XIII Legislatura – Tornata del 3 aprile 1878
trattato di commercio conchiuso tra l'Italia e la Francia — Il ministro per le finanze annunzia prorogata al 31 maggio prossimo venturo la scadenza
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la Francia.
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, come la tariffa convenzionale colia Francia, si ravvisò dall'amministrazione passata la necessità di prevenire le difficoltà che all'importazione
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i dazi «da noi consentiti alla Francia per alcuni articoli di esportazione nostrana, non saranno applicati fino alla rinnovazione dei trattati di
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Bordonaro. Egli, parlando dell'apparente gravità del dazio inflitto ai nostri vini che entrano in Francia, i quali, come la Camera sa, da 80 centesimi
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Governo francese e nei suoi negoziatori, che il dazio possa essere preteso dalla Francia in misura diversa da qualsiasi altro vino.
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tra la Francia e l'Italia, nello stabilire un nuovo trattato di commercio, è da noi pienamente accettata. Debbo però fare una riserva, che mi sembra
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dall'onorevole Nervo, dai complesso di quest'ordine del giorno, sarebbe una modificazione alle occorse stipulazioni colla Francia; ma questo il Governo non crede
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le trattative colla Francia, ossia a modificare l'insieme del trattato che è stato stipulato, il quale non è modificabile di per sè, e che è necessità
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trattato per la navigazione colla Francia.
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Quanto all'articolo addizionale che l'onorevole Minghetti propone, autorizzando il Ministero a modificare d'accordo con la Francia la tariffa dei
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della Commissione che il trattamento fatto ad alcune industrie nazionali colle tariffe convenzionali dei dazi di entrata in Italia ed in Francia
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possibilmente nelle negoziazioni che avranno luogo per il trattato di navigazione colla Francia, o nelle trattazioni con altri paesi; di studiare insomma
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verranno le trattative colla Francia per il trattato di navigazione, le condizioni dei pescatori di corallo di Torre del Greco e di alcune parti della
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L'onorevole Luzzatti, che è stato tanto addentro nelle trattazioni avvenute colla Francia, che sa con quanto riserbo, con quanta, direi quasi
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contestazione, che gli aumenti di dazio col trattato del 6 luglio 1877 da noi consentiti alla Francia per alcuni articoli di esportazione nostrana, non
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argomenti così distinti. Il dazio dei filati di cascami di seta si riferisce alla introduzione in Francia, e se regge la nostra interpretazione
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Ora, siccome appunto l'applicazione della nuova tariffa, in quanto agli aumenti di dazio sulle importazioni italiane in Francia, mentre rimangono in
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articoli potranno godere in virtù dell'articolo 16 del trattato 6 luglio 1877 in seguito alla rinnovazione dei trattati di commercio tra la Francia
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Ho asserito che, iniziando le trattative colla Francia, a Bellaggio fu da me e dal negoziatore francese messo in chiaro che si respingeva ogni specie
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Questo è lo stato delle cose. Ora la Commissione, sebbene sappia all'ultim'ora che esiste in Francia non una dichiarazione officiale (chè tale non è
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Vi è bensì nel trattato un articolo 16, il quale dice che i nostri prodotti importati in Francia godranno del trattamento dalla Francia assicurato
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Ora a noi pare che non possa essere interpretato questo alinea dell'articolo 16 in nessun'altra guisa. Fino a che rimanga la Francia vincolata con
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lettura di quel documento, di osservare che l'opinione di un funzionario non implica per nulla la responsabilità del Governo di Francia, il quale è
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. Se la Francia interpretasse in altra guisa questo documento, che fa parte del trattato, vedrebbe allora il Governo, nella pienezza della sua
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vigore finchè esiste il presente trattato fra il Belgio e la Francia, e confida anzi che verrà mitigato con nuove negoziazioni. Raccomanda perchè nei
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«All'atto di approvare il trattato di commercio stipulato tra l'Italia e la Francia il 6 luglio 1877, la Camera invita il Governo a provvedere
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«Il Ministero è invitato a modificare, d'accordo colla Francia, la tariffa dei tessuti stampati, in guisa che l'industria della stampatura abbia le
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«Il Governo del Re è autorizzato a dare piena ed intera esecuzione al trattato di commercio tra l'Italia e la Francia, firmato a Parigi il 6 luglio
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Francia. Però queste spiegazioni che potevano acquetarmi finchè il timore rimaneva allo stato di dubbio, non mi tornavano più soddisfacenti quando
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Il Portogallo sarebbe una specie di appendice economica della Francia.
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Quella lettera accenna ad un altro fatto ed è che la Francia ha lasciato nelle sue negoziazioni il Portogallo fuori della cerchia delle nazioni più
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negoziatori da lui nominati in Francia a rappresentarlo, non vi può essere alcun dubbio che la interpretazione data da quel tale signore, a mio avviso
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degli intendimenti manifestati dall'una e dall'altro. In altri termini la Francia dando al trattato per questa parte che riguarda il regime dei vini
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favorita, ci salverà dal pericolo di pagare, entrando in Francia, il dazio lamentato di lire 3 50.
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mancare ai vini italiani il trattamento della nazione più favorita, finchè vigessero trattati della Francia con altri Stati coi quali si fosse stipulato un
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Francia, qualunque fosse la natura del vino.
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arrivasse fino a lire 1 50 per ettolitro, e che la Francia proponeva la parità di trattamento per i vini italiani ordinari, col dazio di 3 lire pei
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«Il Governo del Re è autorizzato a dare piena ed intera esecuzione al trattato di commercio tra l'Italia e la Francia, firmato a Parigi il 6 luglio
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affermazioni contenute nella cennata lettera del signor Laboulaye. Di conseguenza ritengo che il trattamento accordato dalla Francia al Portogallo sarà
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Ora si procederà alla votazione per scrutinio segreto sul trattato di commercio conchiuso fra la Francia e l'Italia.
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l'Italia e la Francia.
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