XI Legislatura – Tornata del 15 maggio 1873
-Boninsegna, come la più breve e preferibile ad ogni altra fra le linee progettate per gli interessi generali d'Italia.
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di grande importanza che hanno tratto a lavori pubblici da eseguirsi in diverse provincie d'Italia; vi è quello, ad esempio, per la costruzione delle
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che il progetto attuale sia un deviamento da quella politica liberale che ha seguito l'Italia finora; sia un passo verso un nuovo sistema, verso un
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condizioni presenti d'Italia, sull'indirizzo dato alla nostra politica, sulle leggi che, presentate dal Governo, il Parlamento conferma col suo voto. Egli
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uffici spirituali che hanno carattere universale, e che lo costituiscono capo di una gerarchia la quale estende largamente i suoi rami fuori d'Italia.
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sorgesse dal suo sepolcro e paragonasse l'Italia piena di non bene definite aspirazioni del 1847, l'Italia del 1849 vinta e prostrata, l'Italia appena
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E rammentate, signori, che questa politica di libertà verso la Chiesa era il programma dell'insigne uomo di Stato non solo nel caso che l'Italia
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tengano conto quegli uomini politici che reggono le sorti d'Italia.
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risoluta pur sempre dalla forza dell'opinione pubblica d'Italia e d'Europa, assai più che dalla breccia di porta Pia, in quel modo appunto come egli aveva
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italiana, sono nella loro pienezza, inerenti alla sola persona del Re d'Italia.
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nostra legislazione anche oltre i termini segnati dalla Svizzera e dalla Germania; poichè, avendo qui in Italia la sede del Papato, la lotta cogli
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della Germania sieno possibili in Italia, la quale, oltre all'essere nazione cattolica, è per di più sede del Papato.
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stessi, riuscirebbe solo a destare sospetti nelle potenze cattoliche, discordie e lotte nell'Italia medesima.
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nella storia della Diplomazia europea in Italia del Nicomede Bianchi; certa cosa è che nemmeno noi proponiamo di conservare o riconoscere la
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personalità civile pel possesso di beni e per gli atti civili. Qua! passo immenso non abbiamo fatto noi quando, per le altre parti d'Italia prima, e col
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E non ha punto torto l'onorevole Mancini; ma confessi che è sempre però un progresso l'estendere queste leggi che esistono nel resto d'Italia, anche
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rapporti fra la Chiesa e lo Stato nel territorio stesso italiano, naturalmente l'Italia è anche essa perfettamente libera di non lasciarsi guidare da altro
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Veda da ciò la Camera, che non noi solidi parte moderata, ma quanti l'Italia ha amici, anche all'estero, consigliano un procedere cauto e temperato
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a Roma, senza fare di questa l'Algeria o l'Irlanda dell'Italia.
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Ricongiunta Roma al resto d'Italia, era non pure conveniente, ma indispensabile affratellare le sorti dei Romani a quelle delle altre popolazioni
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d'Italia. Non vi è dunque disparere veruno, o questione possibile sopra questo punto della legge.
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fare per la provincia romana una legge diversa da quella che è in vigore nell'altre parti d'Italia.
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dottrina che tanto ne distinse i lavori: non parlo delle opere molteplici scritte sopra questo argomento. Ma qui m Italia, in questo Parlamento, le
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novembre. Egli disse che avrei dovuto «persuadermi che le grida di dolore per fare questa Italia, sono così antiche e grandi, sortono da una così numerosa
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resto d'Italia. Nella relazione in effetti che precede il decreto del 2 novembre 1870, si leggono queste parole:
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finora, rispetto ai sodalizi religiosi esistenti fuori d'Italia.
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creerebbe, fin dalla loro nascita non avrebbero personalità civile, non avrebbero nè potrebbero avere beni in Italia, e noi quindi non avremmo nè
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resto d'Italia non so quante centinaia o migliaia, e potenti, ed organizzati in corporazioni riconosciute dalla legge; ed avremo ora inquieto sospetto
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cospirazione e di reazione aperto ai nemici più irreconciliabili che abbia l'Italia. Signori, se questa accolta di frati fosse possibile, e possibile il
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trattative col Pontefice, onde compiere, d'accordo, se fosse stato possibile, la riunione di Roma all'Italia; fa cenno delle offerte allora fatte, le
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L'onorevole Mancini chiuse il suo ampio discorso, dicendo; non sarà il ministro Lanza che potrà dire all'Italia: inchinati al Vaticano. Se egli lo
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Egli disse che, quanto alla politica estera, due fatti rilevantissimi si erano verificati durante l'attuale Ministero: la riunione di Roma all'Italia
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onorevole Mancini ha dovuto riconoscere che quell'avvenimento non è stato senza benefizio per l'Italia, senza vantaggio per la Spagna, senza gloria per la
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Io in verità non so quando il ministro Lanza abbia detto all'Italia d'inchinarsi innanzi al Vaticano. A meno che non si voglia ch'egli l'abbia detto
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Essendo questi i fatti, io non so se l'Italia abbia bisogno di richiedere altri interpreti dei suoi interessi e dei suoi desideri. Se mostrassero di
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per mantenere la coerenza ai nostri principii; imperocchè, spazzate via tutte le corporazioni religiose in Italia ed anche in Roma, non ci sarebbe stata
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Richiamo all'onorevole Mancini il fatto che, allorquando si trattò della soppressione della corporazioni religiose in tutto il rimanente d'Italia
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abbattere quel potere temporale che aveva portato all'Italia tante sciagure e che aveva attirato in Italia le armi straniere.
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divenire la capitale d'Italia, lo era già di fatto nelle menti e nei cuori di tutti gl'Italiani; perchè il Parlamento fino dal 1861 la acclamò capitale
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Ora, se vogliamo essere giusti, noi deputati di tutte le parti d'Italia, dobbiamo far ragione di questa situazione al Ministero, e non aspreggiarlo
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, immensamente salutare all'Italia dopo Villafranca per costituirsi a nazione. Codesto principio del non intervento era stato accettato dalla diplomazia
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non avrebbe avuto nulla a ridire, perchè il popolo romano, fatto padrone di sè, era nel pieno suo diritto di riunirsi alle rimanenti parti d'Italia
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Accademia della crusca
