XIII legislatura – Tornata del 4 dicembre 1878
Io non posso dubitare che il popolo italiano, il quale ha veduto formarsi la sua unità e la sua indipendenza mediante la libertà, s'induca per evento
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Nè posso dubitarne perchè di questa libertà starebbe sempre vigile ed attenta custode questa Camera, starebbe vigile ed attento custode il Senato, e
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restituite a quella città, troppo già minacciata e colpita, acciocchè la licenza di pochi non opprima la libertà di tutti.
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e della libertà della patria; nè ci sono stati sacrifizi che il popolo non abbia fatti per servire a questa sua meta.
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l'onorevole presidente del Consiglio, la sintesi la più preclara della nostra unità, e della indipendenza, il palladio della libertà della patria.
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questi banchi gridato contro questa rovina, ci hanno presi per ignoranti, che non sapevamo nulla, e che la libertà bancaria era un'eresia.
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; profittiamo del pericolo che ha corso la vita del nobile Capo dello Stato che è vita della nazione e delle nostre libertà. Profittiamo di questo pericolo
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despota il camuffarsi da liberale, quanto al più sincero e fervido amatore della libertà l'esser preso per fautore di dispotismo o di reazione.
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Laonde l'onorevole Zanardelli giustamente osservò, citando il conte di Cavour, essere più difficile governare colla libertà, che senza la libertà.
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legittima della libertà…
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Il regime fondato sul principio della prevenzione, considerando ed esagerando i pericoli della libertà, ne sopprime o ne limita le legittime
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necessari surrogati della prevenzione restrittiva della libertà.
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che, senza inceppare o menomare la libertà, tendono a rimuovere o a diminuire le cause dei disordini e dei reati.
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Bonacci. Ho accennato ai maggiori doveri che il sistema della libertà impone al Governo. Non mi farò ad enumerarli per non abusare della facoltà di
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Sì; le idee esposte dagli onorevoli Cairoli e Zanardelli nei loro discorsi non sono altro che i principii elementari delle dottrine della libertà e
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Il sistema fondato sul principio della repressione, meno sospettoso e più fidente nella salutare efficacia della libertà, rifugge, per quanto è
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Ammette anch'esso la restrizione della libertà nei casi determinati dalla legge, e non mai dall'arbitrio dei governanti, e negli eccezionali e
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principii elementari della dottrina della libertà e del libero Governo.
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Il paese vuole la sicurezza mercè l'impero delle leggi e senza offesa della libertà. Ora, mentre anche altri uomini politici sarebbero in grado di
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Bonacci. … più provetti del nostro nello studio e nella pratica della libertà, come altresì nella esperienza dei suoi inconvenienti e di quei mali
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, si diè al magnanimo Re Vittorio Emanuele, da lui sperando la libertà, l'unità e la indipendenza di Italia.
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libertà, la quale possa giustificare che un Governo si astenga dal prevenire ed impedire i reati.
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ministri. Dico bensì che le massime radicali di effrenata libertà e di negazione della preventiva difesa possono avere incoraggiato i scellerati.
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purgata, così corretta da approvarla con tutto il convincimento dell'animo suo, e quasi quasi da rivolgere contro noi l'accusa di nemici della libertà, o di
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tutti che non erano assolutisti quegli uomini insigni, non erano nemici della libertà) ma ancora pei Governi costituzionali; in breve, pei Governi tutti
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non contraddice per nulla al concetto mio, che credo vero e giusto, e niente affatto avverso alla libertà, poichè, per me, libertà non è licenza; e
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Se non si fossero rimessi in libertà, il fatto orrendo, il massacro di Via nazionale non sarebbe avvenuto.
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libertà.»
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, avute in nome della patria, al pacifico svolgimento delle nostre libertà, come mai dubitare di non poterli sciogliere? Come limitarsi a deferire il fatto
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Quel gran nemico della libertà e dell'indipendenza d'Italia, che era il conte di Cavour, nel 1852, diceva al Parlamento che «le nostre istituzioni
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aiutò in questa grande impresa della libertà, dell'indipendenza e della unità d'Italia, dopo l'ultimo plebiscito di pochi giorni fa; dopochè da ogni
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maggioranza dei cittadini, paga e contenta della libertà e indipendenza che ha conseguita, attende tranquilla ai suoi affari, ai suoi interessi, alle sue
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Seppe bene agitarsi nel 1859 e nei 1860, quando si trattava di vendicarsi a libertà, e di costituirsi a nazione. Allora l'Italia tutta si agitò per
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Bonacci. Ricordo anzi di aver detto parermi strano che vi fosse dissenso e discussione intorno alle dottrine elementari della libertà tra i
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conculcati i suoi più sacri e inestimabili diritti di libertà e d'indipendenza, sa agitarsi da sè senza bisogno di sètte e di associazioni.
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Ma ora, o signori, che la libertà, l'indipendenza si sono avute, che cosa vi domanda il paese? Ora, che questi supremi ed inestimabili benefizi ha
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Bonacci. Io respingo una opinione che a me pare la negazione di ogni libertà, e con ciò rettifico il concetto, che mi era stato erroneamente
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Bonacci. Io ritengo che, salve le limitazioni della libertà individuale, espressamente stabilite dalla legge, e salvo il caso eccezionale, nel quale
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Respinsi bensì e respingo quella dottrina che attribuisce al potere esecutivo un ampio ed effrenato arbitrio di restringere la libertà individuale in
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il dovere di tutelare, è investito di un arbitrio illimitato e può impedire qualunque atto e qualunque manifestazione della libertà individuale
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Accademia della crusca
