XVIII Legislatura – Tornata del 9 febbraio 1893
Però sento il dovere di domandare il tempo necessario onde esaminare, com'è dovere mio, quali sono le condizioni finanziarie di questo disegno di
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mila lire che nel mio concetto mancano per colmare le pensioni dei veterani.
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disinteressata; io certamente non avrei chiesto di parlare, ed avrei dato il mio voto a questo disegno di legge, chiamato innocente.
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articoli, se occorrerà, chiarirò il mio pensiero.
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camminare, camminateci pure; per me non posso dare il mio consenso.
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di esser breve, anzi brevissimo; e finisco mandando agli onorevoli ministri Bonacci e Lacava un mio consiglio, e se la parola consiglio non piace
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le Commissioni ed intorno a cui tra giorni saremo chiamati a discutere e deliberare, secondo il mio modo di vedere rivelano un pensiero ed una scuola
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A senso mio queste ragioni non hanno un valido fondamento.
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L'opposizione possibile al Senato! Ma quando la proposta di legge venisse presentata, come ho presentato io il mio emendamento; quando in modo timido
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A senso mio, è più convincente la ragione che porta la Commissione. Essa dice:
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quale, dichiarandosi favorevole all'estensione della legge, ha poi combattuto il mio emendamento.
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In ultimo poi, a senso mio, la questione è più grave di quello che a prima vista si presenti: essa ha, più che altro, un interesse morale. Non
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Comprendo l'osservazione che faceva il mio ottimo amico onorevole Niccolini, cioè che difficilmente potrebbe cadere l'esame del Collegio dei probi
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l'ordine del giorno della Commissione, ed aggiungerò che, d'accordo col mio egregio collega di grazia e giustizia, farò gli studi opportuni per
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Coll'augurio, che la Camera voterà il disegno di legge, do fine al mio discorso.
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