Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: babbo

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è la povera Emilia che narra: «Il  babbo  incontrò per via alcune guardie civiche e le invitò a
centinaio circa. Il popolo andava crescendo. Entrarono. Il  babbo  domandò le chiavi delle sale d’armi al Vice-ammiraglio, che
fu in potere del popolo... Nel ritornare indietro il  babbo  con alcuni dei capi entrò in una bettola. Dopo avere bevuto
 BABBO  ERA COSÌ FURIOSO CHE NON HA VOLUTO RIEMPIRE LA SCHEDA; E
 BABBO  MI DICE SEMPRE DI ANDARE A RASPARE E AD ANNUSARE ALLA PORTA
Il  babbo  scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno la Lisetta e
ricevettero da Parigi, una città lontana dov'era il  babbo  loro, un pacco tutto suggellato e una letterina indirizzata
proprio a loro. Che felicità! Ecco che cosa scriveva il  babbo  «Mie care piccine, La mamma mi scrive che siete tanto
per la sala; dice: «mamma e papà»; risponde: «sì e no». Il  babbo  non poteva mandare da Parigi un regalo più bello. Bisognava
DOVE VA IL  BABBO  CON QUEL SACCO IN SPALLA? E CHISSÀ CHE COSA C’È DENTRO?
 Babbo  acciuffa per il collo lo sventato suo rampollo, ed a casa
Veramente Lulù non abusava del suo potere, anche perchè il  babbo  non permetteva che ne abusasse. Non c'era desiderio del
Bastava un' occhiata, un motto di rimprovero del  babbo  per ridurre Lulù tranquillo ed obbediente. E quando il
per ridurre Lulù tranquillo ed obbediente. E quando il  babbo  non era in casa, bastava che la mamma dicesse
sapeva che quel: — Va bene! - significava : — Lo dirò al  babbo  ! — E la sola idea di non ricevere le solite carezze e i
ricevere le solite carezze e i soliti regalini — giacchè il  babbo  non tornava mai a casa senza portar qualcosina per lui — lo
e ansioso, cessando di piangere e di pestare i piedi. Il  babbo  indugiava troppo negli addii, e Lulù non voleva lasciarsi
continuando a gridare : — Non lo farò più ! Finalmente il  babbo  si era arrestato, era tornato indietro, quasi trascinato
Pentolino ha una gran pena ché in Paesi assai lontani  babbo  va: tra gli Africani!
guerra. Una bambina come voi deve averla regalata al suo  babbo  che partiva per il fronte. Quel babbo soldato la mise a
regalata al suo babbo che partiva per il fronte. Quel  babbo  soldato la mise a cavalcioni sul cannone e le disse: -
sul cannone e le disse: - Difendi me e la Grecia. Quel  babbo  era un greco, quindi un nemico degli italiani. Giungemmo
che passava la giornata custodendo le pecore del babbo. Il  babbo  le tosava, il babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le
custodendo le pecore del babbo. Il babbo le tosava, il  babbo  le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine e il
del babbo. Il babbo le tosava, il babbo le mungeva, il  babbo  aveva da fare le ricottine e il formaggio, che andava a
ricottine e il formaggio, che andava a vendere in città. Il  babbo  era occupato tutto il giorno. Ma Giotto piccino non aveva
a studio in città. A Giotto rincrebbe molto di lasciare il  babbo  e le sue pecorine. Ma fu felice di andare alla scuola di un
Ma fu felice di andare alla scuola di un grande pittore. Il  babbo  veniva a trovarlo spesso, e Giottino gli faceva vedere i
suo  babbo  sbalordito dal magnano va e lo prega che al bambin accorci
"MORELLA" Nella stalla del  babbo  di Mario vi sono parecchi animali: buoi, vitelli e due
che è la famiglia di Mario. Questa mattina, quando il  babbo  è sceso per ripulire il letto alle bestie e rifornire le
un occhio. Ora la bestia perdeva sangue e tremava tutta. Il  babbo  ha chiamato il veterinario, per cercare un rimedio. Mario,
ha preso una grossa bacchetta per darle una botta quando il  babbo  non lo vedrà. Ma poi pensa: - Capiscono le bestie di far
so io!... Il  babbo  è cosi strano, che se gli dessero la notizia di un fienile
— Dove vanno, babbo, le stelle quando c'è il sole ? Il  babbo  sorrise : — Vanno a dormire. — E dove vanno quelle colombe
benedire dunque; farò venir bene ogni cosa. Allora il  babbo  la sollevò in alto, come un ostensorio, quasi convinto in
seria seria : — Vedrai, babbo, come verranno bene ! Il  babbo  se la strinse al petto; e dalla commozione aveva gli occhi
Alla volontà del  babbo  Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava
Rustico era soddisfatto e contento di avere in sorte un  babbo  simile. E quando incontrava un compagno di ritorno dalla
beffava, ma finiva sempre con l'esclamazione: - Che bravo  babbo  ho io!...
C'era una volta un babbo, che aveva cinque figlioli. Il  babbo  era vecchio e non poteva più lavorare. Era povero, senza un
il fuoco, non c'era farina per fare il pane. Un mattino il  babbo  disse ai suoi: - Che faremo oggi per tirare avanti? il
 BABBO  È MOLTO ARRABBIATO CON ME! E HA DETTO CHE SI VUOL PIANTARE
Malaspini, che bell'esempio porse di amore filiale. Suo  babbo  fu punto dalle vespe nella nuca. N'ammalò tanto che fu in
modestamente : « Ho fatto soltanto il dover mio ». ll  babbo  guarì, e la buona fanciulla anch'essa in venti giorni.
 BABBO  DI ANNA A scuola, la vicina di banco di Ninetta è Anna
di Ninetta è Anna Guidi, una bambina tanto graziosa. Il suo  babbo  è ufficiale dell'esercito e decorato. Ha due medaglie
trovato per terra in camera di Giorgio, die' finalmente al  babbo  la spiegazione del mistero. — Ha fumato una sigaretta con
fu impossibile andare in casa Ronzano, con dispiacere del  babbo  e della mamma, che non avrebbero voluto mancare alla festa
voluto mancare alla festa d'una amica carissima. Mamma e  babbo  erano sconvolti dallo spavento avuto, quando nessuno sapeva
pochi giorni dopo, andò in camera a cercare il suo  babbo  (il quale si era corretto del bruttissimo vizio di
NUOVO COMPAGNO DI GIOCHI Mario seguì il  babbo  nei suoi andirivieni per la piazza; potè così scoprire in
poi tirò la giacca al padre e gli indicò la bestiola: ma il  babbo  sulle prime non capí il desiderio del figliolo e s'occupò
d'altro. Mario, dopo un po', tornò alla carica, e allora il  babbo  sorridendo gli domandò: - Ti piacerebbe vero! Se gli affari
vero! Se gli affari andran bene.... - Si vede che il  babbo  doveva aver concluso una buona giornata, perchè sul
CESTINO SENZA FONDO Anche  Babbo  Altieri non tollera che i suoi ragazzi sciupino il pane.
ugualmente fino all'ultimo tozzo e la mamma sorvegliava. Il  babbo  rammenta che il parroco aveva detto una domenica al
pane si affretta a raccogliere le briciole su un piatto. Il  babbo  ride sotto i baffi.
volgendosi a Rita, che era felice di veder il suo grave  babbo  occuparsi dei sorcetti con tanta bontà: - Come gli dici tu,
o della Maria »45 III. - Il mazzo di fiori »46 IV. - Il  babbo  . . . »47 Ho paura, ho paura ! . . » ivi Il signorino
. »53 Com'è brava! . . . . » 55 Lisetta e Bettina. I. - Il  babbo  scriv e alla Lisetta e alla Bettina . . . . »57 II. - Lolò
. . . III. - Lisetta, Bettina e Lolò rispondono al  babbo  . . .59 La ninna nanna della bambola (poesia) . . . . » 61
decidono lì per lì di fare urla sorpresa a nonno Andrea, il  babbo  della mamma che abita a una decina di chilometri dalla
di Nino, è orgoglioso del mestiere di suo padre. Anche il  babbo  del Duce era un fabbro. E tu che cosa farai quando sarai
pari con le lezioni. In casa tutti son contenti di me, e il  babbo  ieri mi ha detto: - Forse ti si presenta l'occasione di
il  babbo  diceva a Masino: — Non bisogna aver paura di niente! Masino
reagire contro la prima impressione. Ed era inutile che il  babbo  si sforzasse a fargli capire quanto male poteva produrgli
viltà indegna di un ragazzo, d'un uomo, come lo adulava il  babbo  per correggerlo. — Non bisogna aver paura di niente; anche
Ma... ho paura! — confessava Masino ingenuamente. Allora il  babbo  pensò, di guarirlo procurandogli a posta delle paure, e
i campi. Di tratto in tratto, come si faceva più buio, il  babbo  sentiva che Masino gli stringeva la mano più forte e gli si
fosse proprio quella stessa che ora vedeva da vicino. E il  babbo  lo trascinava avanti pel silenzio della campagna. — Guarda
spalancava gli occhi e seguiva, un po' riluttante, il  babbo  che lo costringeva ad avvicinarsi colà. — Capisci? È un
aspetto d'uomo accoccolato, che vuol nascondersi. Il  babbo  gli faceva ripetere la prova. — Capisci ? Ora tu sai che
sciocchezza, ma... C'era un gran ma. Alla prova, quando il  babbo  non era con lui, la paura tornava ad afferrarlo. Ora però
radunata in salotto. La mamma lavorava con l'uncinetto, il  babbo  leggeva il giornale. Masino e Zina si divertivano a
le incisioni del Don Chisciotte, del Dorè, comprato dal  babbo  la mattina. Tutt'a un tratto, il babbo disse a Masino : —
Dorè, comprato dal babbo la mattina. Tutt'a un tratto, il  babbo  disse a Masino : — Apri l'imposta del balcone, fa troppo
Questa volta Masino resisteva e urlava tanto, che il  babbo  volle prima affacciarsi per capire di che cosa si
grande, gigantesca gli si era rizzata davanti. Ma il  babbo  capì subito. C'era una nebbia fitta; affacciandosi al
proporzioni. Pareva proprio di avere dinanzi un gigante. Il  babbo  rise e chiamò Zina e la moglie perchè osservassero anche
! Com'è bello! Masino allora si lasciò trascinare dal  babbo  al balcone, dopo che ebbe ben spiegata l'apparizione
variato, il più apprezzato è senza dubbio quello che il  babbo  Linneo qualificò coll'aggettivo di delizioso, mentre in
i quattordici anni, e s'arrabbiava dell'ostinazione del suo  babbo  e della sua mamma che non volevano fargli smettere la
gli erano giunte talvolta all'orecchio, andando attorno col  babbo  nei giorni di vacanza; ma non gliene importava. Il peggio
importava. Il peggio era che, ogni volta ch'egli pregava il  babbo  o la mamma di vestirlo con la giacchetta e i pantalo- ni
come tant'altri suoi compagni minori di anni di lui,  babbo  e mamma sorridevano e scuotevano la testa, quasi lo
a vecchio? Non se ne dava pace. Un giorno, finalmente, il  babbo  gli rispose: - Se passi col maximum dei punti, sarai
di sentirselo dire dalla gente nelle passeggiate col  babbo  o con la mamma, e anche andando a scuola o tornando a casa
potuto prenderli, se avesse steso la mano. Il giorno che il  babbo  lo vide arrivare a casa rosso, scalmanato, facendo salti e
detto! E aveva le lagrime agli occhi, dalla paura che il  babbo  non volesse più adempire la solenne promessa. * * * Giorgio
e così variabile da un istante all'altro. Intervenne il  babbo  per farla finita. Ma il sarto dovette spazientirsi peggio
avrebbe dovuto; voleva vedere se s'ingannava o no. Il  babbo  era fuori; la mamma aveva visite in salotto; nessuno lo
una sigaretta di- menticata lì chi sa da quanto tempo; il  babbo  non fumava sigarette da un pezzo, ma sigari lunghi così.
soffitto con la testa ... Ah! Ah! Ah! ... Se la mamma. o il  babbo  fossero entrati in quel punto, non lo avrebbero
trovato per terra in camera di Giorgio, diè finalmente al  babbo  la spiegazione del mistero. - Ha fumato una sigaretta con
fu impossibile andare in casa Ronzano, con dispiacere del  babbo  e della mamma, che non avrebbero voluto mancare alla festa
voluto mancare alla festa d'una amica carissima. Mamma e  babbo  erano sconvolti dallo spa- vento avuto, quando nessuno
di sole. Non parlava mai di quando sarebbe maritata; il  babbo  le diceva: Bada, Jolanda, non si vive isolati. Se non
il  babbo  diceva a Masino: - Non bisogna aver paura di niente! Masino
reagire contro la prima impressione. Ed era inutile che il  babbo  si sforzasse a fargli capire quanto male poteva produrgli
indegna di un ragazzo, d'un uo- mo, come lo adulava il  babbo  per correggerlo. - Non bisogna aver paura di niente; anche
... ho paura! - confessava Masino ingenuamente. Allora il  babbo  pensò di guarirlo procurandogli a posta delle paure, e
i campi. Di tratto in tratto, come si faceva più buio, il  babbo  sentiva che Masino gli stringeva la mano più for- te e gli
fosse proprio quella stessa che ora vedeva da vicino. E il  babbo  lo trascinava avanti pel silenzio della campagna. - Guarda
spalancava gli occhi e seguiva, un po' riluttante, il  babbo  che lo costringeva ad avvicinarsi colà. - Capisci? È un
aspetto di uo- mo accoccolato, che vuol nascondersi. Il  babbo  gli faceva ripetere la prova. - Capisci? Ora tu sai che
za, ma ... C'era un gran ma. Alla prova, quando il  babbo  non era con lui, la paura tornava ad afferrar- lo. Ora però
radunata in salotto. La mamma lavorava con l'uncinetto, il  babbo  leg- geva il giornale. Masino e Zina si divertivano a
le incisioni del Don Chisciotte, del Dorè, com- prato dal  babbo  la mattina. Tutt'a un tratto, il babbo disse a Masino: -
Dorè, com- prato dal babbo la mattina. Tutt'a un tratto, il  babbo  disse a Masino: - Apri l'imposta del balcone, fa troppo
Questa volta Masino resisteva e urlava tanto, che il  babbo  volle prima affacciarsi per capire di che cosa si
grande, gigantesca gli si era rizzata davanti. Ma il  babbo  capì subito. C'era una nebbia fitta; affacciandosi al
proporzioni. Pareva proprio di avere dinanzi un gigante. Il  babbo  rise e chiamò Zina e la moglie perchè osservassero anche
vedere! Com'è bello! Masino allora si lasciò trascinare dal  babbo  al balcone, dopo che ebbe ben spiegata l'apparizione
perchè, lassù la scuola elementare non c'era ancora.  Babbo  Terenzio e mammaa Venusta non erano più istruiti dei due
devoti. E benché essi non abbiano dimenticato nè il  babbo  nè la mamma, pure sentono per maestro Saverio una
- Presto, presto - par che dicano - presto! Ogni tanto il  babbo  e la mamma guardando il pendolo, sospirano: - Il tempo
- Il tempo passa, si invecchia. Ninetta non vuole che il  babbo  e la mamma invecchino. E allora ferma l'orologio. La mamma
di me mille attenzioni e mille riguardi. Ieri ho sentito il  babbo  che diceva alla mamma: - Proviamo a trattarlo con dolcezza,
- è una nota volgare nella nostra conversazione, mentre il  babbo  sostiene che in fondo è un buon diavolo, che bisogna andar