XI legislatura – Tornata del 12 marzo 1872
Ma, signori, questo fatto non si è avverato, ed io ho dovuto, lo confesso, pentirmi di qualche voto. Io mi dolgo ora meco stesso di avere contribuito
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Nè io m'intrattengo, signori, a caso su questo proposito. Nel 1870 io cedei al concetto del pareggio assoluto ed immediato. Io votai tutte la
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Da queste premesse voi potete argomentare la disposizione d'animo colla quale io ho accolto l'idea del pareggio in un quinquennio. Con che, signori
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La proposta che concerne le obbligazioni ecclesiastiche, o signori, per me, lo dico schietto, scuote le basi della pubblica fiducia.
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Ma, signori, a questo proposito bisogna andare molto adagio; ed io non sarei così largo come l'onorevole Corbetta. In questa strada dobbiamo
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Ma può avvenire qualcosa di peggio. È da aspettarsi, o signori, che ima parte sola dei portatori del
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E non mi dite, o signori, che qui si tratta di soli 100 milioni, poichè è evidente che, presi questi primi cento, più tardi prenderete i rimanenti.
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Signori, quando voi abbiate adottata questa proposte, quale differenza passerà tra la carta governativa e il biglietto della Banca? Nessuna. Non ci
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Nè supplisce l'aumento del capitale della Banca, imperocchè altro è, o signori, avere 383 milioni nominali di obbligazioni ecclesiastiche destinate
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Il giorno in cui la Banca liquidasse, vi accorgereste o signori, dell'enorme divario che corre tra le due garanzie. Aggiungete che l'aumento del
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; aderisco non solo alla conversione del prestito, ma ancora alla conversione di altri titoli redimibili. Ma la questione, o signori, versa sul modo e
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Ma, signori, c'è una necessità, c'è un bisogno urgente c'è qualche cosa che ci spinga a questo provvedimento? Nulla! È il ministro che si è creata
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Qui, signori, appare immediatamente il pericolo grandissimo, il rischio enorme di questa operazione. La Commissione votava questa convenzione al 1
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Voi vedete, o signori, che, quando si fanno di queste proposte, bisogna essere ben persuasi che l'affare presenta rischi gravi e molto gravi. E
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Ora, o signori, come volete voi cimentare lo Stato e la Banca stessa a queste durissime prove? Colla conversione del prestito assunto in massa dalla
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Non crediate, signori, che la Giunta non abbia avute le sue grandi inquietudini; essa si sentiva così poco inclinata al sistema della partecipazione
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Io sperava, signori, di essere dispensato dal favellare del servizio di tesoreria, ma poichè l'onorevole ministro ha ripresentato le convenzioni
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Ora, o signori, quando non ho questa sicurezza, debbo premunirmi contro il pericolo che un ministro meno prudente e un direttore della Banca meno
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Ma, signori, il giorno in cui il ministro delle finanze fosse costretto dal sentimento del proprio dovere e dalla necessità del pubblico servizio di
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Ma non c'è altro modo? Il modo, o signori, a me pare che ci sia. Questo modo sorrideva a parecchi dei commissari, a ine sembrava ragionevole, ed è
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condotta da essi con abilità e con prudenza; ma, o signori, chi mi guarentisce che l'onorevole Sella stia al potere e che il senatore Bomboni diriga la
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Ma, signori, il giorno in cui scoppia-una crisi commerciale, il giorno in cui un timore panico invade le Borse e le Banche, il giorno in cui tutti si
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Voi avete Banche di Stato. Ma, o signori, le Banche di Stato offrono altri gravi inconvenienti; voi mescolate la Banca col Governo, il Governo colla
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Ma, signori, io non vo più oltre in questo campo, avendo accettato il rinvio che la Giunta poco meno che unanime propone. Io non debbo più oltre
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Ma qui, o signori, mi cade in acconcio di osservare all'onorevole Corbetta, il quale ha citato l'esempio del conte di Cavour in suo favore, che il
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È evidente, o signori, che, per premunirci possibilmente contro questi pencoli, non c'è altra via che quella di limitare le operazioni di queste
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vostro progetto. Anche date queste condizioni io avrei molti dubbi, signori, ad affidare un servizio così delicato, e di tanta importanza pubblica ad
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milioni all'anno. L'onorevole ministro ha promesso di presentare una legge; io lo invito a presentarla senza indugio, perchè è cosa ben strana, o signori
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Ora, o signori, io domando a me stesso se si procede con questo criterio. Io trovo esempii continui del contrario. Io veggo che si va allegramente
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signori, io dico che c'è qualche cosa a fare.
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Più tardi il conte di Cavour riprodusse appunto l'idea del servizio di tesoreria dato alla Banca, e questo fu nel 1853. Ma, o signori, il conte di
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Quando, o signori, io domando un miglioramento efficace nell'amministrazione e in tutti gli ordini che la governano, io lo domando, non solo
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me l'inchiesta non sarebbe, o signori, strettamente necessaria; tuttavia si faccia, ma si faccia subito, e procuri il ministro di presentare i
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Signori, tutto questo è prosa, umilissima prosa; ma se non avete una forte e sapiente amministrazione, se non avete un personale idoneo negli uffici
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Noi di questa parte abbiamo una grande responsabilità. Avendo sfidata la gloriosa impopolarità delle tasse, noi abbiamo l'obbligo, o signori, di
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Prego i signori deputati di riprendere i loro posti.
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Maiorana Calatabiano. Signori, io vorrei chiudere il quadro delle osservazioni critiche sull'apprezzamento ministeriale del sistema economico con una
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Il sistema finanziario, signori, oggi è veramente oppressivo, se noi lo consideriamo relativamente alla quantità d'imposte. Ha un bel dire il
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sua vera causa s o. signori, è stata la fortuna di trovarci qui riuniti, è stato il grandissimo miglioramento politico del nostro paese. In questo ci
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Qui poi, o signori, la questione politica non c'è, nè credo che alcuno sia disposto a portarci sopra questo terreno, ne credo che la Commissione
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presidente. Dunque domani la seduta avrà principio al tocco. Prego i signori deputati di essere solleciti ad intervenirvi.
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Accademia della crusca
