XIII legislatura – Tornata dell’11 marzo 1880
Concedetemi di recare qui un ricordo personale. Un uomo illustre, il quale in nome della Italia nostra ha presieduto ad un memorabile arbitrato, il
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la intelligenza rappresenta così degnamente l'Italia presso la Confederazione Elvetica. Ricordo anzi come in altra luttuosa circostanza il Governo
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siano impiegati i fanciulli che partono dall'Italia. Di ciò farei giudice volentieri l'onorevole Boselli, dica egli se fin là deve andare l'azione
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Mi unisco alle lodi che il presidente del Consiglio ha rivolto all'uomo illustre, ed a me personalmente caro, che rappresenta l'Italia a Berna. Ma
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così vaste alle porte stesse della nostra Italia. II Governo non doveva ignorare che la maggior parte delle vittime erano operai italiani; che non pochi
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, e per lenire i dolori di tanti nostri operai, proclamati ovunque onore d'Italia.
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armamenti, diggià così poderosi, e l'Italia, mentre attende tranquillamente, fors'anche un po' sonnacchiosamente ai lavori della pace…
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è necessaria per fini più alti e più complessi. Tale è la politica dell'Italia irredente, che pone a repentaglio l'Italia redenta e le fa perdere
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La politica delle avventure, cattiva per ogni Stato per forte che sia, è pessima per l'Italia, giovane regno il quale deve consolidare la sua
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La politica dell'Italia irredenta potrebbe compromettere i rapporti dell'Italia redenta, non pure con uno degli Stati vicini, ma anche con gli altri
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Io ho udito giudicarla fuori d'Italia, anche in Francia, con severe parole; perchè Trento e Trieste paiono a tutti una premessa di altre
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dispongono gli animi a dar corpo alle ombre. Sì, alle ombre! Io mi son fermato a discorrere della politica dell'Italia irredenta, per far sapere come essa
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Marselli. Onorevoli signori; havvi un'altra scuola la quale, preoccupata del disagio economico non solamente d'Italia, ma di tutte le nazioni
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paese, prossimo al corpo di un grande Stato, di un paese abitato da popolazioni fiere della loro indipendenza, e separato dall'Italia mediante il mare
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Per concorrere in modo potente e diretto a tracciare la curva del movimento internazionale dell'Europa, l'Italia dovrebbe avere un esercito che
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mio, la saggezza di rinunciare a cosiffatta politica, che per noi sarebbe pretenziosa. È troppo giovine ancora questo regno d'Italia per pretendere di
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Si parla sovente della missione dell'Italia e si dice che la missione sua non è di far conquiste, ed è verissimo; che la sua missione non è di avere
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Il professore Holtzendorff ha detto che l'Italia non potrebbe perire se non per suicidio. Sia; ma non vi sarebbe suicidio peggiore e più vergognoso
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Sì, o signori, l'Italia non deve ispirarsi alle tradizioni dell'imperium di Roma; ma per rispetto ai traffici deve ripigliare le tradizioni delle
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Per ottenere l'intento, la scuola di cui io parlo parte dalla premessa che l'Italia debba fare una politica di neutralità a qualunque costo, una
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noi avremmo fatto un'Italia materialmente grande, ma Italiani moralmente imbelli.
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Si è sempre detto che l'Italia deve esercitare la sua azione in armonia coi principio di nazionalità, se lo statu quo non potesse durare; che
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Salvo i turchi, ogni razza ha religioni diverse, ed alcune parlano anche lingue diverse. Non è adunque il caso dell'Italia, fornita di una chiara
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applicare anche a quella dell'Italia. Il Guizot diceva: «Mantenere l'impero ottomano per mantenere l'equilibrio europeo; e quando per la forza delle
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fieramente levarsi dopo Novara, ma da quella la grande Italia potrebbe non risollevarsi più.
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Se per forza di casi indipendenti dalla volontà dell'Italia, l'impero turco si mostrasse impotente ad esistere, le difficoltà inerenti ad un assetto
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che dicesi che l'intervento dell'Italia, potrebbe far traboccare la bilancia. Di qui il pericolo per l'Italia che si voglia
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dell'equilibrio europeo, derivante dalla dilatazione dell'uno o dell'altro gruppo, costituirebbe per l'Italia un pericolo incommensurabile. Nessuna nazione
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imbarazzi, cresceranno le simpatie dell'Europa e quindi l'autorità per l'Italia di esercitare la sua missione pacifica.
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Quale deve essere l'attitudine dell'Italia rispetto a questi gruppi? Ecco il punto difficile e pericoloso. Perchè io potessi dare una risposta
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nella Nuova Antologia col titolo «Francia, Italia e Germania») il quale dimostravasi preoccupato dell'equilibrio europeo, perturbato dalle vittorie
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Per ora ci basti di stabilire fermamente il concetto che la politica dall'Italia voluta è pacifica, è difensiva, ma che per ottenere quest'intento è
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determinato dalle condizioni interne dell'Italia e dalla sua posizione nel bacino del Mediterraneo. L'Italia soffre pel suo disagio economico e deve
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Noi abbiamo detto che il programma della politica estera d'Italia deve essere la conservazione della pace. Or bene, havvi in Europa una potenza che
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dell'Italia il sangue di Colombo, di Polo, dei Caboto, dei Zeno. Ciò ne insegni che un Governo il quale saprà stimolare la fibra italiana e dirigere
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rifare il suo vecchio sangue. E riguardo all'estero l'Italia vuol pace, espansione economica e non vuole sentirsi sola al mondo. Nè la politica da me
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