Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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cioè, più precisamente, l'asserire che un dato corpo  C  è in moto o in quiete ha senso preciso solo in quanto il
moto o in quiete ha senso preciso solo in quanto il corpo  C  si intenda riferito ad un altro determinato corpo C' e si
determinato corpo C' e si constati che la posizione di  C  rispetto a C' va variando nel tempo o, rispettivamente, si
la distanza dell’oggetto dalla lente (rappresentata da  C  B, o da qualsiasi altra retta tirata da C alla retta A B,
(rappresentata da C B, o da qualsiasi altra retta tirata da  C  alla retta A B, che si suppone tanto lontana da poterne
simili i due triangoli A  C  B, a C b (Figura 24), avremo:
simili i due triangoli A C B, a  C  b (Figura 24), avremo:
che per t → - ∞ la x tende all’infinito (col segno di  c  2 se c 2 ≠ 0, col segno di c 1 se c 1 = 0). In conclusione
per t → - ∞ la x tende all’infinito (col segno di c 2 se  c  2 ≠ 0, col segno di c 1 se c 1 = 0). In conclusione il
all’infinito (col segno di c 2 se c 2 ≠ 0, col segno di  c  1 se c 1 = 0). In conclusione il mobile proviene in ogni
(col segno di c 2 se c 2 ≠ 0, col segno di c 1 se  c  1 = 0). In conclusione il mobile proviene in ogni caso da
se con  C  si designa ancora il punto di contatto della sfera col
nella uguaglianza, istante per istante, della velocità v  c  = v 0 + ω Λ (C - O) del punto C, considerato sulla sfera,
x = c, in cui diventi infinita. Considerato intorno ad x =  c  un intervallo (c - δ, c + δ'), interno al dato, la f (x) è
Considerato intorno ad x = c un intervallo (c - δ,  c  + δ'), interno al dato, la f (x) è finita e continua e
è finita e continua e quindi integrabile da x = a ad x =  c  - δ e da x = c + δ' a x = b, talché risulta ben determinata
e quindi integrabile da x = a ad x = c - δ e da x =  c  + δ' a x = b, talché risulta ben determinata e finita la
Ωξηζ una terna di assi fissi, e sia  C  la traiettoria di un punto mobile O, il cui moto lungo C
C la traiettoria di un punto mobile O, il cui moto lungo  C  sia definito dall’equazione s = t (s lunghezza dell’arco di
sia definito dall’equazione s = t (s lunghezza dell’arco di  C  a partire da un punto fisso). Si consideri il triedro
destrorso Oxyz avente per asse Ox la tangente alla  C  nel verso del moto e per asse Oy la normale principale
di curvatura in O. Dimostrare che, se si indicano con  c  e τ la prima e seconda curvatura della linea C nel punto O,
indicano con c e τ la prima e seconda curvatura della linea  C  nel punto O, si ha sempre,
(ore 13.15): Barazzutti (It.)  c  . Franulovic (Jug.) e Panatiti (il.) c. Pilic (Jug.). Tv:
riconosce immediatamente che (esclusa l’ipotesi  c  2 = O che dà un caso di quiete) il mobile proviene da
da distanza infinita dalla parte indicata dal segno di  c  2 e tende asintoticamente alla posizione di ascissa c 1.
di c 2 e tende asintoticamente alla posizione di ascissa  c  1.
O l’occhio del disegnatore, B  C  la superficie dell’originale, e b c i punti dove cadono i
del disegnatore, B C la superficie dell’originale, e b  c  i punti dove cadono i raggi visuali, (il triangolo O b c si
b c i punti dove cadono i raggi visuali, (il triangolo O b  c  si chiama cono visuale) formando colla superficie B C gli
O b c si chiama cono visuale) formando colla superficie B  C  gli angoli O R b e O R c fra loro uguali. Spostando
formando colla superficie B C gli angoli O R b e O R  c  fra loro uguali. Spostando parallelamente B C in B1 C1,
O R b e O R c fra loro uguali. Spostando parallelamente B  C  in B1 C1, succederà che gli angoli O P d e O P e, oltre a
qualsiasi C, lo si immagini comunque decomposto in parti  C  assimilabili a punti materiali, e si consideri il
costituenti il corpo C. Al variare della suddivisione di  C  varia, in generale, anche codesto baricentro G'; ma, come
La condizione di aderenza della cinghia con  C  l era compresa in a), ma, nella discussione, non ne abbiamo
su C, rimangono praticamente esclusi anche quelli su  C  l.
punto, il quale segnerà la lunghezza prospettica del lato B  C  in iscorcio del quadrato. Parallela alla linea di terra, o
d’orizzonte, e che passi per il punto C, conducete la retta  C  E, la quale taglierà la V A in E. Congiungendo i punti A,
C, E, avrete il quadrato in prospettiva. Ora, per essere A  C  la sua diagonale prospettica, gli angoli A C B e A C E,
per essere A C la sua diagonale prospettica, gli angoli A  C  B e A C E, saranno quindi angoli di 45 gradi.
A C la sua diagonale prospettica, gli angoli A C B e A  C  E, saranno quindi angoli di 45 gradi.
poiché per ipotesi è v 2 v 1, sarà parimenti A 1  C  A 2 C; cioè il punto C cadrà sul prolungamento di A l A 2
è v 2 v 1, sarà parimenti A 1 C A 2 C; cioè il punto  C  cadrà sul prolungamento di A l A 2 dalla parte del punto
con μ la densità (per ipotesi, costante); e siano a, b,  c  le lunghezze dei tre spigoli. Sarà m =μab c.
del quadrangolo, codesta verticale passa per il vertice  C  più vicino alla y, le due reazioni risultano determinate
in quanto debbono avere le linee di azione P 1  C  e P 2 C, e la loro risultante deve essere direttamente