XIII legislatura – Tornata del 27 aprile 1880
L'esercito nostro dovrebbe essere così disposto e apparecchiato da potere entrare in campagna il più presto possibile con tutti i suoi uffici e
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possibilità della vittoria. Io sono sicuro che se l'esercito nostro fosse in condizione di avere un'azione pronta, immediata, rapida, e fosse bene e
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Il nostro sistema di amministrazione, non solo quello della guerra, ma in generale di tutte le amministrazioni dello Stato è, secondo il mio parere
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direzione, non sono il più delle volte competenti. Ecco dove sta il difetto nostro, a cui si dovrà rimediare. È una questione questa che dura da 20
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pure che il nostro materiale ferroviario si presta poco al trasporto dei feriti. Solamente la società delle Meridionali ha certi carri i quali a ciò si
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A Villacco e Tarvis, presso il nostro confine di Pontebba, reso più importante dalla nuova via pontebbana, cui si unisce la rudoltiana austriaca
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Sicchè l'Austria può fare due grandi e pronte adunate d'esercito al nostro confine orientale, cioè a Villacco e a Lubiana, e invadere rapidamente con
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adunata di truppe rapidamente, in due punti principali del nostro confine orientale. Non parlo della valle dell'Adige minacciatissima.
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cose sue, ha circondato il nostro confine di nord est con una ferrovia, che dal confine veronese, rimontando per la valle dell'Adige sino alla Pusterlia
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la difesa del nostro confine orientale silenzio perfetto nel Governo rispetto alle necessità militari.
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costruzione di quelle poche ferrovie che furono deliberate dal Parlamento e che interessano alla difesa del nostro confine orientale. Ripeto, queste
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militare del regno, delle quali ferrovie quelle che interessano ora alla difesa del nostro confine orientale hanno il vantaggio che le provincie, che
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, secondo me, dovrebbe stare in cima d'ogni nostro pensiero.
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, ad arrivare in tempo a liberare Peschiera, prendendo alle spalle il nostro esercito, ritornò indietro per quella via, e tutto il Veneto occupò colla
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Soltanto vorrei osservare tanto agli onorevoli proponenti dell'articolo, quanto alla Camera ed al nostro onorevolissimo Presidente, che sarebbe bene
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Come ho detto precedentemente da Villacco a Tarvis, presso il nostro confine della Pontebba, convergono tre ferrovie principali austriache: la
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Nel caso della difesa del nostro confine orientale avendo noi mezzi di trasporto e di comunicazioni ferroviarie, pel movimento delle nostre truppe
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ho soggiunto che quando il nostro paese avrà chiuso i valichi alpini, i quali costituiscono altrettante linee d'invasione, potrà sentirsi più
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è nostro.
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operazione: a meno di rassegnarci a farla molto indietro, lasciando in balìa dell'invasione una notevole parte del nostro territorio e rendendoci
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vivo interesse che egli pone negli studi che si riferiscono ai problemi della difesa del nostro paese. Non ostante io lo prego di ritirare il suo ordine
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nostro paese più di ogni altro non può restare estraneo.
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Gli sforzi del nostro rappresentante a Costantinopoli sono stati, a quanto pare, lunghi e faticosi. Ma col buon volere del Ministero italiano
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Tutto pareva felicemente avviato. Il nostro rappresentante, cui sorrideva la vittoria d'un successo diplomatico, lasciava Costantinopoli portando
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di cui sono forniti coloro che hanno l'onore di dirigere la politica del nostro paese. Dai primi dispacci si vede chiaramente però che le cose in quel
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Come ognun vede, la convenzione, che costò al nostro rappresentante tanti sforzi e tanto lavoro, è stata in un baleno distrutta.
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I fogli italiani hanno magnificato il successo del nostro plenipotenziario a Costantinopoli; io ho creduto fino ad un certo punto a questa vittoria
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Quando il nostro rappresentante, interponendo i suoi buoni uffici, ha procurato l'accordo delle parti; quando il protocollo è stato sottoscritto da
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l'opinione pubblica vuole il nostro rappresentante artefice principale della convenzione ed a lui dando la gloria d'averla compiuta, oggi potrebbe
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predomina l'elemento cristiano. Dopo lunghi negoziati, ai quali presero parte lodevole tanto il nostro ministro a Costantinopoli, quanto il nostro incaricato
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Immediatamente io mandai un telegramma al nostro incaricato d'affari a Costantinopoli, perchè facesse vive rimostranze per la avvenuta inesecuzione
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Il nostro incaricato d'affari a Costantinopoli fece le dovute rimostranze, ed ebbe da quel ministro degli affari esteri l'assicurazione che il
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consegna non dovesse farsi dalle truppe turche che alle stesse truppe montenegrine. Invece il signor Durando, nostro incaricato di affari a Cettigne, ci
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Accademia della crusca
