XIII legislatura – Tornata dell’11 marzo 1880
Ciò che ha sollevata tutta la mia indignazione (dice questo corrispondente e l'istesso sentimento suo si prova nel ripeterne le parole) e che è
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spiegazioni, che avrà date l'onorevole ministro dei lavori pubblici a nome suo ed a nome anche del suo onorevole collega dell'interno.
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Disgraziatamente, onorevole Boselli, in tesi generale questo fu e sarà sempre il caso delle grandi opere di questa natura. Riporti il suo pensiero a
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Qui la questione non può ridursi ad altro che a sapere se per parte del Governo italiano siasi fatto quello ch'era in suo potere perchè il male non
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impedire nel suo sviluppo.
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, sia per le leggi generali internazionali, ha adempiuto come ha saputo meglio il suo dovere.
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lavori pubblici e dell'interno, se l'onorevole Boselli non avesse fatto un'allusione, chiudendo il suo discorso, speciale al ministro degli esteri.
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compito suo. Ha già detto però il mio collega dei lavori pubblici come nel trattato veramente non si sia sancita altra ingerenza all'infuori di quella
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essa per mezzo del suo presidente abbia inviato al Ministero un memoriale sollecitando studi, ispezioni e provvedimenti.
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L'onorevole Baccelli insiste nel suo fatto personale? Lo prego d'indicarlo.
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goduto della sua stima e di quella dei suo amici.
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Sella. Il mio fatto personale consiste in ciò: l'onorevole Boselli nel finire il suo discorso disse che quando la Camera sotto il peso di una
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politica dei grandi conquistatori ha sempre qualcosa di arrischiato pel suo fine, il quale è contrario alla natura, inquantochè non è conseguibile se non
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immensamente funesta e biasimevole. Ciò accade quando il suo fine non si può altrimenti conseguire se non coll'andare contro ad una nazione, la cui amicizia ci
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sua integrità, e tutelare l'indipendenza del suo volere. L'Italia ha interesse alla conservazione della pace; deve sforzarsi con ogni opera per
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L'onorevole Marselli ha facoltà di proseguire il suo discorso.
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determinato dalle condizioni interne dell'Italia e dalla sua posizione nel bacino del Mediterraneo. L'Italia soffre pel suo disagio economico e deve
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ogni ordinamento ha il suo massimo e il suo minimo di espansione. Io debbo dichiarare che il nostro attuale rappresenta il minimo indispensabile per
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due parti del suo programma: Nè macinato, nè disavanzo. Fo[r]mola che si deve commentare con quell'altra dell'onorevole Depretis: Non una lira di
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, spiccia e non molto costosa; vuole un Governo forte, che aiuti il suo sviluppo economico all'interno e all'estero, che non uccida col fiscalismo le
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rifare il suo vecchio sangue. E riguardo all'estero l'Italia vuol pace, espansione economica e non vuole sentirsi sola al mondo. Nè la politica da me
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Accademia della crusca
