XIV Legislatura – Tornata del 18 aprile 1882
scorge che ci è disponibile ancora quasi il doppio di quella somma prelevata per decreto. Ora, come spiegasi questo, o signori? Io me lo spiego in questo
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cosa, onorevoli colleghi, e ieri il nostro onorevole collega Di Gaeta ha citato un fatto che a me era già noto e che trova, credo, dei riscontri in
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al riguardo. Ora non faccio che sollevarlo affinchè le persone più competenti di me che in questa Camera siedono, la esaminino da un punto di vista
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, avvenuta qui alla Camera, l'onorevole ministro della guerra non convenne con me sopra questo punto; mi disse che Venezia era piazza di rifornimento
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Dunque a me pare che l'importanza di queste fortificazioni sia dimostrata. Mi si dirà che sono lavori lunghi, gravi e difficili. Io dico di no: io
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succeda il tal fatto nel tal posto, io me lo figuro come se lo vedessi, e posso immediatamente dare le disposizioni senza perdere nemmeno un secondo per
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dell'onorevole Maldini che per quello che riguarda la difesa sottomarina si dice che il ministro della marina ha provvisto. Io confesso la verità; me
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, nè a me, così schivo a parlare, avrebbe fatto male. Ma, poichè l'onorevole Mattei si è limitato a trattare alcune questioni speciali e resta ancora
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ho sentito dire che si fanno degli studi da due eccellenti e dotti capitani per modificare il nostro fucile Wetterly. Quanto a me, non sono molto
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che non intendo fare un discorso; intendo solo intavolare una specie di conversazione tra me, l'onorevole relatore e l'onorevole ministro, felice se
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Le ragioni che egli adduce sono varie, ma a me pare che si possano ridurre a due: la prima si è che col calibro più grosso ci vorranno più cavalli
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e un po' anche me stesso, per mostrare quanta sia la importanza della difesa di Genova. Basti dire che se fosse presa, sarebbe in pericolo la Spezia
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aprono vie d'importanza strategica senza pari. E, così pure non sono d'accordo coll'onorevole Di Gaeta (e me ne duole perchè egli è assai studioso e
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anni. Nessuno più di me ha fede, più che in altro mezzo di difesa, nell'esercito attivo; ma potremmo pagare assai caro il buon mercato che si fa delle
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ravvicinata, nè con altri mezzi simili che si possono difendere le nostre coste, e nemmeno con le fortificazioni. Vige ancora per me la verità del vecchio
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Eppure, o signori, il concetto di poche ma potentissime navi era, secondo me, giusto, previdente e provvidente. Era giusto, perchè noi che non
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, toccando del medesimo argomento, io parlai con tanta franchezza da attirarmi (e me ne dolse assai) le ire del mio illustre amico il generale Ricotti e
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Il ministro della guerra, avuto riguardo alle condizioni speciali del nostro esercito, pare a me che abbia un'ingerenza forse maggiore di quella
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grandi altezze; a me basta ricordare un esempio nostrano, l'esempio gloriosissimo, e non mai dimenticatile, che il Piemonte ha dato nel decennio trascorso
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Accademia della crusca
