XVII Legislatura – Tornata del 12 marzo 1892
È vero che egli dichiarò che i documenti attinenti alla questione africana sarebbero stati messi per 15 giorni a disposizione nostra,
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personale Imbriani; inquantochè quelle veramente dette da lui furono queste, cioè: che egli deplorava la compiacente condiscendenza dell'amico
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Egli ha pensatamente detto nominandomi: amico personale. Non monta!
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Dunque tutte le osservazioni fatte in ultimo dal deputato Cavallotti cadono assolutamente, e sono ingiustissime; e spero che egli ne converrà.
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Nulla di più ingiusto delle sue ultime osservazioni; nulla di più ingiusto. Egli che legge con tanta attenzione i resoconti della Camera, potrebbe
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Quanto al presidente del Consiglio, debbo dire che è verissimo che egli mi chiese se non avessi difficoltà che i documenti fossero ‘portati davanti
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Io mi ricordo perfino d'aver detto al presidente del Consiglio una volta: Si fa così anche per le inchieste elettorali? Ed egli mi rispose
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Io ammiro questa persuasione dell'onorevole Imbriani, che dove egli manchi, manchi assolutamente il controllo, ma non l'accetto; nè potevo aspettarmi
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Aggiungerò una cosa sola. Quando egli dice che quei danari erano il provento di un reato, ha ragione; quando dice che lo Stato ne deve rispondere, ha
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so se egli creda di non essere più mio amico politico; non so se lo creda. Anche a me alcuni suoi metodi non piacciono…
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Se egli ha scelto questa occasione, per annunciare così pomposamente un dissenso politico, è un'altra questione, naturalmente; ma compiacente si
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scelta del luogo e del momento, venendo egli proprio adesso ad accentuare innanzi alla Camera certe divergenze…
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Egli è giudice dei suoi, io sono giudice dei fatti miei. Quanto alle parole compiacente condiscendenza, la Camera imagina quello che avrebbe detto
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combattimento sarò lieto di cederglielo per il comando. Non come il posto meno pericoloso, ma come il posto, nel quale egli potrà certo più validamente
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conseguenza della quale fu che egli, facendo qualche concessione alle mie modeste osservazioni, arrivò ad ammettere un disavanzo di 58 milioni di lire; ma
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bilancio. Egli pensò che la restaurazione della finanza doveva essere la naturale conseguenza del risorgimento della economia nazionale, e che egli doveva
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E l'onorevole ministro della pubblica istruzione, ha egli pensato a frenare lo zelo dei suoi provveditori ed ispettori scolastici, i quali credono di
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il Consiglio superiore, ha egli pensato se valesse la pena di rimescolare tutta questa materia per arrivare ad un'economia di due membri e di
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quale a sua volta accresceva le imposte e l'assorbimento che egli faceva, sotto ogni forma, della ricchezza italiana.
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In un notevole discorso, in un discorso che mostra come egli porti, in questo argomento, molto e sottile studio, e come perseveri nei pensieri che ha
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Probabilmente io non mi sarei spinto tant'oltre quanto l'onorevole Sonnino; perchè egli diceva che la politica finanziaria del Governo era stata
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egli chiama i competenti della finanza, diceva che si sarebbe raccolto, come in un porto di rifugio, nell'amplesso che la maggioranza della Commissione
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Chi rileggesse le dichiarazioni fatte dal ministro del tesoro nella tornata del 2 marzo dell'anno scorso, in cui, per la prima volta, egli manifestò
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franchezza sua. Egli ha voluto, per così dire, colorire dinanzi a noi il detto francese: qui aime bien, chatie bien; perchè davvero non so qual prova
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sebbene egli non citasse la principale, cioè una certa rendita.,,
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Sonnino, il quale asseriva ieri che nel bilancio male si legge presentemente, e peggio si leggerà in avvenire; noi vi domandiamo: È egli opportuno, è
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Queste economie a cui egli alludeva e queste risorse che presenta costantemente il conto consuntivo c'erano anche quando il bilancio della spesa era
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all'onorevole presidente della Commissione del bilancio, come egli abbia a più riprese accennato negli importantissimi documenti, che ha presentato alla
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; tanto più che, come ebbi già occasione di ricordargli, egli altra volta aveva intorno a questa materia dei pensieri assolutamente diversi da quelli
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ricavare un milione e mezzo, per l'esercizio 1891-92, e un altro milione e mezzo per l'esercizio 1892-93. Egli ha fissato per questi tabacchi, che sono
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considerazione che faceva alla Camera, in un suo discorso, l'onorevole Ferraris. Egli avvertiva, ripetendo il giudizio di un uomo di Stato molto autorevole: la
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circa due milioni di più. E ce ne ha data anche la ragione, perchè, del resto, la somma sarebbe molto, ma molto maggiore. Egli ci ha detto: non è
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riguardo un pensiero, al quale io sono lungi dal sottoscrivere. Egli diceva: meglio l'aggio altissimo e la rendita alta; meglio, per conseguenza
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L'onorevole ministro sa, meglio di me, perchè anche in ciò mi è maestro, egli sa meglio di me come i provvedimenti diretti ad impedire l'esportazione
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pagamento all'estero de'nostri debiti. Io inoltre potrei domandare al ministro quale legge lo ha autorizzato a far ciò. Egli mi risponderebbe che si è
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pratico. Egli escludeva naturalmente i mezzi di tesoreria; e, per conseguenza, non poteva domandare altro che imposte. Ma come si potrebbero in tre
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restituisce e nulla crea. Di recente l'onorevole Prinetti espose alla Camera un programma economico così ortodosso, che egli veramente non potrebbe
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mezzo; ma che forse andranno più in là. Non dirò nulla de' sussidi al municipio di Napoli, cui egli non ha accennato. Non dirò (è provvedimento
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contribuente non vede; è doveroso di chiedere se egli abbia tutti i torti di lagnarsi, quando si vede togliere una prefettura o una sotto-prefettura.
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«I sottoscritti desiderano interrogare l'onorevole ministro della pubblica istruzione per sapere, se egli, a tenore delle dichiarazioni fatte il 30
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