XX Legislatura – Tornata del 9 aprile 1897
Ma che cosa hanno fatto non solo i sindaci del mio Collegio, ma quelli di tutta Italia se non i galoppini elettorali del Governo?
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In esso si dice che il Basaglia è colpevole di aver aspramente censurato il programma del Governo. Così in Italia siamo arrivati a questo che prima
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l'Italia sta di fronte allo straniero, io non ricordo mai di essere ministeriale od oppositore, e negli uomini, che sono al Governo, io non vedo mai i
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situazioni internazionali, può costituire per l'Italia una forza politica, feconda di vantaggi pratici. Per gl'individui, come per i popoli, è sempre una gran
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Ciò è ancora più vero nella questione che discutiamo oggi. È interesse evidente dell'Italia e di tutte, tranne una, le potenze d'Europa, di
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Per trarne profitto, l'Italia del 1897 non è preparata nè militarmente, ne finanziariamente, nè politicamente, nè (quello che è peggio) moralmente. E
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Certo, altre Potenze hanno avuto assai maggior influenza dell' Italia nei consigli d'Europa ed hanno assai più dell'Italia contribuito alle
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d'Italia.
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Non è già che io non riconosca la necessità per l'Italia di non separarsi dal concerto europeo, di cooperare a mantenere la pace, di cooperare, come
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E dico «gl'interessi d'Italia,» non solo per l'aumento di forza che essa recherebbe alla Grecia, ma altresì perchè l'annessione di Candia alla Grecia
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, obbedendo all'impulso del cuore, un notevole servizio all'Italia.
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Bastava tenere la nostra flotta, armata, numerosa, in qualcheduno dei porti più vicini d'Italia, e lo scopo puramente tecnico si sarebbe raggiunto
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Perchè, domando io, non ha l'Italia preferito di cooperare all'azione collettiva nella misura in cui le altre Potenze vi hanno contribuito? Perchè
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L'interesse dell'Italia, ci siamo detto, di questa Italia che ha bisogno di un periodo di pace per rifare le sue finanze, il suo credito, le sue
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guarentigia della pace; per l'Italia è un interesse evidente.
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quistione d'Oriente rimanga sotto il patronato, sotto l'egida del concerto europeo, in cui l'Italia ha il suo posto, a parità di diritti e di doveri
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all'Italia in questa circostanza una parte preponderante che non ci doveva spettare.
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Ora, o signori, in questo stato di cose che poteva, che doveva fare l'Italia?
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Se l'Italia non fosse una delle grandi potenze, se non facesse parte del concerto europeo, essa avrebbe potuto ascoltare soltanto le sue simpatie. Ma
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Se l'Italia credesse che essa non ha nelle quistioni d'Oriente degli interessi suoi proprii da tutelare, un avvenire a cui volgere le sue previsioni
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fatale che poteva condurli a un più vasto conflitto, e quando il suo accordo era il solo mezzo efficace per raggiungere lo scopo, l'Italia non si poteva
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Ci si accusa di aver dimenticato i principii in nome dei quali l'Italia si è costituita. Noi non siamo immemori nè di questi principii, nè del come
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Non ci siamo noi, per le considerazioni della pace, arrestati a Villafranca? Non ha l'Italia, perchè l'ora non era giunta, compiuto contro se stessa
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condotto e condurrebbero all'isolamento e al danno dell'Italia.
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Appunto, o signori, perchè, siamo conscii degli interessi dell'Italia in Oriente e nel Mediterraneo, non potevamo andare incontro all'avvenire senza
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l'autonomia di Candia nell'interesse della pace, l'Italia conservava il suo posto nel consorzio delle grandi Potenze e non sconfessava il suo passato.
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È doveroso difatti l'essere giusti. Posta la presente situazione dell'Italia di fronte all'Europa, e posto il sistema vigente delle alleanze, è
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dell'isolamento dell'Italia dalla questione d'Oriente.
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Giova infine far voti perchè il Governo d'Italia concorra ad un tempo da parte sua, come meglio può, con l'opera sua odierna, a preparare un'era
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Grande potenza sarebbe invero l'Italia nel concerto Europeo, se in esso levasse la voce in favore dei popoli oppressi, mentre al contrario
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Giova altresì, che il Parlamento faccia voti perchè il Governo d'Italia cerchi, sempre più e sempre meglio, il modo di conciliare i veri interessi
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politica estera, non parla senza il consenso del Governo, sapemmo (non voglio credere per le esigenze dell'iniziato periodo elettorale) che l'Italia, quasi
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Con questa politica contro la Grecia se le altre potenze commettono un delitto, l'Italia consuma un parricidio.
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la patria; ed in questo modo non avrete soltanto obbedito alla politica ma avrete anche obbedito all'Italia nel nome della quale parlate al mondo.
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Questo documento è del 1860. Vittorio Emanuele aveva già accettato i plebisciti dell'Italia centrale, e si rivolgeva ai popoli dell'Italia
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Quest'uomo è Vittorio Emanuele, il quale con mirabile efficacia, dichiarava le ragioni della risurrezione d'Italia, ed affermava i supremi principi
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, e ne accettava il retaggio come un dovere suo, come un dovere dell'Italia risorta.
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non vuole abbandonare. Ma che l'Italia, la quale è sorta in forza di questo diritto, aiuti le altre potenze in quest'opera di sopraffazione, è cosa
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«Se il sistema delle intervenzioni straniere doveva essere per sempre sbandito dall'Italia, io doveva riconoscere e difendere in quei popoli il
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sodisfatto dell'acquisto della Lombardia; ma io avevo speso il sangue prezioso dei miei soldati, non per me, per la Italia.»
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imprudenza, giudichi con animo riposato che cosa sarebbe diventata, che cosa diventerebbe l'Italia il giorno, nel quale la monarchia apparisse impotente a
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tricolore fecero del Piemonte il vessillifero e il braccio d'Italia. La forza del mio principato non derivò dalle arti di un'occulta politica, ma
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dell'Italia.
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Come, dopo che l'Italia ed il Parlamento hanno votato monumenti a Pisacane, a Mazzini, a Garibaldi, potete voi non riconoscere che precipuamente a
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nel baratro questa Italia. Voi non siete, come vi dite, amanti della patria; non siete, come vi dite, osservanti dei diritti popolari; non siete
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contro la patria, contro l'Italia, ben più che contro quei magnanimi ribelli, la cui bandiera cadeva sotto i colpi per rialzarsi più libera e più forte
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Nel 1864 l'Italia aveva rifiutato di associarsi alla soffocazione dell'insurrezione polacca, e l'onorevole Visconti-Venosta nel Parlamento italiano
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non valeva parlare dei vantaggi che l'Italia, ancora non padrona di Venezia e di Roma avrebbe avuto col mantenersi nel concerto europeo: «tutto ciò
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davvero quello dell'Italia.
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giudice ciascun popolo: e come allora fece l'Italia entrando in Roma, così lasciamo oggi alla Grecia il giudicio sull'ora sua. Comprendiamo anche noi i
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