occhi: noi stessi abbiamo una tale impressione ritornando nel nostro paese dal mezzogiorno; ma ritornando dalla Sicilia in particolar modo. Oh quegli
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facevasi portare e che a questo modo aveva trovato nella disperazione la salvezza. Una memoria antichissima della stanchezza delle quaglie l'abbiamo nella
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non manchi al muscolo la materia per contrarsi, è provato dal fatto che una gamba di rana, quando l'abbiamo affaticata con un lungo lavoro, possiamo
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evidente che nel nostro corpo si producono delle sostanze velenose, l' abbiamo nelle infezioni cadaveriche. Gli animali e l'uomo appena morti, subiscono
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un fenomeno della fatica, perchè prima che si presenti l'incapacità a pensare non abbiamo fatto nulla di troppo. Certo vi è in tutti una aposexia
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allontanarsi dalla spiaggia del mare, perchè temono i crampi alle polpe. Tutti abbiamo provato la molestia che danno questi crampi, quando compaiono
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contrattura. Per vedere un oggetto vicino dobbiamo modificare la forma di una lente fatta di sostanza viva che abbiamo nell'occhio, la quale per la sua
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la contrazione dei muscoli e la loro rigidità cadaverica. Abbiamo già detto nel primo capitolo come i piccioni viaggiatori si irrigidiscano
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seconda è la fatica come sensazione interna. Abbiamo cioè un fatto fisico che possiamo misurare e paragonare, ed uno psichico che sfugge alle misure ed
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e ci fa arrossire che nell'Italia succedano ancora delle cose tanto immani e feroci. "Nella sola nostra provincia abbiamo per lo meno un cinquemila
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, Elemente der Psychophysik, 1860, p. 450. questo processo venne studiato per la prima volta con indirizzo fisiologico. Abbiamo già detto che un eccitamento
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suggerisce che deve essere così, ed io non conosco alcun fatto che contrasti con una tale supposizione. Come abbiamo dei nervi incaricati di
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. Spesso sfogliando un libro ci accorgiamo di aver letto una parola solamente, quando abbiamo già scorsa la pagina dove è scritta. Oppure nella strada
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Göthe sui colori, scegliendo quelle osservazioni che più direttamente toccano la fatica dell'occhio. Un’ esperienza che tutti abbiamo fatto è questa di
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occupazione per riposarsi. Questo è vero in alcuni casi, quando abbiamo affaticato una regione limitata del cervello con un lavoro monotono. E ciò
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fenomeni complicatissimi, alcuni dei quali cominciamo oggi ad intravedere e di altri che pure esistono non abbiamo ancora la più piccola idea. Le
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trasformarle nel lavoro del pensiero. Esaminiamo questa seconda ipotesi, poichè della prima abbiamo già fatto un cenno nel capitolo quinto. Sappiamo che
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strano che Borelli affermando una cosa che non aveva veduto, perchè gli mancavano i microscopi che abbiamo ora, siasi tanto avvicinato alla verità. Ranvier
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ricorderà che molte e molte volte abbiamo insieme fatto vedere al Serenissimo Granduca Ferdinando, nostro Signore, l'esperienza di far morire quasi
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esperienza fatta su Bertino abbiamo compresso solo due arterie, le carotidi: fu quindi tolta solo una metà della corrente sanguigna che va al cervello, e
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metri, se avesse i nervi e il midollo spinale come abbiamo noi, si dovrebbe, toccandola ai piedi, aspettare circa quattro minuti secondi, prima che desse
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, anche il piacere è prolungato, e noi ad ogni tratto confrontiamo il benessere attuale col dolore che abbiamo lungamente provato in precedenza. Le
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qualcosa, ridiamo di compassione, pensando al valore immenso che abbiamo dato ad una parola o ad un premio, che cambiato di forma forse ancora ci
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certa arte per abbellirci e renderci degni delle lodi che, per istinto e per esperienza, abbiamo trovato tanto care al nostro cuore. La natura però in
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piaceri della vanità, che abbiamo divisi artificialmente in tre classi, non differiscono che nella loro origine, e provengono tutti dalla sodisfazione
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delle nostre fatiche coll'avere. L'affetto fisiologico però non viene soddisfatto che quando abbiamo il diritto di possedere, e possiamo, in faccia a
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, quanto più pensiamo ad essa. Se nel corso di lunghi anni noi abbiamo sempre veduto un oggetto vicino a noi, senza che esso ci ridestasse una sol volta
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, parliamo cogli uccelli, coi rami e coi cavalli, effondendo in essi le nostre gioie e i nostri dolori. Noi abbiamo sempre bisogno di veder riflessi i nostri
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Abbiamo parlato dell'affetto per noi stessi, cioè del sentimento più puro in prima persona, poi siamo passati a poco a poco ad altri affetti, che
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agli altri l'affetto che abbiamo per essi. Qui stanno i saluti, le carezze, i baci, e tutto l'immenso apparato delle dimostrazioni della cortesia e
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opere buone, il quale ha una scala di infiniti gradi. Allo zero di questo termometro del merito, che qui s'accorda col piacere, abbiamo l'egoista che
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scintilla di gioia si è spenta, e noi, continuando la nostra passeggiata, non ci troviamo più in alcun rapporto morale coll'uomo che abbiamo soccorso
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foglio non possa assolutamente venire che da quell'unica che sopra tutte abbiamo in mente. La speranza più soave ci fa sospirare e sorridere
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Ogni dolore nato nelle regioni del sentimento può diminuire o cessare, producendo una gioia, che, come abbiamo già veduto parlando dei sensi, può
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noi abbiamo il merito di leggere nel libro della natura. Vari sono gli aspetti della fisonomia: così un uomo che gode interessandosi ad un nuovo insetto
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casa dove siamo nati che si disegna bigia o vaporosa presso il giardino dove abbiamo tentato i primi passi; ora è un paese e una contrada, che non
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avida sempre più di sforzi maggiori. Oggi abbiamo dato un giro alla manovella che serra le nostre passioni, domani ne daremo due, poi tre, poi quattro; si
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Anche quando la misura approssimativa dei nostri piaceri è già tracciata dal sesso e dall'organizzazione fisica e morale che abbiamo ricevuto
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proposte eterodosse; ma sulla terra noi non abbiamo nè razze, nè specie, ma famiglie; e queste per molti caratteri comuni formano gruppi naturali, nei
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fortuna, della quale pur troppo abbiamo, così nelle piccole come nelle grandi cose, la vanità di compiacerci. Il secondo elemento, che è quasi
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lotte e difficili vittorie riportate sul desiderio; ma noi abbiamo a sopportare le mille avarie e i mille danni ai quali va soggetta la felicità, il più
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estate beviamo con delizia l'acqua ghiacciata, o sentiamo fondersi nell'arsa bocca la neve mollissima e granulosa d'un gelato, noi abbiamo il massimo
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valore psicologico. Se per caso si trovano alla stessa tavola due o tre persone, ma ognuna mangia per conto suo, noi abbiamo un desinare composto, il
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tanto maggiore quanto più noi abbiamo disposizione a quell'arte. Il profano vede, il dilettante guarda, l'artista osserva e si immedesima col
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noi alcuni effetti comuni, i quali ci dànno comuni piaceri. Nei primi stadi dell'ebbrezza, noi abbiamo la coscienza della vita più piena e più
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, però - gli dissi - che abbiamo un buon mare. - Ah! mi faccia il favore -, rispose andandosene -; un buon mare! In meno d'un'ora potremmo esser tutti
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ristretto, e sopraccarichi di storia, di leggi e di tradizioni, dovete camminare adagio, e condotti dai vecchi: ma noi giovani di trecent'anni, che abbiamo
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