XVII Legislatura – Tornata del 12 marzo 1892
L'onorevole Sonnino ha invocato ieri nuove imposte; anzi ha invocato 50 milioni di nuove imposte; poichè mi pare che abbia concluso,
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Non è possibile nemmeno ricorrere a nuove imposte.
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L'esperienza che noi abbiamo fatto delle imposte che abbiamo applicate in questi ultimi anni, deve persuaderci che abbiamo battuta una falsa via. Io
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provvedere con imposte nuove. Or bene, io mi permetto di rivolgere all'onorevole Sonnino, che mi spiace di non vedere presente, una domanda: ma quali
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Allo stesso risultato si arriva, se noi confrontiamo le aliquote delle imposte dirette; sia quella dei fabbricati, che in Francia non arriva al 10
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bilancio della più gran parte dei Comuni italiani, onde oggi, o signori, oggi in cui parliamo, il pane in Italia costa per effetto delle imposte in media
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acquistar benemerenza solamente in ragione del numero delle scuole o edificii scolastici imposte d'ufficio a piccoli Comuni senza risorse
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Quando col crescere delle imposte, e con l'aumentato tasso del denaro per effetto dei continui prestiti, della continua concorrenza che lo Stato coi
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quale a sua volta accresceva le imposte e l'assorbimento che egli faceva, sotto ogni forma, della ricchezza italiana.
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, dall'onorevole Sonnino. L'onorevole Sonnino vi ha chiesto cinquanta milioni d'imposte o giù di lì, e vi ha detto che solamente a queste condizioni potevate
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chiesto e insistito perchè il Governo proponesse almeno un 50 milioni di imposte; e che anzi facessi dipendere da questo il mio voto favorevole alla
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, energia e perseveranza per applicare ora molti milioni di nuove imposte, altrettanto, e forse più, ce ne vuole per modificare l'ordinamento della nostra
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aggiunsi: pel resto si dovrà provvedere con le imposte. Poichè io credo che riconosciuti il disavanzo e la necessità di provvedervi, non si possano volere
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italiano non poteva sostenere maggiori gravezze, e che era obbligo nostro di risolvere il problema finanziario senza nuove imposte; il che non vuol
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diminuendo di 10 milioni la previsione dei proventi delle imposte, e con mezzi concreti si attende ad alleviare il Tesoro, a riordinare la
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' pubblici ordinamenti senza imposte.
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Vero è che, per dissimulare la domanda di nuove imposte, si dichiarava: noi vogliamo spingere più oltre le nostre conquiste, poichè vi abbiamo
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pratico. Egli escludeva naturalmente i mezzi di tesoreria; e, per conseguenza, non poteva domandare altro che imposte. Ma come si potrebbero in tre
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consolidati; lasceremo tante imposte; tante spese intangibili; vediamo, almeno, se, per l'avvenire, si può ottenere qualche sgravio rispetto alle
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L'onorevole Sonnino vorrebbe nuove economie, ma si rassegna anche a votare una certa somma di imposte.
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Dove si troveranno queste imposte, se è vera, ed è pur troppo vera, la descrizione che l'onorevole Prinetti ha fatto del contribuente italiano?
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ancora tre mesi e già ci troviamo di fronte a nuove necessità e di fronte a chi consiglia di ricorrere a nuove imposte.
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pensiero soltanto suo: noi votiamo queste imposte, ma saranno le ultime. Non possiamo più ripresentarci ai nostri elettori ripetendo: ci sono nuove
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C'è molto da fare anche per quello che riguarda l'applicazione delle imposte esistenti, e là dovrebbe parere la vostra nobilitate!
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Sopra una lira d'imposta, o signori, che cosa restituiamo noi ai contribuenti? Non sono partigiano della teoria del do ut des in materia d'imposte
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Allorchè noi assorbiamo i tre quarti almeno delle imposte per le spese intangibili, per le spese militari, per tutte le altre spese che il
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Accademia della crusca
