XV Legislatura − Tornata del 7 marzo 1883
tutti i promotori dell'agitazione per la riduzione della tassa sul sale, anche per dare un pegno della loro buona volontà di non indebolire la
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loro vere proporzioni.
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preparatorie, e fornirebbe le nostre classi artigiane di ciò che loro abbisogna ed interessa principalmente, cioè le scuole professionali.
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, e per gli effetti loro, grandissime.
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Io non dico altro, o signori, per dimostrarvi come ai nostri giovani, perchè l'educazione loro sia completa, converrebbe fare insegnare la scrittura
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perchè loro manca l'esercizio della parola. Anzi io credo che il vero modo di recidere dalla base la pianta della rettorica sia d'istruire i giovani
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dell'istruzione primaria, ed avendo inteso i loro lamenti, e d'altra parte non avendo inteso proposta alcuna intesa a migliorare la condizione morale e
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giovani e mediocri. L'osservazione è giusta, ma in parte soltanto, perchè in genere i comuni non fanno altro che scambiarsi fra loro vicendevolmente i
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insegnanti, non fidandosi delle patenti rilasciate dalle scuole normali, e non concedendo ad esse alcun valore, promettono bensì ai loro maestri ed alle
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D'onde nasce che vi siano maestri in tanta abbondanza, il cui merito non corrisponde del tutto alla loro missione? Questi maestri non hanno forse
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scuole primarie, è appunto qui, dico, dove tutti si trovarono imbarazzati. Imperocché intanto noi possiamo avere insegnanti buoni in quanto noi loro
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Ma quando poi si dice che i comuni non possono sopportare ulteriori gravezze, li consideriamo nel loro insieme, nella loro totalità, senza
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caso che abbiano una popolazione inferiore ai 1500 abitanti. Poi l'articolo 13 di questa legge autorizza questi comuni riuniti a tenere separate lo loro
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sono opere d'arte, e la loro oonservazione appartiene allo Stato, o non sono opere d'arte, e la loro conservazione vuol essere abbandonata alla pietà
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A quest' inconveniente si sperò di riparare con la legge del giugno 1876, la quale assegnò ai maestri l'aumento di un decimo sul minimo dei loro
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quali avevano abbassato lo stipendio dei loro maestri al disotto del minimo, a rialzare cotesto minimo e ricondurlo alla cifra legale stabilita dalla
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sanzioni, infatti, ci fornisce cotesta legge? Coloro che non mandano i loro figliuoli alla scuola non possono avere nè sul bilancio dello Stato né
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condizioni particolari dei comuni, secondo i loro bisogni singolari, si potassero e dovessero graduare dalle deputazioni provinciali o da altra
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disposizione della legge 6 giugno 1876 abbia prodotto qualche risultato utile, per ciò che riguarda la sovrabbondanza dei maestri ed il loro numero
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accrescere la popolazione scolastica e di riempire i loro banchi di tutti i fanciulli cui la legge nella borgata loro impone l'obbligo
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prima della loro debolezza. Imperocché quando una cosa non si paga non la si pregia.
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hanno bisogno di una legge che li costringa a mandare i loro figliuoli alla scuola. Quanto ai sussidi, essi si distribuiscono nelle città, non nei
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quando erano nella primissima età; allora avrebbe dovuto insegnar loro ad osservare le leggi, ad amare il lavoro, a rispettare il prossimo!
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Certo agli uomini illustri e di genio, spesso la sorte è crudele; è anche vero che spesso il mondo ignora la loro miseria, o ignora la loro missione.
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Eppure, anche in mezzo alle loro battaglie dolorose, almeno ad essi arride consolatrice la speranza che un giorno il mondo li riconosca, li comprenda
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perchè essi sono figli della terra, e qui sulla terra è il loro compito e la loro speranza; ai vescovi per 2 milioni può far credito il Cielo!
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Chi più di loro, può aver fiducia nel cielo?
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il lusso ed i comodi dei loro palagi riparati dal freddo e dal vento, il fasto della servitù, l'inchiostro delle pastorali contro l'Italia
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che per pagare loro tutto questo l'Italia spende 4 milioni; l'onorevole Baccelli l'avrebbe tirato per le falde dell'abito esclamando: dammene due per
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Diremo loro che aspettino i tempi eli là da venire che faremo la legge appena si potrà; ma ad un patto: che noi non ci dimentichiamo che in faccia ai
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alle loro Eccellenze reverende
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, ma ad un patto: vivere e lasciar vivere. Non manchi alle Eccellenze reverende neppur un piatto della loro cucina, ma ad un patto: che i maestri non
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tanto bene e così sviscerato ai suoi colleghi che si fa loro solidale anche quando non lo domandano;
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nuovo impegno finalmente sarà tenuto. Si tratta di capacitarli ad aspettare con pazienza questa legge sul loro miglioramento materiale, che imo dei
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maestri elementari sarà uno stimolo efficace alla loro solidarietà fraterna, che persuaderà gli altri a rassegnarsi, a pazientare più che non possa
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presidente. Ma, onorevoli colleghi, li prego di far silenzio, e di recarsi ai loro posti.
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Non l'ho fatto, perchè l'unire il mio nome ai loro, non sarebbe forse piaciuto all'onorevole Cavallotti e agli amici suoi.
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quali l'onorevole ministro ha parlato, ma dico che quei miglioramenti morali non parranno loro sufficienti in alcuna guisa, se non sono accompagnati da
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fino a quando non si potrà portare il loro minimo stipendio a lire mille. Un tale provvedimento sarà soverchio pei maestri elementari di alcuni comuni
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piccolissimo, ma ragionevole aumento agli stipendi dei maestri, scioglierebbe un obbligo del Governo, e darebbe loro una grande soddisfazione che è
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quella del miglioramento delle loro condizioni? E questa speranza era stata eccitata nelle menti dei maestri, non soltanto dalle leggi presentate da me
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principalmente perchè principio liberale molto, che, cioè, i ministri facciano quello che loro piace, senza consiglio di alcuna sorta.
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siano 700 professori universitari), si elidono tra loro.
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Non sono io che le ho presentate, sono loro.
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uniforme, invita il Ministero dell'interno e quello della pubblica istruzione ad accordarsi per la immediata trasmissione della loro direzione al
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Accademia della crusca
