Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbia

Numero di risultati: 383 in 8 pagine

  • Pagina 2 di 8

Carlo Darwin

411076
Michele Lessona 1 occorrenze

Bisogna sperare dall’avvenire la messe per quanto lontana possa essere, quando un po' di frutto abbia maturato, qualche bene si sia compiuto.

Pagina 69

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412498
Giulio Bizzozero 4 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Inoltre è bene che si continui alle sua estremità con due ali, le quali, staccandosi ad angolo, sieno rivolte l'una verso sudest, l'altra verso sud-ovest; oppure che abbia la forma di arco aperto verso sud. E nell'uno e nell'altro caso le due estremità dello stabilimento aiutano esse pure a proteggere dai venti quello spazio dinanzi alla facciata ove passeggiano i malati più deboli e sono poste le gallerie pel riposo.

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Per riparare dal sole estivo giova che, oltre ai vetri, abbia delle persiane a rotolo. Quanto alle dimensioni, basta che la galleria abbia una larghezza di tre metri e un'altezza di altrettanti; la lunghezza, poi, è determinata da questo, che ogni malato ne occupa almeno un metro e mezzo, e che tutti i malati dello stabilimento devono potervi trovar ricetto. Per 100 malati, quindi, 150 metri di galleria. Solo così il medico può sorvegliare continuamente i pazienti affidati alle sue cure, ed assicurarsi che, invece di ricoverarsi nelle loro camere, dove non devono ritirarsi che per dormire, stanno continuamente all'aria aperta. In quei sanatorii dove la galleria ha un'ampiezza insufficiente al numero dei malati, la cura all'aria libera, almeno nell'inverno, per buona parte si ha soltanto sull'avviso-réclame dello stabilimento.

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Ve lo figurate voi un povero medico condotto, che deve lavorare di gambe tutto il giorno per visitare almeno i malati più gravi, o un medico d'ospedale che ogni mattina dispensa ricette a centinaia di malati, il quale abbia tempo e lena di consacrare delle ore a determinare se una data malattia dei reni o del cervello sia di natura tubercolare, oppur no? Come si potrebbe esigere tanta finezza d'esame, che, del resto, non suole avere grande influenza sulla cura?

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1.° Qualora un proprietario fornente latte alla città, dopo che gli venne notificato che una delle sue mucche soffre di tubercolosi o di qualsiasi altra malattia atta a rendere l'uso del suo latte pericoloso o dannoso alla salute, conservi tale vacca nella sua proprietà, si presumerà, fino a prova del contrario, che egli abbia venduto per l'uso dell'uomo il latte prodotto da tale animale, e sarà punito con una multa non eccedente le 125 lire (italiane).

Pagina 72

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

450597
Carlo Darwin 5 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Quest’ultimo trovato, forse il più grande, dopo la parola, che l’uomo abbia mai fatto, data fino dal primo albore della storia. Queste varie invenzioni, per cui l’uomo nello stato più rozzo è divenuto così eminente, sono il diretto risultamento dello sviluppo delle sue facoltà di osservazione, di memoria, di curiosità, di immaginazione e di ragione. Io non posso quindi comprendere come vada che il signor WallaceQuarterly Review, aprile 1869, p. 392. Questo argomento è molto più ampiamente discusso nelle Contributions to the Theory of Natural Selection, 1870, del sig. Wallace, nelle quali sono ripubblicati tutti gli scritti riferiti in questa opera. L’Essay on Man è stato criticato con molta abilità dal prof. Claparède, uno dei zoologi più distinti di Europa, in un articolo pubblicato nella Bibliothèque Universelle, giugno 1870. L’osservazione citata nel mio testo meraviglierà ognuno che abbia letto il notevole lavoro del sig. Wallace, intorno alla The Origin of Human Races, deduced from the Theory of Natural Selection, pubblicato in origine nella Anthropological Review, maggio 1864, p. clviii. Non posso tenermi dal citare qui una giustissima osservazione di sir J. Lubbock (Prehistoric Times, 1865, p. 479) che ha relazione con quello scritto, cioè «che il sig. Wallace, con un caratteristico disinteresse l’ascrive (l’idea della scelta naturale) unicamente al sig. Darwin, quantunque, siccome è ben noto, egli abbia esposta quell’idea indipendentemente, e l’abbia pubblicata, se non colla stessa diligenza, nello stesso tempo». asserisca, che «la scelta naturale non avrebbe dato al selvaggio che un cervello poco superiore a quello di una scimmia».

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Se si ammette che le scimmie antropomorfe formano un sotto-gruppo naturale, allora l’uomo va d’accordo con esse non solo in tutti quei caratteri che egli possiede in comune con tutto lo scompartimento Catarrino, ma in altri caratteri particolari, come la mancanza di coda e di callosità e nell’aspetto generale, e noi possiamo da ciò dedurre che qualche antico membro del sotto-gruppo antropomorfo abbia dato nascimento all’uomo. Non è probabile che un membro di uno degli altri sotto-gruppi inferiori, per la legge di analoghe variazioni, abbia dato origine ad una creatura simile all’uomo, rassomigliante per tanti riguardi alle scimmie antropomorfe più elevate. Non v’ha dubbio che l’uomo, in confronto della maggior parte dei suoi affini, ha sopportato un complesso straordinario di modificazioni, principalmente in conseguenza del grande sviluppo del suo cervello e della stazione eretta; nondimeno dobbiamo porci in mente che egli «non è che una delle varie forme eccezionali dei Primati»Il signor St. G. Mivart, Transact. Phil. Soc., 1867, p. 410..

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Dalle differenze fondamentali che esistono fra certi linguaggi alcuni filologi hanno tratto la conseguenza che quando l’uomo andò per la prima volta diffondendosi largamente, egli non aveva la facoltà di parlare; ma si può supporre che qualche lingua, molto più imperfetta di qualunque che si parli ora, aiutata dai gesti, potesse venire adoperata, e che non abbia poi lasciato alcuna traccia di sè nelle lingue susseguenti e meglio sviluppate. Senza l’uso di qualche linguaggio, per quanto imperfetto fosse, sembra difficile che l’intelletto umano avrebbe potuto elevarsi fino al livello voluto dalla sua posizione dominatrice in un periodo primitivo.

Pagina 171

Non si sa che i crostacei maschi combattano fra loro pel possesso delle femmine, ma questo è probabile; perchè in molti animali quando il maschio è più grande che non la femmina sembra che egli abbia ottenuto la sua maggior mole per avere durante molte generazioni sconfitto altri maschi. Ora il signor Spence Bate m’informa che nella maggior parte degli ordini dei crostacei, specialmente nei più elevati o brachiuri, il maschio è più grosso della femmina; tuttavia i generi parassiti, in cui i sessi conducono un differente modo di vivere,

Pagina 240

Suppongono alcuni autori che l’uomo in principio abbia vissuto in famiglie isolate; ma oggi, sebbene famiglie isolate, o riunione di due o tre insieme, scorrano le solitudini di certe contrade selvagge, esse sono sempre, per quanto mi sappia, in relazione amichevole con altre famiglie che vivono nello stesso distretto. Quelle famiglie si raccolgono occasionalmente in consiglio, e si uniscono per la difesa comune. Non è ragionevole dire che l’uomo selvaggio non è un animale sociale, perchè le tribù che abitano località adiacenti son quasi sempre in guerra fra loro; perchè gl’istinti sociali non si estendono mai a tutti gl’individui di una medesima specie. Giudicando dall’analogia che ci presentano il maggior numero dei quadrumani, è molto probabile che gli antichissimi antenati dell’uomo somiglianti alle scimmie fossero pur essi sociali; ma ciò non ha per noi grande importanza. Quantunque l’uomo come è al presente, abbia pochi istinti speciali, avendo perduto quelli che potevano avere i suoi primi progenitori, non è una ragione perchè non abbia potuto conservare da un periodo sommamente remoto un certo grado di amore istintivo e di simpatia pel suo simile. Invero siamo tutti ben consci di possedere cosiffatti sensi di simpatiaHume osserva (An Enquiry concerning the Principles of Morals, ediz. del 1751, p. 132) «doversi confessare che la felicità e la sventura degli altri non sono spettacolo al tutto indifferente per noi, ma che la vista della prima.... ci dà una segreta gioia; l’aspetto dell’altra.... stende un velo di malinconia sulla nostra immaginazione».; ma non siamo consapevoli se siano istintivi, ed abbiano avuto origine molto tempo addietro nel modo stesso in cui si sono originati negli animali a noi inferiori, o se ognuno di noi li ha acquistati durante i nostri primi anni. Siccome l’uomo è un animale sociale, è anche probabile che egli abbia ereditato la tendenza ad essere fedele a’ suoi compagni, perchè questa qualità è comune alla maggior parte degli animali sociali. In tal modo egli potrebbe avere una qualche facoltà di padroneggiarsi, e forse di obbedienza al capo della comunità. Mercè una tendenza ereditaria, egli sarebbe sempre volonteroso a difendere, unitamente agli altri, i suoi confratelli, e li aiuterebbe in ogni modo che non compromettesse troppo il proprio buon essere o i suoi più forti desiderii.

Pagina 67

L'uomo delinquente

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Cesare Lombroso 15 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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Dopo ciò, non è meraviglia se esso abbia avuto un'influenza sulla vita media; sicchè invece d'esser l'acqua della vita, possa ben dirsi l'acqua della morte. I calcoli di Neison dimostrano che i bevitori hanno una mortalità almeno 3,25 maggiore degli astemi Un uomo di 20 anni bevitore ha la vita media probabile di 15, l'astemio di 44.I bevitori di birra hanno una vita media di anni 21,7.Quelli di alcool " " " 16,7.Quelli di alcool e birra " " " 16,1.Su 97 bambini nati ad ubbriachi, 14 soli eran sani (BAER), op. cit..

Pagina 100

Che l'aumento o la diminuzione nel consumo dell'alcool non abbia spiccata influenza sui crimini contro la proprietà senza violenza si vede p. e. da ciò che questi reati aumentano da 20.035 a 23.571 nel 1847 e da 21.545 a 23.017 nel 1854, parallelamente a un aumento di consumo nell'alcool; ma viceversa diminuiscono nel 1864 e nel 1871 da 14.075 a 13.202 o da 12.294 a 11.265, nonostante l'aumento sensibile del consumo da 0,85 a 0,90 e da 1,23 a 1,27.

Pagina 112

Quanto qui il fattore di razza e di clima abbia su quell'economico il sopravvento appare dalle cifre maggiori dei reati contro il buon costume date da provincie meridionali ed insulari, Potenza (32), Cosenza (34), Chieti (31), Reggio Calabria (30), Campobasso (22) e Avellino (23), mentre Belluno, Sondrio e Udine, con ricchezza pari, ma nordiche e di razza celtica o slava, non ne hanno che 6, 13,2 e 7,93; e dalle variazioni quasi del quadruplo: Macerata con 9 in confronto a Cosenza e Reggio Calabria che pure hanno ricchezza quasi uguale.

Pagina 143

Però la Gran Bretagna presenta un 2º minimo di tali reati, 1,41, malgrado che abbia il minimo di giornate di lavoro, 127.

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. - E chi può dirci fino a qual punto abbia influito allo sviluppo della delinquenza la diminuita capacità cranica, che nell'uomo libero non passa l'11%, e che noi abbiamo rinvenuto in un rapporto del 18 nei delinquenti vivi, in ispecie ladri e incendiari, e nei morti fino del 59%? E quelle deformazioni craniche (Plagiocefalia, Oxicefalia, Trococefalia) che nei vivi ci apparvero in una frequenza dell'8, e nei morti del 9%, non possono esse aver influito di molto? Non dobbiamo noi tenerne conto pel crimine tanto almeno come per l'eziologia dell'alienazione?

Pagina 256

. - E così dicasi pure dell'ipertrofia di fegato, che pare abbia una certa influenza nei reati di vendetta; e di quella degli organi genitali, che conta fra le probabili cause di stupri, di assassinio e d'incendi, e che il Virgilio rinvenne frequente 1,3%. In una condannata per violenze sul marito che costringeva ad esser testimonio delle sue libidini si rinvenne una clitoride ingrossata del doppio. In tutti i delinquenti, specialmente ladri e assassini, lo sviluppo dei genitali è assai precoce e specialmente nelle ladre, dove ci occorse trovare tendenze alla prostituzione fino in età di 6 a 8 anni.

Pagina 256

Non v'è (dice il noto autore dello studio sulle prigioni in Europa) famiglia grande di Russia che non abbia un massacro dei suoi nella sua storia di famiglia.

Pagina 269

«Sì, ma occorre che abbia una bella mano di scrittura». Silenzio generale. - «Ebbene, se non vi è chi ne sappia, noi ve la insegneremo alla sera»; e così si formarono le scuole serali.

Pagina 428

Una cosa par certa (e noi ne toccammo a lungo più sopra, p. 253), che la civiltà abbia la sua, come ben la chiama il Messedaglia, criminalità specifica, ed una n'abbia, a sua volta, la barbarie, Questa, ottundendo la sensibilità morale, scemando il ribrezzo agli omicidi - ammirati spesso come atti d'eroe - considerando la vendetta un dovere, diritto la forza, aumenta i delitti di sangue, le associazioni dei malfattori, come fra i pazzi le manie religiose, la demonomania, le follie di imitazione. Ma i legami domestici sonvi molto più forti, l'eccitamento sessuale, le smanie dell'ambizione assai minori, e quindi molto meno frequenti i parricidi, gl'infanticidi ed i furti.

Pagina 47

Non approviamo nemmeno l'idea di non ammettere per recidivo chi abbia commesso un nuovo reato di sangue, quando questo non siasi verificato quasi notabilmente, o quando sia stato commesso solo nella giovinezza: si tratta di constatare se vi è una maggiore o minore temibilità in certi individui che pure si devono rendere innocui; una volta che il legislatore non si sogna nemmeno che i caratteri antropologici e psicologici possano giovare in questo, che almeno tenga egli conto dei fatti constatati, e non ne faccia un inutile getto per obbedire a un principio teorico.

Pagina 496

L'atavismo ci aiuta ancora a comprendere l'inefficacia nei rei-nati della pena, ed il fatto singolare del ritorno costante e periodico d'un dato numero di delitti; comechè le più grandi variazioni che abbia offerto il numero dei reati contro le persone (scrivono A. Maury e Guerry), non sorpassassero un venticinquesimo, e per quelli contro la proprietà, un cinquantesimo Maury, Mouvement moral de la société. Paris, 1860.. Si vede, osservava assai bene Maury, che siamo governati da leggi mute, ma che non cadono in dissuetudine mai, e che governano la società più sicuramente delle leggi scritte nei codici.

Pagina 509

Ora io mi chieggo: è egli possibile che un'istituzione che fu trovata utile dalla nazione più oligarchica e dalla più democratica; una istituzione, la quale, una volta fondata, si andò ampliando per modo da sestuplicare in ventiquattro anni, senza che perciò abbia sembrato colmare appieno la triste lacuna; è possibile, dico, che una tale istituzione sia un puro oggetto di lusso, un capriccio anglo-sassone, e non risponda invece ad un bisogno sociale, così che noi dobbiamo desiderare che venga trapiantata e diffusa per tutti e che fra noi assuma non più la larva di un carcere, ma vera e solida esistenza giuridica?

Pagina 545

Certo che gli è un fenomeno immorale: certo che se la legge punendolo potesse impedirlo, essa sarebbe certamente la ben venuta: ma come ciò non è entrato nella opinione dei più, e, siccome spesso in simili processi è più la vittima che ne riesce danneggiata che non il colpevole è inutile il ricorrere alla legge; s'aggiunga che questa comune e generale impunità rende più duro il caso ben raro in cui la condanna abbia luogo. E poi molto giustamente dice Berenini in quella sua stupenda monografia Offesa e difesa:

Pagina 571

Se, infatti, noi tentiamo accordare la legge darwiniana, secondo cui non sopravvivono che gli organi, i quali abbiano una qualche utilità per la specie, perché altrimenti la selezione li atrofizza e li spegne, col fatto che, per quanto dica lo Spencer, il delitto, salvo Inghilterra e Svizzera, va continuamente aumentando se non in intensità, certo in estensione, almeno sotto veste di truffa o di intrigo politico, o di peculato, dobbiamo sospettare che anche esso abbia, almeno nei popoli meno civili, se non una funzione, un'utilità sociale.

Pagina 612

Il ministro certamente più carico di delitti che abbia mai esistito potè, or ora, non solo reggersi davanti alla Camera, ma anche davanti alla opinione pubblica, e governare senza una vera opposizione del paese, che tanto più gli si prostrava sommesso, quanto più s'allontanava dalla legge. - Ed è morto pieno d'onori e d'anni, ed ha una statua collocatagli certo per volere di molti italiani, quel ministro mediocrissimo di mente, che, se pur non corrotto, introdusse fra noi più sfacciata la corruzione parlamentare, il cinismo più spudorato in politica.

Pagina 613

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 7 occorrenze

È bene che l’acqua abbia un prezzo: solo così è possibile porre un freno agli sprechi. Ma il prezzo non può essere, in un mondo a misura d’uomo, quello del mercato. Altrimenti si arriva all'assurdo che un litro d'acqua nel deserto del Sahara dovrebbe costare milioni, mentre non costerebbe nulla vicino alla sorgente di un fiume sulle Alpi. Come l’aria che respiriamo, l’acqua è indispensabile alla vita: dovrebbe bastare questo fatto per sottrarla alla legge economica della domanda e dell’offerta.

Pagina 118

La comunicazione olfattiva è una delle più antiche che l’evoluzione biologica abbia sviluppato ed è tuttora fondamentale nel mondo degli animali e delle piante, che usano gli aromi per attrarre o respingere gli insetti. Ma l’evoluzione culturale all’olfatto e al gusto, i nostri due sensi chimici, ha riservato destini opposti: il gusto coltivato ed esibito con la complicità di gastronomi ed enologi, l’olfatto rimosso; il gusto vissuto come elegante strumento di piacere, l’olfatto come residuato animalesco, eredità quasi imbarazzante per un Homo sapiens.

Pagina 148

Grazie a un finanziamento di Watt, nel 1806 sorge a Londra la National Light and Heat Company, la prima azienda che abbia fornito ai propri clienti luce e riscaldamento a gas. I lampioni a gas resisteranno per un secolo, fino all’illuminazione elettrica, e lasceranno una traccia romantica in uno dei più bei film di Charlie Chaplin.

Pagina 19

È comprensibile che negli ultimi anni abbia avuto un discreto successo il telecomando unico: offre meno funzioni ma semplifica la vita.

Pagina 201

Perché ciò accada occorre però che ogni dispositivo – ogni microcomputer incorporato in qualche oggetto – abbia un suo indirizzo. Fino al 2008 il numero degli indirizzi Internet è stato relativamente limitato: l’IPv4 concede “solo” 4 miliardi di indirizzi. Ma il nuovo sistema che sarà adottato (IPv6) renderà disponibili 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi (2 elevato alla 128). Praticamente non ci sarà centimetro quadrato della Terra né uno solo degli oggetti esistenti che non possa avere il suo indirizzo Internet, e quindi entrare in dialogo con ogni altro indirizzo.

Pagina 251

Se consulti Wikipedia, la conoscenza circola tra pari: i wikipediani sono una moltitudine, spesso l’utente di conoscenze ne è anche produttore, qualcuno sbaglia ma altri correggono: pare che un errore in Wikipedia abbia una vita media di 5 minuti, studi seri dicono che l’affidabilità di Wiki è paragonabile a quella della leggendaria Enciclopedia Britannica.

Pagina 257

L’accensione per sfregamento di legnetti secchi o con scintille prodotte dalla pietra focaia era indubbiamente laboriosa, come sa chiunque abbia giocato al naufrago nell’isola deserta. Il fiammifero (dal latino flammiferum, letteralmente "portatore di fiamma") liberò l’uomo dalla capricciosa precarietà della fiamma.

Pagina 41

Scritti

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Guglielmo Marconi 7 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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È a tutti noto come nello studio delle forze e delle leggi fisiche da me applicate io abbia avuto molti precursori; ma credo pure che quando in Bologna nel 1895 pensai di utilizzare le oscillazioni elettriche trasmesse attraverso l'etere dello spazio per ottenere un nuovo sistema di telegrafia, nessuno era ancora riuscito a trasmettere senza fili, mediante i raggi di Hertz, a vantaggiosa distanza, un segnale telegrafico qualsiasi regolarmente registrabile. Ed a prova di ciò è noto come la notizia della riuscita delle mie prime esperienze venne accolta, specialmente all'estero, con quasi generale diffidenza.

Pagina 102

Il trasmettitore a cui mi son riferito nella figura 1, sebbene abbia straordinaria efficienza per quanto riguarda la radiazione dell'energia elettrica, ha molteplici inconvenienti. La capacità elettrica del sistema è molto piccola, col risultato che la piccola somma di energia sull'aereo è irradiata nello spazio in un brevissimo periodo di tempo. In altre parole, l'energia, invece di dar luogo a un treno d'onde, si dissipa tutta dopo sole poche oscillazioni, e, di conseguenza, non è possibile ottenere in pratica un buon accordo fra trasmettitore e ricevitore.

Pagina 223

Lupin ci ha detto come Marconi lo abbia attaccato non a una stella ma alla terra.

Pagina 263

Una società che abbia pochi uomini che lavorano e molti che non lavorano e che, destinati ad un abbrutimento progressivo, vivano a spese degli altri, è una società viziata e i popoli in queste condizioni non crescono ma deperiscono, mentre la legge etica impone alla società di aumentare e di migliorarsi.

Pagina 404

Noi vogliamo che la macchina aiuti l'uomo, ma non lo sostituisca; noi non possiamo trascurare le qualità più belle della nostra razza, la genialità e lo spirito di iniziativa, che l'impiego esagerato della macchina tende a comprimere, mentre noi tutti vogliamo che abbia sempre più a svilupparsi perchè sarà la fortuna della nostra gente che ci auguriamo sempre migliore. Non è il solo lato economico del problema che noi dobbiamo considerare, ma anche il lato sociale.

Pagina 418

Il PRESIDENTE, proponendo un voto di ringraziamento aG.Marconi per il suo ammirevole discorso, dice che, dopo aver ascoltato quanto la radiotelegrafia ha già compiuto pel salvataggio di vite e di navi ci si rende conto perchè l'oratore, sebbene così giovane, abbia acquistato fama, perchè abbia guadagnato quel più tangibile successo che si accompagna talvolta alla fama ma spesso anche non si accompagna ad essa, e si capisce anche come egli abbia acquistato ciò che deve essergli più caro della fama e della ricchezza; la gratitudine di tutti i popoli per aver così coraggiosamente sviluppato un nuovo senso universale. Egli ritiene che, pur essendone tuttora lontani, si vada gradualmente avvicinandosi a distanza sensibile alla realizzazione di una profezia che egli osò fare quattro anni addietro, di un tempo in cui chi desiderasse chiamare un amico ma non sapesse dove, chiamerebbe con forte voce elettromagnetica, udita da chi avesse l'orecchio elettromagnetico, ma non udibile da chi non lo avesse: «Dove sei?». E verrebbe una debole risposta: «Sono nel fondo di una miniera di carbone, sto attraversando le Ande, sono nel mezzo del Pacifico. O, forse, malgrado ogni richiamo, nessuna risposta verrebbe e la persona saprebbe così che l'amico è morto. Si pensi a cosa ciò significhi, si pensi ai richiami che vanno ogni giorno da una stanza all'altra di una casa, e poi si pensi al richiamo che va da un polo all'altro; e non un balbettio ma un richiamo udibile da colui che deve udire ed affatto muto per gli altri; è qualche cosa di simile al mondo dei sogni e degli spiriti, non il paese degli spiriti da immaginazioni eccitate quali le coltiva la Società di Ricerche Psichiche, ma una reale comunicazione a distanza basata su reali leggi fisiche. Vedendo i giovani volti di tanti fra i presenti egli si sente pieno d'invidia perchè essi, e non lui, potranno assai probabilmente vivere sino a vedere adempiuta la sua profezia.

Pagina 66

La lettura degli scritti marconiani mostra inoltre quale posto predominante abbia avuto, nelle scoperte di Lui, l'intuizione e l'energia sintetica ond'era potentemente armato il Suo genio: un'intuizione galileiana, cioè italiana, eccitata spesso alle astrazioni divinatrici dalle imagini più comuni, come il moto delle grandi campane d'una cattedrale italiana, che prelude al principio della radiotelegrafia sintonica(Ved. pag. 43.) o la similitudine della teiera vuota riscaldata o ripiena d'acqua bollente, rispettivamente ravvicinata a un oscillatore, che si scarichi rapido con poche oscillazioni o con un seguito di oscillazioni lentamente smorzate(Ved. pag. 84).

Pagina VII

Sulla origine della specie per elezione naturale

537151
Carlo Darwin 8 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Pare che egli abbia considerato le condizioni della vita, o ciò ch'egli chiama: «Le monde ambiant» come la cagione principale di ogni trasformazione; ma egli, circospetto nelle sue conclusioni, ricusava di credere che le specie viventi fossero attualmente soggette a modificazioni. E suo figlio aggiunge: «C'est donc un problème à réserver entièrement à l'avenir, supposé même que l'avenir doive avoir prise sur lui».

Pagina 10

Io credo che possa e debba applicarsi con maggiore efficacia (benchè io abbia cercato per molto tempo, prima di penetrare come ciò avvenga), per la semplice circostanza, che quanto più diversificano nella struttura, nella costituzione e nelle abitudini i discendenti di ogni specie, tanto più sono atti ad occupare molti posti assai differenti nell'economia della natura, e quindi più facili a moltiplicarsi.

Pagina 102

Questi fatti, quantunque esposti troppo brevemente, dimostrano quanta differenza graduale esista negli occhi degli animali inferiori, e ove si rifletta al piccolo numero di animali sopravvissuti, in confronto a quelli che furono estinti, io non saprei trovare una difficoltà molto grande (non maggiore di quella che offrono molte altre strutture) nel pensare che l'elezione naturale abbia trasformato il semplice apparato di nervo ottico, ricoperto solamente con pigmento e rivestito di una membrana trasparente, in uno strumento ottico della perfezione di quelli che si trovano in ogni individuo della grande classe degli articolati.

Pagina 156

Nel discutere i casi speciali, il Mivart trascura gli effetti dell'uso crescente e del non-uso, sebbene io abbia sempre sostenuto ch'essi sono assai importanti, e sebbene nel mio libro sulle Variazioni allo stato di domesticità, ne abbia trattata più diffusamente che, come credo, ogni altro autore. Egli presume anche ch'io nulla attribuisca alla variazione indipendentemente dall'elezione naturale, mentre nella succitata opera ho raccolto un numero sì grande di fatti bene constatati, com'io non trovo in alcun'altra opera a me nota. Il mio giudizio non sarà forse preciso; ma dopo aver letto attentamente il libro del Mivart, e dopo averlo confrontato con ciò ch'io dissi sullo stesso argomento, sono più persuaso che mai della generale validità delle conclusioni a cui sono giunto, sebbene in argomento tanto complesso io possa essere incorso in qualche parziale errore.

Pagina 186

Se si considera la natura delle differenze esistenti fra le specie del gruppo che abbraccia il suddetto Ceroxylus, non sembrerà improbabile che questo insetto abbia offerto delle variazioni nelle irregolarità della sua superficie, e che questa abbia acquistato un colore più o meno verde; imperocchè in ogni gruppo quei caratteri, che sono diversi nelle diverse specie, tendono maggiormente a variare, mentre, i caratteri generici, ossiano quelli che sono comuni a tutte le specie, presentano la massima costanza.

Pagina 192

Io credo che la natura abbia effettuata quest'ammirabile divisione di lavoro nelle colonie di formiche, mediante il processo di elezione naturale. Ma sono anche costretto a confessare che, non ostante tutta la mia fiducia in questo principio, io non avrei mai supposto che la elezione naturale avesse un potere così elevato, se il fatto degli insetti neutri non mi avesse alla perfine convinto di questa verità. Volli discutere questo caso un po' lungamente, benchè non lo abbia fatto a sufficienza, per provare quale sia il valore della elezione naturale, e parimenti perchè codesta è la più grave delle difficoltà speciali che si sono opposte alla mia teoria. Questi fatti sono molto interessanti, perchè dimostrano che negli animali, come nelle piante, ogni complesso di modificazioni nella struttura può essere prodotto dall'accumulazione di molte variazioni piccole e apparentemente accidentali, vantaggiose in qualche guisa, senza che l'esercizio o l'abitudine vi abbiano alcuna parte. Perchè nè l'esercizio, nè l'abitudine, nè la volontà possono avere alcuna influenza nei membri completamente sterili di una famiglia d'insetti, per modificare la struttura o gl'istinti degli individui fecondi, i quali soli lasciano una discendenza. Sono sorpreso che niuno abbia messo innanzi questo caso dimostrativo degli insetti neutri contro la nota dottrina delle abitudini ereditarie sostenuta da Lamarck (Nota XXIX).

Pagina 239

In questo modo possiamo intendere come si abbia una maggiore grandezza relativa degli organi rudimentali nell'embrione, una minore grandezza relativa dei medesimi nell'adulto. Se, ad esempio, un dito negli animali adulti di una specie sia stato sempre meno adoperato in molte generazioni in seguito a qualche cambiamento nelle abitudini, o se un organo o ghiandola abbia funzionato con intensità decrescente, noi possiamo aspettarci di trovare quella parte ridotta di grandezza nei discendenti adulti della specie, e pressochè allo stato originale di sviluppo nell'embrione.

Pagina 405

La quantità di sostanze nutrienti, contenute nei semi di molte piante, sembra sulle prime senza alcun rapporto diretto colle altre piante; ma lo sviluppo vigoroso che manifestano i piccoli germogli sbucciati da tali semi (come i piselli e le fave), quando crescono nel mezzo dell'erba alta, può far supporre che il nutrimento contenuto nel seme abbia per iscopo principale di accelerare lo sviluppo della pianta giovane, mentre essa lotta con altre specie che vegetano vigorosamente intorno a lei.

Pagina 75

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

539660
Harry Schmidt 3 occorrenze

. — Ci rimarrebbe ora da considerare la ipotesi che la nostra stanza, da prima in quiete, si sia posta in moto per una causa ignorata ed abbia assunta una velocità sempre crescente, mentre i corpi, per la loro inerzia, ci avrebbero erroneamente fatto pensare ad una accelerazione di senso contrario, quindi ad un proprio movimento di caduta. In tal modo ci troviamo nella condizione di ritenere che uno stesso fenomeno sia dovuto tanto all'inerzia quanto ad un campo di gravitazione. In tale condizione è

Pagina 152

Pagina 175

Poi che il treno si muove, a meno che non abbia la lentezza di una chiocciola, e corre, quindi, innanzi, mentre la palla prima sale e poi discende, vien fatto di rispondere che questa debba cadere sur uno dei carri retrostanti, e che, quindi, il viaggiatore debba, per riprendere la palla, camminare indietro, verso quel carro. Un osservatore, superficiale, che non tenesse conto di tutti gli elementi che entrano in gioco nel fatto considerato, non risponderebbe altrimenti.

Pagina 21