Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitanti

Numero di risultati: 257 in 6 pagine

  • Pagina 2 di 6

Astronomia

406433
J. Norman Lockyer 9 occorrenze

Tutti gli abitanti della Terra ne occupano la superficie; essi, ed in generale tutti gli oggetti terrestri, sono trattenuti sovra tal superficie dal loro peso, che è una forza la quale tende ad avvicinarli al centro della Terra.

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In conseguenza di questi fatti, tutti gli abitanti della Terra hanno il basso, i piedi, verso il centro di essa, e l’alto, il capo, nella direzione opposta, all'infuori della superficie della Terra. Tutti ci appoggiamo coi piedi ad essa superficie, tutti portiamo alta la testa, ed abbiamo lo spazio celeste sopra il nostro capo.

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Questo che diciamo per noi, abitanti dell'emisfero nord della Terra, è vero ancora per un osservatore che abiti nell'altro emisfero, in Australia ad esempio. Le apparenze essenzialmente non mutano; solo l’australiano vede la sua cupola celeste, il cielo suo ingemmati da configurazioni stellari differenti dalle nostre.

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mente visibili agli abitanti della Terra le configurazioni stellari sparse sulla mezza sfera celeste ABD; le stelle prossime ad A. si vedranno a levante, le stelle D a ponente; e per tutti i trecentosessantacinque giorni dell'anno, e per un'infinita serie di anni, sarà sempre così.

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Ricordiamoci, infatti, d'aver già considerato la Terra nella sua posizione T1 quando gli abitanti suoi vedono a mezzanotte le stelle B; consideriamola ora nella sua posizione T3 ci persuaderemo senz'altro che quelle stesse stelle B sarebbero visibili solo di giorno e sono in realtà offuscate dal

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A passare da T1 in T3 la Terra impiegò sei mesi; lasciamone passare altri sei, e la Terra ritornata in T1, riporrà i suoi abitanti in condizione di veder di nuovo durante la notte al medesimo posto le stelle B. Parmi così abbastanza spiegata la diversità del cielo stellato in due epoche opposte dell’anno.

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Ne deriva che al solstizio d'inverno il Sole culmina allo zenit degli abitanti del tropico del Capricorno; all'altro

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La zona pertanto dei 365 paralleli celesti percorsi dal Sole nel corso di un anno è compresa fra i due paralleli estremi SA, S'A', i cui corrispondenti sulla superficie terrestre, cioè i due tropici, limitano quella fascia o zona che geograficamente denominasi torrida, e i cui abitanti veggono due volte all'anno culminare il Sole al loro zenit.

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Abbiamo veduto quali conseguenze il moto di rotazione della Terra produca rispetto al Sole per abitanti situati ai poli, sull'equatore, e fra quelli e questo in ciascun emisfero terrestre. Ora ci conviene studiare le conseguenze stesse per rispetto alle stelle.

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Carlo Darwin

411012
Michele Lessona 2 occorrenze

"Gli abitanti, come quelli della Terra del Fuoco, girano principalmente sulla spiaggia o nei loro battelli. Quantunque vi sia cibo in abbondanza, gli abitanti sono poverissimi; non vi è richiesta di lavoro ed in conseguenza le classi più basse non possono mettere insieme danaro sufficiente anche per comprarsi le più piccole superfluità. V’ ha pure una grande deficienza di mezzo circolante. Ho veduto un uomo che portava sul dorso un sacco di carbone, col quale voleva comprare qualche piccola cosa, ed un altro portava una tavola per mutarla contro una bottiglia di vino. Quindi ogni negoziante deve anche essere bottegaio, e vendere di nuovo le merci che prende in cambio."

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Nell’isola di Lemuy gli abitanti furono meravigliatissimi di veder arrivare gli inglesi, e compresero allora perché poco prima avessero veduto un gran numero di pappagalli e perché il Cheucau, un uccellino del petto rosso, mandasse con tanta insistenza un certo grido con cui suole destare la loro attenzione nei casi più straordinarii.

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Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412591
Giulio Bizzozero 2 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
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Ad esempio, ecco la mortalità per tubercolosi in rapporto a 10 mila abitanti verificatasi nell'anno 1896 in alcune grandi città italiane, paragonata con quella dei Comuni minori del Regno.

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., durante il 1888 nel quartiere poco popolato di Friedrichstadt si contarono, per ogni 100 mila abitanti, 190 morti per tubercolosi, mentre in quello popolatissimo di Louisenstadt i morti salirono a 460.

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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433449
Angelo Mosso 2 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
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Invece in America a 3960 metri vi è la città di Potosi, celebre per le sue miniere d'argento, che una volta contava 160000 abitanti.

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Di tutti gli abitanti d'Europa, Francioli e Quaretta, i due custodi della capanna Regina Margherita, sono forse le persone che rimangono ogni anno un tempo più lungo a 4560 metri. Incaricati del servizio di quella capanna, vanno lassù in principio di luglio e si fermano fino alla fine di settembre secondo che il tempo lo permette.

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

464956
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Terra del Fuoco, suoi abitanti; loro facoltà mentali; loro sentimenti quasi religiosi; loro potenza nella vista; loro abilità nello scagliare un sasso; loro resistenza al crudo loro clima; differenza di statura fra essi; loro modo di vita; somiglianza loro cogli Europei nelle facoltà mentali; loro avversione pei peli della faccia; si dice che ammirino le donne europee.

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Intorno agli abitanti dell’Australia vedi Huxley in Lyell’s Antiquity of Man, 1863,pag. 87. Intorno agli isolani delle Sandwich il prof. J. Wyman, Observations on Crania, Boston, 1868, p. 18.

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L'uomo delinquente

473246
Cesare Lombroso 22 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Le tre provincie di Torino, Genova, Milano, che diedero il minimo di analfabeti in Italia, un scolaro sopra 7 a 14 abitanti, videro negli ultimi anni aumentarsi di un terzo i reati, da 6983 a 9884 (Sacchi, Studî intorno all'indirizzo educativo, 1874).

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Calcolando, infatti, in Italia il numero dei libretti in proporzione al numero degli abitanti, il credito totale dei depositanti a risparmio o meglio, il credito medio di ogni libretto nelle singole provincie, cifre che ci paion più adatte a darci uno specchio per lo meno della previdenza di un paese, vediamo che:

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. - Quanto alla Francia, in cui però non abbiam potuto avere la cifra dei risparmi, ma solo il numero dei depositanti per abitante, pigliando per dato di ricchezza la cifra dei libretti della cassa di risparmio, su 1000 abitanti, dal 1884-85, abbiamo che i delitti crescono sempre in ragione diretta della ricchezza, cioè:

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Proc. del Re Appiani, cavo che in Aosta omicidi 0,49 per 10000 abitanti - Torino 0,75 dunque con sola superiorità nei reati di furto, che devono essere campestri e quindi occasionali e di niuna importanza.

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Per farsi un'idea completa della distribuzione del delitto secondo l'età, gioverà questa tabella degli accusati e condannati sopra 1000 abitanti coetanei in Francia, dal 1826-40 Guerry, Sur la Stat. Morale de la France, pag. 24..

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«Le cause, secondo il Sighele, sarebbero il carattere degli abitanti e l'influenza esercitata dai cessati Governi, che produssero altrove brigantaggio e camorra: l'impotenza dell'autorità a colpire i colpevoli pel silenzio dei testimoni, comprati o impauriti, ma sopratutto l'eredità. Studiando, infatti, i processi intentati contro gli Artenesi dal 1852, Sighele vi ha trovato sempre gli stessi nomi: il padre, il figlio, il nipote si seguivano a distanza come spinti da una legge fatale. Montefortino, che è il nome precedente d'Artena, era celebrato per delitti sino dal 1155. Paolo IV nel 1557 fu condotto a bandirne dalla vita tutti gli abitanti, e dar facoltà a chiunque d'ucciderli e distrugger il castello «acciocchè non abbia esser più nido et recepto di tristi ladroni» .

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Che la razza entri come fattore nella maggiore criminalità di questi paesi, io lo sospetterei, anco, dall'avere veduto in parecchi dei loro abitanti, come Sant'Angelo, Pozzolo, S. Pietro, una statura più alta, che non nei paesi circonvicini.

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Udine correrebbe a ferimenti con grassazione per un centesimo, ed è famigerata pare per le percosse e i ferimenti dei genitori (28 in un anno) - e così Cilento, provincia di Napoli, assassinii per arma da fuoco su 200 abitanti 30% in un anno.

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Jorioz scriveva, per esempio, parlando di Sora: «Di ladri formicola questo bel paese; ve ne sono tanti quanti sono gli abitanti» (V. sopra), il che spiegherebbe come riuscissero eletti dei briganti a consiglieri del comune. - Gli abitanti di Castelforte e di Spigno proteggono i ladri, col patto che rubino fuori del loro paese. - Gli abitanti dei dintorni di Palermo, fra cui formicolano i mafiosi, discendono dagli antichi bravi dei baroni (Villari); e rimontando più in su, dai rapaci arabi conquistatori, confratelli dei Beduini (V. s.). -Ho osservato, scrive D'Azeglio parlando dei Romani, che negli antichi feudi del medio-evo (Colonna, Orsini, Savello) è rimasta nella popolazione l'impronta di quella vita di odio, di guerre, di parteggiare continuo, che era vita normale di tutto l'anno in quei felici secoli; vi si trova fra i giovani quasi generale il vero tipo del bravo (Bozzetti della vita italiana, pag. 187).

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Secondo Plutarco, Atene dopo la sedizione di Cimone si divise in tre partiti corrispondenti alla varia configurazione geografica del paese: gli abitanti della montagna volevano ad ogni costo il Governo popolare, quelli della pianura chiedevano un Governo oligarchico, e coloro che abitavano presso il mare stavano per un Governo misto.

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Degli 5258 Comuni d'Italia, 2813 con undici milioni e mezzo di abitanti sono soggetti alla malaria e in 2025 altri Comuni, con una popolazione di 8 milioni, i casi si verificano con una certa frequenza (BODIO, Bulletin de l'Institut international de statistique, 1887.

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Nella Sardegna poi vi è nella criminalità delle due provincie di Sassari e Cagliari quel contrasto che già si nota nel tipo degli abitanti come nelle manifestazioni della loro vita economico-sociale. Il nord ha l'agricoltura e l'industria più sviluppate, il sud ha le miniere presso Cagliari, Iglesias, ecc.

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In Lombardia, sotto l'Austria, si ebbe in 7 anni 1 condannato ebreo ogni 2568 abitanti (Messedaglia). - Nel 1865 in Italia contavansi solo 7 ebrei carcerati, 5 maschi e 2 femmine; proporzione inferiore di molto alla popolazione criminale cattolica. - Nuove indagini del Servi, nel 1869, avrebbero dato su una popolazione di 17800 ebrei solo 8 condannati.

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L'Agente della Società appena conosce un grosso centro di fattorie dove si abbia bisogno di ragazzi, si procura il nome degli abitanti che possano aiutarlo, annunzia il giorno del suo arrivo; i ragazzi sono lavati e condotti al municipio dove si improvvisa una commissione dei principali abitanti che designa le famiglie dove collocarli e che li accetta dopo breve prova senza convenzione scritta, ma colla promessa di mandarli l'inverno a scuola e di trattarli bene. La Commissione Municipale li sorveglia e informa di loro il Comitato centrale, il quale si assicura del loro trattamento con nuove visite dell'Agente sul luogo e con lettere a loro stessi ed ai padroni.

Pagina 429

Ed infatti, osservava Nocito (tornata 1° giugno 1878) si rubano tra loro il pane, le vesti, persino le scarpe, e dei poveri abitanti nemmeno i chiodi sui muri sono sicuri; nemmeno le sementi che essi vanno a scavare dalle zolle, come provarono appositi processi.

Pagina 476

Se non che questo provvedimento, oltre esser provvisorio, è pochissimo giustificato: che se il vantaggio del loro allontanamento è certo grande per i cittadini onesti (non però pei poveri loro ospiti, che corrompono, derubano ed infamano Ed infatti, osservava Nocito (tornata 1° giugno 1878) si rubano tra loro il pane, le vesti, persino le scarpe, e dei poveri abitanti nemmeno i chiodi sui muri sono sicuri; nemmeno le sementi che essi vanno a scavare dalle zolle, come provarono appositi processi.), ben è impossibile il credere che serva per loro, che possa essere uno stimolo al loro ravvedimento od al lavoro. Come si può immaginare che all'isola Ventottene, che ha solo 60 salme di terreno coltivabile e 1000 abitanti, possano trovar lavoro 400 coatti che vi si trovano? e con che ponno lavorare attualmente 424 nell'isola Pantelleria e 408 a Tremiti? (Nicotera).

Pagina 476

Nel periodo 1829-1838, i delinquenti condannati annualmente dalla Corte criminale erano a Ginevra 79 ogni 100.000 abitanti, e i delinquenti condannati dal tribunale correzionale erano 1000; nel periodo 1872-1885, i primi furono soltanto 12, e i secondi 300 (sempre, s'intende, ogni 100.000 abitanti). Una diminuzione quindi, nel primo caso di 5/6, nel secondo di 2/3. E questa diminuzione - che costituisce già un grandissimo titolo d'onore per la città svizzera - è ancor maggiore quando non si tenga conto che della criminalità esclusivamente indigena. I delitti commessi dai soli ginevrini diminuirono negli ultimi cinquant'anni di quasi 9/10.

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. - Per l'Italia (Archivio italiano per le malattie nervose, 1885 (VERGA)), i pochi dati che si possono dare si riferiscono agli anni 1874, in cui vi erano 51 pazzi per 100.000 abitanti; al 1877: 54,1; 1880: 61,25; 1883: 67,7; 1885: 66,0; 1888: 74,0. - In Francia (BODIO, Bulletin de l'Institut international de statistique, 1889, pag. 112 e 123. - Di alcune statistiche sanitarie in Italia ed in altri Stati Europei. Nota del dott. RASERI) erano 131,1 per 100.000 abitanti nel 1883; 133 nel 1884; 136 nel 1888. -Scozia e Irlanda darebbero, secondo Legoyt, 2,6 pazzi per 1000 abitanti; Scandinavia, 3,4; Stati Uniti, 3,3 (op. cit.). In Olanda, nel 1856, erano 5,9; nel 1860, 6,4; nel 1863, 7,5 (SCHNEEVOGT, Verslag over den Staad des Gestischten, 1865).

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Le Basse Alpi, all'inverso, le Landes, l'Indre, il Cher ed il Lozère, che non oltrepassano i 40 abitanti per chilometro quadrato, nelle elezioni politiche del 1877-81-85 diedero elevati coefficienti di voti al partito monarchico; egualmente è dei dipartimenti della Vandea, del Nord, degli Alti Pirenei, del Gers, del Lot e dell'Aveyron, che superano appena i 60 abitanti per chilometro quadrato, e altrettanto accadde nei plebisciti (Jacoby).

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Ma quanto vi possa l'immigrazione ce lo mostra il fatto che noi troviamo la legge inversa in Italia che non ha immigrazione, ma anzi emigrazione nel rapporto del 193 per 100.000 abitanti per anno Del Vecchio, Sull'emigrazione ecc., 1892..

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Difatti, durante il dodicennio 1876-88, per ogni 1000 abitanti, si sono avute annualmente, in media, nell'Italia meridionale e insulare 40 nascite, e solo 36 nelle altre parti d'Italia insieme considerate.

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Natura ed arte

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Giovanni Virginio Schiaparelli 1 occorrenze

E passando ad un ordine più elevato d'idee, interessante sarà ricercare qual forma d'ordinamento sociale sia più conveniente ad un tale stato di cose, quale abbiamo descritto; se l'intreccio, anzi la comunità d'interessi, onde son fra loro inevitabilmente legati gli abitanti d'ogni valle, non rendano qui assai più pratica

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Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 1 occorrenze

Tante da darne 200 miliardi a ognuno del 6,7 miliardi di abitanti della Terra. Facile dedurne che sono davvero qualcosa di molto piccolo: riusciremmo a vederle solo ingrandendole un miliardo di volte.

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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 1 occorrenze

I resti di Copernico riposavano sotto il pavimento della “sua” cattedrale a Frombork, un villaggio oggi di 4000 abitanti, ma poiché erano finiti in mezzo alle ossa di un centinaio di monaci, identificarli sembrava un’impresa disperata. Invece, grazie alle moderne tecnologie investigative, ci è riuscito nel 2005 l’archeologo Jerzy Gassowski.

Pagina 47

Sulla origine della specie per elezione naturale

537052
Carlo Darwin 8 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Insomma, io credo che le specie divengano oggetti abbastanza ben marcati e definiti, in modo da non offrire in qualsiasi periodo un caos inestricabile di forme variabili, ed intermedie: primieramente perchè le nuove varietà sono formate con estrema lentezza, essendo lentissimo il processo delle variazioni, e l'elezione naturale non può agire fintanto che non si presentino variazioni favorevoli, e finchè nella naturale economia della regione non siavi un posto che possa occuparsi più vantaggiosamente, per qualche modificazione avvenuta in uno, o in parecchi abitanti. Ora questi nuovi posti dipenderanno dagli insensibili cambiamenti del clima, o dall'accidentale immigrazione di nuovi abitanti, e probabilmente, in un grado ben più importante, dalle lente modificazioni di alcuni degli antichi abitanti; mentre le nuove forme così prodotte e le antiche agiranno e reagiranno scambievolmente le une sulle altre. Per modo che in ogni regione e in ogni tempo noi non troveremo che poche specie, le quali offrano piccole modificazioni di struttura, alcun poco permanenti; e certamente questo è ciò che vediamo (Nota XXI).

Pagina 149

Secondo la teoria della discendenza con modificazioni, la grande legge della successione prolungata, ma non immutabile degli stessi tipi sulle medesime regioni, viene tosto chiarita; perchè gli abitanti di ogni parte del mondo tenderanno facilmente a rimanere e propagarsi in quelle parti, nei periodi immediatamente posteriori, lasciando una progenie strettamente affine, benchè modificata di qualche grado. Se gli abitanti di un continente anticamente erano molto diversi da quelli di un altro continente, anche i loro discendenti modificati differiranno quasi nella stessa maniera e al medesimo grado. Ma dopo intervalli di tempo molto lunghi, e dopo i grandi cambiamenti geografici che permettano molte migrazioni da una regione all'altra, le forme più deboli cederanno il posto alle più dominanti, e non vi sarà nulla di immutabile nelle leggi della distribuzione passata e presente.

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Questi fatti sono: la grande differenza delle faune marine sui lati opposti di ogni continente, l'intima relazione degli abitanti terziari di parecchie terre ed anche di diversi mari coi loro abitanti attuali; un certo grado di relazione fra la distribuzione dei mammiferi e la profondità del mare (come vedremo fra poco), ed altri fatti analoghi. La natura e le proporzioni relative degli abitanti delle isole oceaniche mi sembrano pure in opposizione coll'ipotesi dell'antica loro continuità coi continenti. Anche la loro composizione, quasi universalmente vulcanica, viene a contrastare coll'idea che esse siano frammenti di continenti sommersi; e quando esse fossero esistite come catene di monti sulle terre, alcune almeno di queste isole sarebbero formate di granito, di schisti metamorfici, di antiche roccie fossilifere ed altre roccie consimili, come le altre elevazioni montuose, invece di essere semplici coni di materie vulcaniche.

Pagina 331

La legge per cui gli abitanti di un arcipelago, quantunque distinti specificamente, sono strettamente affini a quelli del continente più vicino, talvolta si applica in una piccola scala, benchè in una maniera più interessante; nei limiti del medesimo arcipelago. Così le diverse isole dell'Arcipelago Galapagos sono occupate da specie che sono in rapporti molto stretti in modo meraviglioso, come altrove ho dimostrato; cosicchè gli abitanti di ogni isola separata, sebbene distinti in gran parte, sono connessi fra loro in grado incomparabilmente maggiore di quello che cogli abitanti di ogni altra parte del mondo. E ciò doveva precisamente prevedersi, secondo le mie idee, perchè quelle isole sono così vicine, che debbono quasi inevitabilmente ricevere degli immigrati dalla stessa sorgente originale, o l'una dall'altra. Ma questa dissomiglianza fra gli abitanti endemici delle isole può usarsi come un argomento contrario alla mia teoria; perchè potrebbe chiedersi come mai sia avvenuto che in diverse isole, situate a poco distanza fra loro, aventi la stessa natura geologica, la stessa altezza, il medesimo clima, ecc., molti immigranti sieno stati modificati differentemente, benchè soltanto leggermente. Questa mi è sembrata per molto tempo una grave obbiezione: ma essa è fondata principalmente sull'errore, profondamente radicato, di considerare le condizioni fisiche di un paese come le più importanti per i suoi abitatori; al contrario credo non possa contrastarsi che la natura degli abitanti, coi quali ogni altro deve lottare, sia un elemento di successo almeno ugualmente importante e in generale assai più influente. Ora se noi consideriamo quegli abitanti delle isole Galapagos che trovansi in altre parti del mondo (lasciando in disparte pel momento le specie endemiche, che non possono comprendersi qui rettamente, mentre dobbiamo ricercare come esse si siano modificate dopo il loro arrivo), noi troviamo un complesso considerevole di differenza nelle varie isole. Questa differenza doveva infatti ammettersi secondo l'ipotesi che le isole siano state popolate con mezzi occasionali di trasporto; un seme di una pianta, per esempio, essendo stato portato sopra una di quelle isole e quello di un'altra sopra un'isola diversa. Quindi allorchè nei tempi antichi una specie immigrante si stabilì in una di queste isole o in parecchie, ovvero quando posteriormente si sparse da un'isola all'altra, si sarà trovato esposto certamente a condizioni di vita diverse nelle differenti isole, perchè avrà dovuto competere con differenti gruppi di organismi. Una pianta, per esempio, avrà trovato un terreno più conveniente per essa, occupato più completamente da piante distinte in un'isola che nell'altra, e sarà stata in balìa degli attacchi di nemici alquanto differenti. Se quindi essa variava, l'elezione naturale avrà favorito probabilmente delle varietà diverse nelle varie isole. Alcune specie però poterono estendersi e conservare non pertanto il medesimo carattere in tutto il gruppo, precisamente come si osserva nei continenti in cui certe specie si diffondono assai e rimangono inalterate.

Pagina 361

Il principio che determina il carattere generale della fauna e della flora delle isole oceaniche, cioè, che gli abitanti, quando non sono identici, sono tuttavia evidentemente connessi cogli altri abitanti di quella regione dalla quale possono più prontamente essere venuti i coloni, essendo poi questi successivamente modificati e meglio conformati alle nuove loro dimore, questo principio è applicabile universalmente a tutta la natura. Noi vediamo che ciò si verifica in ogni montagna, in ogni lago e in ogni palude. Perchè le specie alpine sono affini a quelle delle pianure che le circondano, eccettuate però quelle forme, principalmente di piante, che si sono disseminate ampiamente per tutto il mondo nella recente epoca glaciale; così abbiamo nell'America meridionale i colibri alpini, i roditori alpini, le piante alpine, ecc., tutti di forme esclusivamente americane; ed è manifesto che una montagna, di mano in mano che lentamente si sollevava, doveva naturalmente essere colonizzata dalle pianure circonvicine. Altrettanto dicasi degli abitanti dei laghi e degli stagni, colla riserva che le grandi facilitazioni dei trasporti diedero le medesime forme generali al mondo intero. Noi vediamo il medesimo principio in alcuni animali ciechi che abitano nelle caverne dell'America e dell'Europa.

Pagina 363

Quando potremo essere certi che tutti gli individui della medesima specie e tutte le specie strettamente affini della maggior parte dei generi, sono derivate in un periodo non molto lontano da un solo progenitore ed emigrarono da un dato luogo di origine; e quando saremo più addentro nella cognizione dei molti mezzi di migrazione, allora, pei lumi che ci fornisce attualmente e che continuerà a fornirci la geologia, sugli antichi cambiamenti di clima e di livello delle terre, noi saremo in grado sicuramente di seguire, in un modo mirabile, le antiche migrazioni degli abitanti del mondo intero. Anche al presente paragonando le differenze che presentano gli animali marini sui lati opposti di un continente e la natura dei diversi abitanti del continente stesso, in relazione ai loro mezzi apparenti di migrazione, potrà darsi qualche nozione sull'antica geografia.

Pagina 431

I numeri proporzionali de' suoi abitanti si altereranno quasi immediatamente; e alcune specie potranno estinguersi. Da quanto abbiamo veduto sui rapporti intimi e complessi che legano gli abitanti di una medesima contrada, possiamo inferire che ogni cambiamento nelle proporzioni numeriche di alcuni di essi, indipendentemente dalla modificazione del clima, influirebbe seriamente sulla maggior parte degli altri. Se la regione fosse aperta ne' suoi confini, nuove forme al certo immigrerebbero; il che turberebbe anche più gravemente le relazioni di alcuni degli abitanti primitivi. E qui giova ricordare l'influenza dell'introduzione di un solo albero o di un mammifero, già da noi notata. Ma nel caso di un'isola o di un paese parzialmente cinto di barriere, che non potrebbero essere sorpassate da nuove forme e più adatte, vi sarebbe posto nell'economia locale per quegli abitanti aborigeni che venissero in qualche guisa a modificarsi; che se l'area fosse aperta all'immigrazione, quello stesso posto si sarebbe occupato dagli intrusi. In tal caso ogni leggera modificazione, che nel corso delle età potrebbe aver luogo, tenderebbe a perpetuarsi quando fosse in alcun che vantaggiosa ad una delle specie, meglio conformandola alle proprie condizioni alterate: e l'Elezione naturale avrebbe così un vasto campo per l'opera di perfezionamento.

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Siccome alcuni pochi tra i vecchi abitanti subiscono delle modificazioni, i reciproci rapporti tra gli altri abitanti saranno turbati, e si faranno vacanti dei nuovi posti, i quali potranno essere occupati da forme più adatte. Sebbene tutti gli individui di una medesima specie differiscano tra loro in grado leggero, potrà tuttavia passare un tempo lungo, prima che si manifestino delle utili variazioni nelle singole parti degli organismi. Questo processo può essere ritardato grandemente dal libero incrociamento. Molti esclameranno che queste cause diverse sono ampiamente sufficienti per annullare interamente l'azione dell'elezione naturale, io non lo credo. D'altra parte ammetto che l'elezione naturale agisca sempre con molta lentezza, spesso soltanto a lunghi intervalli di tempo, e in generale sovra un ristrettissimo numero di abitanti della stessa regione contemporaneamente. Inoltre io penso che questa azione lenta ed intermittente della elezione naturale si accordi perfettamente con ciò che c'insegna la geologia, sull'ordine e sul modo col quale si trasformarono gli abitanti del globo.

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