XIV Legislatura – Tornata del 18 aprile 1882
circa 4000 milioni all'anno, egli è evidente che anche per l'Italia è una necessità assoluta, un dovere d'alto patriottismo il pensare seriamente alla
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buchi di rifugio, come egli li chiamava, possano essere di grandissima utilità in determinate circostanze.
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l'opportunità di ricorrere alle obbligazioni demaniali, se c'è ancora una parte di beni demaniali disponibile; ed egli fa benissimo a ricorrere a quella parte
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di risorse provenienti dall'alienazione del patrimonio nazionale e da accensione di debiti, cioè da nuovi appelli al credito, egli è naturale che
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responsabilità egli vada ad assumersi tralasciando di chiedere le somme necessarie a far queste opere.
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battere dei dati punti. Ma se io metto i cannoni in batteria in modo che tirino male, che i colpi non vadano dove voglio, è meglio non metterli, non è egli
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ministro della marina, io non ho nessuna fiducia che egli abbia provveduto convenientemente; io dico che un ministro della marina il quale mette male
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Ora due parole al mio amico l'onorevole Maldini. Nella sua relazione egli mostra di dubitare dell'efficacia dei tiri curvi nella difesa delle coste
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Sono, egli è vero, piccoli micrometrici, ma la loro azione cinematica, per piccola che sia, messa in rapporto coll'organisrno del tiratore può
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liquore. Infatti nel documento n° 10, annesso alla sua bellissima relazione, egli mette in dubbia, con argomenti molto seri e gravi, l'utilità della
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Le ragioni che egli adduce sono varie, ma a me pare che si possano ridurre a due: la prima si è che col calibro più grosso ci vorranno più cavalli
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nel giornale d'artiglieria e del genio), che questo nuovo affusto non presenta, a paragone dell'antico, su per giù, nessun vantaggio. Poichè, è egli
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L'onorevole Di Gaeta ha messo in dubbio la efficacia di questi tiri curvilinei; ma ha risposto su questo punto l'onorevole Mattei. Egli ha voluto
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era necessaria per ottenere una certa velocità, ed ho domandato al ministro della guerra che mi dicesse qualche cosa al riguardo. Egli mi interruppe e
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acque, potesse a suo bell'aggio inclinare i suoi cannoni e tirare a 20 gradi, noi lo colpiremmo di sfondo dalla Palmaria. Si addosserà egli, per
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aprono vie d'importanza strategica senza pari. E, così pure non sono d'accordo coll'onorevole Di Gaeta (e me ne duole perchè egli è assai studioso e
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creduto, cioè, che codesta mancanza sia biasimevole e dannosa. Egli crede che si dovrebbe proporre e votare soltanto quella somma che nel corso
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egli dice, nè tampoco veggo quali sieno le strade che si dovrebbero sbarrare con forti permanenti nella valle del Mincio. E non posso nemmeno
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basteranno. Qui mi occorre per debito di ufficio di rispondere alcune parole all'onorevole Di Gaeta. Egli, pur convenendo nella necessità di difendere con
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mura di Costantinopoli, porti egli avvolto nelle pieghe della sua bandiera l'onore e la salute d'Italia.
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preponderanti dalla parto di terra, ne avrebbero ancora abbastanza per attaccarci dal lato di mare. Nè è la facile cosa che egli pensa, e anzi non
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non fosse venuto a mettere in dubbio l'utilità di quelle grandi navi. Egli si è poi ricreduto, ma è rimasto al suo posto, e così l'opinione pubblica è
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anzi debba essere il ministro più politico di tutti gli altri, egli è precisamente il ministro della guerra. Il ministro della guerra ha l'obbligo
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sicuro del suo collega della guerra, quando egli sa che la nazione è in condizioni di poter resistere alle aggressioni, di potere affrontare i pericoli
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Io domando all'onorevole ministro della guerra: si è egli reso un conto esatto e chiaro di questa condizione di cose? Ha egli preso, per quanto
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Accademia della crusca
