XI Legislatura – Tornata del 24 gennaio 1871
Questo problema, quale fu proposto dal conte di Cavour nel 1861 e consacrato come norma e indirizzo della politica italiana, ha due termini
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assai più largo di quello che a noi si propone, e nello stesso tempo non votare il titolo primo e lasciare il Papa nel diritto comune.
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attriti e i conflitti che troveremo nel corso della nostra via. Perciò io faccio appello alla longanimità del Governo e del paese perchè l'esperienza
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leggi è già tale che non si oppone alla più larga libertà religiosa; l'altra che le società acattoliche che esistono nel regno posseggono già di diritto
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Signor Pacifico Valussi, nel collegio di Montagnana;
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Signor marchese Giuseppe Cafisi, nel collegio di Aragona;
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Signor commendatore Carlo Boncompagni, nel collegio di Todi;
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Signor professore Giovanni Battista Giorgini, nel collegio di Capannori;
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Signor avvocato Antonio De Dominicis, nel collegio di Ascoli Piceno;
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Signor avvocato Vittorio Giudici, nel primo collegio di Como, e non ha riscontrato che negli eletti manchi alcuna delle condizioni dell'articolo 40
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gennaio 1871 ha verificato non esservi protesta contro i processi verbali delle elezioni del signor Paolo Cortese nel collegio di Agnone;
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del Pontefice io ricordava quel Mastai-Ferretti, quel cittadino italiano che nel 1848 con una magica parola destò la scintilla della grande epopea
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L'onorevole Toscanelli, che si disse condottiero di una pattuglia, nel suo vivace discorso vi ha fatto sospettare una complicazione da parte di non
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Mirate la guerra, la terribile guerra che disonora l'umanità, la guerra che si combatte nel modo più crudele fra due nazioni sorelle: sapete voi da
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Presidiarsi dunque per mantenere il Papato del pretesto che gli Italiani sono cattolici nel senso romano, è dire cosa non vera. Diffatti io vorrei
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il cattolicismo, perchè Cristo era il possessore della verità nel vangelo: egli aveva intenzione di errare con la Chiesa la coscienza dell'onesto e
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clericali. No, il Papato è un essere morto di età, per la vecchiaia di 14 secoli. In quale dei tre regni della natura volete collocare il Papato, nel
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salvezza nel naufragio ideale e morale a cui le caste hanno spinto l'umanità; la coscienza
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Non ci illudiamo, signori, la scuola del regno d'Italia è errata; la scuola del regno d'Italia è falsa nel metodo, nell'organizzazione, nei libri e
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Alla fine poi io credo che non vi è niente di più agevole che fondare questa istituzione nel nostro paese, adesso che ne scomparisce un'altra la
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terreno di Roma voi potrete funzionare come funzionate qui, come avete funzionato a Torino: la giustizia distributiva che nel regno d'Italia venne
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civiltà e dall'attività sua. Il vostro studio adunque, o signori, non deve rivolgersi a proporre guarentigie pel Papa, ma nel preparare guarentigie al
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La questione di Roma capitale è stata per la prima volta posta nel mondo diplomatico e politico dal conte di Cavour, e teorizzata in quel famoso
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quest'argomento, non dirò con molta ampiezza, ma con una certa larghezza. E spero che la brevità del mio dire, sarà il correttivo della mia audacia nel parlare.
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, venne un giorno nel quale gli eventi si incaricarono di spazzare le difficoltà. Ed allora non fu più una marcia, fu una corsa; allora i due partiti si
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Vediamo se quest'accusa ha fondamento nel vero. Le ragioni che mossero il partito liberale a fare di Roma capitale l'ardita rivendicazione del suo
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dal profondo sentimento delle masse italiane. E certo la massa del paese, che non è politica nè filosofica, ubbidiva nel proclamare il concetto di Roma
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Io credo, signori, che uno dei più grandi scopi che il regno d'Italia si proponeva nel suo nascere fosse quello di coronare la sua impresa con un
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principio di quella rivoluzione religiosa che l'onorevole Morelli nel suo severo discorso ci augurava.
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Ma vi ha un altro modo di rendere soddisfazione ai giusti reclami delle potenze estere e di mantenere nel tempo stesso il nostro diritto. E questo
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modificazioni che parranno necessarie nel corso della discussione, il progetto di legge sulle guarentigie.
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risposto vittoriosamente nel suo splendido discorso di ieri l'egregio mio amico Toscanelli. L'onorevole Bontadini parlò anche delle solite aspirazioni
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da imbarazzare quegli stessi i quali la provocarono ed intesero di risolverla nel modo che tutti sanno.
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Pontefice non corrono verun pericolo, e che tutte le cose vi procedono nel migliore dei mondi possibili.
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necessario far credere che si voleva la libertà della Chiesa e l'indipendenza dei Sommo Pontefice, nel tempo stesso che quella si spogliava e questo
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formola libera Chiesa in libero Stato, formola che, a parer mio, simile a quella delle eccezioni generali dell'antica pratica forense, nel voler dir
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. Ma, anche intesa la separazione nel modo che vogliono i signori ministri ed i membri della Giunta, essa ripugna all'articolo primo della legge
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Non sono io, o signori, che immagini questa interpretazione; è la stessa Giunta che la somministra nel suo ampio commento a questo articolo. Leggete
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Ora, o signori, tutto questo è pienamente e scientemente ommesso e dimenticato tanto nel progetto del Ministero quanto in quello della Commissione
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la libertà della parola nel senso più largo che immaginare si possa. Però avrei desiderato dall'oratore maggiore
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formazione del nuovo regno la questione romana fu discussa nel Parlamento e fin d'allora ne fu stabilita la soluzione in tutta la sua interezza: per una parte
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Commissione che, quando una nazione, e per genio e per tradizione, ebbe il privilegiò di possedere nel suo seno il capo della religione, ha ancora il debito
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Ora, se io pongo mente alla pubblicazione fatta dall'onorevole ministro degli affari esteri nel suo Libro Verde, a me pare dedurne queste conclusioni
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i vecchi troni e formando la politica unità; troppe abitudini e tradizioni abbiamo doluto rompere nel processo della nostra unificazione, e le
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loro competere nel pensiero e nell'azione degli uomini; ma sia tal fede che avvivi l'intelletto, che consoli il cuore, che sublimi i sacrifizi, che non
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Accademia della crusca
