le straordinarie avventure di Caterina
Carissimi Lettori l'Autrice, che potete vedere qui sopra in un ritratto dell'epoca, magnificamente incorniciato, era una ragazza di circa tredici
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Bellissima e alla sua casa, e chiamava Tit nella speranza che egli rispondesse; ma Tit non parlava! Due volte al giorno un Nano si affacciava e posava un
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molto piú coraggioso e importante, si vedeva, e chiese a Piuma: — Perché mai quell'aria compunta? Subito Piuma sollevò le spalle e la testa e fece un
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ermellino e una corona con diamanti. Abitava in un Palazzo Reale di stile antico e dormiva sotto un baldacchino, e la mattina, poco dopo il suono della
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per il Palazzo dei Sogni, eh? - propose Tit. Si vedeva che anche lui era un po' nervoso. Era notte, e il Palazzo cominciava ad animarsi. Gli uccellini
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Tit diventò pallido e chiese, con un fremito delle labbra: — Chi ha parlato? — Io no, — mormorò Caterinuccia. — Neanch'io, — strillò la solita voce
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Capitolo quinto 5o Capitolo sesto 58 Capitolo settimo 68 Capitolo ottavo e ultimo 77 Un negro disoccupato 87 Piuma mette K. O. l'amico Massimo 97 Il
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ghirlanda di fiori in testa, e un vestito principesco, e passando non vide neppure Paolo Pietro. Il soldato del Re stava lí sull'attenti, com'era suo dovere
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e salame. — Macché. Non indovini. — E dimmelo, allora. — Un gallettino vivo vivo. E infatti proprio in quel minuto si sentí fare: — Chicchirichí
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a un bellissimo mattino d'estate, con tanto sole che le ali delle rondini in cielo parevano rosse. Certamente questo sogno speciale fu mandato come
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, oltre alla sedia, un tavolino con due piatti e un fornello. Poi c'è la casa di legno dove un tempo dormiva la povera gallina che è morta. Potete
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Bellissima è la piú contenta perché, essendo tutta di stoffa, non sente né fame né freddo, al contrario di Rosetta e di Caterinuccia. Ora vi fu un
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- Sì. - E ci starai, allora. Tanto non servi a niente e non sei buona a niente. Se valessi almeno un centesimo ti venderei e mi comprerei una mollica
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— Sono lo Stracciarolo, per servirvi, — disse l'ornino che aveva bussato alla porta, levandosi il cappello. Aveva una lunga barba, e un vestito tutto
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le braccia come per dire all'omino: — Sono uno straccio, sí, sí. Mettetemi nel sacco e lasciate a Caterinuccia un soldo per la cena —. L'ornino capi
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addosso un cappuccio e uno straccio; i suoi occhi erano celeste scuro e i suoi bei capelli gialli. Era molto bello, ma si vedeva che era stanco
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d'argento, regalatagli un tempo dalla Principessa delle Querce, e che ora non suona piú; ma Tit la teneva sempre per ricordo. — Chi sei? — chiese
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. — Era cosí brava, poi, Tit! Capiva quello che le si diceva, meglio di qualunque altra bambola. E sapeva dire « sí » e « no », solo a spingerla un poco
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— Signori, non posso darvi il biglietto per un soldo bucato, — disse malinconicamente l'impiegato della stazione, che si era fatto il suo sportello
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stato fuori dello sportello, al freddo. — E non gli avete chiesto il suo nome? — Non ha che un soldo bucato, Eccellenza. — Chiedetegli il suo nome. Tit
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inganna. — O forse, — borbottò lo scoiattolo, — Il diavolo non è brutto come lo si dipinge. — O anche, — aggiunse un gallo venuto dallo scompartimento
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litigare? Pensiamo piuttosto alla vera morale della storia. — Forse, — mormorò timidamente un grillo zoppo, nascosto in un angolo del vagone e di cui nessuno
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I letti erano di legno, e stavano appesi al soffitto. A terra era posato un cesto di briciole dolci, e Tit e Caterí mangiarono con molto appetito. Ma
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Bellissima, e invece sognò che la cingallegra dava ospitalità al re dei Topi bianchi, e finalmente gli staccava il gatto dalla coda; ma era un semplice
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petali di ciclamo, e passeggiavano con grande importanza. La Signora del Pineto era la piú bella: aveva un vestito verde e una ghirlanda di foglie rosse
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, — ed è buona, tanto buona che meraviglia. Non parla mai e lavora sempre ed ogni volta che le do un soldo d'oro, lo mette da parte nella sua sacca. — Oh
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erano assai piú buoni dei pasticcini che si vendono nelle pasticcerie, e i rinfreschi piú dolci dell'aranciata. Ad un certo punto la Signora del
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— E ora, se vi movete, mi avanzo io, — dichiarò. Tutto il mondo sa che non si può competere con un Tit armato. Quei tre non si mossero. — Lascia
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Tit rimase un po' di tempo profondamente assorto. Poi si mise a passeggiare guardando il soffitto, e si ricordò di Caterí: — Puoi cominciare a farti
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Caterina mise fuori prima una gamba e poi un braccio, e finalmente apparvero il suo grembiule e il suo naso. Uscí, dando la mano a Tit e, appena
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Le bambine, le fate e i nani si divertivano molto e si chiamavano per nome gridando. In un piccolo circolo attorno alla Regina delle Fate si parlava
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portare un grembiule bianco, e con tono d'importanza ordinò i medicinali. Poi comandò: — Potete andare. Sempre tenendo il soldo e la trombetta
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andò nel bosco e prese ciclami, erbe e foglie, per addobbare la casina. In terra, fece un tappeto, e in alto, sulla finestra, mise un grande ramo per
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anche qualche tigrotto. Sull'ingresso di una grotta c'erano tre tigri piú grandi di questa casa, e io quando le vidi da lontano avrei voluto portare un
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trovò il coraggio di fare un discorso cosí importante. — La Principessa abita col Principe nelle sue grandi case rosse, — continuò Tit guardando il
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illuminate e ogni bambino vi possiede un appartamento. Vi sembrerà strano, ma spesso i bambini che sembrano i piú poveri qui dove siamo, hanno invece
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offrire le loro mercanzie, dalle uova alle stoffe d'oro. Il piú ricco di questi mercanti bussò alla casina di Tit, e Caterí corse ad aprirgli. Era un
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gli pareva di sentirsi meglio. Finalmente, un mattino, Tit dichiarò: — Oggi mi alzo dal letto. Caterí batté le mani e cominciò a saltare, e Tit si alzò
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strofinaccio. Ma sí, era proprio Bellissima. Non volete crederci? — Ma chi poteva immaginare che Grigia si chiamasse Bellissima? Guarda un po'! — diceva
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Doveva essere nata da poco tempo, perché era circa della statura di Bellissima; aveva un grembiule bianco con un bavero d'oro e una reticella d'oro
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Fu allora che Caterí prese il soldo bucato, e lo infilò in un cordoncino e poi lo legò al collo di Tit: — Per ricordo, Tit, — disse piano, — addio
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L'automobile cominciò a dire: Tuff! Tuff!Tuff!, per far sapere che era pronta, e la Principessa fece un inchino e disse: — Addio —. Poi, guardando
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esempio quella dei Pirati, quando Tit con un sol colpo di spada affondò tre navi di pirati, o quella dell'uomo della Torre, che scese dall'ultimo
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loro incontro. Li portò in un gran giardino con alberi pieni di datteri e di banane, vicino al mare e al deserto, dove due o tre tigri passeggiavano
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era andata, e specialmente alla signorina Alberelli, che era fatta di un bel legno bianco e si chiamava cosí perché aveva un albero ricamato sul vestito
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monte, — strillò. E il povero signor Negretti, già così stanco, dové salire sopra un alto monte, fermandosi ogni tanto per asciugare le quattro zampe
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regalò alla sposa un bel paio di calze quasi nuove. Infine la compagnia ripartì, col signor Negretti al volante, al posto d'onore. L'asino che voleva
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ha scacciati perché avevamo fatto l'elemosina a un povero vecchio. — Sí, sí, — aggiunse Piuma, piangendo, — un povero vecchio, senza casa né tetto! Uh
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le stelle autentiche sul soffitto. Mangiammo caviale, aragoste, fagiani e tartufi. Massimo parlava del suo castello d'argento massiccio, con un
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, signori, largo! Passa la carrozza postale che viene da Casa Reale! Poco dopo si giunse dinanzi ad un ricco palazzo, con tre finestre, e ad ogni finestra
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