XXIII Legislatura – Tornata del 18 maggio 1912
. È un coro di amari rimproveri che noi sentiamo elevarsi dovunque. La legge che abbiamo fatto viene giudicata un'ironia crudele.
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consenso generale della Camera, pronunciò l'onorevole ministro discutendosi il bilancio in corso. Nè il tempo da allora ad oggi è andato perduto: noi
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pagati come da noi. E poichè crediamo che sia un concetto democratico quello di provvedere alle maggiori spese dell'istruzione media, facendovi
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Noi siamo davanti ad un problema pratico che i bei discorsi non avvicinano alla soluzione. Così l'ipercriticismo di Pantano, il nichilismo di
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Si è detto: noi dobbiamo scegliere un metodo di votazione che si presti a far compiere a questi analfabeti un atto di volontà cosciente, dobbiamo
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vedete, che nei collegi meridionali specialmente rappresentano due terzi almeno dei votanti. Ecco perchè noi ci dobbiamo preoccupare anzitutto del modo
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Tutti d'accordo in quest'ordine di idee, noi ci dividiamo circa il modo di assicurare queste garanzie.
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il sindaco, il parroco, il capo-lega faranno il possibile per asservirli con la violenza e con la corruzione, e noi dobbiamo impedirlo o almeno
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saranno condannati a commettere errori nella designazione del candidato è un sistema anticipatamente condannato, anche perchè noi costringeremmo circa
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Io debbo dire una cosa, ed è che noi italiani esageriamo spesso i nostri difetti. Per qualche diecina di elezioni contestate, per le quali gli
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Non comprendo dunque come la scheda liberamente diffusa possa presentarsi agli occhi di molti di noi come uno strumento di cui non si possa far uso
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da parte di questi oratori, ma è certo che tutti coloro, che hanno sempre ricorso a quest'arma, non mancheranno di giovarsi del materiale, che noi
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, vengano queruli a lagnarsi nell'Assemblea parlamentare, ma non è rispettoso per noi stessi che qui si debba sempre dire che tutte le nostre lotte
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Calda. Onorevoli colleghi, io temo fortemente che noi, prolungando una discussione analitica e sottile sovra la busta, sovra la scheda, sovra la
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più demolitrice e la più scoraggiante del voto agli analfabeti. Noi non dobbiamo dimenticare che in questa materia non si deve abbandonare il senso
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dell'elettore. Ma finchè noi siamo sulle generali: semplicità e libertà, stiamo tutti d'accordo. Chi è che non vuole la libertà dell'elettore? Forse se noi
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L'onorevole Salandra dice che noi dobbiamo cercare di tutelare la libertà dell'elettore e sta bene! Ma come una legge può tutelare la libertà
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elettorale si trovi, per quanto accuratamente ed abilmente congegnato da Commissioni e da Parlamenti, non è da una procedura elettorale perfezionata che noi
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Graziadei. Non entro nel merito, ma esamino la situazione. Noi abbiamo due diverse opinioni del Ministero e due diverse
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Graziadei. … e che sono sottoposte al nostro esame. Ora noi abbiamo praticamente due sistemi ancora superstiti: abbiamo un sistema che chiamerei
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Bertolini ha risoluto il problema in un modo più diretto, perchè egli ha trovato l'altro Bertolini sdoppiando addirittura sè stesso; cosicchè noi non
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leggere modificazioni, allora ci potrebbe essere la tranquillità, a cui ci richiama il nostro amico Calda. Ma noi ci troviamo in una condizione diversa
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maggiore autorità anche per questo fatto. Ora il ministerialismo è così radicato in noi, che non si sa se si sia più ministeriali sostenendo il primitivo
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Noi abbiamo dunque due sistemi, quello della scheda libera con la busta e quello della scheda unica, ed entrambi sono troppo complicati, come ben
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Onorevoli colleghi, quanto all'amore per l'allargamento del suffragio, noi non possiamo certo essere sospettati. Che male dunque vi sarebbe se noi
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Del resto, onorevoli colleghi, se noi votassimo subito anche soltanto i termini necessari per la formazione delle liste, avremmo evitato ogni
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lista fu approvato dopo, e separatamente. Ora noi non proponiamo la sospensiva nel senso di togliere qualche cosa dalla legge, ma semplicemente nel
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La situazione, quindi, è questa: se noi approviamo la sospensiva dell'onorevole Graziadei, dobbiamo rimandare a dicembre la discussione della legge e
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Ora in verità a me pare che noi vogliamo mettere gli elettori nelle condizioni di spirito di ciascuno di noi, mentre spesso, per non dir sempre, esse
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Noi proponevamo solamente una inversione dell'ordine della discussione, inversione, che in nulla poteva pregiudicare la legge. Lo stesso onorevole
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, d'altra parte, che in questa materia la discussione non debba essere soverchiamente affrettata, perchè noi ci occupiamo di quella parte della legge, la
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seconda, la terza, la quarta corrispondono a dei numeri, e i numeri devono essere letti, e noi siamo in sede di una legge la quale vuole che gli
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Ora domando io: è serio tutto questo? Vogliamo noi mettere in queste condizioni l'elettore?
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Questo non può essere l'obbietto nè di ciascuno di noi, nè tanto meno del Parlamento intero.
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Noi dovevamo unicamente occuparci di quelle forme estrinseche, vie quali sono la vera sostanza della garanzia dello elezioni
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del come egli, così sottile, si sia quasi scandalizzato che noi non ci fossimo occupati del di fuori, cioè di quell'attimo fuggente nel quale l'elettore
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Se sì, come noi vogliamo, allora dovete semplificare l'atto che l'elettore deve compiere.
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Ora è vero che da noi qualche volta le elezioni assumono una notevole acredine e degenerano nella violenza; ma fortunatamente sono periodi brevi.
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possiamo noi fare una leggo fondata sopra una invenzione di là da venire, e quindi problematica?
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È noto quanti studi si siano fatti da parecchi anni ad oggi dagli inventori di tali macchine: ed ognuno di noi avrà avuto occasione di vederne
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L'onorevole Turati ha voluto dimostrare che il sistema di votazione da noi proposto è assai complicato. Ora ciò non è vero. È vero invece che la
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A questo modo noi dovremmo costruire centomila di queste cassette. L'onorevole Alessio, per garantirsi dalle frodi, vuole che queste cassette si
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che hanno parvenza di bottoni di ottone e che riescono a chiudere. Del resto, il presidente deve ricevere le buste e noi abbiamo costituito l'ufficio
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Accademia della crusca
