XI Legislatura – Tornata del 25 marzo 1874
«La pratica forense per gli effetti dell'ingresso in professione deve cominciare soltanto dal giorno della conseguita laurea universitaria.»
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Sono dispensati da questa pratica i cancellieri ed i vice-cancellieri delle Corti e dei tribunali, e i cancellieri delle preture, dopo due anni di
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4° Avere per due anni almeno atteso alla pratica forense nello studio di un avvocato e negli stessi due anni assistito alle udienze delle Corti e dei
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3° Avere, per due anni almeno, atteso alla pratica forense nello studio di un avvocato, e negli stessi due anni assistito alle udienze sì civili, che
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Noi non domandiamo tanto, noi domandiamo solo un certificato per parte del presidente dell'ordine degli avvocati; è una pura pratica di cortesia, la
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Io so che gran parte di studenti di 4° anno qualche volta cominciano a fare la pratica per non perdere tempo e prepararsi ad ottenere il certificato
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Se durante il corso universitario potessero fare la pratica allora non si perderebbe nè un anno ne due di tempo; ma siccome si vuole stabilire che la
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ministro di grazia e giustizia. Io credo che l'onorevole Paternostro intenda di parlare della pratica.
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del corso di legge nelle Università si possa fare anche la pratica forense. So bene che, nell'ultimo anno universitario, lo studente è troppo occupato
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Sono dispensati da questa pratica i cancellieri ed i vice-cancellieri delle Corti e dei tribunali, e i cancellieri delle preture, dopo due anni
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Egli disse che i due anni di pratica per gli avvocati incominciano dal giorno in cui hanno avuto la laurea. Non ci è quindi parità di giustizia.
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fosse continuato il sistema che, durante lo studio nella Università, potessero fare la pratica.
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La Giunta si riserva di addurre le sue ragioni circa le modificazioni che riguardano le condizioni dell'esame e della pratica e che sono registrati
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«3° Avere, per due anni almeno, atteso alla pratica forense nello studio di un avvocato, e negli stessi due anni assistito alle udienze sì civili
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pratica, e non si ammette che la pratica possa essere cumulata cogli studi teorici elei diritto, come si ammette in un articolo successivo pei
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disposizione dell'articolo 40 al numero 5, ove è prescritto che per essere procuratore bisogna aver atteso per due anni alla pratica forense, presso un
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Viene poi l'emendamento dell'onorevole Paternostro, il quale vorrebbe che la pratica da due anni fosse ridotta ad uno.
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«La pratica forense, per gli effetti dell'ingresso in professione, deve cominciare soltanto dal giorno della conseguita laurea universitaria.»
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Quando io dissi: lasciate un anno, invece di due, a cominciare dal giorno della pratica, mi pareva di aver fatta una proposta ragionevole.
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pratica, mentre studia, perchè pluribus intentus minor est, ecc.
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escano dall'Università per cominciare la pratica: oh! perchè insistete per gli avvocati?
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Della Rocca. Io, per conto mio, vorrei esprimere un desiderio alla Camera, ed è che siano dispensati anche dalla pratica i procuratori iscritti
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Della Rocca. Ma l'articolo 9 parla dell'esame. Qui si parla della giustificazione di avere fatto la pratica. Ora, se da questa giustificazione sono
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Per questi procuratori laureati non si esige più la pratica, ma soltanto l'esame teorico-pratico; credo quindi che questa esposizione possa
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presidente. Dunque l'onorevole Paternostro propone che la durata della pratica forense, fissata dalla Commissione, d'accordo col Ministero, a due
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«Sono dispensati da questa pratica i cancellieri ed i vice-cancellieri delle Corti e dei tribunali ed i cancellieri delle preture dopo due anni di
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ch'egli ha istituito tra la pratica degli avvocati e quella dei procuratori.
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«3° Avere per due anni almeno, successivi alla laurea, atteso alla pratica forense, nello studio di un avvocato e negli stessi due anni assistito
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Io credo che la parte più pratica e più importante sia quella che si fa assistendo ai dibattimenti, allo svolgimento dei giudizi nelle udienze
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Altra è quella pratica che si può avere degli atti di procedura, la quale veramente si acquista dai cancellieri e vice-cancellieri, anche di pretura
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del procuratore. Facendo la pratica in cancelleria s'impara, io credo, tutto ciò che riguarda il meccanismo del procedimento giudiziario, ma non si
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dispensa della pratica forense, per essere ascritti nell'albo dei procuratori, io l'ammetterei ben volentieri; ma non mai quando chiedessero la
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Non è senza sorpresa che ho inteso l'onorevole deputato e magistrato Samarelli a svolgere certe sue teorie intorno alla pratica che fanno i
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Non verificandosi per altro questa pratica nei cancellieri di pretura, io propongo che la dispensa di cui si parla nel capoverso del numero terzo non
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pratica per i cancellieri e vice-cancellieri delle Corti e dei tribunali, ma non l'ammette pei cancellieri delle preture.
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, vale a dire le funzioni del procuratore. La pratica che si fa nelle cancellerie non è quella che possa addestrare la mente dell'aspirante all'esercizio
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questo modo di pratica è il più atto per acquistare le cognizioni necessarie.
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Come si può ritenere che un cancelliere, senza averlo fatto mai, possa acquistare la pratica di esaminare un contratto contenuto in un atto pubblico
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cancellieri ed i vice-cancellieri acquistino anche nelle preture la pratica dell'avvocato. È vero quello che dice l'onorevole signor ministro che molti di quei
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Ma estendete pure quanto vi piaccia la pratica che acquista un cancelliere assistente alle pubbliche udienze, non raggiungerà egli mai quella che si
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) come l'equivalente della pratica necessaria per essere ammesso nell'albo dei procuratori, perchè nessun dubbio vi può essere che negli uffici dei
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Egli dice: per l'iscrizione nell'albo non vi contentate della pratica, ma richiedete anche un esame teorico-pratico; or come poi per i cancellieri e
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Samarelli si siano bene apposti ritenendo necessario per tutti indistintamente il requisito della pratica forense per la durata di due anni.
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«Sono dispensati da questa pratica i cancellieri ed i vice-cancellieri delle Corti e dei tribunali, e i cancellieri delle preture, dopo due anni
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«Sono dispensati da questa pratica i cancellieri ed i vice-cancellieri delie Corti e dei tribunali, e i cancellieri delle preture, dopo due anni
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Ebbene, siete voi giudici competenti a verificare se le facoltà dell'ingegno di questo giovane siano tali perchè egli sappia nella pratica
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paese nel quale non sono prescritti esami per coloro che si indirizzano all'avvocatura. Dopo riportata la laurea, hanno obbligo di attendere alla pratica
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In quanto alla capacità pratica, poc'anzi noi abbiamo votato il comma di questo articolo in cui vi è la disposizione di avere atteso alla pratica
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offrirebbe la pratica, imperocché non si ha mai la certezza che i due anni di pratica sieno poi seriamente impiegati nell'attendere a questo tirocinio. La
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«Avere, per due anni almeno (e qui cade l'emendamento Massei), successivi alla laurea, atteso alla pratica forense nello studio di un avvocato, e
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Accademia della crusca
