XIII Legislatura – Tornata del 19 marzo 1877
In quella seduta del 22 giugno l'illustre nostro collega e competentissimo relatore, il De Saint-Bon,
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Quell'emendamento non ebbe favore nella Camera, ed a combatterlo sorse, fra le altre, l'autorevole voce del nostro collega Cavalletto. Esso diceva
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Nella seduta del 22 giugno da un nostro collega, l'onorevole Raggio, si dimostrava l'urgenza grandissima di provvedimenti interni nel porto di Genova
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Il relatore di questo progetto di legge ci ha mostrato, nel suo lavoro, la gravità della posizione del nostro armamento: sapevamcelo.
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nella bella relazione del nostro onorevole collega. Noi vediamo pur troppo da parecchio tempo che non c'è giorno che passi in cui nella Camera non siamo
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la relazione dell'onorevole Mezzanotte, per restare sorpresi e pensierosi dello stato del nostro esercito.
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Io per parte mia, non sono dolente di questo fatto, e divido completamente l'opinione di un personaggio autorevole del nostro Parlamento (nomino il
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nostro si è di molto accresciuto: oppositori deboli di una volta abbiamo fatto parecchi figliuoli.
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confini del nostro paese.
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provvista di fucili tanti quanti ne bisognavano, a chiederci i fondi necessari per poter mettere in un tempo relativamente breve il nostro paese in istato
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fornito ogni nostro vicino in Europa, noi crediamo di poter contrapporre solamente 248,000 armi; quando vediamo l'onorevole ministro per la guerra che
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certamente nè doppio nè triplo del nostro posseggono oggi un numero di cannoni triplo e quadruplo di quello che abbiamo noi.
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l'onorevole ministro della guerra, avremo armato bensì il primo nostro esercito, ma lascieremo senza armi l'artiglieria ed il genio che ci dovrebbero
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Ora, io vi domando, quale vera autorità potrà avere quella firma, se il nostro rappresentante non sa di essere sorretto da un paese che sia disposto
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queste parole: «La guerra è un atto violento destinato a forzare il nostro avversario a sommettersi alla nostra volontà.»
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milioni per l'armamento del nostro esercito?
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mostrava con profondo convincimento come fosse d'uopo provvedere ai bisogni del nostro esercito.
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le agonie in cui si dibatte il nostro rappresentante a Parigi per fare il trattato di commercio; quando io veggo gli insuccessi palesi che oggi hanno i
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, cui dobbiamo mirare, è nostro supremo dovere di cercare per quanto è in noi, di far qualche passo verso di essa e di migliorare il nostro regime
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provvedere e garantire sufficientemente l'armamento del nostro esercito di prima linea. Questa sarebbe una diminuzione di 50,000 fucili ai numero
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In conseguenza, il fabbisogno nostro di cartucce si ridurrebbe a 55 milioni per l'esercito di prima linei! 15 milioni per la fanteria di complemento
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, ed alla fine di quell'anno il nostro esercito sarebbe ancora fornito per ricominciarne un'altra, perchè avrebbe le sue 288 cartucce per ogni soldato
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essere di 100 colpi per uomo armato di fucile. Siccome gli uomini armati di fucili del nostro esercito di prima linea sarebbero 230,000, ci
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Mi pare adunque che con questi 93 milioni di cartucce si provveda ampiamente a tutti i bisogni del nostro esercito. L'onorevole ministro ve ne chiede
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Accademia della crusca
