XIII Legislatura – Tornata del 6 giugno 1877
Boselli. Io desidero richiamare ancora una volta l'attenzione del Governo sopra le tariffe differenziali vigenti in Francia e in qualche parte della
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Così gl'interessi italiani sono ingiustamente sacrificati agli interessi francesi e si cancellano, con artifizi di tariffe ferroviarie, i vantaggi
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passassero per Genova. Al contrario essi pure sono costretti dalle tariffe differenziali a preferire la via di Marsiglia.
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a superare il vantaggio che offrirebbe sempre, colle attuali tariffe differenziali, la via da Marsiglia a Ginevra.
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Se era giusto lo stabilire l'eguaglianza di trattamento, il pareggiamento delle tariffe fra i due passaggi del Moncenisio e del Brennero, io deploro
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interessate, e in quelle conferenze si stabilì un rimaneggiamento di tariffe così combinato da presentare per diverse merci convenienza nella spedizione
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società Parigi-Lione-Mediterraneo; con questa hanno grandi interessi, il suo consenso è per esse necessario. Essa impose le tariffe or ora accennate a
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aderito all'invito relativo alla revisione del trattato se nel tempo stesso non si regolava la questione delle tariffe ferroviarie, essendo inutile
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avventura e non poteva per fermo immaginare tanta fina arte e tanto estremo arbitrio eli tariffe ferroviarie.
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Nè mancheranno i modi al Governo per provvedere alle tariffe del Brennero, dove il pareggiamento dovrà essere applicato al solo servizio italo
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che il Governo si adoperi a far cessare quelle tariffe differenziali, che rendono per noi inutile la galleria del Cenisio.
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Io comprendo come sia sempre cosa ardua ed odiosa l'aumento delle tariffe e il Governo deve, a parer mio, provvedere in modo che siano tutelati
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di altre tariffe. È tempo ornai che l'Italia raccolga qualche frutto dai sacrifizi fatti e non duri più a lungo uno stato di cose che è contrario agli
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È innegabile quanto disse l'onorevole Maurogònato, che cioè è un grave inconveniente che vi sieno nella Venezia, riguardo ai viaggiatori, tariffe
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Maurogònato ed all'onorevole Boselli, i quali fecero osservazioni e reclami relativamente alle tariffe. L'onorevole Maurogònato si duole che non siano state
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dei viaggiatori si percepiscono cel Veneto 700,000 lire all'anno più che non si ricaverebbe se le tariffe venete sui viaggiatori fossero uguali a
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Vede adunque l'onorevole Maurogònato che noi non abbiamo una unificazione di tariffe, e che se si deve venire ad una riforma è necessario di farla
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È vero che per la modificazione di tali tariffe ebbe luogo l'accordo a cui accennò l'onorevole Boselli fra la società dell'Alta Italia, la società
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stesse tariffe venissero applicate anche al Brennero pei trasporti fra l'Italia, la Svizzera ed il Baden, il che avrebbe per quella via introdotto delle
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nuove convenzioni arrecheranno al paese. Un'analoga risposta io devo dare all'onorevole Boselli, per ciò che riguarda le tariffe del servizio cumulativo
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Maurogònato circa alle tariffe dei viaggiatori nelle Provincie venete.
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delle trattative con altri Stati, che in tali tariffe credevano di avere un interesse, e che mostraronsi desiderosi di esprimere a tale riguardo il
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D'altronde entrando in questa via della unificazione delle tariffe ferroviarie in Italia, non bisognerebbe limitarsi al Veneto; anche le altre parti
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, queste si fossero elevate, l'aumento avrebbe sollevati gravissimi lagni e malcontenti, poichè può dirsi riguardo alle tariffe come riguardo alle
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questioni di tariffe, riguardo alle quali è da ventilarsi se e quanta balìa deve essere lasciata alle società, se e quanta balìa debba riservarsi il
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Prima di lasciare la questione generale ferroviaria, vorrei dire poche parole sulle tariffe.
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Vorrei intanto raccomandare all'attenzione dell'onorevole ministro dei lavori pubblici, oltre alla questione delle tariffe, di guardare un poco
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questione delle tariffe potrebbe essere risolta in vantaggio delle condizioni economiche del paese; ma disgraziatamente dobbiamo domandare alle tariffe, non
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venete. Ora la questione della parificazione delle tariffe vuole essere guardata nell'insieme dei contratti d'esercizio, deve essere studiata in tutti i
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dipende dalla facoltà che si riserva lo Stato di fronte all'esercente, la libertà più o meno estesa di regolare le tariffe ferroviarie.
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