XII legislatura – Tornata del 21 giugno 1876
necessità della scienza, molto ragionevolmente fu preso da quelle dubbiezze che voi avete inteso, sulla più o meno rapida loro fondazione.
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scienza, e nell'interesse di questa città, come è da tutti desiderato.
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in cui sarebbe se questo non accadesse. Ed io non nego che il fare questa spesa non porti utilità. La scienza quanto più si diffonde, tanto più è
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Quindi io non mi preoccupo di portare le faci della scienza in Roma.
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equilibrio alla Roma papale. Ebbene, quanto a faci di scienza, francamente io credo che, quando a Roma trovasi tutta la sapienza dei Parlamento, non
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Università che studiano queste materie, e loro si desse un sussidio per andare dove sono già questi stabilimenti, si conseguirebbe per la scienza un
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politico colle sue lotte, colle antipatie dei partiti senza che mai l'influsso civile ed umano della scienza e dell'arte non temperasse le opposizioni
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La scienza non ha limiti; quello che è vero in un luogo è vero in tutti; e il modo di conseguire l'estremo del sapere è dappertutto lo stesso
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migliore che la scienza ha da dare a se medesima per produrre tutti quegli effetti che da lei aspettiamo?
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che sarebbe sconveniente alle nostre finanze e alla severità della scienza. Basta vedere quello che fanno le grandi nazioni intorno a questi loro
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potrebbe che respingerla; sarebbe l'ultima delle dipendenze, quella della scienza, dell'insegnamento; sarebbe una vera umiliazione che s'imporrebbe al paese.
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Del resto poi, la presenza del Parlamento è una ragione di più, come ha detto l'onorevole ministro, di avere un grande centro di scienza. E lo è
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Se l'onorevole Toscanelli, con le sue parole, ha inteso di fare la guerra alla scienza, era morto prima che parlasse!
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Ministero passato, io sono ben lieto di votarlo e di appoggiarlo calorosamente, appunto perchè nella scienza non c'entra partito politico.
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estivi. Certamente questi studi a confronto della chimica (la quale è pure arte nobilissima, e scienza utilissima), sono molto più nobili, più
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nazione. Egli ha soggiunto che io ho attaccato la scienza. No, onorevole Baccelli, no, io amo la scienza, ma non voglio che la scienza si concentri in un
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morte delle nazioni, un pericolo, e perchè? Perchè si tratta di andare facendo qualcun altro istituto di scienza sperimentale in Roma.
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che l'Università romana non fosse dotata degl'istituti di scienze sperimentali tali quali sono voluti dalle scienza odierne, e notate del resto che le
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Ora 1'onorevole Toscanelli si lagna perchè si vuole fare qualche cosa per la scienza in Roma. Prima di tutto notiamo che Roma è annessa al regno
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Ma, onorevole Toscanelli, noi qui facciamo della politica. Io credo che il miglior contrapposto al Papato sia proprio la scienza come scienza. Ci
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odierni, che non si sappia che cosa sia la scienza, adattandoci a fare così poco. Ma teneva allora e tengo conto adesso e sempre delle strettezze
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. Evidentemente, in una questione di scienza, io credo che la Camera si trovi concorde; e si trovi concorde eziandio nel giudicare la necessità di
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scienza, siccome già in altri tempi.
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Per la fondazione in Roma di una Università nazionale italiana , destinata a mantenere le tradizioni e l'unità della scienza, promuoverne i progressi
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e reputazione antica della nostra madre patria, devono al pari di ogni scienza avere un collocamento onorifico nell'insegnamento pubblico;
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eminente per scienza, per esperienza e per posizione amministrativa, il quale prenderà il titolo di Vice-Presidente-Rettore dell'Università.
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scientifici e delle scuole di vario genere, nell'intento di imprimere a ciascuno di essi il più ampio sviluppo e portarlo alla maggiore elevatezza della scienza
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Accademia della crusca
