Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbondante

Numero di risultati: 91 in 2 pagine

  • Pagina 2 di 2

Carlo Darwin

411513
Michele Lessona 4 occorrenze

Da ciò probabilmente segue che proviamo pochissima sorpresa, vedendo due specie, strettamente affini nei costumi, essere una rara e l’altra abbondante nello stesso distretto, ovvero anche, che una si trovi numerosa in un distretto, ed un'altra, che compie lo stesso ufficio nell’economia della natura, abbondi in una regione vicina che differisce pochissimo nelle sue condizioni. Se ci viene domandato come questo segua, si risponde immediatamente che deriva da qualche lieve differenza 104 nel clima, nel cibo, o nel numero dei nemici; tuttavia quanto raramente, se pur mai, possiamo segnare la causa precisa e il modo di azione dell'ostacolo! Perciò siamo indotti a concludere, che certe cause, quasi sempre al tutto inapprezzabili da noi, determinano se una data specie sarà in numero abbondante o scarsa.

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Se dunque, come appare probabile, le specie cominciano a divenir rare e poi si estinguono; se il troppo rapido accrescimento d'ogni specie, anche fra le più favorite, è certamente arrestato, come dobbiamo riconoscere, sebbene sia difficile dire come e quando, e se noi vediamo senza la più piccola sorpresa, sebbene non possiamo conoscerne la vera ragione, una specie abbondante ed un'altra strettamente affine rara nello stesso distretto, perché proveremo noi tanta meraviglia di ciò, che lo scarseggiare faccia ancora un passo e giunga all'estinzione? Un'azione che procedesse intorno a noi, fosse anche appena apprezzabile, potrebbe certamente essere spinta un po' più avanti senza eccitare la nostra osservazione. Chi proverebbe molta sorpresa udendo che il megalonyx era anticamente raro a petto di una delle scimmie viventi? E tuttavia in questa comparativa scarsità noi abbiamo la più chiara prova delle condizioni meno favorevoli alla loro esistenza. Ammettere che le specie divengano generalmente rare prima di estinguersi; non sentir sorpresa della comparativa scarsità di una specie rispetto ad un'altra, e tuttavia attribuire a qualche agente straordinario l’estinzione di una specie e maravigliarsene grandemente, mi sembra quasi lo stesso come ammettere che la malattia nell'individuo è il preludio della morte; non sorprendersi della malattia, ma quando l'ammalato muore meravigliarsi, e credere che sia morto violentemente."

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"II coniglio è un altro animale che è stato introdotto, ed è riuscito benissimo, cosicché è molto abbondante in varie parti dell'isola. Tuttavia, come i cavalli, i conigli stanno entro certi limiti; perché non hanno varcato la catena centrale di colline, e neppure si sarebbero estesi alla base di queste se, come mi hanno detto i gauchos, non ne fossero state colà portate alcune piccole colonie# Non avrei mai supposto che questi animali, originari dell’ Africa settentrionale, avrebbero potuto vivere in un clima tanto umido come questo, e che gode di così poco sole che anche il frumento matura solo qualche volta. Si asserisce che in Svezia, dove ognuno crederebbe essere un clima più favorevole, il coniglio non può vivere all'aria aperta. Inoltre, le prime poche paia hanno dovuto contendere contro i nemici indigeni, cioè la volpe ed alcuni grossi avoltoi. I naturalisti francesi hanno considerato la varietà nera come una specie distinta, e l'hanno chiamata Lepus magellanicus. Essi credono che Magellano, quando parlava di un animale chiamato Conegos, nello stretto di Magellano, si riferisse a questa specie; ma egli alludeva ad una piccola cavia, che anche oggi vien così chiamata dagli spagnuoli. I gauchos ridevano all'idea che la specie nera fosse differente dalla grigia, e dicevano che in ogni caso non aveva estesa la sua cerchia più in là di quello che avesse fatto la specie grigia, che le due non erano mai state trovate separate, e che si riproducono insieme facendo prole pezzata. Di quest'ultima posseggo ora un esemplare, ed è macchiato verso il capo differentemente dalla descrizione specifica francese. Questa circostanza dimostra quanto cauti debbono essere i naturalisti nel fare nuove specie, perché anche Cuvier, guardando il cranio di uno di questi conigli, credette che fosse probabilmente distinto."

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Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412781
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Le spese di viaggio saranno sempre poca cosa rispetto al costo della cura, e la lontananza della famiglia, piuttosto che dannosa, è da considerare come giovevole all'esito della cura stessa, sia perché le visite dei parenti sono spesso causa di alterazioni nella regolarità di vita del malato, e non di rado anche di disobbedienza alle prescrizioni mediche a cagione dei pregiudizii popolari contro l'alimentazione abbondante, la vita all'aria libera, ecc., sia perché il malato nel sanatorio non deve essere disturbato dalle noie grandi o piccine della vita familiare. Ogni suo pensiero, come ogni sua azione, devono essere diretti a favorire la guarigione.

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Elementi di genetica

413186
Giuseppe Montalenti 2 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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E se trovano abbondante nutrimento, vivono rigogliosamente e rapidamente, si moltiplicano in numero sterminato. È ben noto che basta innestarne pochissimi in un adatto terreno di coltura, tenendolo alla più favorevole temperatura, per ottenere in poche ore abbondantissime colture. La moltiplicazione avviene per scissione: ogni batterio, raggiunta rapidamente una certa dimensione, si spezza in due, e, come il primo, questi due in breve si spezzeranno ciascuno in due, e così di seguito, se perdurano le condizioni favorevoli alla loro vita. Nessuna meraviglia se tutti questi discendenti, originatisi per successive scissioni da un primo progenitore, si somigliano fra di loro e somigliano come due gocce d’acqua al comune antenato. È la medesima sostanza con

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In secondo luogo la scarsa prolificità della specie umana non offre discendenza tanto abbondante da poter ottenere da una sola coppia dati statistici sufficienti: soltanto radunando i dati relativi a molte famiglie si ottengono numeri abbastanza elevati; ma spesso si introducono così altre variabili, che complicano il problema. Inoltre la lentezza relativa dello sviluppo fa sì che uno studioso possa seguire appena una o due generazioni, e debba accontentarsi, per le precedenti, dei dati tramandati dalla tradizione, o raccolti da altri, che sono spesso scarsi, manchevoli, errati, raramente un po’ più precisi quando si tratta di famiglie illustri o nobili. Si aggiunga infine che la legittimità delle nascite dà talvolta luogo a dubbî, i quali rendono anche più complicata la situazione, e ci si convincerà che l’indagine genetica dell’uomo deve essere

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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso

430976
Camillo Golgi 4 occorrenze

Nel cavallo questo rivestimento grigio è ancora più abbondante; al di sotto della pia madre, spessa ed anche un pò arrossata che lo ricopre, scorgonsi dei crepuscoli nervosi centrali ben marcati, ed esso s'estende fino ai legamenti longitudinali mediani. Nell'uomo, anche allorché questa formazione è il meno possibile sviluppata, sembra esista sempre un po' di sostanza grigia chiara in vicinanza del legamento coperto G. Valentin Nervenlehre, pag. 244 1840. ».

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Nell'istante in cui i pezzetti vengono passati dal bicromato nella soluzione di nitrato d'argento, in quest'ultima accade un abbondante precipitato giallognolo di cromato d'argento. Ora si comprende come la formazione di tale precipitato vada a spese della titolazione del liquido, giacchè coll'istantanea formazione del composto insolubile, una parte più o meno considerevole del sale d'argento sciolto viene neutralizzata. Ciò naturalmente muta i rapporti, anche osmotici, fra il liquido che deve penetrare nello spessore dei pezzi e le parti interne, elementi, dei pezzi medesimi. Potrebbe anzi con ciò accadere che tutto o la massima parte del nitrato d'argento sciolto venga precipitato, la qual cosa potrebbe essere causa che la reazione fallisca più o meno completamente. Affine di evitare inconvenienti siffatti, è utile sottoporre i pezzi, nei quali si vuole esperimentare la reazione, ad una preventiva lavatura con una più attenuata soluzione dello stesso reattivo. Per

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Dopo ciò il preparato ordinariamente non richiede più alcuna cura, giacché se la soluzione venne posta in quantità relativamente abbondante, nel modo che venne detto, la quantità del reattivo è sufficiente perché la sua azione possa manifestarsi in tutto lo spessore del pezzo. É però utile avere in mente come in alcuni casi, che si verificano specialmente allorché trattasi di pezzi che, per prolungata immersione nelle soluzioni di bicromato, sono abbondantemente impregnati di tale reattivo, dopo 6, 8, 10 ore di immersione nel nitrato d'argento, alla primitiva soluzione di questo sale convenga sostituirne altra nuova e pura. Ciò deve essere fatto quando il liquido di immersione va acquistando un colore giallognolo, il che vuol dire che la soluzione di nitrato va neutralizzandosi, per cui potrebbe accadere che il reattivo perdesse le proporzioni richieste per poter spiegare la sua azione anche nelle parti centrali dei pezzi.

Pagina 188

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

434571
Angelo Mosso 2 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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Camminarono ancora un buon tratto e seguivano le buche degli alpenstock fatte da un'altra comitiva che era salita alla capanna, ma perdettero anche questo filo che poteva condurli fuori da quel labirinto, perchè fattasi più fitta l'oscurità e cadendo più abbondante la neve non trovavano più le orme, perchè le traccie erano scomparse e il vento aveva ricolme di nevischio le buche. Del tutto disorientati temevano di non trovare più la via, nè per ritornare indietro, nè per scendere. Per buona sorte il cielo si rischiarò e poterono giungere a notte fatta alla Capanna Gnifetti.

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Respirazione periodica nella Capanna Regina Margherita si raffredda respirando rapidamente, ma perchè funzioni questo congegno automatico dell'organismo, il quale produce un'evaporazione più abbondante di acqua nei polmoni, bisogna che il sangue non contenga un eccesso di acido carbonico: bisogna che la quantità di ossigeno nel sangue sia in quantità sufficiente perchè il cane non abbia bisogno di respirare. Senza queste due condizioni non può stabilirsi il ritmo precipitoso della respirazione, che tutti osserviamo nei cani d'estate quando hanno caldo. L'aver stabilito che nell'aria rarefatta a 4560 m. esiste la polipnea nel cane, è una prova che realmente a quell'altezza non fa difetto l'ossigeno.

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Fondamenti della meccanica atomica

435540
Enrico Persico 1 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Se ne deduce che l'unità adottata pei pesi atomici (1/16 dell'atomo di O, anzi, più esattamente, dell' isotopo più abbondante dell'ossigeno: v. § 4) vale grammi formula : il peso di un atomo di idrogeno differisce, come è noto, assai poco da questo (g. 1,661.10-24). .

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

459709
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Siccome gli uccelli si propagano quando il cibo è abbondante, è probabile che i maschi non soffrono molto disturbo nella ricerca del cibo per questo impaccio nella facoltà di muoversi; ma non vi può essere guari dubbio che debbano essere molto più in pericolo di venir presi dagli uccelli di rapina. Come pure non possiamo dubitare che il lungo strascico del pavone e la lunga coda e le lunghe penne delle ali del fagiano Argo debbano renderli una preda molto più facile per ogni belva, come il gatto tigre, di quello che sarebbe il caso. Anche i colori brillanti di molti uccelli maschi non possono a meno di metterli più in vista di ogni sorta di nemico. Quindi è probabile, come ha notato il signor Gould, che cosifatti uccelli sono in generale timidi, come se fossero consapevoli che la loro bellezza è per essi sorgente di pericolo, e sono più difficili da scoprire e da avvicinare che non le femmine colorite di scuro e meno diffidenti al paragone, o che non i maschi giovani ancora disadorniIntorno al Cosmetornis, vedi Livingstone, Expedition to the Zambesi, 1865, p. 66. Intorno al fagiano Argo, Jardine, Nat. Hist. Lib.: Birds, vol. XIV, p. 167. Intorno agli Uccelli di paradiso, Lesson, citato da Brehm, Vita degli Animali, vol. III, p. 347. Intorno alla Vedova, Travels in Africa di Barrow, vol. I, p. 243, e Ibis, vol. III, 1861, p. 133. Il sig. Gould, intorno alla timidezza degli uccelli maschi, Handbook to Birds of Australia, vol. I, 1865, p. 210, 457..

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Nei Figiani del Pacifico, la barba è abbondante ed ispida, ed è il loro maggior orgoglio; mentre gli abitanti degli arcipelaghi adiacenti di Tonga e di Samoa sono «senza barba, e detestano un mento ruvido». In una sola isola del gruppo delle Ellici «gli uomini hanno molta barba, e non ne vanno poco alteri»Il dott. Barnard Davis cita il sig. Prichard ed altri per questi fatti che riguardano i Polinesi, nell’Anthropological Review, aprile 1870, p. 185, 191..

Pagina 541

L'uomo delinquente

466029
Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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La statura è un po' al disopra della media, ha forti muscoli, le mascelle larghe e robuste; naso dritto e gli archi sopraccigliari accentuati; il sistema pilifero è abbondante e molto pigmentato, ciò che li distingue subito da un'altra razza dai capelli biondi giallastri che occupa molti vicini villaggi, a cui non si associa che raramente.

Pagina 27

Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476206
Angelo Secchi 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Non deve poi sorprendere che si trovi questo elemento assai copioso nelle stelle, dopo che esso si è trovato abbondante in certi aeroliti e dopo che le comete ci hanno mostrato lo spettro diretto di questa sostanza combinata coll’ossigeno e coll’idrogeno. Si è rilevato che i meteoriti carbonosi non contengono realmente che una dose molto scarsa di carbonio, e che nel resto non differiscono molto dagli altri. V. Americ. Journal of science. May 1876,p. 391. Così potrebbe essere in queste stelle. Una piccola addizione di carbonio agli elementi chimici comuni, produr potrebbe immense varietà stante la natura proteiforme di questo elemento. Il carbonio dà uno spettro così diverso per ogni minima sostanza che vi sia mista che è difficile a stabilire in che condizioni ivi si trovi, e da ciò nascono probabilmente tutte le divergenze trovate. Così per esempio l’ossido di carbonio e l’idrogeno carburato hanno le stesse zone, ma in uno la zona media è la più viva, nell’altro all’incontro è la più debole.

Pagina 116

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

508716
Piero Bianucci 1 occorrenze

Se l’alcol è abbastanza abbondante, i gomitoli si svolgono e i loro lunghi filamenti si intrecciano tra loro. Cioè le proteine si denaturano. È dunque possibile preparare un uovo strapazzato a freddo mescolandolo con alcol etilico a 95°. Un lavaggio in acqua porterà poi via il sapore dell’alcol. In modo analogo la denaturazione del latte si ottiene con gli enzimi del caglio e quella delle carni cospargendole con aceto o succo di limone cosparsi sulle carni.

Pagina 86

Manuale di Microscopia Clinica

514303
Giulio Bizzozero 9 occorrenze

.- Se la goccia di liquido da esaminarsi è troppo abbondante, e fuoresce dagli orli del coproggetti, se ne assorbirà il soverchio colla pipetta e colla carta bibula. Del resto, con un po’ d’abitudine si arriva facilmente a regolare la quantità di liquido che si può porre sopra il portoggetti senza che formi uno strato troppo grosso, e quindi poco trasparente, o che esca ai lati del coproggetti.

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I pezzetti di tessuto polmonare nella cancrena appaiono costituiti da una sostanza fondamentale elastica, trasparente ed incolore, nella quale stanno, in un abbondante detrito di fini granuli, molte gocciole di grasso giallo, qua e là cumuli di pigmento nero libero, ed intorno intorno moltissimi grossi aghi di acidi grassi.

Pagina 149

Per la pronta ed abbondante comparsa dei cilindri sembrava fosse di importanza la rapida successione e l’abbondanza delle singole evacuazioni. FISCHL, per ciò, inclina a credere che la formazione dei cilindri si debba alla diminuita pressione sanguigna nelle arterie, prodotta dal leggier collasso accompagnante la diarrea. Lo stesso autore trovò albumina, il più senza cilindri, nell’orina di individui sofferenti di affezioni dolorose degli organi addominali, senza però che si potesse nemmeno sospettare una infiammazione dei reni FISCHL, Deut. Arch. für klin. Med. vol. XXIX. 1881.. - Tutto ciò dimostra che la presenza di cilindri non è caratteristica di una infiammazione renale, potendo prodursi anche in semplici disturbi circolatori.

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Per ciò, nell’orina normale si trovano dopo pasti copiosi o prolungati esercizi muscolari; oppure nell’estate quando l’orina, pel copioso sudore, è fortemente concentrata, e nell’inverno, quando, dopo eliminata, vien lasciata a bassa temperatura, poichè gli urati si sciolgono meglio nell’acqua abbondante e calda, e precipitano facilmente nei liquidi acquosi in condizioni opposte. Gli urati e l’acido urico formano quasi sempre un sedimento copioso nell’orina febbrile per la ragione che, oltre alle già accennate, altre cause ne favoriscono la precipitazione; cioè la loro quantità aumentata, e la forte acidità e la ricchezza di pigmento nell’urina.

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Lo si è trovato spontaneamente abbondante in una orina febbrile acida, nel diabete, nella danza di S. Guy. In questo caso gli ippurati contenuti nell’orina, quando siano decomposti con acido cloridrico, lasciano precipitare lentamente i cristalli di acido ippurico, sotto forma di prismi incolori a quattro faccie, terminati da apici diedri o tetraedri. Del resto non si conosce più precisamente la sua significazione patologica.

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Abbondante. GLOBULI BIANCHI Scarsi. Copiosi. Variabili, talvolta copiosi. Scarsi. " ROSSI Scarsi. Copiosi. Scarsi. Scarsi. EPITELI RENALI Scarsi. Spesso copiosi, ben conservati; talora in degen. grassa. In discreta quantità, e spesso in degenerazione grassa. Scarsi, e di solito non degenerati in grasso. CILINDRI . . . Scarsi e jalini. Spesso copiosi; il più delle volte jalini e contenenti glob. rossi, bianchi ed epitelî. Copiosi, tanto i jalini (contenenti spesso cell. epit. grasse od ammassi di grasso), quanto i giallicci. Scarsi, quasi esclusivamente jalini. ALBUMINA. . . Scarsa. Copiosa. Copiosissima. Scarsa, talvolta mancante. dei casi di degenerazione amiloide dei reni, in cui la quantità dell’orina non è diminuita, ad onta che coesistano forti edemi e manca in essa completamente l’albumina LITTEN,Charité Annalen. Jahr. 1877. Berlin 1879, p. 177.. - Alcuni osservatori (STEWART) trovarono talvolta reazione amiloide di qualche cilindro, o di cellule epitaliali.

Pagina 233

I leucociti del pus, commisti a globuli sanguigni rossi, costituiscono un sedimento ordinariamente abbondante. Il pus può anche mancare, oppure improvvisamente sgorgare in copia nel caso che un ascesso renale si sia ad un tratto svuotato nei bacinetti. Talvolta vennero evacuati coll’orina dei pezzi di sostanza renale ancora riconoscibili alla loro struttura microscopica. Nelle suppurazioni da cause traumatiche l’orina, prima di diventar purulenta, è sanguigna, e può continuare a contenere sangue, oltre a pus, per molto tempo. - L’orina contiene albumina, la cui quantità di rado è grande, e spesso scompare. - Nella nefrite suppurativa parassitica si trovano nell’orina dei cilindri di batteri o micrococchi (§ 120).

Pagina 235

Può essere abbondante il sangue allorchè l’emorragia è dovuta a lacerazione della mucosa praticata da un calcolo angoloso. Più tardi il sangue e gli epitelî diminuiscono e scompaiono, e l’urina rimane semplicemente purulenta. Essa contiene del muco e dell'albumina dovuta, e per ciò corrispondente in quantità, alla mescolanza del pus e del sangue. In alcuni casi nei bacinetti dilatatisi l’orina si sofferma e si decompone, diventando, così, di reazione alcalina. - Talvolta occorre, anche, che l’uretere corrispondente al rene malato venga otturato da un calcolo, da un coagulo di sangue, ecc. In tal caso non arriva alla vescica che l’orina proveniente dal rene sano, quindi di apparenza normale; e il pus non riappare che quando l’uretere sia ridiventato previo. Più difficile ancora è la diagnosi quando la pielite non è sola ma è dipendenza o complicazione di un catarro vescicale. Occorrono altri criteri, ed, anche questi, soltanto di probabilità; ad es. la quantità relativamente grande del pus eliminato; la reazione ammoniacale debole ad onta della copia di pus; il dolore spontaneo o l’addolorabilità dei lombi alla pressione; il carattere e l’altezza della febbre, l’adinamia del malato, ecc.

Pagina 235

Se la goccia è troppo abbondante non è buon metodo di sminuirla applicando ad un lato del coproggetti un pezzetto di carta bibula che l’assorba, poichè, essendo i leucociti appiccaticci, essi aderiscono tenacemente al vetro del preparato; sicchè la carta bibula assorbe prevalentemente i globuli rossi ed il liquido, ed altera, quindi, il rapporto numerico fra gli elementi. È preferibile, perciò, distruggere il preparato e farne un altro con minor quantità di sangue. Con un po’ di abitudine si riesce facilmente a valutare la quantità necessaria.

Pagina 35

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

518200
Venanzio Giuseppe Sella 3 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Questi vetri sono abbastanza efficaci per trasmettere una abbondante luce gialla che non manifesti alcuna azione sulle lastre sensibili; alcuni asseriscono avere osservato delle anomalie nella efficacia dei vetri gialli, per cui questi alcune volle perdono repentinamente la loro virtù di trasmettere una luce inattiva.

Pagina 277

I vetri gialli aranciati di tinta un po’ intensa possono venire esposti ai raggi del sole e trasmettere una abbondante luce gialla nel gabinetto oscuro, senza che questa luce sia capace di produrre una impressione notevole sulla lastra di collodio sensibile.

Pagina 373

L’immagine è appena visibile, quando l’esposizione è stata abbondante. Si pone da banda sino a che sia perfettamente secca, e poi si porta in una cassetta a mercuriare come usano i dagherrotipisti. I vapori mercurei sviluppano l’immagine, ma non compiutamente. Per portarla alla voluta perfezione, non si ha che a toglierla dalla cassetta, e metterla al buio in un canto per alcune ore. L’immagine acquista così la delicata bellezza di un dagherrotipo. Per fissare questa prova si lava dapprima con acqua, con una soluzione d’iposolfito di soda ed in ultimo con acqua pura, onde rimuovere l’iposolfito, e si fa seccare. L’immagine ottenuta può servire a produrre delle positive. Essa è dovuta alla opacità prodotta dalla curiosa combinazione del mercurio col bromuro d’argento. Quando si vuole posare a secco, invece di posare umido, si richiede un tempo più lungo, cioè invece di 4 — 5 secondi, bisogna posare per 2 — 3 minuti.

Pagina 488

Scritti

531764
Guglielmo Marconi 1 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Nella pratica attuale si è potuto ottenere solo di sopraffare questi falsi segnali con una energia trasmettente abbondante e di utilizzare al ricevitore, per quanto è possibile, le proprietà selettive, sintoniche, elettriche, e fisiologiche, rendendo così regolare il funzionamento della radiotelegrafia attraverso molte migliaia di chilometri. Ma ho piena fiducia che nuovi sistemi, atti ad eliminare gli effetti disturbatori delle onde naturali, saranno rapidamente studiati e perfezionati, rendendo così l'applicazione di questo mezzo di comunicazione ancora più pratico ed assai più economico.

Pagina 326

Storia sentimentale dell'astronomia

533840
Piero Bianucci 1 occorrenze

Si narra che per smentire chi additava la sua miseria come prova dell’inutilità della filosofia abbia guadagnato una fortuna affittando tutti i frantoi di Mileto e di Chio dopo aver previsto con calcoli astronomici un raccolto di olive eccezionalmente abbondante. Affermava che la morte è uguale alla vita, e a chi gli domandava perché dunque non si uccidesse rispondeva: “appunto perché non c’è differenza”. Avrebbe misurato l’altezza della piramide di Cheope confrontando la lunghezza dell’ombra che proiettava con quella del suo corpo, avrebbe coniato il motto “Conosci te stesso”, sarebbe morto assistendo a una gara di atletica, e così via. Ma non possiamo fidarci di questi aneddoti, visto che il famoso teorema di Talete in realtà lo dobbiamo a Euclide (“un fascio di rette parallele intersecanti due trasversali determina su di esse classi di segmenti direttamente proporzionali”).

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Sul clima di Vigevano. Risultati di osservazioni fatte in questa città per 38 anni (1827-1864) dal cavaliere Dott. Siro Serafini calcolati e dedotti da G. V. Schiaparelli

536268
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1868
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
  • UNIPIEMONTE
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Del resto gli anni ed i mesi di pioggia abbondante e di pioggia scarsa non sembrano seguire alcuna legge regolare di ripartizione. Dall’ultima linea orizzontale si vede, che la frequenza della pioggia presenta annualmente due massimi durante l’anno, uno in maggio, l’altro in ottobre; onde si conclude che Vigevano appartiene, per questo riguardo, al clima padano, e sta nella zona delle pioggie chiamate da Dove subtropicaliDove, Klimatologische Beiträge. I. Theil, pag. 103..

Pagina 70

Sulla origine della specie per elezione naturale

538365
Carlo Darwin 7 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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La medesima varietà di cavolo non dà un fogliame abbondante e nutritivo con un copioso supplemento di semi oleiferi. Quando i semi rimangono atrofizzati nei nostri frutti, il frutto stesso acquista molto in grandezza e qualità. Nei nostri polli un ciuffo grande di penne sul capo generalmente è accompagnato da una cresta più piccola, e un largo collare dalla diminuzione del barbiglione carnoso. Invece nelle specie allo stato di natura non può sostenersi che la legge abbia un'applicazione generale; ma molti buoni osservatori e più specialmente botanici, credono nella sua verità. Pertanto io non darò qui alcun esempio, perchè non vedo come si possano distinguere, da una parte, gli effetti dello sviluppo di un organo per mezzo dell'elezione naturale e della simultanea riduzione di un altro organo vicino per un processo identico o pel non-uso, e dall'altra parte l'attuale sottrazione di nutrimento da un punto, in seguito alla sovrabbondanza di sviluppo in un altro punto prossimo.

Pagina 129

Ora, nelle orchidee, è secreta una simile sostanza viscida, ma in quantità molto maggiore e solamente da uno dei tre stimmi, il quale, forse in seguito a tale abbondante secrezione, diventa infecondo. Se un insetto visita un fiore di questa specie, egli deterge una piccola parte della sostanza viscida, ed in pari tempo trasporta seco alcuni grani di polline. Da questo semplice stato, non molto diverso da quello dei fiori ordinari, numerose gradazioni conducono a quelle specie, nelle quali la massa pollinica finisce in un breve caudicolo libero, poi ad altre, in cui il caudicolo è fissato alla massa viscida, mentre lo stimma infecondo stesso è notevolmente modificato. In quest'ultimo caso noi avremo un pollinario nel più elevato suo sviluppo e nello stato più perfetto. Chi esamini da sè i fiori delle orchidee, non potrà negare che la precitata serie di gradazioni esista realmente, una serie che conduce da una massa di grani pollinici, i quali sono connessi insieme da filamenti, mentre lo stimma assai poco differisce da quello dei fiori ordinari; fino al pollinario assai complicato, che è maravigliosamente adattato ad essere trasportato dagli insetti; nè potrà negare che tutte le gradazioni nei fiori diversi ed in riguardo alla generale struttura di ciascun fiore, siano molto adatte ad agevolare la fecondazione col mezzo degli insetti. In questo, come quasi in ogni altro caso, le ricerche possono essere spinte più oltre, può cioè domandarsi, come sia avvenuto che lo stimma di un fiore comune, diventasse viscido. Ma siccome noi non conosciamo la storia completa nemmeno di un solo gruppo di esseri organici, la domanda è tanto inutile, quanto è vano il tentativo di rispondere a siffatte domande.

Pagina 203

È quindi per avventura molto improbabile che l'elezione naturale di quelle salangane, che avevano una secrezione salivale sempre più abbondante, abbia infine prodotto una specie con istinti tali da trascurare gli altri materiali e da fare il proprio nido con saliva solidificata? Così dicasi in altri casi. Ma deve ammettersi che in molti esempi non possiamo congetturare se l'istinto o la struttura cominciò dapprima a variare.

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Ho esposto le ragioni che m'inducono a pensare che la maggior parte delle nostre più grandi formazioni, ricche di fossili, dovette depositarsi nei periodi di abbassamento; e che gli intervalli di lunga durata, in cui non avveniva alcun deposito, dovettero verificarsi in quei periodi, nei quali il letto del mare fu stazionario, oppure si elevò, od anche quando il sedimento non era abbastanza abbondante e pronto, da rivestire e conservare gli avanzi organizzati. In queste lunghe lacune suppongo che gli abitanti di ogni regione soggiacessero ad una considerevole quantità di modificazioni e avvenissero molte estinzioni e che vi fossero anche molte migrazioni dalle altre parti del mondo. Siccome abbiamo ragione di credere che vaste superfici del globo subiscano contemporaneamente il medesimo movimento, gli è probabile che delle formazioni esattamente simultanee siano state spesso accumulate sopra estesi spazi nella medesima parte del mondo; ma non possiamo rettamente conchiudere che ciò abbia dovuto accadere invariabilmente, e che le grandi aree siano state costantemente affette da movimenti conformi.

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Quantunque io non abbia constatato il fatto, pure l'analogia mi fa credere che un airone, volando da una palude all'altra e prendendo un pasto abbondante di pesci, probabilmente rigetterà dal suo stomaco una pallottola contenente dei semi di Nelumbium non digeriti; oppure che i semi possano cadere, mentre quest'uccello alimenta i suoi piccoli, nello stesso modo con cui talvolta cadono i pesci.

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Questo non toglie però che qualche genere abbondante non sia presentemente molto variabile e in grado d'accrescere il numero delle sue specie, oppure che qualche genere piccolo si trovi in uno stadio di variazioni e di aumento. Se fosse altrimenti, ciò sarebbe assai fatale alla mia teoria; tanto più che la geologia c'insegna chiaramente che alcuni generi piccoli sono cresciuti assai nel corso dei tempi e che altri generi grandi sono giunti al massimo loro sviluppo, indi declinarono e scomparvero. A noi interessa stabilire che nei luoghi in cui si formarono molte specie d'un genere, generalmente ne sorgono anche oggi molte altre: e questo è un fatto.

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In una località nella quale questo trifoglio sia molto abbondante, può esser quindi molto utile all'ape domestica l'avere una proboscide un po' più lunga o costrutta in altro modo. D'altra parte la fertilità del trifoglio dipende, come abbiamo veduto, dalla visita delle api; e quindi, se i pecchioni diventassero scarsi in un paese, potrebbe essere molto vantaggioso al trifoglio rosso l'avere un tubo più corto o più profondamente diviso nella corolla, per modo che l'ape domestica potesse visitarne i fiori. Così noi possiamo intendere come un fiore e un insetto possano modificarsi e adattarsi scambievolmente, nella maniera più perfetta e nel medesimo tempo, ovvero uno dopo l'altro, per mezzo della continua preservazione degli individui che offrono deviazioni di struttura leggermente favorevoli e di utile reciproco (Nota XIV).

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