della vita, beffandosi dell'oceano. E il pranzo finì comicamente
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che ci rendono familiari i paesi più lontani, e ci mandano a vederli con la mente già piena e sazia della loro immagine, incapaci d'ogni forte
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Ma se qualche cosa poteva far sorridere, lo spettacolo, tutt'insieme, stringeva l'anima. Certo, in quel gran numero, ci saranno stati molti che
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