XI legislatura – Tornata del 17 giugno 1873
di domandare per quest'anno la maggior entrata di venti milioni, non sembrandomi ancora necessaria alla attuazione del mio piano finanziario.
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immediatamente le domande di aumento di introito ordinario lasciate in sospeso davanti la discussione del mio piano finanziario.
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Stando quindi nei limiti del mio piano finanziario, domando alla Camera che, prima di terminare i suoi lavori, mi accordi almeno due delle proposte
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ministro per le finanze. Osserva con ragione il mio amico Lanza, che mi è stato detto ab amicis honesta sunt petenda. E per verità, avuto anche
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Il mio pensiero però è molto più modesto. Io dico puramente e semplicemente: bisogni ce ne sono e grandi; ciò è evidente. I provvedimenti che io
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presidente, che io mi valga di un simile, che direi quasi reciproco, diritto, indugiando di poco la continuazione del mio discorso, fino a che questa
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In quanto alla crisi, la quale ieri all'onorevole mio amico Nicotera incuteva qualche allarme, io credo questo fosse soverchio; nè per la tema di una
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Fino a questo punto io gli do pienamente ragione. Ma, in quanto a me, quando veggo un male presente, credo essere obbligo mio di combatterlo.
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banco. E siccome egli non ha questa crudeltà, così spero che, presentandosi l'occasione per cui io possa venir esonerato dal mio ufficio, egli non
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avrebbe dovuto ritirare quelle sue dimissioni, questo è il mio debole avviso, e lo manifestai allora, ma mi fu risposto che c'era una questione
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E questo, a mio avviso, era pure l'intendimento del paese; intendimento il quale non può che rafforzarsi, quando si sono veduti verificarsi, mentre
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giorno del mio amico l'onorevole Brescia-Morra, e pensate, o signori, che questo voto contro l'egregio ministro non fu il primo, e forse non sarà
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Il mio amico l'onorevole Depretis ieri rispose ampiamente per iscagionare questa parte della Camera da cotesta vieta accusa; ma, signori, la
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presidente. Le considerazioni svolte dall'onorevole presidente del Consiglio sono saggissime; ed era pure mio intendimento di esporle, ma non l'ho
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Dopo le dichiarazioni del ministro per le finanze, che ha esposto, a mio parere, con gran chiarezza gl'intendimenti del Governo, i quali sono per la
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presidente. Io non posso assumermi maggiori responsabilità di quelle che m'incombono. Quindi sarà mio dovere d'interpellare la Camera.
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presidente. Mi lasci riassumere. Ella farà a suo tempo le osservazioni che crede. Ora io devo fare il mio dovere…
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Bonfadini. L'arsenale di Taranto è, a mio credere, necessario, per la situazione in cui si trovano quelle popolazioni, avendo avuto l'affidamento
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costruzione delle strade nazionali della Sardegna e la costruzione delle strade ferrate secondarie. A mio avviso ve ne sarebbero due altri, i quali
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, credo mio stretto dovere di dire qualche parola.
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presidente. Onorevole Brescia-Morra, è mio dovere di mettere ai voti la proposta dell'onorevole Gabelli. Dal momento che si è deciso che si mettano
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