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quella moderazione e prudenza che era nei termini del nostro programma.
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Roma mediante accordi col Pontefice, e vi era scritta questa clausola: «In caso di difficoltà potrà anche invocarsi la guarentigia delle potenze
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Quanto poi agli ordini religiosi l'articolo che ricordava l'onorevole Corbetta, era questo: «Le associazioni ecclesiastiche e corporazioni religiose
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compito era d'iniziare una grande trasformazione nella Chiesa, e se se non addirittura riformarla, correggerla almeno, migliorarne l'organismo, riportarla
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Ricongiunta Roma al resto d'Italia, era non pure conveniente, ma indispensabile affratellare le sorti dei Romani a quelle delle altre popolazioni
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Ora, in questo stato degli animi, presentarvi una legge che avesse voluto risolvere tutto ad un tratto l'arduo problema era tentare una opera vana ed
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Ma, se era, ed è necessario estendere a Roma ed alla provincia romana le leggi del 1866 e del 1867, si può egli sostenere che questa applicazione
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E per fermo, quando furono discusse e pubblicate le leggi del 1866 e 1867, Roma non era ancor nostra; esse non potettero quindi riguardare la
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Dunque, abolizione della personalità giuridica delle associazioni religiose, e cessazione della manomorta era il programma del Governo, con la
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E questo concetto, che era il solo giusto e ragionevole, è stato per noi seguito. Epperò destiniamo agli ospedali ed alla beneficenza quella parte di
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Chiesa ed ai precipui usi cui era destinata?
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Certo il sistema migliore era quello di seguire lo scopo ed il fine delle diverse fondazioni; secolarizzare quei beni, ma applicarli a quegli usi di
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dell'ente presso cui dimorava, tutelate dalla natura perpetua della qualificazione giuridica, da cui questo ente era costituito.
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progetto di legge venne discusso nel Comitato. Indicammo lo scopo a cui quella disposizione era rivolta, e dicemmo fin d'allora che, purchè lo scopo
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amministrare i beni, che rimanevano assegnati a quella loro comunione. Era presso a poco il sistema che nella legge del 1855, la quale fu pure opera
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Noi però abbiamo già abbandonato l'articolo 2 del primitivo progetto nei termini in cui era scritto, ed abbiamo consentito che la presente
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ravvisar in essa un intero e preconcetto sistema politico, mi permetta la Camera di dire che in quel progetto non vi era nulla di quello che
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era espressamente detto, che gli enti eccettuati, per la presente legge, dalla soppressione, non potessero per nuovi acquisti accrescere l'attuale
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altro scopo che è mantenere le relazioni del Pontefice, cogli ordini religiosi esteri, era appunto necessario che questo concetto fosse scolpito
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Cessi dunque questo ufficio; il Papa l'abolisca o lo sopprima, noi non abbiamo nulla a vederci: cessa con esso lo scopo ed il fine pel quale era
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E quanto alla rivendicazione di Roma nessuno può negare quanto difficile e spinosa opera era il farla riconoscere ed approvare dall'Europa. Eppure
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saputo trarne argomento di forza, ma era rimasto sempre debole e pauroso.
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avrebbe detto, che la politica seguita dal Ministero era una politica senza forza e senza coscienza di sè.
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relatore. L'onorevole Mancini si era proposto di comunicarmi codesto elenco che io avrei fedelmente riportato nella mia relazione. Ma l'onorevole
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Era questo il soggetto del progetto di legge e quindi la relazione, dando ragione del progetto della Commissione, dava anche risposta a tali
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I quesiti che erano proposti alla Commissione da studiare erano di così difficile soluzione che era naturale che ad una proposta sullo stesso
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Ora io dichiaro anzitutto che non era compito nostro di approfondire la questione della ortodossia ecclesiastica dei generalato. Trovammo la funzione
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Non era presente a quella seduta l'onorevole Zanardelli. Erano presenti gli altri sei membri della Commissione. L'onorevole Zanardelli è però
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Nella minoranza dei nostri onorevoli colleghi l'onorevole Ferracciu era il più radicale; esso ammetteva bensì che un trattamento potesse essere fatto
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pei procuratori generali, nella quale seduta già era sorta la disputa intorno al punto se dovessero loro assegnarsi dei locali, l'onorevole Mancini
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destinazione delle case e dei loro beni. Era però evidente che la riserva dell'onorevole Zanardelli suonava più ampia di quella risultante dal
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Diceva egregiamente l'onorevole Mancini che dopo la deliberazione della prima seduta della Commissione c'era da augurarsi che avesse potuto
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questo concetto volesse in realtà significare che un trattamento era dovuto al generale ed al procuratore generale pur nei limiti minimi dell'assegno
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Di San Donato. Era fatta dal plebiscito.
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Ricordo alla Camera che, auspice l'imperatore Napoleone III, era stato proclamato il principio del non intervento, principio che fu salutare
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Credo che nessun italiano porrà in dubbio la legittimità di codesto atto. E perchè? Perchè l'occupazione di Roma era voluta dalla necessità di
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In relazione ad esso era intervenuta la Convenzione di settembre, per la quale il Governo francese si obbligava a ritirare a giorno fisso le sue
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fatto, fatto legittimo di certo di fronte al nostro diritto nazionale, legittimissimo, sono il primo a proclamarlo, ma che non era sì facile a far
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Era difficile il ben farlo. La relazione contenendo l'esame di svariate questioni, è sopra ciascuna di esse che debbonsi tratto tratto contrapporre
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soggetto richiede; e, dovendo ancora sospendersi le sedute della Camera prima che la legge venisse in discussione, non vi era fretta, ed io partii con la
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impresse sulle bozze di stampa, la distribuì a tutti i suoi colleghi, e, mi permetta l'espressione (è la più mite che io possa trovare), dimenticò che era
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Sì, la conciliazione era voluta sinceramente da tutti i suoi membri; la conciliazione era anzi inaugurata e fatta; fu il Ministero che non la volle
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Io era stato mosso da un sentimento di delicata convenienza a non far conoscere le fasi per le quali erano passate le discussioni e deliberazioni
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ad una Sotto-Commissione lo studio dei temperamenti riguardanti un'altra speciale materia di questa legge, che era completamente estranea all'oggetto
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Per appoggiare il suo rimprovero che cosa ha posto innanzi l'onorevole Mancini? Che non si era ancora mai parlato nè di assegni di locali, nè del
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della legge, era passata per varie fasi di deliberazioni.
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Ma io ho letto il verbale della prima seduta, dove si parlava espressamente di assegno di locali e di danaro! Dunque la questione era già fervente
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A questo primo processo verbale, come fu detto, io fui estraneo, perchè a quella seduta non era presente. Nondimeno, quando me ne fu data lettura, la
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dei fatti, onde non si venga ad elevare alcun dubbio sull'esattezza di quel verbale, di cui la Camera ha inteso le conclusioni, e che era toccato a me
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esattamente a quello che era stato allora il nostro comune concetto.
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Accademia della crusca
