’ di acqua su di un tavolo di legno non verniciato e ben pulito. L'acqua in breve si adagia e dilata senza scongiungersi, assumendo nei suoi margini l
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, anzi generandosi una repulsione molto simile a quella citata del mercurio pel legno e dell’acqua per le superfici oleose, il che indica che il colore
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dei metalli, dell’acqua, dei vetri e anche degli oggetti verniciati.
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più fini, e bene triati sì come acqua».
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spolverava leggermente la tavola con barbe di penne e tutto il disegno si ripassava con un sottile pennello intinto d’inchiostro sciolto nell’acqua
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pennello invischiato in tal modo, si fanno liquide le tinte, impoverendo il colore di conglutinante e saturandolo al contrario d’acqua. Ma questa evapora
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, diluito in due scodelle d’acqua e temperando pure i colori con tutto l’uovo e qualche tagliatura di cima di fico. Tempera assai insidiosa per la presenza
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colla allungata d’acqua.
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essere ridotto in lamina così sottile da dare passaggio per trasparenza alla luce, e il vetro, l’acqua più limpida purchè aumentati di spessore possono
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, influenzando il corso della luce, ne determina il particolare colore, per via anzitutto della materia che lo compone, per l’aria e per l’acqua che si
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Nei colori invece che hanno bisogno di idratarsi continuamente, come il cinabro pel quale è pure dimostrato che sotto l’azione dell’acqua in parte
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mezzo della battitura, e le squame raccolte e macinate ad acqua formano la cerusa o biacca comune.
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’essere mescolato coll’olio deve essere macinato tre o quattro volte ad acqua e raccolto con una spatola non di ferro, ma di corno e lasciato seccare
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corrente di gas che li abbrucia trasformandoli in ossido di zinco. L’ossido di zinco stemperato poi in acqua, viene compresso fortemente e formato in panni
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temperandolo prima per qualche tempo nell’acqua di calce. Ma in tal modo perde molto del suo colore, pure rimanendo sempre più colorito delle terre rosse
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L’estrazione del principio colorante dai fiori, dal legno o dalle radici delle piante, si ottiene coll’ebullizione nell’acqua o la semplice
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soluzione acquosa, ma l’allumina sola si presta con sicurezza pei colori che si devono usare con solventi diversi dall’acqua pura.
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dall’allume di rocca, col colore in soluzione nell’acqua, metodo questo che conserva tutta la sua purezza al colore, ed è quello rimasto
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quantità di allumina e di acqua in forma di precipitato che si modella in panni facendoli seccare all’ombra. La quantità d’allumina o creta determina
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da ogni residuo d’oltremare, che fatto bollire e lavato più volte in acqua, finalmente si lascia seccare e si ripone per l’uso.
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poroso. Insolubili nell’acqua, si dissolvono nell’alcool e nell’etere, negli oli essenziali e negli oli seccativi.
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Anche l’acqua del bagno-maria, o l’arena, se si opera con questa, non devono riempire l’apposito recipiente, per fare posto al liquido che per caso
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pittura. Una buona vernice per quadri deve essere quasi bianca e limpida come la più bell’acqua. Descrivo la maniera di farla, ma prima devo spiegare
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Si compera dal droghiere la più bella essenza di trementina che si possa trovare: essa deve essere bianca come l’acqua e talmente limpida e magra che
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mastice si scioglierà più lentamente che non col fuoco diretto, ma finirà per sciogliersi benissimo, purchè si abbia cura di mantenere l’acqua del
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Sbucciate le noci e scelte le più sane e belle si tengono nell’acqua finchè si possa togliere la pelle giallognola che le riveste, quindi si
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rubinetto di metallo o di caoutchouc. Riempito a due terzi circa d’acqua e il rimanente coll’olio da purificare, si rimesta nell’imbuto con un legnetto
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industriali, limitandosi tutta la preparazione preventiva degli oli seccativi per l’arte alla lavatura ad acqua.
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fassi bollire tanto con acqua chiara che torna men che per mezzo. Poi la metti ben colata in certi vasi piani come conche da gialatina o bacini
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molle un dì innanzi le metti a bollire; con acqua chiara, la fa’ bollire tanto, che torni delle tre parti l’una. E di questa colla voglio, che quando
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, che il primo mescolato coll’acqua, della quale è avidissimo, fa presa rapidamente acquistando una grande durezza, mentre il gesso dei doratori, per
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acqua ragia e appiccarvi il fuoco!
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L’abate Requeno sciogliendo al fuoco cera e diverse resine coi colori in polvere, trovò una composizione che, macinata ad acqua, si presta obbediente
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pignattino un poco d’acqua naturale, entro la quale gettai tre parti di sapone e una di cera bianca: mischiai la cera col sapone diguazzandola con un
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acqua di calce, metodo che sir Eastlake diceva in uso ancora in Italia e a Monaco, che si poteva lavare ed era resistente quanto l’affresco e riescire più
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uguali. Poi piglia un pennello piccolo e pontìo di setole con un poco d’ocria senza tempera, liquida come acqua, e va ritraendo e disegnando le tue
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posta allo scoperto in un gran vaso e buttatovi dentro dell’acqua bollita, con mescolarla tuttavia con un bastone, e il dì seguente metterla al sole
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, data che ella è sul muro, quando poi si secca: onde quella poi raffreddata all’aria, e levatole l’acqua la mettono sui mattoni cotti di nuovo al sole
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che trattiene saldamente i colori sull’intonaco di calce proteggendoli colla sua insolubilità all’acqua.
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La calce viva, grassa o magra, ridotta per l’aggiunta dell’acqua in pasta molle dicesi calce spenta. Questa mescolata intimamente con sabbia quarzosa
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calcinato, pochissimo nero d’avorio, dell’asfalto e della mummia. Si sono serviti anche della gommaguta, macinata nell’acqua di ragia unita all’oltremare
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voglia; acqua e colla a parti eguali (come volume non come peso). Mentre la colla bolle nell’acqua bisogna agitarla lentamente con una bacchetta
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, mezzo di glicerina e uno d’acqua. Si turi bene la boccetta e si agiti con forza per ottenere un’emulsione perfetta. Quest’emulsione si allungherà con dell
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basso; non bisogna metterli diritti in una tazza o in un bicchiere perché pigliano una cattiva piega. La meglio è lavarli bene con acqua e sapone ogni
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retoucher Vibert che è ottima, oppure si può fare nel modo seguente: si lavi prima la pittura con una piccola spugna morbida, inzuppata nell’acqua tepida
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Come tela si userà una tela a gesso su cui si saranno date due mani di quest’emulsione senza allungarla con l’acqua. Per lavorare con maggior
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grado di solubilità nell’acqua.
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di Venezia1, un cucchiaino o uno e mezzo di sapone di Marsiglia sciolto nell’acqua, e un cucchiaino di aceto bianco. Si tura la bottiglia e si scuote
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che consisteva nel dipingere col pennello dopo aver sciolto le cere sul fuoco; questa pittura fatta sulle navi non s’altera né col sole, né coll’acqua
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le escrescenze dell’impasto; togliere queste accuratamente con la spatola tenendola poco inclinata. Bagnare la tela con una spugna inzuppata d’acqua e
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