Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il successo nella vita. Galateo moderno.

173200
Brelich dall'Asta, Mario 50 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
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di chi scrive lettere di tal genere. Tanto perchè il nostro lettore possa avere un'idea approssimativa, ricordiamo che in tali lettere non si parla mai

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. L'insalata, il pesce, i dolci, si mangiano con posate speciali. Nessuno riempia troppo il suo piatto: per chi ha buon appetito non è proibita una seconda

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, dunque, sarà quello per cui l'individuo saprà adattare la propria personalità all'indole delle circostanze, all'intonazione dell'ambiente. Chi, cioè, agirà

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». Pochi sanno dare l'elemosina, o far carità senza offendere e avvilire la persona soccorsa. Chi si potrà immedesimare nella situazione del povero

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disgrazia. A chi però ci pensa com'è facile e frequente di trovarsi in condizioni di dover non solo lenire il dolore di ammalati o di vittime di

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dalle 9 di sera alle 6 di mattina, pure facciano il possibile di coricarsi il più tardi alle 10 e mezza, e chi vuol fare ancor meglio, si corichi tre

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lisciva che vien man mano formandosi nell'acqua in piccole quantità, agisce molto forte. Chi dunque ha una pelle oleosa ed insensibile, adoperi molto

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conoscono, posso « lasciarmi andare », posso fare a meno delle regole impostemi dalla convenienza, ecc. ecc. Chi pensa così ed agisce conformemente non è una

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Anche questo gioco è uno scherzo per chi non lo conosce. L'organizzatore del gioco si accerta prima chi lo conosca e questi partecipanti restano

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indovinato, scambia il posto di astronomo con chi rappresentava la costellazione scoperta; altrimenti continua a osservare le varie costellazioni fino a

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abbiano un senso comune. In questo gioco viene fissato un tempo massimo, diciamo cinque minuti; chi ha saputo formare più parole ha vinto. Ad esempio

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. Deve consegnare un pegno chi non riesce a soffiar via da sè il batuffolo di ovatta, di modo che venga ad appiccicarsi su di lui o passi fuori del tavolo

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chiede: - A chi? (e accenna agli occhi, p. es.). Il penitente replica: -bAlla signora tale dei tali. E il direttore: -bIl penitente lascia alla

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singolo giocatore. I giocatori si dispongono tutti vicini alla buchetta per esser pronti a raccogliere la palla ma chi la deve raccogliere è il

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conteggio, rimangono fuori del circolo e l'uno insegue l'altro, cercando di batterlo con un fazzoletto annodato a palla da un capo. Chi fugge può

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, secondo, terzo, ecc., come le parti di una sciarada. Esempi di parole a doppio senso: L'ORDINANZA (Ordine e simile). « Certe stranezze chi le capisce

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La soluzione è facile... per chi la conosce: Per spiegarla meglio numeriamo i 10 fiammiferi da sinistra a destra progressivamente con i numeri

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si lasciano camminare un poco avanti, mentre chi le accompagna rimane dalla parte sinistra, un poco indietro. Se tre persone camminano insieme, il

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a passare attraverso questo foglietto, tagliandolo in modo che esso resti sempre in un solo pezzo. Chi non conosce il gioco dichiarerà che non è

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tavolo si afferma che nessuno è capace di aprire la bottiglia tenendola in tasca e si troverà facilmente chi si afferma capace anche di questo

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può dare motivo al seguente giuochetto. Se in un sottobicchiere si è versata dell'acqua o altro liquido si porrà la domanda: chi è capace di

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Chi fa questo giuoco pregherà qualcuno della società a scrivere una cifra di tre numeri senza che egli veda. Scritto il numero egli farà scrivere

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col capo i guai minacciati avranno conseguenze addirittura terribili... per chi ci crede! Fante. - Uomo nero; Giovane bruno, di pessimi costumi

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La bazzica semplice si giuoca tra due persone, che vanno ai 500 punti, con un mazzo di 32 carte. Chi alza la carta migliore fa le carte, dandone sei

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c) Degli errori. 1. Chi fa male le carte perde il turno; l'avversario le rifà. 2. Se un giuocatore, avendo dimenticato di prendere la carta dal mazzo

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g) Bazzica in tre La bazzica in 3 si giuoca con 3 mazzi di 32 carte ciascuno riuniti e mescolati e si va ai 1500 punti. Chi fa le carte dà ad alzare

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Della maniera di giuocare ai tarocchi. 1. Prima di giuocare qualsiasi giuoco la sorte decide chi debba per primo tenere il mazzo. A questo scopo uno

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figure, cioè: re, dama, e fante, dieci punti ciascuna. I giuocatori convengono su ciò che vogliono giuocare; quindi estraggono a sorte a chi deve far le

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buono il punto accusato, chi lo ha più forte conta altrettanti punti, quanta carte ha; a meno che, per esempio, avesse sei carte di pnnto, che

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Piquet, chi, giuocando le sue carte, cambia di colore, deve nominare il colore nel quale giuoca; se non lo fa, chi risponde è in diritto di riprendere

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3. Della distribuzione delle carte e delle carte scoperte. Chi è di mano mischia le carte, le fa alzare dall'avversario, e poi ne dà cinque all'uno e

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Chi siede a sinistra di chi deve iniziare la distribuzione delle carte, deve mescolare e quindi posa il mazzo alla propria destra. Il distributore lo

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egual misura da tutti i giuocatori, chi li ha tirati versa una quota precedentemente stabilita; se invece la fortuna lo favorisce ritira dalla posta una

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, quanti ne rappresentano i birilli fatti cadere, quegli che li fa con la palla avversaria o col pallino. 19. Guadagna due punti: chi fa balzare fuori dal

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partite si cambia, perciò il compagno. 4. L'acchito spetta a quegli della coppia vincitrice che giuocò per ultimo. 5. Chi giuoca in luogo del compagno

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ha da vergognarsi perchè guida con prudenza! Negli svolti ed incrociamenti non si precede! Se si è in dubbio a chi dare la precedenza, diamola sempre

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vissuti male. Chi erano le Erinni, o Eumenidi, o Furie? - Le dee della vendetta nella mitologia greca. Figlie dell'Averno, o, secondo altri

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Casti, Anim. Parl. La civiltà richiede che il bello si congiunga col vero. Gioberti Allo sguardo di chi ama, la virtù non si rivela che nella

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vita non è un divertimento, ma un dovere. C. Cantù. Attenzione. Dal dolore l'arte attinge le più nobili ispirazioni. Verri. Chi delle altrui avversità

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quanto pronunziare un giudizio. Persichetti Chi nel giudicare gli uomini ha severo il senno e indulgente il cuore, è anima buona. Manzoni A giudicare per

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Petrarca. L'ira infosca la mente, fa trasparente il cuore. Tommaseo. Non sempre chi s'arrabbatta ha torto: il vile non va in collera mai. Lo stesso

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in trovare dei motivi per i quali appaia che chi l'ha intrapresa vi trovava il suo conto; in provare cioè che quell'azione era facile: le cose facili

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. D'Azeglio, Ricordi. La libertà è una specie di regime assoluto, in cui chi comanda fa tutto quello che vuole, ma sempre in nome della libertà. Giuseppe

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Dante, Purg. XVI Dove una cosa per sè opera bene, non è necessaria la legge. Machiavelli. Chi non è regolato dalle leggi, fa gli stessi errori che la

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cito dat. Due volte dà chi dà subito.

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F. Fama crescit eundo. Camminando cresce la fama. Favete linguis. Custodite le lingue. Orazio, Odi. Festina lente. Chi va piano, va sano. Fiat

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di ubbidire. Il funzionario deve adempiere il suo dovere e non può in nessun modo venire in aiuto di chi deve esser punito. In questi casi le rivolte

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disegno, specialmente per chi non ha troppi vestiti. I vestiti con disegni sono adatti soltanto per i signori di alta statura. I vestiti d'estate e

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essere nascosti. Scarpe troppo strette non aggraziano le movenze di chi le porta, e quel che è peggio, cagionano calli. Scarpe troppo larghe sono spesso

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. Sorpassando altri, chi va avanti, saluta per primo. Nel caso in cui sia primo a salutare colui che è sorpassato, il signore che è passato avanti ha

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