Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 aveva  fatto preparare la colazione per le undici. - È troppo
insonne, che un malinconico pallore. La pupilla asciutta  aveva  ripresa l'abituale serietà; e tutto in lei, dal parco
cambiarla. Che ve ne pare? Sofia entrò saltellando;  aveva  udita la voce dell'amica e veniva a darle il buon giorno
a darle il buon giorno colle mani piene di fiori. Ella  aveva  di queste ispirazioni civettuole e gentili. Sedettero a
preoccupata dalla complicità di silenzio che Emanuele le  aveva  imposta; complicità che andava sviluppandosi e facendosi
ella volle strapparsi dal cuore una passione alla quale  aveva  sacrificato invano i più caldi entusiasmi, i più ardenti
nelle braccia del suo amante e dimenticare tutto; ma non  aveva  la tempra delle donne che cedono. In essa la resistenza era
d'un uomo intraprendente, simpatico, generoso, un uomo che  aveva  buona parte dei meriti che mancavano a Emanuele ed anche
aver dato le primizie della sua anima a un essere che non  aveva  saputo comprenderla. Si gettò ad occhi chiusi nel nuovo
per l'America, dove il giovane intraprendente  aveva  iniziato un commercio su larga scala. Se Maria credeva di
di una tenuta grandissima, ricca di pascoli, dei quali egli  aveva  iniziato il traffico e poi, stanco, se ne era allontanato
a Buenos-Aires in allegre compagnie. È ben vero che Maria  aveva  dal marito frequenti inviti di seguirlo in città, dove ella
Dall'esperienza della vita, dalla conoscenza degli uomini,  aveva  attinta una filosofica rassegnazione e attraverso questo
stancavano mai, perchè si alimentavano della ferita ch'ella  aveva  nel cuore. Improvvisamente suo marito morì, vittima di una
l'opposizione del marito, donna Sara  aveva  già fatto l'invito delle Verginelle, cioè di tutte le
non si parlava d'altro nel vicinato. Donna Sara  aveva  impastato le lasagne che Benigna tagliava nella madia; e
a discorrere con Zitu dalla finestra di cucina. Zitu le  aveva  fatto fare un giuramento: Laggiù, alla Làmia, mentre le
- Se vorrai, potrai! Giura un'altra volta! E la poverina  aveva  giurato. Per questo aveva gli occhi rossi, per questo
un'altra volta! E la poverina aveva giurato. Per questo  aveva  gli occhi rossi, per questo tremava. Per la via c'era
indicata quantunque avesse giurato. Oh Dio! Perchè  aveva  giurato?
trasparente di flanella rosea - una gonnella pericolosa -  aveva  detto la mamma. Perchè? Infilò le calze, gli stivaletti,
austero della vita; assumeva ora una sacra missione,  aveva  in pugno la felicità e l'onore di quell'uomo, gli doveva
pur temendo di risvegiare Alberto, guatandolo furtiva. Egli  aveva  un volto regolarissimo, il profilo nobile e puro; una
cosa pensava? Quali visioni gli attraversavano il sonno?  Aveva  sempre dormito così su un fianco, con un braccio sotto la
irresistibile di fusione, che l'avvicinamento materiale  aveva  irritato senza soddisfare. No, non poteva essere sempre
andava ancora tentoni, non possedeva ancora l'amore, non  aveva  ancora afferrato il vero. Un movimento di Alberto la
imaginando che non potessi saper la cosa, soggiunse: -  Aveva  la nervosa; una che ha la nervosa non sa quel che si
per carità al piccino - ma così turbato! così turbato! Egli  aveva  raccontato che sua moglie si era sentita molto male;
erano andati a toccar l'inferma nel suo letto, nessuno  aveva  potuto vederla in faccia e tutti erano andati a tastoni. Il
rispondeva alle interrogazioni dei carabinieri quello che  aveva  detto alla vicina, sempre allo stesso modo. Solamente di
vista la ragazza di servizio presa da Salvatore la Fanny  aveva  detto: - Chi è questa stracciona? È lei che deve servirmi?
a sfoggiare le galanterie e gli abiti che la principessa le  aveva  regalati. - Ti stanno così bene! - esclamava suo marito. Ma
andava dicendo, fregandosi le mani. Poi, in primavera, lei  aveva  voluto andare in campagna, come facevano tutti. Salvatore
voluto andare in campagna, come facevano tutti. Salvatore  aveva  subito affittato, dietro la Barriera, in una posizione
si poteva bene cavare quel capriccio, con le mille lire che  aveva  portato di suo! Ma, appena arrivata, Fanny aveva cominciato
lire che aveva portato di suo! Ma, appena arrivata, Fanny  aveva  cominciato a smaniare. - Che oppressione!.. Come si fa a
lui, a casa, si lamentavano della lunga assenza; il salone  aveva  bisogno d'esser corredato di tutto il necessario,
maniere, rifornendosi di tutti quegli arnesi che il tempo  aveva  logorati, per mantenersi sempre nella bella fama che s'era
del mutuo, giacchè era passato più d'un anno e ancora non  aveva  potuto metter niente da parte, malgrado s'ammazzasse a
la somma, contro la firma d'un pezzo di carta. Fanny  aveva  bisogno d'abiti e di vezzi; andava spesso a trovar la
Giusto, la principessa era partita per le sue terre, e  aveva  lasciato il palchetto del Comunale al segretario, al
sua anima. Era un'anima dura anch'essa e legnosa, che non  aveva  mai fiorito: un'anima quasi monacale. Perchè adesso
La sorte del bambino la faceva piangere. Chi era, poi?  Aveva  una madre, un padre? Perchè lo avevano buttato in mezzo
lui; egli invece, appena sentì il calore del fuoco che ella  aveva  riacceso, balzò di sotto il suo sacco e disse con dispetto:
vuol bene, qui? Albina non rispose subito; sentiva che egli  aveva  ragione. - Loro padroni mi tengono qui perchè la gente
chiese, un po' timida, se voleva una tazza del caffè che  aveva  preparato per i padroni: egli torse la bocca e non rispose.
Dopo i primi giorni della sua infermità nessuno gli  aveva  più usato tanta gentilezza. E Albina non insistè: cominciò
gli toccò la fronte e le orecchie: scottava meno ma  aveva  sempre la febbre. Anche Elisabetta si alzò, a suo comodo, e
a quelli di Bona, quando ancora il dolore non li  aveva  appassiti. Poi andò a portare il caffè ai padroni. Appena
dopo il pasto del mezzogiorno: sì, una cosa ancora  aveva  valore per lei: il sonno; e un'altra: i sogni; perchè
macchiata da renderla illeggibile. E oltre questo, egli  aveva  da dire qualche cosa a Bona: un segreto che doveva dire a
e la roba non se la prendesse il fisco, poichè egli non  aveva  parenti vicini nè lontani. Ma non sapeva risolversi; andare
aveva? S' era consultato pero col canonico suo compare che  aveva  battezzato Lisa, e quel servo di Dio gli aveva risposto
compare che aveva battezzato Lisa, e quel servo di Dio gli  aveva  risposto ridendo : — Volete dunque comprarvi un bel pezzo
volontà di Dio, lo zi' Croce, ripreso l'aratro e la zappa,  aveva  pure comprato un agnello, poichè sua moglie aveva già
la zappa, aveva pure comprato un agnello, poichè sua moglie  aveva  già dovuto vendere il pecoro per non morire di fame. E
raso, senza un pelo su la faccia, perchè la polizia gli  aveva  imposto così. Lo zi' Croce però, in campagna, s'era
bianca davanti a la porta di casa. Ma dal letto, egli  aveva  udito i loro passi cautelosi e aveva udito borbottare non
Ma dal letto, egli aveva udito i loro passi cautelosi e  aveva  udito borbottare non so che parole. Chi poteva andare
all'infuori dei birri che avevano il contraveleno? E  aveva  svegliato sua moglie: - Rosa, Rosa, hai sentito! Buttano il
raccontava il caso ai vicini, che ascoltavano spaventati.  Aveva  visto i birri dal buco della serratura, dove era incollato
per impedire l'accesso all'aria infetta e poter spiare; e  aveva  visto la polverina bianca bianca, che gl'infami spargevano
lo zi' Croce si appostò col fucile in ispalla, come quando  aveva  fatto da sentinella davanti la caserma del battaglione dei
la camicia rossa, bello e biondo, tutto Gesù Cristo. E non  aveva  potuto frenare le lagrime di commozione che gli velavano
il mio companatico sarà questo! E lo scomunicato, che  aveva  già spaccato in due la pagnottella uscita allora allora dal
colava la cera sciolta. Da quel giorno, lo zi' Croce non  aveva  più dato un soldo al leprino.
pareva sollevarsi un sospiro di contento, Andrea Ludovisi  aveva  sentito come un urto nel vivo cuore. Avrebbe quasi voluto
innanzi potuto vedere spesso, intimamente, la donna di cui  aveva  tanto sentito parlare da un mese soltanto che aveva posto
di cui aveva tanto sentito parlare da un mese soltanto che  aveva  posto piede a Napoli, ed alla quale si era spesso sorpreso
era bastato il dolcissimo sguardo che la baronessa gli  aveva  rivolto, il soavissimo suono delle parole che gli aveva
gli aveva rivolto, il soavissimo suono delle parole che gli  aveva  dette, per gettarlo in una specie di esaltazione lirica, in
son bien dove lo trovava, senza scrupoli o riguardi, non  aveva  ancora un'idea, sorgeva in lui un sentimento ancora più
contribuire alla perdita di quella donna, contro la quale  aveva  sentito scatenarsi il disprezzo, le derisioni, le malignità
di furia, senza salutare nessuno. L'infinita tristezza che  aveva  sorpreso nell'accento, nelle parole, nelle attitudini della
Costanza, l'espressione di indiscutibile sincerità che ella  aveva  messo nel confessargli i dolori provati, il vuoto fattosi
offrirlo che domandarne il ricambio; e Andrea Ludovisi non  aveva  più l'ingenuità che presume contentarsi di una muta ed
il suo nome fosse trascinato nel fango?... Egli, che  aveva  votato un culto quasi religioso alla baronessa Costanza;
culto quasi religioso alla baronessa Costanza; egli, che le  aveva  innalzato un altare ai cui piedi, come un incenso, vaporava
pianto che gli metteva un nodo alla gola, se ciò che egli  aveva  temuto da molto tempo non fosse finalmente successo. La
di Majoli. Giovane, colto, elegante, un dramma domestico lo  aveva  precocemente maturato. L'espressione abituale della sua
Recatosi dal duca di Majoli perchò lo assistesse, ne  aveva  avuto un rifiuto, amichevole, ma reciso. - Io conosco il
ma reciso. - Io conosco il motivo per cui ti batti - gli  aveva  detto il duca. - Bada; tu sei sopra una falsa strada. Vuoi
destinazione, senza tentar di rivedere la baronessa, a cui  aveva  solo fatto pervenire un biglietto con questa parola:
che ve lo trattenevano, per Firenze, dove un suo dramma  aveva  suscitato un grande entusiasmo. Una settimana dopo, mentre
Le pareva proprio un affare fatto. Anche la ragazza ci  aveva  messo testa... Che sia accaduto... non lo so, né voglio
di felicità. Si esaltava scrivendo dell'amore che Alberto  aveva  per lei, e si diceva il suo tesoro, la sua vita; parole che
tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non  aveva  mai pronunciate, ma di cui ella inebbriavasi al punto che
ma di cui ella inebbriavasi al punto che quando  aveva  scritto, versando sulla carta l'amore di cui era compresa,
Per alcune settimane era stata divorata dalla gelosia e non  aveva  fatto altro che osservare ogni atto, ogni passo di Alberto;
volte nella via dove le era apparsa la donna sconosciuta,  aveva  interrogato, cercato, spiato; allargando i confini del suo
richieste, ella apprese che, a sedici anni, Alberto  aveva  avuta la rivelazione dell'amore per parte di una donna
Misurando per la prima volta le esigenze di un uomo che  aveva  data la sua fiorente giovinezza ad una ignobile femmina,
certe malizie della scuola, volendo spiegarsele. Non  aveva  dimenticata una ragazza, Collini, in terza; una faccia
rosse, con la carnagione picchiettata di lenti, la quale  aveva  sempre delle storie misteriose da raccontare in segretezza;
Marta che non era punto maliziosa. Una volta la Collini  aveva  recata una parola nuova, bizzarra, che nessuna delle bimbe
recata una parola nuova, bizzarra, che nessuna delle bimbe  aveva  mai udito pronunciare. Cercata la parola nel dizionario, si
la madre, le avevano parlato dell'amore come ella lo  aveva  trovato? Perchè non le avevano detto: Tu entrerai, ignota,
Anche nella storia, anche ne' suoi libri di istruzione  aveva  trovato esempi di quelle donne maliarde che affascinano. La
Cesare, non erano forse l'opera d'una donna? Recentemente  aveva  letto di un sultano che si innamorò di una ignobile negra
ad Alberto i deliri dell'amore. No certo, perchè Alberto le  aveva  detto tante volte, col suo accento gentile, che gli piaceva
disusate. Nell'ampio guardaroba, che la madre di Alberto  aveva  arricchito di ogni ben di Dio, passò giornate intere,
nella pace, dove perfino la voce da ventriloquo di Gerolamo  aveva  intonazioni festose, ed il faccione rubicondo
casa patriarcale. A tavola, Marta narrava tutto quello che  aveva  fatto nella giornata, con vivacità, con una mobilità
dei suoi interessi, fumando in una lunga pipa che  aveva  appartenuto a suo padre. Erano i momenti belli di Marta, la
muta, sentendo il principio di quella calda intimità che  aveva  sempre vagheggiata, sentendo che qualche cosa di insolito
svogliata, Marta passava la sera sulla stessa sedia dove  aveva  pranzato, prendendo spesso una tazza di camomilla che
della giornata; e la casa ripiombava nel silenzio. Marta  aveva  sonno, ma aspettava Alberto. Quando credeva prossima l'ora
perchè la provasse, da un amico tornato dal Cairo. Egli non  aveva  voluto avventurarsi alla prova, temendo che gliene venisse
avventurarsi alla prova, temendo che gliene venisse male; e  aveva  buttato la sigaretta in un cassetto. Quel frugone doveva
suo atto inqualificabile (lo giudicava così) che la sera  aveva  dovuto mettersi a letto senza cena. Credeva di avere la
di sorvegliare le operazioni della Trisuzza, quel baleno  aveva  continuato a guizzargli nel cuore sempre più fortemente,
che, per fortuna, non se n'era sdegnata, e forse non ne  aveva  capito il significato. - Come siamo fragili! Come siamo
di una ragazza che si era affidata alla carità di lui? E  aveva  avuto l'ipocrisia di fingere di voler sottrarla alle
fingere di voler sottrarla alle insidie del cavalier Ferro!  Aveva  avuto la spudoratezza di andare a toglierla di mano a colui
di don Pietro a disobbligarsi, poveretta, del bene che le  aveva  fatto e di quello che egli mostrava intenzione di farle!
Per questo non si era indignata del bacio; per questo non  aveva  sospettato!... Ah, quel cattivo soggetto di Tinu Mèndola!
accigliata, con tanto di muso; le si leggeva in viso che  aveva  qualcosa da dire, e che la presenza della Trisuzza le
parlava per affezione non per interesse. Spessissimo egli  aveva  dato retta alle osservazioni, ai suggerimenti di lei che lo
lui, no Fragilità, aberrazione di un momento! E per ciò  aveva  ripetuto quel: - Siete impazzita? - con tal tono di voce,
fare sola, e di uscir di casa senza neppure rivederla.  Aveva  in testa il disegno di quel che doveva fare nella giornata,
le mie relazioni! Dopo quel tentativo di avvicinamento, mi  aveva  di nuovo abbandonato a me stesso, senza trascurare nulla
senza trascurare nulla per il mio benessere materiale. Mi  aveva  comprato maglie e vestiti nuovi, e caricato il letto di
Ed ecco finalmente venne a trovarmi il vecchio marinaio:  aveva  un enorme ombrello verde che lasciò a sgocciolare sullo
al camino, ma egli volle andare di là, in cucina. Non  aveva  freddo, lui: dalla sua bocca usciva un abbondante vapore; e
la mano sulla fronte perchè sudava. Con meraviglia vidi che  aveva  le scarpe; due scarponi che sembravano barche. Mentre
di casa: pareva anzi fatto dallo stesso pittore, perchè  aveva  le medesime tinte accese: solo che era di profilo, e aveva
aveva le medesime tinte accese: solo che era di profilo, e  aveva  una curiosa rassomiglianza coi ritratti di Dante quali si
sapete ciò che si racconta di quel regnante che  aveva  fatto costruire un gran carro d'oro e d'argento, tutto
il barone  aveva  crollato le spalle, sorridendo di compassione alle
manifestava timidamente i suoi terrori dell'avvenire; poi  aveva  risposto calmo e dignitoso: - Baronessa, le liti non sono
di cui deve occuparsi una donna! Mariangela, che un giorno  aveva  osato aggiungere qualche parola alle insistenze della
fare una vampata al cugino marchese? Marco non rispondeva.  Aveva  già terminato il modellino in legno e in latta del suo
soddisfatto che andasse meglio di quel ch'egli non  aveva  sperato. La gran ruota, che doveva dare il movimento alla
prezioso lavoro di un antico pecoraio di famiglia, che vi  aveva  scolpito con la punta del coltellino strane fantasie di
della stanzetta accanto alla cucina, al buio, non  aveva  più forza di piangere e di lamentarsi. Soffriva, dondolando
e veniva dalla camera di sua figlia. Pentita di quel che  aveva  fatto, essa lo mandava a pregare il marito perchè le
Il cavalier Mazza, più agghindato e più ritinto del solito.  Aveva  saputo anche lui la storia del fazzoletto; non si era
troncate le braccia e, più che le braccia, la volontà.  Aveva  perdonato la moglle, che gli stava attorno umile, dimessa,
Nel primo mese, la trita (cioè le mandorle sgusciate)  aveva  fatto un gran crollo nel mercato di Catania. Rimaneva
capiva che egli era poco convinto di quel che diceva. Non  aveva  più fiducia in se stesso; non sentiva più dietro di sè la
- e non si faceva vedere mai - il cavalier Mazza,  aveva  ragione. Reagire! Ma di lì a poco lo scoraggiamento io
rimasto per loro il figlio della Acconciapèntole. Egli non  aveva  quindi buona opinione dei galantuomini, un po', forse,
- non occorre vano. Bastava la minaccia d'una citazione. E  aveva  intrapreso a vendere a credenza, scrivendo sul libro di
la porta, perchè dietro il pancone sentiva mancarsi l'aria.  Aveva  il ventre enorme, e tutti i lineamenti tumefatti, e sedeva
erano rari. Quel giorno si erano appena seduti, ed egli  aveva  cominciato a sgusciare un uovo sodo, quando due ragazzi del
evaporate dalla cassetta del cassettone. Un ragazzino  aveva  visto uscire dalla porta un uomo alto barbuto, col cappello
barbuto, col cappello su gli occhi, vestito di nero; ma non  aveva  saputo dire altro. I sospetti eran caduti su un tale che
dire altro. I sospetti eran caduti su un tale che poi li  aveva  giustificati, spendendo e spandendo, e facendo correr la
conosciuti, il contrasto spiccatissimo della loro indole  aveva  suscitato delle polemiche lunghe e spesso rinnovate, che li
di una madre religiosa, virtuosa, ma poco tenera non  aveva  aggiunto nulla all'aridità naturale. Giovanissimo si era
egoismo d'uomo, Emanuele non ricordava più le ore che Maria  aveva  passate in una agonia di desiderio, quando egli viveva nel
e a lei - a lei - erano pungolo, non balsamo i baci;  aveva  dimenticato il suo no crudele che doveva strappare
lui che piangeva, non pensava che prima di lui ella  aveva  pianto, ella aveva sofferto; gli sfuggiva il lento lavorio
non pensava che prima di lui ella aveva pianto, ella  aveva  sofferto; gli sfuggiva il lento lavorio di quell'anima di
gli sfuggiva il lento lavorio di quell'anima di donna che  aveva  pure i suoi sdegni, le sue debolezze, le sue rivolte; e
ella era rimasta di ghiaccio, alle sue tacite suppliche,  aveva  riso. Ora non lo sfuggiva nemmeno. Discorreva con lui a
nella sua cameretta di vergine, che per lungo tempo  aveva  creduto fossero anche a lui le sole gioie concesse: e il
una ciocca di capelli, due o tre libri; le lettere le  aveva  distrutte, ma faceva sforzi di pensiero per rammentare i
ragionata, una lettera calma da persona educata e gentile.  Aveva  cento buoni argomenti per persuaderlo a desistere da quella
brevemente a Sofia e chiudeva assicurandolo che gli  aveva  perdonato, ma che amarlo non poteva più. Rileggendo la
un dovere, uno scopo umanitario, dal momento che Sofia  aveva  ascoltato i suoi consigli e aveva messo Bandini alla porta.
dal momento che Sofia aveva ascoltato i suoi consigli e  aveva  messo Bandini alla porta. Questo le sembrava un gran
insisteva perchè avesse a ristabilirsi in Italia; Maria non  aveva  preso ancora una decisione, ma nel suo paese tutto la
di lotte inutili, di sterili dolori, e il suo cuore ardente  aveva  bisogno di sacrificarsi ancora, di combattere, di amare.
le braccia a lei, chiederle quelle forze d'amore che non  aveva  potuto dare ad altri, quell'alta intelligenza del dolore
dare ad altri, quell'alta intelligenza del dolore che  aveva  acquistato soffrendo e prometterle in cambio un riposo di
fra l'indice e il pollice la ciocca bionda, che il tempo  aveva  abbrunita come fosse oro vecchio; la contemplò per pochi
un altro rintontito, dal vano della sua stessa finestra,  aveva  contemplato nel vano di un'altra, e forse proprio di
decorare del suo riverito nome e cognome, che egli non  aveva  mai vista prima d'allora. Sicuro, egli che aveva la sua
egli non aveva mai vista prima d'allora. Sicuro, egli che  aveva  la sua Genova sulla punta delle dita, egli che a teatri, a
punta delle dita, egli che a teatri, a feste, a passeggiate  aveva  imparato a conoscere tutte le bellezze, giovani, mature e
più colpo la mattina seguente? Per intanto, la bella vicina  aveva  veduto il vicino matto. Si era fatta rossa, vedendosi
per non parere una sciocca, vergognosa o scontrosa. Ed egli  aveva  approfittato di quella sosta, per salutarla
di quella sosta, per salutarla rispettosamente; ed ella  aveva  risposto all'atto cerimonioso con un cenno cortese del
che  aveva  la macchina, la Nunziata non trovava più le difficoltà di
o l'altro ci si doveva pensare! - diceva don Antonino. EIla  aveva  sempre un monte di biancheria fra le gambe, e la bottega
credito che gli era tornato dopo che il barone era grave e  aveva  fatto testamento, con un bel lascito per lui: lo aveva
e aveva fatto testamento, con un bel lascito per lui: lo  aveva  anche assicurato Domenico, il cameriere. Per questo egli
barone. Donna Mena si raccomandava alla Madonna, perchè  aveva  un cuor nero e prevedeva qualche disgrazia. I debiti che
presto - pregava donna Mena - se no finisce male. O che  aveva  parlato col diavolo? Giusto un dopopranzo, che don Antonino
Lisi il calzolaio, il quale doveva avere dieci onze, gli  aveva  mandato a dire che se non lo pagava gli avrebbe rotto le
- È fuori, ma non può tardare - rispose donna Mena, che  aveva  più paura di lei. Don Antonino rientrò di lì a poco, e
vocabolario che era appartenuto a suo padre, e ancora  aveva  odore e macchie di tabacco da naso; ma le correzioni ella
da un grande ventaglio di piume di struzzo nere, ch'ella  aveva  con arte aperto sul suo scarno petto; emergeva come da
di lei, un po' per abilità del fotografo intelligente, che  aveva  capito a modo suo di che si trattava. Aveva capito che
che aveva capito a modo suo di che si trattava.  Aveva  capito che quell'immagine era destinata a un amatore, a
per fortuna Cosima ricordò che un suo cugino in terzo grado  aveva  una bottega di barbiere e spacciava giornali e riviste. Era
meno inesorabile. Lo stesso Andrea era scontento: non cosí  aveva  sognato la gloria della sorella: della sorella che si
stenti, tanti sacrifizi, con tanta onestà sopratutto. Non  aveva  fatto male a nessuno, eppure sapeva di aver molti
grazie alla Madonna e al fazzoletto di sua madre, non  aveva  mai sbagliato la minima speculazione. Di lui dicevano: Se
a vedere in quel fazzoletto un ricordo di amore -  aveva  egli mai avuto tempo di pensare all'amore? - più egli
insieme, per noi fanno una somma. E quella volta Giovanni  aveva  avuto rimorso di aver riso alle parole della moglie, che
rimorso di aver riso alle parole della moglie, che gli  aveva  picchiato carezzevolmente su la spalla, ripetendo le
messo in guardia dall'improvviso rabbonimento di lei. Poi  aveva  pensato che suo suocero doveva aver fatto una bella
insieme al negozio; e Giovanni, nell'aprire la porta,  aveva  sentito più forte l'ansietà di accertarsi che il fazzoletto
di una grossa partita di mandorle amare. Il mediatore  aveva  insistito: - Non ve la lasciate scappar di mano, mastro
cominciava non finiva più. Giovanni, due o tre volte,  aveva  fatto cenno di licenziarsi; l'affare era già concluso e la
consegnata per mano di mediatore; ma quella vera ciaula  aveva  voluto intrattenerlo con le confidenze dei guai di casa
aver veduto neppure da lontano il fumo delle fucilate.  Aveva  preso le febbri tra i pantani del Faro, e Garibaldi era
al richiamo di San Garibaldi. E n'era stato compensato:  aveva  visto con quei suoi occhi, da vicino, il Generale col gran
il Santo Padre! - Se non lo conosco neppur di vista! E  aveva  dovuto andarsene senza assoluzione, perchè non aveva voluto
E aveva dovuto andarsene senza assoluzione, perchè non  aveva  voluto rinnegare Garibaldi e Vittorio Emanuele. - Aveva
non aveva voluto rinnegare Garibaldi e Vittorio Emanuele. -  Aveva  spogliato il Santo Padre, lui, lui che non lo conosceva
della sera, la gita dell'indomani sfumava. Gargiulo non  aveva  molti denari e Carmela Minino si doleva anche di quei pochi
molto, quell'anno, e il ballo L'Avventura di carnevale  aveva  preso il posto dell'Excelsior, dato in febbraio. Presto
di buon senso, incapace di dire una cosa scorretta, non  aveva  nessuno spirito. Ciò, in fondo, faceva piacere a Roberto
di sorridere cortesemente, dolcemente. Meno male che  aveva  un bel sorriso! La trattoria della Regina d'Italia è oltre
l'ostricaro. Nella prima stanzetta di entrata, che  aveva  una porta sulla cucina, erano esposte le vettovaglie, sovra
aver assistito a uno spettacolo teatrale; il marito  aveva  condotto la moglie colà, per darle un'idea delle ebbrezze
lire di manifattura le erano pesate abbastanza: ma non  aveva  detto nulla, poichè egli era stato così gentile e generoso!
tutte quelle pomate, quegli unguenti, quelle polveri. Ella  aveva  un paio di guanti portabili, una catenina d'oro con la
bene imitati - di brillanti, alle orecchie. Tutto lui, le  aveva  dato, man mano, dispiacendosi di vederla con le mani nude,
di togliersi i guanti meno che poteva; tanto più che non  aveva  potuto ancora regalarle nessun anello. Erano appena seduti,
napoletana, un transfuga e un degenerato, veramente, che  aveva  mangiato al giuoco e con le donne tutta la sua proprietà;
al giuoco e con le donne tutta la sua proprietà; egli  aveva  dato l'ultimo colpo alla sua fortuna con Lodoiska, una
I suoi parenti lontani, poiché Placido Massamormile non  aveva  parenti vicini, facevan di tutto, perché egli lasciasse
cappello bianco, coperto di piume bianche, sulla testa, e  aveva  un paio di orecchini, almeno di duemila lire, alle
sempre una buona insegna per una donna come lei, perchè non  aveva  altri in vista, in quel momento, e perchè, forse, lo amava
Comprendeva ella? Forse. Da che Lodoiska era entrata, ella  aveva  curvato il capo, teneva gli occhi abbassati sul piatto,
una popolarità, invincibile. Appena entrato, egli  aveva  salutato affettuosamente Roberto Gargiulo e Carmela Minino,
cenno di benedizione. Poi, vi fu un cambio. Gaetano d'Amora  aveva  chiamato un minuto, in disparte, Roberto Gargiulo e man
un minuto, in disparte, Roberto Gargiulo e man mano lo  aveva  condotto fuori il secondo balcone di Toledo, a parlottare:
volta che l'accompagnava, dopo cena, Roberto Gargiulo le  aveva  domandato di lasciarlo salir sopra, un poco, non per tutta
per tutta la notte, per una mezz'ora. E lei, ostinatamente,  aveva  rifiutato. In casa, no! Da che si era data a Roberto
si era data a Roberto Gargiulo e la gente, purtroppo, lo  aveva  saputo, ella si vergognava immensamente dei suoi vicini,
al giovane vinaio, figliuolo della Sangiovannara, che le  aveva  tolto il saluto. Persino Gaetanella la pettinatrice, adesso
e via: e infine il suo portinaio, quello di cui essa più  aveva  scorno, che la guardava con un certo sogghigno strano, ogni
sullo chic, volesse penetrarvi. Quella sera, anche, egli  aveva  insistito, presso lei, infastidito di doverla vedere, da
dati al portinaio, costui avrebbe taciuto. - No, no, no -  aveva  replicatamente risposto lei, con la cocciutaggine dei
dei paurosi. Quella sera istessa, Roberto Gargiulo le  aveva  offerto di farle cambiar casa, di affittarle una stanza
ma sempre vagamente, senza mai fissarne i termini. Ella  aveva  sempre rifiutato: e, in fondo, Roberto Garginlo sarebbe
da lui voluto. Così, per scimmiottare il gran signore, egli  aveva  pronunziato, due o tre volte, questa frase: felice di non
frase: felice di non essere preso in parola. Ella non  aveva  voluto, seria, con quel senso di economia rigorosa che le
solo i vetri, ella si lasciò cadere sopra una sedia, che  aveva  urtato col piede, e si nascose il viso fra le mani. Ella
bene, quello che le era successo! Le era successo che  aveva  commesso il suo primo e il suo grande errore, quello che
senza volontà, incapace di resistere, incapace di reagire:  aveva  offeso il Signore e la Madonna, aveva addolorato la
incapace di reagire: aveva offeso il Signore e la Madonna,  aveva  addolorato la benedetta anima di sua madre che era, forse,
notte che si faceva più fredda, in quella stanza in cui  aveva  battuto i denti tutto l'inverno, sotto le sue grame
da quella cena alla Regina d'Italia, quella cena che ella  aveva  inghiottita di traverso, fra quella gente curiosa notturna,
capelli neri, e Gargiulo non era, forse, un bel giovane e  aveva  avuto delle altre amanti, almeno come diceva lui, centomila
dei doni: una quantità di cose, che le mancavano, di cui  aveva  sentito molto la mancanza, poichè sono necessarie alla
col suo contegno bonario e largo di persona generosa. Ella  aveva  dei fazzoletti di falsa battista, delle calzette di mezza
mano: qualche gioielletto di poche lire, lo aveva. Le  aveva  dato il vestito lilla, per Pasqua, e gliene prometteva uno
più da sè, per non rovinarsi le mani, come egli diceva: e  aveva  una servetta, cui dava otto lire il mese. Non aveva dovuto
e aveva una servetta, cui dava otto lire il mese. Non  aveva  dovuto spendere in un paio di scarpini, in un busto nuovo,
in un busto nuovo, in quella giacchetta che un sarto le  aveva  fatto, a credito, pagando due lire la settimana? Ora, ai 15
Ora, da due mesi, non faceva più un soldo di economia:  aveva  speso tutto, per figurar bene, con Roberto: e aveva anche
aveva speso tutto, per figurar bene, con Roberto: e  aveva  anche qualche debito, il che la faceva tremare di
al vespero nella parrocchia dei Pellegrini; per la messa  aveva  cambiato chiesa, lasciando Io Spirito Santo per la Madonna
in istato di peccato: in quella Pasqua di risurrezione non  aveva  potuto comunicarsi. Dio è misericordioso, Dio perdona, Dio
provvido e innamorato. D'altronde, spesso Roberto Gargiulo  aveva  dei mutamenti di umore che Carmela Minino osservava subito
integrità, correttezza, buoni costumi. Roberto Gargiulo le  aveva  nascosto che, nel passato, egli aveva avuto varii freddi
Roberto Gargiulo le aveva nascosto che, nel passato, egli  aveva  avuto varii freddi richiami, circa la sua condotta privata,
capo della casa; pure, qualche cosa di ciò Carmela Minino  aveva  intravvisto, da qualche frase sfuggitagli. Subito, Roberto
della casa inglese, del suo rigido capo. Pure, talvolta,  aveva  dei lunghi minuti di silenzio. Forse spendeva troppo,
lunghi minuti di silenzio. Forse spendeva troppo, anche.  Aveva  qualche economia, ma doveva essere finita da un pezzo. Su
che le parlava cosi minaccioso? E proprio, davvero,  aveva  fatto tutto quello di cui si vantava? Certo, il visino
saggezza dei suoi classici, come il Locke e il Rousseau,  aveva  finito per travasare tutta l'autorità nella libertà, e
travasare tutta l'autorità nella libertà, e praticamente  aveva  esaltato il gusto romantico del fanciullo senza legge: il
che si vede principalmente nella letteratura infantile che  aveva  scoperto « il monello », come il tipo della libertà
all'imperiosa tentazione di evocare una storia di cui  aveva  lì davanti le uniche testimonianze.... Le uniche, no. Ve
sotto il fascio delle lettere; un altro che egli non  aveva  rivisto da anni e che ora lo chiamava, lo attirava con la
teneramente malfermo con cui, un poco prima, sua moglie gli  aveva  annunziato che le sue speranze si confermavano, che la loro
sulle labbra la freschezza della fronte di lei, su cui  aveva  stampato, in premio della lieta novella, un lunghissimo
a propria insaputa, un movimento di reazione interiore lo  aveva  rivolto dalla presente adorabile realtà ad una lontana,
lo circondava, strappandosi alla sua fantasticheria, egli  aveva  osato di rivedere le reliquie della sua giovinezza, di
di evocare in tutti i suoi particolari quel passato in cui  aveva  lasciato tanta parte di sè, e il dovere che egli sentiva
netta, più attraente: la figura della Morta.... Egli non  aveva  più bisogno di cercare l'altro ritratto: la vedeva come se
si rinnovava, e così scuotente come la prima volta....  Aveva  egli ben letto? Il convenzionale cifrario era stato bene
ali del desiderio! il testimonio di una felicità che egli  aveva  sperato inesauribile!... - Ma che cosa era dunque
crocevia della Pineta... egli non ricordava più nulla. Come  aveva  fatto ad andarsene? Di dove era passato? Si ritrovava
lo aspettasse, perchè vi prendesse posto. Ma come la frusta  aveva  sferzato l'aria fischiando e i cavalli si erano mossi, un
fatale, destandosi a casa sua dove il cocchiere lo  aveva  trasportato fuori dei sensi, un altro telegramma dalla
Era gelosa della morta? Di che cosa era gelosa, se lo  aveva  tutto per sè? Se qualcuno doveva essere geloso, era la sua
morta sulla cui tomba egli non si era inginocchiato, non  aveva  pregato, non aveva portato un sol fiore!... No, egli non se
tomba egli non si era inginocchiato, non aveva pregato, non  aveva  portato un sol fiore!... No, egli non se n'era scordato!...
sol fiore!... No, egli non se n'era scordato!... Il tempo  aveva  rimarginata la piaga, ma essa ora si riapriva e il sangue
ma essa ora si riapriva e il sangue ne grondava!... La vita  aveva  potuto riprenderlo, distrarlo, creargli altre cure; ma la
miglior parte di sè era sepolta con lei!... Un'altra donna  aveva  potuto sorridergli, amarlo e farsi amare; ma il ricordo di
piccolo passo. - Roberto, Roberto, hai tu trovato? Egli non  aveva  l'aria di intendere. - No?... È un affare grave! La mamma
- Brigadiere, mamma; con la sciabola e il pennacchio! -  aveva  risposto un giorno il bambino. E Rosa si era indignata.
il bambino. E Rosa si era indignata. Soldato, no! Il re ne  aveva  tanti altri figli di mamme da prendersi. Suo figlio doveva
su le labbra, le accendevano la fantasia. La povera donna  aveva  quasi dimenticato che quel ragazzo era un trovatello; forse
mamma, in modo da compensarlo della cattiva sorte che lo  aveva  fatto buttare alla ruota, come una bestiolina, in mano di
una fila di case nuove bianche abbaglianti. Cosima  aveva  sempre piú l'impressione di trovarsi in una città
paziente marito che era impiegato in un'azienda privata.  Aveva  destinato a Cosima la camera piú bella, col balcone, quella
ricevere i tuoi amici, i tuoi ammiratori.» Ma Cosima non  aveva  amici, e si atterriva al solo pensiero di averne uno solo.
stette a guardarle quasi con la sorpresa paurosa con cui  aveva  guardato nel pugno di Elia le monete d'oro: e il profumo
napoletano; avevano invitata Checchina Cozzolino, che non  aveva  portato nulla, seco, a cui nessuno aveva portato niente e
Cozzolino, che non aveva portato nulla, seco, a cui nessuno  aveva  portato niente e che per superbia, per nascondere la sua
e che per superbia, per nascondere la sua orribile povertà,  aveva  dichiarato seccamente di non aver fame; avevano invitata
di non aver fame; avevano invitata Filomena Scoppa, ma ella  aveva  rinunziato, ridendo, ed era discesa in istrada, da un
da un piccolo trattore del Vico Rotto San Carlo, dove  aveva  comperato tre soldi di alici fritte e due soldi di pane.
Minino disse no, sempre cortesemente, sostenendo che  aveva  lo stomaco chiuso: un'altra volta, sì, ma quella sera,
al palcoscenico: per timidità, per segreta fierezza, non  aveva  accettato l'invito delle Musto, anche perchè non poteva mai
gittò anche il giornale, in un cantoncello. Ridiscese:  aveva  sete. Giusto, Maria Arneri, una piemontese di seconda fila,
sete. Giusto, Maria Arneri, una piemontese di seconda fila,  aveva  chiesto al caffettiere del teatro un Vermouth con acqua di
aspettando, seduta in un cantuccio del teatro, ella  aveva  portato seco un lavoro all'uncinetto, delle stelline di
formare una grande coperta, per letto a due posti. - Non  aveva  ella, qualche volta, vanamente sognato di maritarsi, con
intorno a quella fatica di ragazze del popolo: ma ella  aveva  avuto le beffe delle amiche e delle compagne: - Perchè non
sua miseria onesta, sulle sue occupazioni di popolana.  Aveva  smesso. Altre volte, quando il suo spirito era più
del teatro le infliggeva, quando la sua schietta anima non  aveva  turbamenti strani, ella mentalmente, tenendosi la mano
come un vacuo esercizio. Una profonda amarezza era in lei.  Aveva  già ventiquattro anni; fra scuola di ballo e ballo in
Boschetti. Certo, per una singolarità incomprensibile, ella  aveva  sofferto assai più per la morte della sua protettrice,
della sua fata, che per quella della madre; ma, infine,  aveva  perduto tutto quello che amava. Ventiquattro anni, di già,
del lusso, che era stata imbalsamata come una regina e che  aveva  portato nella tomba di Poggioreale, intorno al suo bianco
che si era fatto, smesso il lutto di sua madre; al collo  aveva  una sciarpa di merletto crema con un grosso fiocco, su cui
una sciarpa di merletto crema con un grosso fiocco, su cui  aveva  fermato lo spillo d'oro, uno spillo formante due cuori
e diceva quelle cosaccie. Quandò il suo angelo di moglie lo  aveva  troppo seccato con la sua virtù , con la sua castità, con
di cui si copriva. Giusto quella sera, Concetta Giura,  aveva  un lussuoso vestito di raso nero e un grande spillo al
di brillanti e zaffiri che, quella mattina, Sanframondi le  aveva  appuntato al collo, aiutandola a vestirsi. Emilia Tromba
aver peccato con un gran signore. Grassotta, non alta,  aveva  delle spalle e delle braccia magnifiche, non portava mai
grigio, guarnito di rara e ricca pelliccia chinchilla; vi  aveva  messo su un mantello identico, tutto foderato di pelliccia
su un mantello identico, tutto foderato di pelliccia e  aveva  un gran cappello nero piumato ed era coperta di
suo bel vestito era macchiato di champagne, innanzi ed ella  aveva  schiacciato un dolce, un cioccolattino, sotto il suo
sulla, mano aperta, i cioccolattini che Ferdinando Terzi  aveva  donati alla sua amante Emilia Tromba, quel giorno, a
amante Emilia Tromba, quel giorno, a Sorrento e che Emilia  aveva  dati a Carmela per pietà delle sue misteriose lacrime.
bisognava pur lasciarla entrare: per esempio il brigadiere.  Aveva  un aspetto tragico, il brigadiere, e compassato; quasi
le tirava la veste per farla tacere; ma Elisabetta non  aveva  paura di nessuno. Chi pareva non avesse nè paura nè altra
Chi pareva non avesse nè paura nè altra passione era Bona:  aveva  ripreso il suo posto sulla panca, e se ne stava con le mani
una volta al vecchio dottore che lo accompagnava, come  aveva  trovato il bambino, dichiarando che s'era pentito di averlo
sordo. Alto, secco, vestito come un pastore protestante,  aveva  l'aspetto d'una marionetta; eppure inspirava soggezione.
cerchio di silenzio, con la sua ombra diletta. Ma in fondo  aveva  pietà della povera creatura; e le pareva, inoltre, che il
tutti in blocco rappresentavano la Forza mostruosa che le  aveva  tolto il figlio di casa per buttarlo nei campi della morte.
il desiderio di tutte quelle cose nuove ed attraenti. O che  aveva  da meno delle altre? Un giorno venne dalla Virginia, e,
ci vieni anche tu? La Virginia rimase interdetta. - Non ci  aveva  mai pensato..... no, no.... lei non era fatta per stare al
scarpe; lei che forse era figlia di qualche signore e che  aveva  tanto amore per le ricchezze? In fin dei conti non
nome glielo  aveva  imposto la mamma, sperando che con quel nome la sua bambina
proprio parere un angelo tale quale. Già degli angioletti  aveva  la chioma ricciutella e l'occhio ceruleo; senonchè
ignoranza, non si poteva commiserarla troppo. Chi sa! Ella  aveva  delle gioie che gli altri non arrivavano a capire. Parlava
morta la mamma improvvisamente, per una caduta, non  aveva  più nessuno che si occupasse di lei, il padre poverissimo
provvidenza ragionando in questo senso: che se Qualcuno  aveva  messo al mondo la sua figliuola senza cervello, doveva pure
il pane, lotta brutale senza gloria e senza compensi, che  aveva  spento in lui qualunque concetto d'umanità per sostituirvi
co'suoi dentini aguzzi, era piacevole oltre ogni credere;  aveva  due pozzette nelle guancie fresche e rosee come pesche
guancie fresche e rosee come pesche duracine. — Badate —  aveva  detto una volta al padre la moglie dell'affittaiolo — la
ai ristauri della chiesa, il sindaco all'epizoozia che gli  aveva  decimato i bovini e la moglie dell'affittaiolo giusto
i bovini e la moglie dell'affittaiolo giusto quell'anno  aveva  mandato agli studi un figliolo che le costava un occhio.
niente affatto esente dalle debolezze dei figli d'Adamo;  aveva  vent'anni e nessuna attitudine a fare l'eroe. Il giorno
un fitto e risonante tappeto di foglie secche. Angelica  aveva  imparato il nome del suo amante; lo ripeteva alle rane ed
lì vicino, ma essendo ammogliato di fresco, la sua sposa  aveva  paura a starsene a letto sola e non permise a niun patto
da cui era stata colpita la madre della contessa, e che  aveva  minacciata lei stessa dopo la nascita di Bice — il ricordo
bambina — delle prescrizioni severe della scienza che  aveva  soffocato quasi la sua maternità, e scusato i primi
anni su di una poltrona. — Poi un altro sentimento che  aveva  fatto rifiorire la sua giovinezza, appassita anzitempo fra
anima di mio padre, quand'era tempo! La buon'anima glielo  aveva  predicato: - Lascia star la Nena, che non ha dote, nè
togliersi addosso il peso della moglie senza dote. Ella  aveva  però la nuca bianca, come l'hanno le rosse, e mentre teneva
voi non mi fanno specie. La buon'anima di suo padre quando  aveva  visto Santo incapricciato della Nena che voleva sposarla,
Santo incapricciato della Nena che voleva sposarla, gli  aveva  detto una domenica: - Tu la vuoi per forza, la Rossa? Di',
presto. Poi, il giorno di Santa Brigida, verso sera, Santo  aveva  incontrato a caso la Rossa la quale coglieva asparagi lungo
anche lui, e senza dir nulla. Infine si mise a ciarlare che  aveva  terminata la settimana, e se ne andava a casa. - Se avete a
Nena si diede a masticare la cocca del fazzoletto rosso che  aveva  in testa. E compare Santo non sapeva che dire nemmen lui; e
capo chino. La Rossa almeno voleva dargli gli asparagi che  aveva  colti per lui. Facevano una bella pietanza se accettava di
il babbo, e la ragazza scappò via spaventata. Il camparo  aveva  il fucile ad armacollo, e non sapeva chi lo tenesse che non
Ma questa è già la seconda questione fra loro! - Sammartino  aveva  giurato di vendicare la prima ferita. - Una scalfittura! -
sa! - Cherchez la femme! Con una scossa del capo, il duca  aveva  troncate le indiscrete interrogazioni del suo compagno. Era
interiore crescere in lui di momento in momento. Perchè  aveva  accettato di rappresentare Andrea Ludovisi in quella
Andrea Ludovisi in quella partita d'onore? Perchè non  aveva  trovata la forza di rifiutarsi, come si era rifiutato una
di Andrea, quando, non più sorretto dall'eccitazione che lo  aveva  spinto a sfidare ad un tratto le sorde provocazioni del
ad un tratto le sorde provocazioni del Sammartino, gli  aveva  confessato tutta la propria miseria, il contrasto
tutti gl'istanti.... E risentiva le parole con le quali gli  aveva  dato ragione: "Sì, sì; non bisognava amarla, bisognava
soffocare quel sentimento fino dal nascere; ma non  aveva  potuto! non poteva! ed era un miserabile, e voleva farsi
sera, se volevano uscire, le accompagnava. La domenica le  aveva  condotte, prima al caffè, poi al teatro senza vergognarsi
sentendo che la ragazza sapeva leggere e scrivere, le  aveva  dato dei romanzi, che ella aveva divorati avidamente. In
leggere e scrivere, le aveva dato dei romanzi, che ella  aveva  divorati avidamente. In questo modo i giorni le passavano
da qualche giorno, non era più la stessa: pareva soffrisse,  aveva  dei momenti di tristezza che non poteva nascondere e,
nelle vene, ed era stata colpa di Vincenzo Sutro se non ne  aveva  fatto vendetta sull'istante. Vincenzo Sutro era un ragazzo
vero di far contenta sua moglie con la querela; egli non  aveva  nessuna voglia d'impacciarsela con Alfio Balsamo e di
come Cristo. Alfio Balsamo, che era venuto al paese, non  aveva  nessun timore d'esser condannato. - Sai che c'è? - andò a
miei occhi? Chi con una scusa, chi con un'altra, nessuno  aveva  il coraggio di dire la verità. - Anna Laferra? - diceva don
carcere e a cento lire di multa, nè più nè meno di quel che  aveva  previsto il cancelliere. - Questo si sapeva! - disse Alfio,
che nessuno lo sapesse, cercò di Anna Laferra. Anna, quando  aveva  risaputa la condanna, aveva messo un gran sospiro, sentendo
di Anna Laferra. Anna, quando aveva risaputa la condanna,  aveva  messo un gran sospiro, sentendo sedarsi il suo furore. -
sentendo sedarsi il suo furore. - Siete contenta? -  aveva  chiesto suo marito. - Ora andrà in carcere, e lì imparerà a
e si che è rimasto orfano a otto anni... Donna Giovanna  aveva  gli occhi umidi di pianto. - Questo è il primo dispiacere,
che non sapeva quel che diceva, che parlava d'altri, che  aveva  bevuto; mi dica ciò che gli piace, e io gli perdono e non
luce del pomeriggio di estate. Cercava Roberto Gargiulo che  aveva  promesso di venirla a prendere, verso le cinque, se poteva
a righe bianche e nere, il vestito di estate che egli le  aveva  promesso e che, infatti, le aveva donato. E voleva che lo
di estate che egli le aveva promesso e che, infatti, le  aveva  donato. E voleva che lo mettesse sempre, almeno ogni volta
questo ragazzo di dodici anni, Roberto Garginlo glielo  aveva  mandato varie volte, con qualche biglietto, con qualche
di destra, ella rilesse attentamente quello che le  aveva  scritto il suo amante, lasciandola. Quelle frasi,
luccichìo e dal calore di certe frasi. Poi, man mano, ella  aveva  compreso tutta l'aridità che si celava sotto quella forma
piaceri della vita, le completava la figura dell'uomo a cui  aveva  sacrificato la sua onestà. Neppure lo ricordava egli, così,
così, con qualche dolcezza, questo sacrifizio che ella gli  aveva  fatto, l'ingrato! Mentre, metodicamente, ella se ne
Toledo, alla sua misera stanza del vicolo Paradiso - quanto  aveva  fatto bene a non abbandonarla mai! - ella si sentiva non
impediva di odiare Roberto Gargiulo per il tranello che le  aveva  teso, per la menzogna del suo amore, per il modo brutale e
brutale e irrimediabile con cui l'abbandonava; ella non  aveva  nè ira, nè odio, contro lui che, infine, aveva fatto il suo
ella non aveva nè ira, nè odio, contro lui che, infine,  aveva  fatto il suo giuoco, quello che tutti gli uomini fanno, per
Adesso, che avrebbe potuto pretendere lei? Quando  aveva  ceduto a Roberto Gargiulo, così, per una ragione arcana,
Gargiulo, così, per una ragione arcana, ella non gli  aveva  messo nessun patto, egli non aveva dato nessuna promessa,
arcana, ella non gli aveva messo nessun patto, egli non  aveva  dato nessuna promessa, nè di matrimonio, nè di vita comune,
era stata la sua madrina, Amina Boschetti, in sua madre che  aveva  una figliuola senz'essere mai stata maritata? Roberto
figliuola senz'essere mai stata maritata? Roberto Gargiulo  aveva  ragione, dunque. Ella non era in collera, non era
entrò in via Pignasecca, più commossa del momento in cui  aveva  letta e riletta l'ultima crudele missiva di Roberto
interiore che le faceva abbassare il capo sul petto.  Aveva  così poca fierezza ella! In piazza della Pignasecca, sulla
Carmela! così udibili da tutta la fila, i fiori, che le  aveva  mandato nelle quinte, così olezzanti, che la ballerina
nè elegante: era giovine, era nuova, diceva lui, non  aveva  tutte le perfidie e le perversità di chi ha già troppo
senza preoccupazioni, senza rimorsi. Carmela Minino glielo  aveva  preferito: era troppo filosofo per seccarsi, quando le
ora provava un imperioso bisogno di andarsene: ma non  aveva  il coraggio di dirlo al suo compagno. Fuggire, dove? Che
sotto un cappellino di velo celeste che la modista le  aveva  voluto fare assolutamente e che le stava abbastanza male.
- È orribile!... È orribile!... Era orribile! L'idea fissa  aveva  finalmente compita la propria opera devastatrice. Se quel
cui si stringe la mano? Se ella doveva dimenticarlo, come  aveva  dimenticato quegli altri? Se avesse avuto ragione
amo, perché io non voglio il rifiuto - e la voce di Andrea  aveva  preso un accento di profondo disprezzo - perché io non
iI suo grosso orologio d'oro: poi s'alzò tutto d'un pezzo.  Aveva  fretta di partire: e io adesso sapevo il perchè della sua
venduto l'anima; se occorreva, ma il terreno no. La zia non  aveva  cessato un momento di guardarmi; il suo viso ritornava
arrivasse don Delfo e succedesse un guaio. Ma don Delfo non  aveva  un istante libero ed usciva dal Municipio più morto che
a seccarlo, fino a casa, quando prendeva un boccone, quando  aveva  bisogno di riposare: i fochisti, gli spazzini, quelli delle
Marotta preparava abiti per tutti, don Tino il dolciere  aveva  comprata una sorbettiera nuova, per gli spumoni, e lo zio
fanno il loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio,  aveva  acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette
padre, ora dovevano pensare ciascuno ai casi proprii. Santo  aveva  moglie e figliuoli sulle braccia, Lucia rimaneva senza
fece il suo fagotto, e andò pastore da curatolo Vito, che  aveva  un pezzetto di pascolo al Camemi, e Lucia, per non stare
aritmetica, visto che il suo compagno s' era addormentato,  aveva  rapidamente intinto l'indice nel calamaio e gli aveva fatto
aveva rapidamente intinto l'indice nel calamaio e gli  aveva  fatto con l' inchiostro due magnifici baffi sul muso. Quel
maggior disgrazia Carmenio al Camemi  aveva  acchiappato le febbri. Se il padrone fosse stato ricco gli
Camemi, dove la malaria quagliava come la neve e Carmenio  aveva  presa la terzana? Un dì che il ragazzo si sentiva le ossa
proprio quelle legnate per Carmenio, colle ossa che le  aveva  già rotte dalla terzana! Ma gli pagava forse il danno al
su due piedi, dir addio al credito di due onze che ci  aveva  con curatolo Vito, e lasciar la mandra. Che curatolo Vito
tutto il cortile, deliberò di metterlo in collegio, come  aveva  fatto la baronessa Scilò, dalla quale non aveva potuto
come aveva fatto la baronessa Scilò, dalla quale non  aveva  potuto essere ricevuta. - Dov'è il figliuolo della
ne stava seduto nella bottega, accanto alla Vincenzina, che  aveva  una corporatura enorme, un gran faccione bianco e rosso,
Totò come un signore, e trovare un posto a suo marito, che  aveva  la laurea d' avvocato, e il marchese Raccuglia le aveva
che aveva la laurea d' avvocato, e il marchese Raccuglia le  aveva  promesso il suo appoggio al Municipio. - Fa una domanda,
mamma. - Guardate un po' com'è; a vent'anni! Antonietta ne  aveva  ventisei, degli anni; ma la signora Giacomina glie ne
- Alberto De Franchi. Sentendo il De, la signora Giacomina  aveva  fatto una buonissima cera. Poi chiamò il marito, tutta in
di Antonietta. Questa era diventata intrattabile, quando  aveva  risaputo che il matrimonio era venuto alla sorella. -
che il matrimonio era venuto alla sorella. - Divertitevi! -  aveva  detto - Divertitevi; ma vuol rider bene chi riderà
i 40 anni dello sposo, ma la prima moglie di lui gli  aveva  lasciato il mulino, e un orticello, che si affacciava
col verde delle piante, e altro ben di Dio. Marcantonio  aveva  sposata l'orfanella per fare una buona azione, dopo la
ancora le svanziche e gli Austriaci. Solo il Moccia che  aveva  il vino cattivo badava a predicare: — Andate là che ve ne
ischeletrita quasi fosse la morte che partoriva. Il dottore  aveva  un bel chiamarsi in disparte Marcantonio, e dirgli il fatto
vecchiaia nella bambagia. Il Signore si vedeva che gliela  aveva  lasciata per supplire la buon'anima che era in paradiso, e
era in paradiso, e con quel tesoro in casa Marcantonio non  aveva  bisogno di ammogliarsi la terza volta. Però la Barberina
ammogliarsi la terza volta. Però la Barberina della mamma  aveva  anche la vita corta. Al principio dell'inverno cominciò a
alla ragazza, o tossiva più del solito, cercavano se  aveva  preso freddo, se si era bagnate le mani, o altri motivi
ruota. Sul tardi la ruota si fermò da sè; e Barberina, che  aveva  il sonno leggero dei malati, chiamò il babbo. Marcantonio
che si trovava per caso nella stanza accanto. Non  aveva  chiuso occhio in tutta la nottata, pensando alla sorte di
poveretta, dopo cena, sul punto di entrare in camera, gli  aveva  detto: -Mi prenda voscenza per serva! In casa sua, anche
richiesto e non richiesto! E, soltanto per tranquillarla,  aveva  risposto: -Vedremo, vedremo domani. Supino sul
le gambe ai cani! Come non capiva ormai che, se Demineddio  aveva  create storte certe gambe, voleva dire che dovevano essere
già d'intesa. Un mercato! E non il primo pel cavaliere, che  aveva  su la coscienza tant'altri peccatacci dello stesso genere.
su quel pagliericcio. Si vedeva chiaramente che il Signore  aveva  voluto così per salvare un'anima con l'intervento del suo
povero don Pietro? I pochi, pochissimi, di gioventù, li  aveva  scontati da un pezzo. Da trent'anni in qua viveva solo, con
o di lenticchie, o di cicerca. Invece! E per questo chi  aveva  troppo o a sufficienza doveva dare il resto ai poveri. Egli
fatto è che quel mio bagno straordinario  aveva  peggiorato le condizioni dell'anima mia. E non mi sentivo
tardi, nel tornarmene a casa, m'accorsi ch'egli mi seguiva.  Aveva  la fiocina, il cestino e la rete, come quella malaugurata
focosa capestreria. Un giorno intanto Lulù non solamente  aveva  resistito alla reticente minaccia del: — Va bene! — della
e s' era rivoltato fin contro il babbo, quando questi  aveva  voluto persuaderlo con le buone che la poltroncina si
terra. Il babbo, pazientato un po', vedendo che il bambino  aveva  preso un dirizzone di testardaggine, ricorse ai grandi
addio ! Non tornerò più. Lulù, a tutto quell' apparato,  aveva  alzato la testa, fra incredulo e ansioso, cessando di
il signor Cesare, per impedire che avesse una convulsione,  aveva  dovuto prenderlo in braccio, pur seguitando a rimproverarlo