XXI Legislatura – Tornata del 1 marzo 1904
Ronchetti ministro di grazia e giustizia. La questione dell'ammissione della donna all'esercizio dell'avvocatura, sollevata, mantenuta, difesa
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, se si negasse alla donna l'esercizio di una professione permessa all'uomo, a meno che non si dicesse che la donna non può essere compresa fra i
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Ma, si è pure osservato, che per l'esercizio dell'avvocatura la donna si trova appunto colpita da eccezioni determinate dalla legge; si è detto che
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Ora tali sono effettivamente le disposizioni delle nostre leggi; e se io credessi che far luogo, alla ammissione della donna all'esercizio
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La tendenza del resto della nostra legislazione non è quella di allontanare la donna dalla vita sociale, ma di richiamarla ad essa, di chiedere la
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alla donna, o compia altri di quegli atti che le sono vietati senza l'autorizzazione maritale.
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quest'altro principio generale, che è una nuova garanzia della libertà d'esercizio della professione dell'avvocatura alla donna: tutti i regnicoli
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io non mi auguro che la donna sia distratta dalla sua suprema e divina missione di compagna dell'uomo e di madre!
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Se non che, dopo di avere esposto questo desiderio, messo nella condizione di negare alla donna il diritto all'esercizio dell'avvocheria, io non
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Ispirato soltanto dal pensiero della missione speciale che ha la donna nella vita, senza credere che essa sia definita dall'antico motto «domi mansit
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intima, la donna sarebbe spostata, snaturata, involgendosi nelle faccende e nelle gare pubbliche.
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Ma, come vi dissi, vi è un secondo aspetto della questione che conviene considerare: è opportuno che la legge conceda alla donna l'esercizio della
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presentata alla approvazione della Camera, nel 1880. Ivi dopo aver dimostrato che per intelligenza, coscienza, indipendenza di carattere la donna
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Dal momento che nei giorni del bisogno anche la donna è chiamata a sopperire alle necessità della famiglia, dal momento che la pratica della vita
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I costumi, l'inesorabile prepotenza della più vera missione della donna, toglieranno all'esperimento ogni cagione di vere o artificiose
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dall'onorevole guardasigilli nel principio del suo discorso; cioè che non ci sia bisogno di una legge per autorizzare la donna ad esercitare l'avvocatura, perchè
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famiglia che non risponde alla realtà, si avvicina alla vita pratica e dipinge eloquentemente le lotte per l'esistenza nelle quali la donna e la madre
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la donna non possa esercitare l'avvocatura, e così hanno deciso più volte i Consigli dell'ordine. Ecco perchè la legge è necessaria. Bisogna infatti
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; si insiste poi nel fatto che la donna maritata non può firmare atti pubblici senza il consenso del marito.
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La donna autorizzata, anche tacitamente, dal marito ad esercitare il commercio, non ha bisogno, perchè commerciante, della autorizzazione maritale
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parificazione dei sessi nell'esercizio delle funzioni sociali: non pretendo che la donna diventi magistrato, che diventi ufficiale pubblico. Ma io
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Quindi tutte le considerazioni messe avanti dalla maggioranza della Commissione per escludere la donna dall'esercizio della professione di
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che alla donna laureata in giurisprudenza si riconosca la pienezza della capacità giuridica.
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voto intorno alla condizione giuridica della donna laureata in giurisprudenza. Essa, che potrebbe essere la consulente legale del marito anche negli atti
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donna maritata. L'onorevole Majno è stato logico, io ho detto, e ha proposto l'abolizione dell'istituto dell'autorizzazione maritale. Se può
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presidente. Prego la Camera di tener presente che la proposta di legge e l'emendamento dell'onorevole Majno concordano nell'ammettere la donna
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noi diamo il permesso alla donna di fare l'avvocato togliendole il diritto di fare il procuratore, noi facciamo opera poco cavalleresca e poco civile
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bisogna essere conseguenti, come conseguente è stato l'onorevole Majno ed anche prima l'onorevole Socci. Il nostro dritto non s'oppone a che la donna
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Suppongasi una donna, separata dal marito per colpa propria o mutuo consenso; essa che non può da sola incontrare responsabilità contrattuali
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Noi abbiamo fatto due anni fa una leggina, con cui abbiamo disciplinato l'esercizio della bassa avvocateria. Ora la presente legge esclude la donna
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senza mandato diretto delle parti, mandato che può dar luogo a gravissime responsabilità civili rispetto al cliente e all'avversario: ebbene la donna
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L'onorevole Majno è stato inesorabilmente logico. Riconoscendo le difficoltà legali e pratiche nelle quali la donna maritata si troverebbe se dovesse
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… È strano dire: la donna è capace del ministero dell'avvocheria, che è tuttociò che vi è di più grave nella vita pubblica, perchè tocca
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gli avrei detto: voi, che abilitate alla professione di avvocato la donna, voi che ammettete la donna togata, siete disposto a riconoscere in questa
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egli aggiunge la parola procuratore al testo della legge; ossia vuole che la donna sia ammessa all'esercizio delle professioni di avvocato ed anche di
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egli pregherebbe la maggioranza… la sua maggioranza di non votare la legge ove all'abilitazione della donna all'esercizio dell'avvocheria si
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Egli ammette la donna avvocato; respinge la donna procuratore. Così si appagano un poco gli uni e gli altri. Questo è il vero equilibrio parlamentare!
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Intanto io dico che quei colleghi che non votassero la legge quando non desse la abilitazione della donna anche all'esercizio della procura
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Pellegrini.… l'ispirazione di un ordine del giorno che preludesse a questo abbattimento di tutti i cancelli nei quali la donna è carcerata.
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Pellegrini. Il guardasigilli non solo nega che la donna possa aspirare all'ufficio di giudice, ma le contende perfino quello di procuratore, sotto lo
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gravi al certo di quelle che la donna potrebbe incontrare nell'esercizio della procura alle liti? Ma l'onorevole guardasigilli sacrifica alla
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Se voi mi dite che c'è un articolo del Codice civile per cui la donna non può liberamente alienare, contrarre mutui, non può neppure ricevere doni
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mi fa formare l'augurio che la donna si astenga dall'arte forense.
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Ma tutti i miei voti sono perchè la donna si astenga dall'arringo che questa legge le dischiude, così poco conforme al genio progressivo ed estetico
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l'avvenire della donna deve essere perfettamente eguale a quello degli uomini, e non ci vogliono che degli squilibrati o dei cattivi soggetti per pensare
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ai tribunali, ammettono che ci si possa presentare anche la donna. Ed io spero che la Camera italiana, innalzandosi ad un alto concetto di civiltà
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disputa sollevata sulla maggiore o minore estensione che si vorrebbe dare alla proposta di ammettere la donna all'esercizio della professione forense
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Noi vogliamo che la donna possa esercitare tutta la sua energia ed esplicare tutte le qualità del suo ingegno, per potersi procurare da vivere
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Cocco-Ortu. Io faccio osservare che quando noi ammettiamo la donna all'esercizio dell'avvocatura, l'ammettiamo con tutti i diritti che derivano da
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con tale intento una espressa disposizione, o della convenienza o meno di abilitare la donna all'ufficio di procuratore, se tale abilitazione è una
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