XVII Legislatura – Tornata del 12 marzo 1892
Dichiarai che per me non vi aveva nessuna difficoltà, risoluto come era a fare, davvero, le mie indagini. Perchè la garanzia della pubblicità voluta
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so se egli creda di non essere più mio amico politico; non so se lo creda. Anche a me alcuni suoi metodi non piacciono…
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Prinetti. Inscrivendomi a parlare contro il disegno di legge di assestamento del bilancio, io non ho avuto presente innanzi a me se non il disegno di
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Sorvolerò adunque, o signori, su quelle minute considerazioni finanziarie che avrei dovuto farvi se altri, e con maggiore autorità di me, non mi
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prematura; ma consentitemi però, onorevoli colleghi, di dirvi che a me non sembra possibile che, nel prossimo anno, le entrate si possano prevedere
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L'autorità della smentita mi fece impressione; e tra l'onorevole Luzzatti e me ebbe luogo allora una corrispondenza abbastanza prolungata, la
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, il bilancio 1890-91, nel consuntivo, si chiuse con un disavanzo di 84 milioni e rotti, dando ragione a me, modesto e incompetente, contro l'autorità
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me stesso: come mai io, che sono così inesperto in questa materia, poteva avere l'audacia di dissentire da una persona tanto competente e tanto
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tutti quegli altri ritocchi parziali di altre leggi che voi come me ricordate. Ebbene, che cosa vi hanno prodotto, o signori? Non che arrestare, non
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Non devo nemmeno avere questa fede? Me ne dolgo per Lei, onorevole ministro! Io comprendo le esitanze del Governo ad affrontare questo poderoso
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a compiere questi lavori. Ma v'ha di più. A me consterebbe (e sarei lieto se mi si smentisse) che difficoltà insormontábili si riscontrerebbero nel
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E qui mi riassumo, o signori. La situazione non è certo disperata. Nessuno più di me ha fede nel mio paese, ha fede nelle forze economiche vigorose e
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Certamente sarebbe per me una amara delusione il giorno in cui vi vedessi venir merlo al vostro primitivo programma; il giorno, in cui dovessi
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avere il suo voto. A me pare non si possa dubitare del vostro desiderio di avere il voto (e forse anche qualcosa di più) dell'onorevole Sonnino e di
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sua politica; Ora preme a me di dire che questo non è esatto.
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In due minuti ripeterò le cifre da me enunciate ieri, e non aggiungerò alcuna considerazione. Accennai ad un disavanzo probabile per il 1892-93, in
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Sono il primo a riconoscere che non spetta a me di entrare in un campo analitico della condizione del bilancio, di valutare da oggi quale sarà la
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pari, mi dispiace molto, ma io lascerò agli altri la responsabilità di approvare, ancora una volta, un sistema, che, secondo me, è funesto, è pericoloso
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le stesse argomentazioni, che allora fui condotto a sottoporvi, perchè disgraziatamente, e niuno più di me lo deplora, le previsioni che formulai, in
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Pensi l'onorevole ministro, che, non solo dalla relazione dell'onorevole Carmine da me ricordata a titolo d'onore, ma soprattutto dai risultati
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un conto di competenza, e si associavano a quelle altre economie che davano luogo al raccolto abbondante da me accennato poc'anzi. Ma ora debbono
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costume introdotto da me, ma è pratica costantemente seguita dall'Amministrazione del tesoro di pagare con l'iscrizione in bilancio dell'anno successivo le
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L'onorevole ministro sa, meglio di me, perchè anche in ciò mi è maestro, egli sa meglio di me come i provvedimenti diretti ad impedire l'esportazione
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grande serietà e di grande fermezza di propositi, provvedendo ora al disavanzo, secondo lui di 19 milioni, secondo me maggiore, per l'esercizio 1891-92
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. Certo dovrà riconoscere con me l'onorevole ministro del tesoro, che, per la parte del catenaccio, poco assegnamento si può fare. Non è che, in parte
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Sapete meglio di me che nel bilancio non ci sono che 4 milioni e 450 mila lire. Ora io non posso essere più ministeriale del ministro della guerra
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Io domando se ci sia motivo di esser lieti come l'onorevole Cadolini, se ci sia ragione di trarre fausti auspici da cifre, che in me hanno ingenerato
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Accademia della crusca
