si aggirano intorno al pianeta a poca distanza da esso, l’uno, Phobos, nel periodo di circa 8 ore, l'altro, Deimos, di 30 circa. Questi sono da
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del 1876 apparteneva alla zona equatoriale del pianeta, quella del 1903 alla zona che va da 30 a 45 gradi di latitudine boreale.È quindi probabile che
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un minuto secondo di tempo percorre nello spazio 30 chilometri circa. .
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intorno al Sole in ragione di 30 chilometri per minuto secondo; Marte in ragione di 24 chilometri. Essendo questi più lento, e dovendo percorrere un
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Non farà dunque meraviglia, che Galileo, i cui telescopi non superarono mai l'amplificazione di 30 diametri, non abbia potuto fare in Marte alcuna
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striscia di 30 chilometri di larghezza. Il corso di un fiume come il Po sarebbe facile a distinguersi nella Luna su quasi tutta la sua lunghezza, ma nessuno
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descrizione di Marte quello che 2000 anni fa la carta di Eratostene fu per la geografia terrestre. Questa carta per più di 30 anni fu non soltanto la migliore
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, in altre epoche il pianeta ne è quasi tutto occupato, ed in certe occasioni se ne son viste fino a 30 simultaneamente. Esse mancarono affatto nel
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per altre forse non arriva a 30 chilometri.
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, che supponiamo 30 chilometri, fino a più di 100. Il colore delle due linee varia dal nero ad un rosso scialbo, che appena si distingue dal fondo giallo
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poter esser veduti dalla TerraUna striscia oscura della superficie di Marte non può esser osservabile coi presenti nostri telescopi, se non ha almeno 30
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sua estensione è notabilissima: essa è di 1° 30' in lungo e 24' in largo. Bond di Cambridge agli Stati Uniti vi ha fatto uno studio profondo e ha
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nebulosa ordinaria, noi abbiamo potuto tracciare le sue numerose lacinie da − 0° 50' fino a − 7° 30' in declinazione e comprende l’area triangolare limitata
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segni dell’Ecclittica dalle costellazioni. Diconsi segni le dodicesime parti dell’Ecclittica ossia gli spazi di 30°. I segni sempre hanno principio
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distinguere i segni dell’Ecclittica dalle costellazioni. Diconsi segni le dodicesime parti dell’Ecclittica ossia gli spazi di 30°. I segni sempre hanno
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era appena di 90° ‒ 30". A quest’ultimo angolo corrispondeva la distanza di appena un terzo del vero.
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continenti. Nell’ultimo passaggio del 1874 con questo metodo poteronsi avere delle differenze teoriche nei passaggi di fino a 30.m ma è chiaro che
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della Terra sulla sua tangente in media di circa 19 miglia inglesi, chilometri 30 circa, Bradley trovò che l’angolo era veramente di 20" e un quarto
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Lassell ha 4 piedi (1.m 30); quello di Lord Rosse, 6 piedi = 1.m 90; quello dell’osservatorio di Vittoria nell’Australia ha quasi altrettanto. Le
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quinta in quarta grandezza, che non ne distano più di 30°. Il modo in cui fu fatto questo rilievo è assai ovvio, consistendo soltanto nel prendere
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quindi una gran parte di cielo povera di stelle è inclusa in esse. Le parti povere poi restando lontane dal polo della Galassia di oltre 30°, è chiaro che
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magnificenza, il diametro della testa rimase quasi costante fino alla fine delle osservazioni. La grande differenza che si trova sotto il giorno 30
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30 agosto gli era poco meno che perpendicolare.
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dal 30 luglio al 6 agosto furono già riferite più sopra e non si ripetono qui.
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Consideriamo invece la forza, che ha spinto nello spazio in direzione così divergente dal raggio vettore la coda secondaria veduta e misurata dal 30
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essere portato, nella sua ultima estremità, a circa 30 minuti più verso il nord. Con questo dato, e serbando la direzione iniziale della coda senza
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informazioni della Bibbia, la data del Diluvio Universale (2349 avanti Cristo) e le esatte dimensioni dell’Arca di Noè: lunga 300 cubiti, larga 50 e alta 30
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media è di 23° 26’ 30"). In totale la meridiana costò circa duemila lire, di cui 500 andarono a Cassini in due rate: 200 lire nel 1655 e 300 a
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Hershel realizzò poi due telescopi da 20 piedi di lunghezza focale (circa 6 metri). Il primo aveva uno specchio da 30 centimetri ma lo usò poco
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equivale a poco più di 30 metri. Chi possiede un ricevitore GPS provi a camminare esattamente in direzione Nord-Sud, cioè lungo il meridiano del
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collodio umido si passa nel 1887 ai 50-100 ISO delle emulsioni al bromuro d’argento di fine Ottocento. Il 30 settembre 1880 Henry Draper ottiene la prima
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noi è solo di 20-30 chilometri al secondo, troppo poco rispetto ai 300 mila della luce per produrre un cambiamento di colore. Le righe degli spettri
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più calde (fino a 30 mila gradi).
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, anche Charlie Chaplin, con il quale assistette alla prima di «Luci della città», il 30 gennaio 1931. Quando arrivarono davanti al cinema, la folla li
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immagini, risultato dei dati raccolti nei nove canali di cui dispone il satellite sulle frequenze da 30 a 857 GHz, possono essere separate elaborando i
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tecnezio non esiste in natura perché è instabile e si converte rapidamente in altri elementi. Emilio Segré aveva scoperto il tecnezio negli Anni 30
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un convegno, e lo fece affrettatamente perché in quelle settimane era diventata mamma e doveva allattare il piccolo. Fu sorpresa quando il 30
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. Vennero poi il satellite europeo TD-1°, che catalogò 30 mila stelle, e l’osservatorio orbitale americano “Copernicus” (OAO-3), lanciato nel 1972. Un balzo
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nuovo osservatorio a 30 chilometri da Praga nel castello di Benátky e tornò a circondarsi di ricercatori giovani e brillanti. Tra questi, dopo una
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All’imbrunire del 30 novembre 1609 Galileo Galilei, 45 anni, capelli e barba rossicci, professore di matematica all’Università di Padova, puntò verso
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quel magico strumento. Una data quasi certa è il 30 novembre. La si deduce dalla fase lunare che Galileo disegna quando inizia l’osservazione
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profilo della Basilica di Padova, lontana 30 chilometri. Subito Galileo ci guadagnò la conferma a vita della cattedra padovana e il raddoppio dello
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