XV legislatura – Tornata del 17 dicembre 1885
brevi osservazioni per impiegare, quanto più chiaramente mi sarà dato, i propositi del Governo intorno a questa legge ed intorno ai desideri che
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questione gravissima, quella di dare l'imposta fondiaria sui terreni ai comuni dello Stato. Anche questo è così lontano dal soggetto che discutiamo, che
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; non mirando che a fare imparzialmente la giustizia giusta per tutti; io credo che ai avrà un beneficio per tutte le popolazioni d'Italia, per tutti i
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scendete ai circondario, crescono ancora quando venite al comune, sono enormi, insopportabili fra gli individui: e di sofferenze ce ne sono, o signori, in
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Così io credo di aver manifestato i miei concetti, e spero chiaramente, intorno ai divani ordini del giorno presentati.
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comuni, ai comuni rurali, non sia eccessivamente gravata, senza offendere, nel circolo della rispettiva competenza fissata dalla legge, la libertà dei
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imposte dovute allo Stato, alle provincie, ai comuni, resta appena appena sufficiente a tener viva la famiglia. E in questi casi, o signori, se giunge
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afferente ai terreni e l'aliquota dalla quale questa rendita dovrà esser colpita. Ma questo non basta. Ecco ancora un'altra cautela. E in questa parte io
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perequazione, quando la vedremo? Questo stato di cose, conforme a giustizia quando mai fia che si vegga? Mi pare di sentir dire; è cosa riservata ai
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Vengo ai decimi di guerra, senza più tornare sulla questione di conguaglio, o di riparto dello sgravio di questi decimi, su cui mi pare di essermi
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articoli, od esprimesse col suo voto concetti contrari ai criteri essenziali della legge ed escludesse quello essenzialissimo del catasto estimativo
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presidente. Prego gli onorevoli deputati di far silenzio e di recarsi ai loro posti. Ella, onorevole Nicotera, parlerà dopo che io avrò riepilogato i
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-progetto, ossia sostituendo ai criteri del disegno di legge in discussione, altri criteri; come sarebbero le proposte dell'onorevole Romano, Ferrari Luigi
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Voci. Ai voti! ai voti!
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Voci da tutti i banchi. Ai voti! ai voti!
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(Agitazioni, rumori su tutti i banchi e grida: Ai voti! ai voti!)
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del giorno dell'onorevole Crispi), o esprimesse concetti contrari ai criteri essenziali della legge medesima, od escludesse quello essenzialissimo del
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Voci. Ai voti ! ai voti !
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Voci. Ai voti! ai voti!
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Voci. No! no! Ai voti!
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presidente. La proposta dell'onorevole Baccarini essendo ritirata, verremo ai voti.
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Prego gli onorevoli deputati di far silenzio e di stare ai loro posti, affinchè l'ufficio di Presidenza possa raccogliere con precisione i voti.
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Accademia della crusca
